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Massimo Polidoro e Verdegiglio su Kennedy; novità editoriale Cicap

Ultimo Aggiornamento: 05/06/2008 20:52
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30/11/2007 10:02



Massimo Polidoro e Diego Verdegiglio hanno parlato del caso Kennedy il 22 novembre scorso: potete ascoltarli qui.

Nell’occasione è stata ufficializzata la notizia che il volume [URL=http://johnkennedyit.wordpress.com/2007/11/06/ecco-chi-ha-ucciso-john-kennedyverrà rivisto, aggiornato ed edito a cura del Cicap. Il tutto nel 2008, data ancora da fissare.
Federico Ferrero
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30/11/2007 19:04

una gran bella notizia!

complimenti Diego! il suo lavoro deve aver ben impressionato Polidoro [SM=g27811]
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05/12/2007 15:45

Senza offesa sig.ferrero,ma credo che il sig,Polidoro si dovrebbe occupara della sua materia ,cioè:il paranormale!


da www.jfkennedy.it



Un’altro rappresentante dei portavoce della Commissione Warren, di cui riteniamo utile fornire qualche notizia, è il segretario nazionale del CICAP, Massimo Polidoro.

Di Polidoro è stato pubblicato, qualche anno fa, un libro dal titolo “Grandi gialli della storia”, in cui l’autore dedica un capitolo, di circa 100 pagine, al mistero dell’assassinio di John Kennedy.

Il volume viene presentato come “indagine storica e scientifica”, e Polidoro chiude lo spazio dedicato alla morte del Presidente, scrivendo:

“Se lo storico non può essere neutrale, può almeno cercare di essere oggettivo. E questo è quanto speriamo di avere fatto qui, presentando i fatti così come risultano dagli elementi documentali di prima mano…..”.

Dopo questo fuorviante finale, coloro che hanno letto il libro senza avere un minimo di conoscenze, o solo superficialmente informati dei fatti avvenuti a Dallas, possono anche aver creduto che le conclusioni di Polidoro siano il frutto di una grande preparazione sull’argomento, e di un’attenta consultazione dei documenti ufficiali sull’assassinio di JFK.

Una tale valutazione, ingannevolmente indotta dall'autoconferimento del titolo di storico e dal preteso esame degli elementi documentali, non potrebbe, evidentemente, essere più distante dalla realtà.

Il libro di Polidoro rappresenta un’offesa per tutti coloro i quali, complottisti e non, hanno dedicato parte della loro esistenza al tentativo di fare luce sull’enigma della morte di Kennedy, analizzando e studiando seriamente tutta la documentazione disponibile al pubblico. Polidoro avrebbe certamente reso un maggior servizio alla collettività, se avesse impiegato in modo diverso il tempo speso a “risolvere” il caso JFK.

Credere di poter spiegare la complessità di quello storico evento in sole 100 pagine, illudendosi di aver risolto l’arcano, è di una presunzione più unica che rara, specialmente se l’autore, diversamente dai proclami, dimostra sull’argomento una impreparazione da far rabbrividire anche l'ultimo dei neofiti.

Un esempio?

Sebbene l’errore non sia di per sé importante, affermare che Oswald fu ucciso “tre” giorni dopo Kennedy, è una banalità troppo grave per uno che si presenta come storico e che ritiene di aver condotto un’indagine scientifica. Comunque, se le inesattezze si limitassero a quella appena citata sarebbe anche stato scusabile e comprensibile, ma Polidoro non si limita, e continua a fornire dettagli talmente surreali da lasciare interdetti.



Eccovi ulteriori esempi dell’indagine “storico-scientifica”:



Pag. 174 - “Baker corre su per le scale seguito dal direttore del deposito dei libri……..Al secondo piano aveva notato un uomo muoversi rapidamente”.

