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Eutanasia, Benedetto XVI: “Bisogna fermare la cultura della morte”

Ultimo Aggiornamento: 05/01/2009 10:44
27/11/2007 23:20
 
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fralaltro mi verrebbe da aggiungere che i media sono stati più volte attaccati dal papa...quantunque molto utilizzati come ben dici..
27/11/2007 23:22
 
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Ecco le risposte di un ateo che, quanto alla condotta, non si attiene ad alcuna morale!
elyna.luna, 27/11/2007 23.15:



Scusami.. cosa potrei usare con il mio ragazzo se non il profilattico o la pillola?... che mi dia ameno un 97% di sicurezza sul non rimanere incinta?.. l'astinenza?.. non è un metodo..





[SM=g27827] Questo è solo un tuo problema di coscienza, specie se ti dichiari cattolica praticante.
Per cui, pure tu come tutti i cattolici, sei chiamata a rispettare la morale - nello specifico, dei rapporti sessuali con il tuo partner - insegnata da Gesù Cristo alla sua Santa Chiesa Cattolica.


[SM=x40792]




27/11/2007 23:50
 
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Ecco le risposte di un ateo che, quanto alla condotta, non si attiene ad alcuna morale!


[SM=x40795] Ah, ecco @Sheed, il tuo problema: per te dunque, sarebbe una colpa che il 80 o 99% della popolazione italiana, almeno sulla carta, è di fede cattolica? Ragione per cui, anche a quella minoranza del 10 o 1% lo Stato impone di seguire quelle Leggi emanate democraticamente dal Parlamento?

[SM=g27825] Mi sa proprio che la tua ballerina morale con il suo senso politico e laico dello Stato, sono piuttosto contrastanti se non parecchio confusi.

Tu devi solo, nella misura in cui sei in minoranza, restartene buonino ed adeguarti a ciò che detta la legge italiana, oppure, approfittando a seguire ciò che ha raccomandato il Santo Padre, ti metti a contestare “democraticamente” e fare pacifica obiezione di coscienza su ciò che non ti piace… [SM=g27832]


[SM=x40790]







[SM=x40797]

28/11/2007 01:23
 
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c'è chi diceva che la democrazia è la peggiore delle forme di governo, eccetto tutte...
28/11/2007 01:25
 
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Re: Re: Ecco le risposte di un ateo che, quanto alla condotta, non si attiene ad alcuna morale!
elyna.luna, 27.11.2007 23:15:



Scusami.. cosa potrei usare con il mio ragazzo se non il profilattico o la pillola?... che mi dia ameno un 97% di sicurezza sul non rimanere incinta?.. l'astinenza?.. non è un metodo..



Non voglio fare la morale agli altri, ognuno deve prendere le proprie decisioni. Non sono contraria agli anticoncezionali, specialmente tra una copia che si ama e che ha l'intenzione di rimanere insieme. Poter decidere senza doversi basare esclusivamente sugli assai poco sicuri "giorni fecondi" della donna (perché anche questo permette il progresso della medicina!) quando e quanti figli avere è parte della responsabilità per la vita insieme di copia e di famiglia e della libertà che ci è concessa da Dio. Una copia ha pure il diritto di vivere il proprio amore senza costante timore di una gravidanza non desiderata. Questo me lo dice la mia coscienza. Tuttavia sono del parere che se avviene una gravidanza nonostante le precauzioni prese, questa deve essere accettata. L'aborto non può mai essere una soluzione per chi acconsente ad un atto sessuale. Per cui chi sostiene di avere il diritto all'amore "libero" deve assumersi anche le conseguenze. La libertà personale finisce dove delimita i diritti altrui, in questo caso il diritto del bambino alla vita.

Considero l'aborto giustificabile solo in due casi e cioè quando la madre è ancora da considerare una bambina ed è stata violentata (come penso che succeda putroppo più spesso di quello che si crede). In questo caso gravidanza e parto sono ulteriori traumi con conseguenze fisiche e psichiche dannose per la piccola vittima. Altro caso quando la madre non può portare a termine una gravidanza per questioni sue di salute che minacciano comunque il nascituro. Altrimenti non esiste nessuna ragione per l'eliminazione di una vita umana. Un bambino può sempre essere dato in adozione se la madre non vuole o non può tenerlo. Nella società d'oggi in cui le coppie di fatto e le copie gay sono al ordine del giorno e si discute sulla legalizzazione di aborti ed eutanasia, non esiste più alcuna discriminazione per le donne che decidono di portare a termine una gravidanza indesiderata per dare il bambino a una copia che lo cresce con amore e gli sostituisce i genitori. Personalmente avrei ammirazione per una donna che prende questa decisione piuttosto di abortire.

