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Giornata mondiale della lotta all'Aids

Ultimo Aggiornamento: 01/12/2007 06:23
01/12/2007 06:20
 
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Ministero della Salute: 4mila nuove infezioni da Hiv all'anno. Ogni giorno sieropositivi 11 italiani
Fondamentale la prevenzione attraverso il preservativo
Fondamentale la prevenzione attraverso il preservativo

Diminuisce la mortalita' di Aids in Italia ma aumentano le infezioni che, per oltre il 65% dei casi, avvengono per via sessuale. Ogni anno si registrano infatti circa 4 mila nuove infezioni, mentre la stima dei decessi per il 2007 e' di circa 200 morti contro, ad esempio, i 4.581 del 1995.

I dati relativi alla diffusione dell'Aids sono stati diffusi oggi dal ministero della Salute alla vigilia della giornata mondiale dell'Aids che si celebrera' domani.

Sono 60 mila i casi di Aids segnalati in Italia dal 1982 al 31 dicembre 2006, 35 mila quelli mortali. Nel 2007 i cittadini residenti in Italia che ancora convivono con l'Hiv sono oltre 130 mila.   

Si  stima che ogni giorno diventano sieropositivi 11 italiani (4.000 nel 2007), che portano quindi ad oltre 130 mila il numero di coloro che hanno contratto l'Hiv, con un 30-35 per cento di donne.   
  
Nel nostro paese, dall'inizio dell'epidemia ad oggi, si sono registrati 58.400 casi di Aids e tra questi i decessi sono stati 35.300. Dal 1995, anno del picco dell'epidemia, ad oggi si e' passati dal 5.600 casi di malattia conclamata ai circa 1.200 attuali. Un risultato, rileva il ministero, raggiunto soprattutto grazie all'effetto della terapia antiretrovirale combinata. Cio' ha infatti portato ad un aumento della prevalenza di persone che vivono con una diagnosi di Aids: ad oggi se ne stimano oltre 23 mila. I sieropositivi (tra i quali sono comprese anche le persone affette da Aids) si stimano siano oltre 120 mila, Questo numero tende pero' ad aumentare in quanto ogni anno si verificano circa 4 mila nuove infezioni, e l'aumento della sopravvivenza delle persone sieropositive comporta un aumento del numero di infetti sul territorio nazionale.

Per quanto riguarda l'andamento della mortalita', si conferma il picco del 1995 con 4.581 morti, mentre dal 1997 si inizia a registrare un progressivo decremento delle morti fino all'attuale stima dell'anno 2007 di circa 200 decessi. Effetto delle nuove terapie antiretrovirali che hanno contribuito a trasformare l'Aids ad una malattia ad andamento cronico.

Distribuzione regionale
Rispetto invece alla distribuzione regionale, (al 1 dicembre 2007), la regione col numero piu' elevato di casi rimane la Lombardia (30%), seguita da Lazio (13%) ed Emilia Romagna (10%). Risultano invece meno colpite sia in termini di numeri assoluti che di tasso di incidenza, le regioni dell'Italia meridionale.

Il contagio avviene soprattutto attraverso la trasmissione eterosessuale
Rivoluzionate le modalità di trasmissione rispetto a 10 anni fa: aumenta infatti la percentuale di casi attribuibili ai contatti sessuali, sia omosessuali che eterosessuali. La trasmissione per via sessuale rappresenta nell'ultimo biennio la modalità più diffusa, con il 43,8% relativo ai rapporti eterosessuali e il 20,9% relativo a quelli omosessuali. È scesa invece al 27,6% (rispetto al 65,8% dei primi tempi), la trasmissione tra tossicodipendenti.  

Questi dati indicano una maggior consapevolezza in quelle che venivano indicate come "categorie a rischio", contrapposta a una minor percezione della possibilità di trasmissione legata ai rapporti eterosessuali. Ciò è ancora più evidente se osserviamo il tempo che intercorre tra la diagnosi di sieropositività all'Hiv e quella della malattia conclamata, informazione che viene raccolta dal 1996. Da allora è aumentata la percentuale di pazienti che arrivano allo stadio di Aids conclamato senza sapere di essere infetti, soprattutto tra chi ha contratto il virus per via sessuale (eterosessuale soprattutto).   

Condizioni  che provocano, da una parte, un rischio aumentato di contagio nella popolazione e, dall'altra, tempi di presentazione della sindrome più rapidi, per l'impossibilità di effettuare la terapia antriretrovirale con sufficiente anticipo. Aumenta infine l'età media delle persone colpite: il 66% del totale si concentra nella fascia tra i 30 e i 49 anni, praticamente 10 anni più tardi rispetto alla prima fase dell'epidemia. L'età mediana alla diagnosi è di 43 anni per gli uomini (sono soprattutto loro il veicolo di contagio laddove portano il virus contratto da relazioni occasionali nella vita di coppia in famiglia) e 39 per le donne. Oltre la metà scoprono per caso di avere il virus dell'Hiv. Vanno dal medico perché avvertono i primi sintomi e quando ricevono la diagnosi, il 30% non riesce a ricostruire come possa essere successo. Chi comincia il trattamento quando il sistema immunitario non è compromesso, ha un attesa di vita di 20-30 anni. Il problema però è che il 40% arriva in ospedale in stadio avanzato.

Il personale sanitario
In occasione della Giornata mondiale di lotta contro l'Aids, Amref ricorda alla comunita' internazionale - e al governo italiano in particolare - che
e' tempo di spezzare il circolo vizioso che lega il diffondersi della pandemia alla crisi del personale sanitario in Africa. Le societa' colpite dall'Hiv/Aids si confrontano con una situazione paradossale in cui la pandemia colpisce
duramente il personale sanitario, richiedendo allo stesso tempo un numero sempre maggiore di operatori sanitari e un enorme sforzo aggiuntivo di assistenza per poter combattere il diffondersi della malattia.

Livia Turco: la parola preservativo non deve essere un tabù
"La parola profilattico non deve essere un tabu', e questo per proteggere se stessi e gli altri". E' questo il messaggio lanciato oggi dal ministro della Salute, Livia Turco, alla vigilia della Giornata mondiale sull' Aids che si celebrera' domani.
Turco ha presentato oggi, in un incontro al ministero della Salute, la campagna di comunicazione messa a punto dal dicastero e basata tutta sul concetto di prevenzione. La campagna prevede uno spot televisivo (che andra' in onda sulle maggiori reti Tv a partire da gennaio) siglato da Francesca Archibugi, la realizzazione di messaggi via radio e di una campagna di affissioni. Nella giornata di domani, poi, il ministero ha promosso un grande 'dj festival' che si terra' al Palalottomatica di Roma e che sara' dedicato ai giovani con l' obiettivo di sensibilizzarli e informarli utilizzando la musica e un linguaggio a loro piu' vicino.
 
"Avviamo una campagna di salute pubblica - ha detto Turco - necessaria per prevenire un male terribile. Visto che c'e' un aumento del contagio per via sessuale - ha proseguito - e' doveroso prevenirlo con una adeguata informazione e anche con la trasmissione di un grande valore, quello del rispetto di se stessi e dell'altro. Prevenire il contagio dall'Aids - ha concluso il ministro - significa rispettare l'altro".

by Rainews24



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