Correzione - Baker corre DIETRO il direttore del deposito Roy Truly, e quest’ultimo non vede nessun uomo muoversi rapidamente e nessuna porta chiudersi, nonostante sia arrivato al secondo piano prima del poliziotto. Ma, a parte gli imperdonabili errori di base, questo episodio, ai fini di una corretta informazione, meriterebbe da solo le 100 pagine dell'intero capitolo, e non liquidato velocemente come ha fatto l’analisi “storica e scientifica” di Polidoro.



Pag. 175 - “….….poco distante (dai bossoli) si trova un lungo pacco di cartone……

Correzione - Anche questo potrebbe sembrare un dettaglio insignificante, ma trasformare un sacco di carta in un pacco di cartone è un po’ come dire che il Presidente Kennedy fu ucciso con due colpi di pistola. Ma, al di là dell’importanza che potrebbe avere la notevole differenza che passa tra la carta e il cartone, l’errore di Polidoro conferma l’evidente impreparazione sul caso.



Pag. 175 - Si decide di radunare tutti i dipendenti al primo piano. L’unico assente è Oswald. Viene diramato, via radio, l’identikit di Oswald e si ordina a tutti gli agenti di cercarlo.

Correzione - Oswald non era l’unico assente, non vi fu un vero e proprio appello, e fino a dopo la morte di Tippit la polizia non sapeva ancora chi fosse Oswald. Polidoro nel "consultare gli elementi documentali" ha dimenticato di leggersi la testimonianza di Roy Truly. Copiare costa poca fatica, ma si rischiano le stesse brutte figure dei copiati, caro Massimo.



Pag. 210 - “L’autopsia permise di identificare, sulla schiena, il foro di entrata di un proiettile poi uscito dal petto, e sulla nuca, il foro dell’altro”.

Correzione - Sbagliare in modo così grossolano sulla collocazione delle ferite di JFK e aver presentato il capitolo come espressione degli elementi documentali, equivale a dire di aver assistito alla finale dei mondiali di calcio ’82 e affermare che la Germania vinse 2 a 0.

Infatti, secondo la tesi ufficiale, il proiettile entrato nella schiena uscì dalla gola e non dal petto. E l’altro, secondo “le più recenti conclusioni ufficiali”, sarebbe entrato dalla sommità della parte posteriore della testa, e non dalla nuca.



Pag. 189 - “Il primo colpo è stato sparato tra i fotogrammi Z161 e Z166. Passano almeno 3.5 secondi e, ai fotogrammi Z223-Z224, arriva il secondo colpo”.

Correzione - Siccome Polidoro si ispira al quartetto Posner-Verdegiglio-jk.it-McAdams, soggetti per riconoscenza citati nel capitolo, le sue performance matematiche, riguardo alla collocazione temporale degli spari, non potevano che essere significativamente disastrose. Dato che si parla di “almeno 3.5 secondi” di tempo trascorso tra il primo e il secondo sparo, faccio notare a Polidoro che il suo intervallo corrisponde a oltre 64 fotogrammi (almeno) del film di Zapruder. Sottraendo 64 a Z223-Z224 otteniamo Z159-Z160 come momento del primo sparo, e non Z161-Z166.

L’indagine di Polidoro, che mi appare sempre meno storica, adesso mi appare anche molto poco scientifica.



Pag. 245 - “Oswald non aveva avuto tanto tempo per preparare la sua azione. Dopo il tiro a segno fatto in segreto, gli erano rimasti solo quattro proiettili, e non avendo fatto in tempo a comprarne di nuovi, si porta al deposito solo quelli”.

Correzione - Ma Polidoro si rende conto di quanto siano inverosimili le sue affermazioni?

Tanto per cominciare, il tiro a segno fatto in segreto è una fantasticheria dell'autore, evidentemente non reperibile nella documentazione ufficiale. Forse Polidoro l’ha scoperto durante una seduta spiritica.

Ma l’affermazione secondo cui Oswald si era prodigato nel tiro a segno rischiando di restare senza munizioni, e che non aveva fatto in tempo a comprarne altre, e di una tale comicità che il lettore potrebbe anche sentirsi preso per i fondelli.