Riguardo l'eutanasia: le persone malate vanno soprattutto assistite amorevolmente. Non esiste vita che non sia preziosa o che non abbia senso. Quando però la medicina non guarisce ne migliora ma allunga solo la sofferenza, il malato ha il diritto di dire basta alle cure. Dire basta però non vuol dire accorciare la vita attivamente, ma limitare la cura a dei mezzi palliativi e lasciare che la vita si spenga quando Dio vuole. Per cui evitiamo di prendere le decisioni per gli altri, sia in un modo o nell'altro. Agli accaniti difensori della "vita a tutti costi" voglio ricordare che poter morire senza accanimento terapeutico è anche un diritto, visto che andiamo verso un'altra vita che ci attende. A chi invece pensa che la vita debba avere una certa "qualità" per essere vissuta, rimando a questo articolo di oggi del Giornale del Popolo:

Il dottor Guizzetti da dieci anni cura a Bergamo i malati in stato vegetativo persistente
«I miei pazienti? Per favore, non chiamateli “vegetali”»

di LUCA FIORE

Al Centro Don Orione di Bergamo lo chiamano il "piano terra", semplicemente. Ci lavorano 14 infermieri, 14 ausiliari e un capo sala. Le qualifiche non sono importanti, conta quello che si fa. È il reparto per i pazienti in stato vegetativo diretto dal dottor Giovanni Battista Guizzetti. I suoi pazienti non si muovono, non parlano, non sembrano percepire il mondo esterno. Eppure respirano senza aiuto di macchine. Hanno gli occhi aperti. Sembra che qualcuno gli abbia spento la luce. Li nutrono con un sondino che entra nello stomaco, perché non sono più capaci di deglutire. Ricordate il celebre caso di Terry Schiavo? Ecco: stessa cosa. Ricordate Antonio Trotta, il giovane italiano da anni residente ad Ascona caduto in stato vegetativo di cui si è detto “conteso tra Italia e Svizzera”? Anche lui sarebbe potuto essere un paziente del “piano terra” del dottor Guizzetti. Una volta lo stato di questi pazienti veniva definito “stato vegetativo permanente”. Oggi la parola “permanente” è stata eliminata. Perché? Semplicemente perché al Don Orione di Bergamo dal 1996 ad oggi, su 80 pazienti se ne sono svegliati 12. Hanno riconosciuto i parenti, hanno ripreso a parlare, qualche volta hanno anche ricordato di quel che gli accadeva durante la malattia. Insomma hanno dimostrato che non erano proprio vegetali- vegetali come sembrava. Anzi, meglio non chiamarli così in presenza del dottor Giovanni Battista, perché potrebbe anche arrabbiarsi…

Dottor Guizzetti, cos’è lo stato vegetativo?
Lo stato vegetativo può essere causato da un evento acuto oppure può essere la fase finale di una malattia degenerativa come la demenza, ad esempio. Io comunque mi occupo del primo tipo di pazienti. Nel mio reparto sono ricoverate quelle persone che hanno avuto un evento acuto e quindi passano da una condizione di benessere completo a una condizione di devastante disabilità. Una situazione che solitamente segue a uno stato di coma, causato o da un trauma cranico, da un infarto , da un’insufficienza respiratoria oppure da un tumore o da un’emorragia cerebrale. Dal coma si esce dopo 4-6 settimane al massimo: o morendo, o con deficit più o meno grave o, appunto, si esce in stato vegetativo.

Che differenza c’è tra coma e stato vegetativo?
Il passaggio da coma allo stato vegetativo è segnato dall’apertura degli occhi. Si dice che il paziente riacquista la vigilanza: di giorno per lo più è sveglio e di notte dorme. Però non ha un contenuto di coscienza sicuramente dimostrabile. Non ha consapevolezza di sé e relazione con l’ambiente.

Di che cure ha bisogno un paziente di questo tipo?
La vita di questi pazienti non dipende da nessun supporto tecnologico perché le funzionalità cardiaca, respiratoria e digestiva funzionano benissimo. Il problema è che sono totalmente dipendenti nelle funzionalità della vita quotidiana: il mangiare, il lavarsi, il vestirsi. Hanno bisogno che ci sia qualcuno che lo faccia per loro.