Pag. 222 - “Nei Marines Oswald viene addestrato a usare il fucile e, dopo tre settimane di allenamento, si qualifica come il secondo tiratore più abile del corpo militare”.

Correzione - Credo che in questo caso Polidoro abbia veramente toccato il fondo. La documentazione ufficiale ci informa di 2 prove di tiro effettuate da Oswald durante il servizio militare nei Marines. Eccone i risultati dalle parole di Harold Weisberg:

“Durante il servizio presso il corpo dei Fucilieri di Marina, Oswald fu esaminato due volte al tiro al bersaglio. La prima volta usciva da un prolungato periodo di addestramento, sotto la direzione di istruttori di eccezionale bravura, dotato di un’arma eccellente della quale conosceva ogni segreto e di munizioni di qualità assolutamente superiore. Dopo aver sparato almeno 250 colpi, era riuscito a malapena a realizzare la qualifica che tanto erroneamente si suole chiamare “tiratore preciso”. Si tratta in realtà di una delle tre qualifiche in uso presso le forze armate a designare l’abilità nel tiro con arma da fuoco: quella di “tiratore preciso” è soltanto la designazione intermedia, essendo la massima quella di “fuciliere esperto”. E quella volta Oswald riuscì a piazzarsi a metà della graduatoria, ma ben lontano dai primi posti. In una prova successiva, in epoca di addestramento meno intenso, i risultati furono decisamente meschini; a malapena si piazzò in fondo al livello minimo mai raggiunto da nessun commilitone, sistemando un unico proiettile al di sopra del limite minimo assoluto del bersaglio. Il colonnello A.G. Folsom Jr. dichiarò che la qualifica di “tiratore preciso” stava a indicare un capacità “discreta”, e che la storia di Oswald con le armi da fuoco tendeva ad indicare che il miglior piazzamento ottenuto era stato probabilmente il risultato di un colpo di fortuna. E così Oswald all’apice della sua carriera militare non era altro che un tiratore discreto, mentre al termine della ferma era un tiratore mediocre”.

Secondo Polidoro, invece, Oswald era addirittura il secondo miglior tiratore del corpo militare. E speriamo che così dicendo l’autore non intenda riferirsi a tutti i Marines degli Stati Uniti, ma solo a quelli della base in cui Oswald prestava servizio.

Comunque, qui non siamo di fronte a una diversa interpretazione dei fatti e dei documenti, che entro certi limiti sarebbe legittima, ma assistiamo ad un vero e proprio stravolgimento della realtà. Mi auguro, per quelle persone che hanno letto tutto il libro di Polidoro, che la pretesa “soluzione” dei misteri trattati negli altri capitoli non sia stata veicolo di assurdità simili a quelle che hanno caratterizzato la spazio dedicato alla morte di John Kennedy.



Desidero chiudere questa pagina con un invito e una riflessione.



Il sito johnkennedy.it, così scrive del libro di Polidoro:

“…..Il capitolo riguardante l'assassinio di JFK è stato curato nei minimi particolari e, finalmente, un ricercatore e divulgatore che gode di notevole seguito in Tv e sui giornali ha avuto il coraggio di denunciare la disonestà delle teorie complottiste. La vicenda di Dallas è stata analizzata con imparzialità e competenza…..”

Questa presentazione surreale dimostra che non esistono limiti alla "disinformazione". Ritengo che la sola cosa meritevole di denuncia sia “la disonestà intellettuale” del moderatore di jk.it, il quale, enfatizzandone inesistenti meriti, ha dato spazio a un libro che rappresenta, come meglio non potrebbe, un insulto alla verità storica e alla memoria del Presidente assassinato.

L’invito per jk.it, dunque, è quello di provare a vergognarsi almeno un pò, per aver pubblicizzato il racconto di così tante stupidaggini e falsità. Per quanto riguarda il "ricercatore e divulgatore che gode di notevole seguito in Tv e sui giornali" mi auguro che il libro qui analizzato rappresenti solo un'eccezione, e non la regola, nel modo di lavorare di Massimo Polidoro.



Anche la riflessione, naturalmente, nasce dalla lettura del libro di Polidoro, e di quelli a cui quest’ultimo si è ispirato. Non so in che percentuale, ma mi viene da pensare che buona parte dei volumi esposti negli scaffali delle librerie, oltre a rispondere principalmente a logiche di mercato, basano le aspettative di successo non tanto sulla professionalità e la preparazione di chi li ha scritti, ma più che altro sull’ignoranza di chi li legge. Questa considerazione, che può essere estesa a tutta la carta stampata, mi fa sentire un po’ meno in colpa per il fatto di non essere un gran lettore di libri e giornali, e comunque mi consentirà di essere molto più selettivo quando si tratterà di spendere qualche soldo in prodotti editoriali.


é evidente che sottoscrivo ogni parola,a scanso di equivoci.
Anche perchè mi pare che qui si vada oltre, al fatto di essere complottista o meno.

con affetto !prouty2!

[Modificato da !prouty2! 05/12/2007 15:50]
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05/12/2007 19:03

Caro prouty2,
le imprecisioni del volume di Polidoro (che, sono sicuro, lei non ha letto) sono, checché ne dica Sabatino, veniali. Non vedo come che dire carta rigida e non cartone o Z159 piuttosto di Z160 possa rendere la ricostruzione meno credibile; Oswald era l'unico assente senza giustificazione, Oswald era rimasto quasi privo di pallottole, sull'abilità di tiro di Oswald è sufficiente consultare il suo libretto di marksman (come fece il professor Lattimer).

Tant'è vero che, a dispetto delle (giuste) obiezioni sull'esistenza delle imprecisioni il racconto di Polidoro resterebbe identico anche correggendole.

Senza dubbio troverà maggior approfondimento e precisione tecnica nella riedizione del libro di Diego Verdegiglio.

Saluti
Federico Ferrero
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05/12/2007 23:20

Caro Ferrero, e meno male che non l'ho letto ! a me è bastato appena sfogliarlo il libro del sig. Polidoro.

E quando ho trovato scritto" che durante l'interrogatorio non era stato verbalizzato nulla di quello che Oswald avrebbe dichiarato: udite udite;perchè all'epoca non era obbligatorio verbalizzare o cose del tipo :non si usava"!!!
A quel punto mi sono detto:come si fà a scrivere una cosa cosi' assurda!Ma da dove l'ha tirata fuori! E'evidente che
dopo questa bufala mi sono guardato bene nello sprecare cosi i miei soldi!

Uno sul caso di Dallas la può pensare come vuole,ma almeno dovrebbe usare un pò di buon senso prima di scrivere cose che non stanno nè in cielo nè in terra! Altrimenti consiglio il sig. Polidoro di documentarsi prima di cimentarsi in un mestiere che non è il suo.

Poi il fatto che lei cerca in qualche modo di difenderlo ,la dice tutta sulla sua conoscenza sui fatti di Dallas

cordiali saluti !prouty2!
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06/12/2007 01:56

!prouty2!, 05/12/2007 15.45:

Senza offesa sig.ferrero,ma credo che il sig,Polidoro si dovrebbe occupara della sua materia ,cioè:il paranormale!



Quindi del "complottismo".
Scherzi a parte,se Polidoro avesse sposato la tesi cospirazionista il suo giudizio su di lui sarebbe stato così severo? Ma no,cosa vado a pensare! [SM=g27829]

carmelo pugliatti
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06/12/2007 08:49

Si informi lei, prouty2: in una stazione di polizia come quella di Dallas nel 1963, totalmente impreparata a una tragedia planetaria come quella che accadde, poteva eccome capitare che un interrogatorio non venisse verbalizzato. Ciò non indica alcuna cospirazione, benché fosse una procedura irregolare: lo era anche permettere a decine di giornalisti di invadere tutte le aule della centrale, ma nel marasma accadde di tutto e la cosa, se si giudica serenamente la situazione, è del tutto comprensibile. Anche la polizia aveva perso il controllo.