Questo stato è reversibile?
Quanto più passa il tempo, tanto minori sono le possibilità di un recupero della coscienza. Però queste possibilità non si azzerano mai. Non si può sapere con totale certezza se una condizione di stato vegetativo rimarrà permanente per tutta la vita. Qualche mese fa c’è stato il caso di un ferroviere polacco che si trovava a casa sua in stato vegetativo e che si è svegliato dopo 19 anni. È un caso documentato dalle diverse riviste mediche. Il recupero è avvenuto senza il ricorso a nessun tipo di cura. Lui era a casa, sua moglie lo accudiva, i suoi figli lo curavano. E lui, dopo 19 anni, si è svegliato.

A lei è mai capitato un caso così clamoroso?
Tra i soggetti ricoverati nel mio reparto c’è stato un risveglio di un ragazzo dopo 17 mesi. È stato qualcosa di molto drammatico, perché è stato come se si fosse accesa una lampadina. Un “on-off” incredibile. Si è proprio svegliato di punto in bianco, si è messo a ridere e ha cominciato a parlare con sua moglie che in quel momento gli si trovava accanto. Una scena impressionante…

Qual è la probabilità di risveglio?
Non ci sono dei dati chiari. È una cosa su cui i medici hanno studiato poco. Ora con le tecniche di risonanza magnetica si stanno ottenendo dati interessanti. Però non ci sono dei dati sui risvegli, ma ci sono quelli sulla sopravvivenza. Tenga conto che i primi casi di stato vegetativo risalgono a una cinquantina d’anni fa e cioè da quando esistono le unità coronariche, le terapie intensive e i respiratori.

Che cosa percepiscono queste persone? Nel celebre caso di Terry Schiavo se ne parlò molto…
Il problema è che la coscienza, intesa come contenuto esperienziale ed emozionale che è in ognuno di noi, non è esplorabile. Io non posso dire nulla sullo stato di coscienza della persona che ho di fronte. Io posso dire che questa persona non esprime una relazione con me, verbalmente e gestualmente. Però c’è tutto l’aspetto emotivo che io non posso esplorare. Per Terry Schiavo, ad esempio, si diceva che non percepiva. Peccato che gli stessi medici che hanno deciso di farla morire, durante la sua agonia, le hanno somministrato della morfina. Si vede che anche loro hanno riconosciuto che in quei momenti provava dolore…

E chi si sveglia ricorda qualcosa?
Il ferroviere che si è svegliato in Polonia in un’intervista ha dichiarato che durante la malattia era angosciato per il fatto che non riusciva a comunicare. Riusciva a vedere sua moglie e i suoi cari che lo curavano, ma non riusciva ad esprimere nulla. Il ragazzo che si è svegliato da noi, invece, ricorda con angoscia il momento del bagno: aveva paura del momento in cui veniva messo nella vasca. C’era un certo tipo di relazione. Certo, non si tratta di consapevolezza piena. Ma un qualcosa di primordiale.

Ultimamente sia in Italia sia in Svizzera si è parlato del caso di Antonio Trotta per il quale una commissione etica ticinese aveva sconsigliato, nel caso di peggioramento, di non intervenire con cure intensive perché la qualità della vita del paziente non sarebbe più stata accettabile…
Io se dovessi pensare di sottoporre uno dei miei pazienti a una dialisi avrei dei problemi, sinceramente. Non avrei problemi a curargli una polmonite, o cercare di migliorare la nutrizione o l’idratazione cutanea eccetera, ma intervenire con delle tecnologie mediche, penso che non lo farei.

Molti dicono che una vita da “vegetale” non vale la pena di essere vissuta…
Il termine “vegetale” dà un giudizio dispregiativo che io non posso condividere in alcun modo. Nel nostro reparto negli ultimi undici anni sono passate 80 persone e non ho mai avuto nessuna richiesta di sospensione di cura o di eutanasia da parte dei parenti. Lo stato vegetativo non lo considero più una malattia, lo considero una drammatica situazione esistenziale con la quale si può ancora cercare di costruire una relazione. Io ho visto mariti, mogli, figli, padri e madri che hanno saputo ricostruire una relazione con queste persone. L’espressione “vita da vegetale”, non rende per niente giustizia a ciò a cui assisto tutti i giorni.

Il professor Umberto Veronesi ha definito queste persone dei “morti viventi”...
È un disprezzo per l’umano che io non posso tollerare.