Sulle parole di Oswald, peraltro, non ci sono dubbi: non ha detto niente di che. Ha detto la verità su tutto tranne su ciò che poteva incriminarlo, cioè negò di avere un fucile (non la pistola, perché ce l'aveva in tasca al momento dell'arresto), negò l'autenticità delle foto, disse che al momento degli spari era nel deposito ma non era al sesto piano, negò di aver ucciso il poliziotto.
Che motivo c'era di non verbalizzare dolosamente? Nessuno. In conferenza stampa e nelle dichiarazioni rilasciate nei corridoi Oswald ripeteva le stesse cose. Insomma: la mancata verbalizzazione è "sospetta" solo per chi vuole sospettare a tutti i costi.
Federico Ferrero
Post: 62
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06/12/2007 10:14

Signor Ferrero, la invito a non compromettere la sua credibilità per voler a tutti i costi difendere l'indifendibile.
Affermare che un proiettile uscì dal petto di JFK, e che un'altro entrò dalla nuca, sarebbero errori veniali?
Scrivere che Oswald fu così preso dall'esercitazione di tiro (molto presunta da Polidoro) da rischiare di rimanere senza proiettili per Dallas, le sembra un'assurdità veniale?
Copiare dei calcoli assolutamente campati in aria, in riferimento alla collocazione degli spari basata sul film di Zapruder, per lei sarebbe un errore veniale?
Anche lei continua ad insistere sul fatto che Oswald fosse l'unico assente ingiustificato. Provi a leggersi la testimonianza di Roy Truly, e poi mi faccia sapere.
Per quanto riguarda il discorso del cartone e il fatto che, secondo Polidoro, Oswald fu ucciso "tre" giorni dopo Kennedy, sono stato io stesso a precisare che si trattava di errori non importanti.
Ma che errori di questo tipo vadano ad inficiare ulteriormente la già scarsa credibilità di chi li commette, è un dato di fatto che non può essere messo in discussione.
Capisco che Polidoro è un suo amico, ma lei in questo caso avrebbe fatto più bella figura ad eludere l'intervento di Prouty.

Saluti
Giuseppe

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06/12/2007 11:04

Dispiace dirlo,ma lei come al solito stà cercando di rigirare la frittata. Ma non stavamo parlando delle inesattette del sig.Polidoro?

Poi se vogliamo parlare di come la polizia di Dallas non sia stata in grado di gestire un fatto cosi eclatante ,è un'altro discorso.

Io non posso credere che una marea di agenti federali non abbia avuto l'accortezza di convocare uno stenografo per verbalizzare ogni parola che oswald avesse detto.Anche perchè, è una cosa talmente ovvia che anche il più sprovveduto dell'fbi non poteva non sapere, che quasiasi cosa avesse detto oswald sarebbe stata insostenibile in un eventuale processo.
Per ipotesi: a noi chi ce lo dice che Oswald non sia stato eliminato
per qualcosa che avrebbe detto all'FBI? Se non ricordo male, non venne fuori che Oswald lavorava sotto copertura per l'FBI? Subito dopo smentita da Hover,è ovvio,tanto Oswald era già sotto terra!

E se si fosse scoperto che era vero? non credete che fosse stato imbarazzante da parte del governo dover spiegare una fatto del genere?

Per concludere: se siamo ancora qui ,dopo 44 anni a parlare del caso JFK,e segno che la verità non la sapremo mai ,su quello che è successo veramente. Questo è quello che penso io,ovviamente!


distinti saluti !prouty2!
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06/12/2007 17:50

!prouty2!, 06/12/2007 11.04:



Per concludere: se siamo ancora qui ,dopo 44 anni a parlare del caso JFK,e segno che la verità non la sapremo mai ,su quello che è successo veramente. Questo è quello che penso io,ovviamente!


distinti saluti !prouty2!