Ma la “qualità della vita”?
Siamo solitamente abituati a giudicare la vita in termini utilitaristici: in base alle nostre capacità di produzione, di spesa e alla fine di godimento. Dimenticando completamente altre dimensioni che costituiscono la vita umana che sono la dimensione relazione, la dimensione spirituale e, perché no, la dimensione religiosa. Anche queste sono caratteristiche dell’umano. Bisogna far molta attenzione a sdoganare il concetto di “qualità della vita” perché poi potranno farne le spese i malati di Alhzeimer, i ritardati mentali, i disabili. Io questo non posso accettarlo.

Sta dicendo che il concetto di “qualità della vita accettabile” potrebbe aprire le porte all’eutanasia attiva?
Oggi la medicina guarisce poco e cronicizza molto. Persone con moltissime malattie che fino a poco tempo fa portavano velocemente alla morte, oggi sopravvivono per moltissimi anni. Questo indubbiamente porterà a un’esplosione della spesa sanitaria. Creare dei criteri di accesso alle cure basandosi sul parametro di qualità della vita potrebbe essere anche un mezzo per ottenere il contenimento della spesa sanitaria…

Per i familiari si tratta di un calvario. Resistono tutti?
Non si può parlare di famiglie, ma si devono considerare le singole persone. Ognuno reagisce in modo diverso. Ma io ho visto che in questi anni la figura che non molla mai è la mamma. Ci sono mogli che lasciano i mariti, mariti che lasciano le mogli. Ma quando c’è una mamma di mezzo, stia sicuro che questa non molla mai. Nel nostro centro abbiamo persone di Milano e ci sono delle mamme, ormai anziane, che vengono da Milano a Bergamo tre o quattro volte alla settimana per stare tutto il giorno con i loro figli. Li portano in giro, li accarezzano, gli parlano. E hanno veramente ricostruito una relazione con i loro figli. Certo se uno giudica queste cose come ininfluenti o insignificanti per
l’umano, va bene, lo faccia pure. Ma secondo me sono segni forti della nostra dignità e della nostra statura di uomini, di essere umani.

I suoi pazienti non sono in grado neanche di riconoscerla. Come medico, non dev’essere un’esperienza molto gratificante…
Quando sono uscito dall’università come tutti pensavo che la guarigione fosse il criterio per stabilire la bontà dell’agire di un medico. Poi con il passare degli anni mi sono accorto che questo criterio non regge. Perché nella relazione medico-paziente la guarigione non può essere l’unico obiettivo che definisce il bene di una vita. Stando di fronte a queste situazioni di non guaribilità, ma di possibilità di “prendersi in cura”, ho rivisto il mio modo di lavorare.

Ma esistono delle soddisfazioni nel suo lavoro?
Noi non ci rendiamo conto del significato dei gesti più semplici che compiamo durante la giornata: alzarci da una sedia o bere un bicchiere d’acqua. Per noi sono ormai automatici. Ma stando con queste persone uno capisce che anche mandar giù un bicchiere d’acqua o mangiare un cucchiaino di gelato, hanno un valore relazionale e esistenziale formidabile. Vedere una persona in questa condizione che deglutisce o sorride mentre succhia un pezzo d’arancio, se permette, costituisce per me una grande soddisfazione

Ma se si dovesse trovare nella situazione dei malati che cura, cosa chiederebbe ai medici e alla sua famiglia?
Qualcuno che mi accompagni. Chiedo solo questo.

Qualcuno, invece, chiede di esser lasciato morire…
Oggi si fa tanto rumore per i singoli casi come Giovanni Nuvoli o Piergiorgio Welby, ma non si dice una parola sui migliaia di casi di malati in situazioni analoghe che chiedono di essere curati. Perché se si risponde adeguatamente alla domanda di cura, io penso che la domanda di eutanasia si riduce a zero. È troppo facile fare un sondaggio tra la gente che fa shopping chiedendo cosa ne pensa dell’eutanasia. È chiaro che poi salta fuori che il 70 per cento degli italiani è a favore dell’eutanasia. Il sondaggio va fatto tra i malati che sono assistiti: cosa dicono loro sull’eutanasia? In un recente convegno l’eutanasia è stata definita “la tentazione dei sani”. Una definizione strepitosa, perché veramente l’eutanasia è la tentazione solo di chi, da sano, fa i suoi ragionamenti. I malati chiedono di essere curati. Punto.


[Modificato da rosa22253 28/11/2007 01:45]
************************************************************************************


BENEDETTO COLUI CHE VIENE NEL NOME DEL SIGNORE!

"Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa"

Mt 16,18





La strada è lunga, ma non esiste che un mezzo per sapere dove può condurre, proseguire il cammino.
(don Tonino Bello)


ANDIAMO AVANTI!

28/11/2007 01:43
 
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Re: Ecco le risposte di un ateo che, quanto alla condotta, non si attiene ad alcuna morale!
Bestion., 27.11.2007 23:22:




[SM=g27827] Questo è solo un tuo problema di coscienza, specie se ti dichiari cattolica praticante.
Per cui, pure tu come tutti i cattolici, sei chiamata a rispettare la morale - nello specifico, dei rapporti sessuali con il tuo partner - insegnata da Gesù Cristo alla sua Santa Chiesa Cattolica.


[SM=x40792]





Mi dici dove Gesù insegna alla Santa Chiesa la morale dei rapporti sessuali con il partner?


[Modificato da rosa22253 28/11/2007 01:43]
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BENEDETTO COLUI CHE VIENE NEL NOME DEL SIGNORE!

"Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa"

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La strada è lunga, ma non esiste che un mezzo per sapere dove può condurre, proseguire il cammino.
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Ecco le risposte di un ateo che, quanto alla condotta, non si attiene ad alcuna morale!


Hai ricordato bene! [SM=g27811]
D'altronde l’ho sempre detto anch’io: è il rovescio della stessa medaglia sugli effetti deleteri della “democrazia”, lì dove per l’appunto, persistono gli eccessi del permissivismo, della licenziosità, del distorto senso della libertà, dei limiti della morale-laica, della giustizia a legalizzare leggi inique - governo ateo zapatero e altri simili.


[SM=x40790]



28/11/2007 11:49
 
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Ecco le risposte di un ateo che, quanto alla condotta, non si attiene ad alcuna morale!
rosa22253, 28/11/2007 1.43:



Mi dici dove Gesù insegna alla Santa Chiesa la morale dei rapporti sessuali con il partner?






[SM=g27833] Dovresti, invece, segnalare tu quali sono quei passi salienti del Vangelo in cui Nostro Signore Gesù Cristo dà pieno mandato giuridico e pastorale ai suoi Apostoli. Tra cui, è quello di “legare e sciogliere”, quindi, di assistere con il consiglio perpetuo dello Spirito Santo, il suo Magistero Apostolico per l’espletamento delle proprie funzioni ministeriali in seno alla comunità nelle decisioni non negoziabili e prese dalla sacra Gerarchia di Santa Romana Chiesa Cattolica. Tutto ciò Cristo e la sua prediletta sposa Chiesa Cattolica, lo fanno al fine di insegnare l’autentica dottrina morale – anche quella sessuale nei rapporti di coppia tra fidanzati e coniugi poi – al bene del Corpo Mistico e della totalità della sua Comunità ecclesiale.

[SM=g27820] O forse metti in dubbio l’autorità di Gesù Cristo e del Sommo Pontefice in comunione con i suoi Vescovi e pertanto, delle direttive dei Concili, delle Encicliche petrine e dei numerosi documenti emanati dal Collegio Episcopale?



[SM=g27835] [SM=g27835] [SM=g27835]






28/11/2007 13:28
 
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Re: Ecco le risposte di un ateo che, quanto alla condotta, non si attiene ad alcuna morale!
Bestion., 27/11/2007 23.22:




[SM=g27827] Questo è solo un tuo problema di coscienza, specie se ti dichiari cattolica praticante.
Per cui, pure tu come tutti i cattolici, sei chiamata a rispettare la morale - nello specifico, dei rapporti sessuali con il tuo partner - insegnata da Gesù Cristo alla sua Santa Chiesa Cattolica.


[SM=x40792]








Che cos'è la morale?... secondo te se Dio ha voluto che per procreare dovessimo avere un rapporto sessuale da cui immancabilmente si prova piacere (a meno che non sia forzato) è morale non farlo?.. o bisogna farlo solo ed esclusivamente per procreare?...
Vuoi farmi credere che Dio è cosi cattivo e perfido da farci provare il piacere solo per un suo tornaconto?.. io non credo...

Comunque non mi hai risposto alla domanda.. perchè la pillola è un metodo.. la spirale è un metodo.. il profilattico è un metodo.. l'astinenza è un modo di comportarsi... noi stavamo parlando di metodi...

... Per diecimila anni tenemmo il fuoco acceso, il nostro spirito vive in una danza senza tempo.. I nostri corpi sono i nostri sacri altari, noi non abbiamo fede nel divino.. Noi lo sperimentiamo con la pratica... Veniamo chiamate... Streghe..