Vede,quì si sbaglia.Se davvero un complotto ci fosse stato noi oggi lo sapremmo da un pezzo.E' infatti inconcepibile che in 44 anni della fantomatica cospirazione non sia saltato fuori nulla.Al contrario sono stati resi pubblici da storici e ricercatori ulteriori elementi contro Oswald,e contemporaneamente molte leggende complottiste soo state smontate.Il tempo ha portato allo scoperto i tentativi della Cia (e dei Kennedy) di uccidere Castro,la malattia del Presidente (di cui,posso assicurarlo, fino alla fine degli anni 80 pochissimi sapevano).La stampa ha smascherato il Watergate ed ha costretto alle dimissioni un Richard Nixon all'apice del prestigio e del potere (e per inciso "gola profonda",la fonte dei giornalisti del Washington Post, Carl Bernstein e Bob Woodward era W. Mark Felt numero due dell'FBI),sono saltate fuori le operazioni sporche della Cia,la Cambogia,i retroscena sul Cile.Negli anni 80 abbiamo saputo dell'Irangate ed in tempi più recenti delle mistificazioni dell'attuale amministrazione USA per giustificare il gigantesco errore strategico della guerra all'Iraq,ed invece su Kennedy in 44 anni NULLA? Nessuna "gola profonda",nessuna rivelazione dal letto di morte di qualche cospiratore,nessuna prova concreta e tangibile ? (e si che secondo complottisti la congiura doveva comprendere decine e decine di persone a tutti i livelli).Suvvia,siamo seri.
carmelo pugliatti
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06/12/2007 21:12

Cosa vuole che le dica,caro Pugliatti.

Se uno si accontenta di credere alla teoria della pallottola magica,
cosi nominata,perchè rimasta miracolosamente intatta,dopo aver trapassato corpi, costole,rotto ossa,per poi posarsi delicatamente su di una barella...solo una persona che si occupa di fantascienza avrebbe potuto spiegare tutto questo!



ps saluto con piacere Giuseppe,anche se non lo conosco personalmente
ringraziandolo di essermi venuto in soccorso su Polidoro.Essendo molto più preparato di mè sull'argomento.



distinti saluti !prouty2!
.
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06/12/2007 21:42

Re:
!prouty2!, 06/12/2007 21.12:


Se uno si accontenta di credere alla teoria della pallottola magica,
cosi nominata,perchè rimasta miracolosamente intatta,dopo aver trapassato corpi, costole,rotto ossa,per poi posarsi delicatamente su di una barella...solo una persona che si occupa di fantascienza avrebbe potuto spiegare tutto questo!





distinti saluti !prouty2!
.


Altra bufala di cui si è diffusamente parlato nel forum.La palottola non era affatta intatta (come si può vedere nelle fotografie allegate al thread,se avrà la pazienza di cercarlo).
carmelo pugliatti
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21/12/2007 19:40

Per il sig. Ferrero: "stazione di polizia come quella di Dallas nel 1963, totalmente impreparata a una tragedia planetaria come quella che accadde"
Allora... qui stiamo parlando del presunto assasssino DEL PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI. E poi c'era pure l'FBI oltre che alla polizia di Dallas. E mi dica un altra cosa: come fa a stabilire ce la stazione di polizia di Dallas era "impreparata"?

Per prouty2: ma si... cosa dobbiamo dire? Non è forse paranormale sostenere che LHO uccise Kennedy? (vorrei evitare risposte con scritto "no" come risposta, è ironica)

Andrea
[Modificato da JimGarrison 21/12/2007 21:05]
"Quelli che spararono a Kennedy dalla collinetta erbosa dopo tre ore erano gia morti, sepolti nel deserto con le tombe senza nome o fuori Terlinga"
"E lei lo sa per certo?"
"Ho ancora la pala"

Shooter

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22/12/2007 15:09

Preferisco non risponderle, Andrea. Si dia una risposta che le piace e per me va bene così, davvero.

Saluti
Federico Ferrero
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23/12/2007 03:23

Re:
JimGarrison, 21/12/2007 19.40:

come fa a stabilire ce la stazione di polizia di Dallas era "impreparata"?



Andrea



Forse perchè gestì il caso in modo a dir poco maldestro? Ah già è vero,in realtà erano più bravi di Sherlock Holmes, ma facevano finta di essere scarsi perchè erano tutti parte del complottone.
carmelo pugliatti
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23/12/2007 12:29

Ma cavolo Carmelo ha proprio ragione! Infatti l'FBI, è tutta una pagliacciata. Qui si sta parlando dell'ente investigativo più importante d'America eh....

Andrea
"Quelli che spararono a Kennedy dalla collinetta erbosa dopo tre ore erano gia morti, sepolti nel deserto con le tombe senza nome o fuori Terlinga"
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24/12/2007 23:50

Re:
JimGarrison, 23/12/2007 12.29:

Ma cavolo Carmelo ha proprio ragione! Infatti l'FBI, è tutta una pagliacciata. Qui si sta parlando dell'ente investigativo più importante d'America eh....

Andrea

No,quì si sta parlando della Polizia di Dallas nel 1963.Sono pronto a scommettere che all'epoca i Vigili Urbani di Frosinone fossero più bravi.

"Quelli che spararono a Kennedy dalla collinetta erbosa dopo tre ore erano gia morti, sepolti nel deserto con le tombe senza nome o fuori Terlinga"
"E lei lo sa per certo?"
"Ho ancora la pala"

E poi naturalmente hanno ucciso e seppellito i killer dei killer di JFK,quindi hanno ucciso e seppellito i killer dei killer dei killer di JFK.Poi si capisce sono stati costretti ad uccidere e seppellire anche i killer dei killer dei killer dei killer di JFK,e poi i killer dei killer dei killer dei killer dei killer,ed ancora i killer dei...........



carmelo pugliatti
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25/12/2007 09:49

Sto solo dicendo che, oltre alla polizia di Dallas c'era anche l'FBI. Erano anche loro "così inesperti"?

Andrea

p.s. auguri a tutti gli amici del forum
"Quelli che spararono a Kennedy dalla collinetta erbosa dopo tre ore erano gia morti, sepolti nel deserto con le tombe senza nome o fuori Terlinga"
"E lei lo sa per certo?"
"Ho ancora la pala"

Shooter

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26/12/2007 02:57


JimGarrison, 21/12/2007 19.40:

come fa a stabilire ce la stazione di polizia di Dallas era "impreparata"?

La domanda era questa e il sottoscritto,come dicono i nostri Carabinieri "a domanda risponde":

Forse perchè gestì il caso in modo a dir poco maldestro? Ah già è vero,in realtà erano più bravi di Sherlock Holmes, ma facevano finta di essere scarsi perchè erano tutti parte del complottone.



No,quì si sta parlando della Polizia di Dallas nel 1963.Sono pronto a scommettere che all'epoca i Vigili Urbani di Frosinone fossero più bravi.

Se poi Lei mi chiede ANCHE se a mio giudizio a Dallas l'FBI era impreparata ad affrontare il caso le dirò che fu la polizia di Dallas a dimenticare di verbalizzare l'interrogatorio di Oswald non l'FBI,e che fu la polizia di Dallas far uscire ed entrare nella stazione chiunque senza controlli non l'FBI, e che fu sempre la Polizia di Dallas a lasciarsi uccidere Oswald sotto il naso non l'FBI.Lo fecero perchè erano coinvolti nel complottone totale globale? No, semplicemente perchè si trattava di un pessimo dipartimento di Polizia di una città ricca ma provinciale nel profondo sud degli Stati Uniti del 1963.
carmelo pugliatti
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04/06/2008 19:20

Quel giorno a Dallas nn si capiva niente: successe di tutto, e nn mi riferisco solo all'omicidio di JFK, anche se questo evento fu la partenza di tutto (assassinio di Tippit, confusione alla stazione di polizia, ecc..).
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