"...Raccontaci delle segrete schiere del male, o Cimone..."
"Guai a pronunciare forte i loro nomi, che profanerebbero labbra mortali, perchè uscirono da scellerate tenebre per assalire i cieli, ma furono respinte dalla rabbia degli angeli...."





28/11/2007 14:23
 
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Ecco le risposte di un ateo che, quanto alla condotta, non si attiene ad alcuna morale!
elyna.luna, 28/11/2007 13.28:




Che cos'è la morale?...
Comunque non mi hai risposto alla domanda..




[SM=x40795] Tutt'altro, io ti ho ben risposto che il tuo è solo un problema di coscienza personale, se pretendi d’essere pure una cattolica praticante ma di non seguire la morale, anche sessuale, insegnata da Cristo alla sua Santa Chiesa Cattolica.
Invece - e ti do un aiuto aggratisss [SM=x40791] -, se hai una pseudo morale del “fai da te”, sei liberissima di usare i contraccettivi che vuoi.

Pertanto, non vedo proprio dove tu vuoi arrivare. [SM=g27832]




[SM=g27828] [SM=g27811] [SM=x40790]


28/11/2007 15:28
 
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piantala di usare la parola pseudo..
perchè anche la vostra è una pseudo morale allora.molto più pseudo volendo...
ama il prossimo tuo come te stesso -> persecuzione dell'omosessualità.
bella PSEUDOmorale
28/11/2007 16:47
 
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Ecco le risposte di un ateo che, quanto alla condotta, non si attiene ad alcuna morale!


[SM=g27832] Piano! Io mi attengo a quello che tu hai ben più volte espresso in questo forum!
La morale cattolica mica afferma che qualche volta, tra le altre trasgressioni, è lecito “rubare”. Non ottemperare anche a questo comandamento del decalogo è sempre un peccato, per giunta mortale. È pure punibile, in ogni caso, anche per la Legge italiana.

[SM=x40795] La morale cattolica, dunque, nulla ha di che spartire con quella tua da ateo, di inventare cioè una pseudo morale laicista del “fai da te” e adattabile alla tua libera e cosciente condotta. [SM=g27811]

[SM=g27823] Inoltre, sempre la morale della Chiesa Cattolica, condanna il peccato degli atti sessuali pervertitrici e contronatura dell’omosessualità, non di certo l’omosessuale che, volendolo, può guarire dalle sue malsane deviazioni.



[SM=x40792]

28/11/2007 17:33
 
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i dieci comandamenti e la morale cattolica sono un conto.
la tua pseudo morale un altro.
la mia pseudo morale un altro ancora.
(dato che tu sei libero di definire la mia "pseudo morale", io farò lo stesso con te...dato che lo penso e che siamo comunque uguali e con gli stessi diritti, no?)
bella poi quella della condanna del peccato ma non del peccatore...mi pare che siano i prelati omosessuali a finire in prima pagina sui tg e ad essere cacciati dalla chiesa, emarginati, molto spesso non sapendo più che pesci prendere e da dove ricominciare. non i loro peccati.
ps:un prelato disse una volta: un povero che ruba ai grandi magazzini non è condannabile moralmente. ERESIA! CACCIATELO!

28/11/2007 18:13
 
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Ecco le risposte di un ateo che, quanto alla condotta, non si attiene ad alcuna morale!


È inutile che ti arrampichi sugli specchi[SM=x44516]: la differenza tra la mia morale cattolica e la tua pseudo morale del “fai da te”, sta nel fatto che la mia non ammette alcun’eccezione al rispetto dei comandamenti del decalogo. Per cui si tratta sempre d’illecita trasgressione, quando si ammette l’eccezionalità del rubare, dell’abortire in ogni caso, dell’assassinare comunque con l’eutanasia o con suicidi assistiti etc.

[SM=g27832] Se invece tu mi parli di “coerenza” da parte di chi è chiamato a rispettare sempre l’immutabilità del decalogo e la morale cattolica, allora il discorso è ben altro! La qual cosa non si può di certo applicare alla tua pseudo morale opportunista, visto che già a priori, tu ateo, ammetti il principio della sua mutabilità secondo i costumi, le mode, i consensi e il comportamento di ciascuno di voi.

[SM=x40796] Pertanto, ti vieto tassativamente, di continuare ad esprimerti in maniera offensiva e d’affibbiarmi la tua pseudo-morale atea del “fai da te”. Se perciò continui a persistere, ti ammonisco per l’ennesima volta.
Ok?

[SM=x40795] Inoltre, quanto alla pedofilia di alcuni religiosi e quella abusata da padri di famiglia, da professionisti etc nella società civile, t’invito a non andare in OT in questo thread, poiché, se guardi bene ci sono dei 3d appositi per discutere su questo tema.



[SM=g27811] [SM=x1426480]











[Modificato da Bestion. 28/11/2007 18:18]
28/11/2007 18:18
 
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Re: Ecco le risposte di un ateo che, quanto alla condotta, non si attiene ad alcuna morale!
Bestion., 28.11.2007 11:49:





[SM=g27833] Dovresti, invece, segnalare tu quali sono quei passi salienti del Vangelo in cui Nostro Signore Gesù Cristo dà pieno mandato giuridico e pastorale ai suoi Apostoli. Tra cui, è quello di “legare e sciogliere”, quindi, di assistere con il consiglio perpetuo dello Spirito Santo, il suo Magistero Apostolico per l’espletamento delle proprie funzioni ministeriali in seno alla comunità nelle decisioni non negoziabili e prese dalla sacra Gerarchia di Santa Romana Chiesa Cattolica. Tutto ciò Cristo e la sua prediletta sposa Chiesa Cattolica, lo fanno al fine di insegnare l’autentica dottrina morale – anche quella sessuale nei rapporti di coppia tra fidanzati e coniugi poi – al bene del Corpo Mistico e della totalità della sua Comunità ecclesiale.

[SM=g27820] O forse metti in dubbio l’autorità di Gesù Cristo e del Sommo Pontefice in comunione con i suoi Vescovi e pertanto, delle direttive dei Concili, delle Encicliche petrine e dei numerosi documenti emanati dal Collegio Episcopale?



[SM=g27835] [SM=g27835] [SM=g27835]




In Mt 18,18 da te citato Gesù non parla neanche del matrimonio ma del perdono.

Ecco il testo:
"In verità vi dico: tutto quello che legherete sopra la terra sarà legato anche in cielo e tutto quello che scioglierete sopra la terra sarà sciolto anche in cielo. 19 In verità vi dico ancora: se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà. 20 Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro". 21 Allora Pietro gli si avvicinò e gli disse: "Signore, quante volte dovrò perdonare al mio fratello, se pecca contro di me? Fino a sette volte?". 22 E Gesù gli rispose: "Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette."

Veramente il Mt 18 tratta dell'umiltà cristiana. Forse dovresti rileggerlo, potresti imparare qualcosa [SM=x40791] .

In Mc 10 invece Gesù parla dell'indissolubilità del matrimonio:
"6 Ma all`inizio della creazione Dio li creò maschio e femmina; 7 per questo l`uomo lascerà suo padre e sua madre e i due saranno una carne sola. 8 Sicché non sono più due, ma una sola carne. 9 L`uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto".

Dimmi tu dove fa riferimento su come e quando del rapporto sessuale tra uomo e donna! Con il diritto di "legare e sciogliere", con cui Gesù non si riferisce neanche al matrimonio, non ha conferito agli apostoli anche il diritto di intromettersi nei rapporti intimi tra marito e moglie. Semmai, se vuoi proprio insistere, si potrebbe interpretare la frase:"l'uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto" in questo senso, ma varrebbe ancora a dire che nessuno si intrometta tra loro.
Ecco cose dice Paolo nei Cor 1 7,28: "Non astenetevi tra voi se non di comune accordo e temporaneamente, per dedicarvi alla preghiera, e poi ritornate a stare insieme, perché satana non vi tenti nei momenti di passione".
Qualsiasi altra cosa sono delle aggiunte e parole messe in bocca a Gesù. Vorresti forse riscrivere il Vangelo?

Ho spesso la sensazione che il tuo amore per l'istituzione Chiesa ti annebbi la visione su Cristo. Il Signore se la prendeva non tanto con i peccatori quanto con coloro che si credevano "giusti" e "migliori" degli altri perché si attenevano "alla legge", ignorando uno dei comandamenti principali: quello dell'amore e il rispetto per il prossimo. Senza però non ci può essere ne etica ne morale.

Gesù tuttavia ha detto invece questo: "Guai anche a voi, dottori della legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!" Lc 11,46


[Modificato da rosa22253 28/11/2007 18:44]
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BENEDETTO COLUI CHE VIENE NEL NOME DEL SIGNORE!

"Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa"

Mt 16,18





La strada è lunga, ma non esiste che un mezzo per sapere dove può condurre, proseguire il cammino.
(don Tonino Bello)


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28/11/2007 18:41
 
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Ecco le risposte di un ateo che, quanto alla condotta, non si attiene ad alcuna morale!
rosa22253, 28/11/2007 18.18:



[...]

Vorresti forse riscrivere il Vangelo?

[...]





[SM=g27820] Se tu sei libera di interpretare il vangelo al di fuori dei canoni cattolici di Santa Romana Chiesa e come meglio ti aggrada, dall’altra, io di accettare solo le interpretazioni che ne fa il Magistero Apostolico al quale Nostro Signore Gesù Cristo ha dato piena autorità di pervenire alla conoscenza di tutta la verità con l’assistenza perpetua dello Spirito Santo.

[SM=g27823] Per cui a me, è Santo Vangelo, anche gli enunciati dei diversi Concili, delle Encicliche petrine ex cathedra, dei vari documenti e direttive espresse dalla Gerarchia Episcopale e approvate dal Pontefice anche e soprattutto in tema di morale sessuale insegnata direttamente da Cristo Gesù alla sua Una, Unica e Cattolica Santa Chiesa.

Onestamente dunque, continuo a non capire qual è il tuo vero problema. [SM=g27825]



[SM=g27811] [SM=g27824] [SM=g27811]

28/11/2007 18:49
 
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forse bestion ha un po' le idee confuse....c'è i testi sacri, e c'è il concilio di nicea del 325 e seguenti..
comunque, se tu continui a credere che la mia sia pseudo morale (posizione lecita) e ad affibbiarmela, io farò lo stesso con te.ti ammonisco pure io..
28/11/2007 18:53
 
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Re: Ecco le risposte di un ateo che, quanto alla condotta, non si attiene ad alcuna morale!
Bestion., 28.11.2007 18:41:




[SM=g27820] Se tu sei libera di interpretare il vangelo al di fuori dei canoni cattolici di Santa Romana Chiesa e come meglio ti aggrada, dall’altra, io di accettare solo le interpretazioni che ne fa il Magistero Apostolico al quale Nostro Signore Gesù Cristo ha dato piena autorità di pervenire alla conoscenza di tutta la verità con l’assistenza perpetua dello Spirito Santo.

[SM=g27823] Per cui a me, è Santo Vangelo, anche gli enunciati dei diversi Concili, delle Encicliche petrine ex cathedra, dei vari documenti e direttive espresse dalla Gerarchia Episcopale e approvate dal Pontefice anche e soprattutto in tema di morale sessuale insegnata direttamente da Cristo Gesù alla sua Una, Unica e Cattolica Santa Chiesa.

Onestamente dunque, continuo a non capire qual è il tuo vero problema. [SM=g27825]



[SM=g27811] [SM=g27824] [SM=g27811]




Veramente non ho nessun problema. Per me la Parola di Dio è sacra. Dico solo la mia opinione come te. O tu non dice la tua opinione?
Tuttavia neanche tu hai problemi visto che sei nel "giusto", vero?

Comunque a volte mi sembra proprio ...
guarda cosa ho appena letto e postato qui [SM=g27823]

[Modificato da rosa22253 28/11/2007 19:09]
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28/11/2007 19:44
 
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Ecco le risposte di un ateo che, quanto alla condotta, non si attiene ad alcuna morale!
rosa22253, 28/11/2007 18.53:



Veramente non ho nessun problema.
[...]





[SM=g27829] Essere convinta che tu non hai alcun problema, è una cosa ben diversa dal fatto che tu non te n’accorgi. Ci sono tanti antesignani anche da parte ecclesiastica che, sopravalutano se medesimi a discapito del Corpo Mistico.
[SM=g27825] Di sicuro ne hai uno di piuttosto consistente, quanto al riconoscere l’autorità del Magistero Apostolico, dunque di accettare in toto le enunciazioni dottrinali e morali – anche circa la sessualità tra coppie di fidanzati e di sposi – espresse dalla sacra Gerarchia di cui in primis le encicliche dei Pontefici e, alla cui stessa gerarchia fu data piena potestà giuridica e pastorale direttamente da Nostro Signore Gesù Cristo, quindi, continuata con l’ausilio dello Spirito Santo.



[SM=g27811] [SM=g27823]


28/11/2007 20:01
 
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alla cui stessa gerarchia fu data piena potestà giuridica e pastorale direttamente da Nostro Signore Gesù Cristo (bestion)

mi citi il passo preciso? grazie.
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