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13/12/2007 - NAPOLI - TEATRO AUGUSTEO

Ultimo Aggiornamento: 16/12/2007 09:22
13/12/2007 09:21
 
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da InChiostro online
Al teatro Augusteo
L'ultimo De Gregori ritorna alle origini


Ritorna all'intimismo con il tour "Left and right". In valigia non porta suoni duri. Questa volta ha solo le sue chitarre. Francesco De Gregori torna a Napoli nella notte di Santa Lucia e fa registrare il tutto esaurito: 1300 biglietti venduti sui 1300 posti del teatro Augusteo.
Il cantautore romano si esibisce nel cuore della città partenopea, ultimo appuntamento del 2007, e gioca col passato in un concerto tutto acustico. Nel suo bagaglio, metafore e sociologia, letteratura e storia. Ermetismo e folk.
Dopo le piazze e le arene, De Gregori sceglie la suggestione del teatro per il suo unplugged. Sale sul palco con una nuova sfida, per un concerto che affascinerà i nostalgici, ma potrebbe conquistare i giovanissimi che gli dedicano siti e blog. Un mix tra origini e arrangiamenti in continua evoluzione. Uno spettacolo innovativo per chi ha apprezzato il sound più duro e ritmato delle ultime tournèe.
Pezzi tratti dal suo nuovo cd dal vivo "Left and right" presentato il 23 novembre scorso. "Il titolo si riferisce alle casse dello stereo e alla musica - ha raccontato il cantautore a Fabio Fazio su Raitre - ma è anche un po' malizioso". Nell'album l'autore di testi come Rimmel e La donna cannone, si è raccontato a Renato Nicolini, l'inventore dell'Estate romana.
Nel cd, ma anche tra i brani selezionati per il concerto, De Gregori dà spazio al 'Titanic'. Canta 'I muscoli del capitano' e 'L'abbigliamento di un fuochista'. La celebrazione dei 25 anni dell'album. Lui le interpreta ancora una volta in jeans, cappello e giacca scura, assieme ad altri classici e a qualche brano meno noto. E i maligni azzardano un'altra ipotesi: che left and right, la destra e la sinistra, siano un po' la fotografia dell'Italia di oggi. La deriva di un nuovo Titanic.

Claudia Ceci


"E chissà quanto ho viaggiato, quante volte sono stato..."

14/12/2007 02:36
 
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Arrivo in teatro cinque minuti prima dell'inizio dopo aver provato anche l'assurdo brivido del presunto smarrimento dei biglietti.. [SM=g27790]
Sono in prima fila nel loggione, sopra, teatro pieno, si comincia con le quattro di TITANIC, partendo dalla ragazza di prima classe, passando per i muscoli del capitano, fino al fuochista e a Nino.
Poi con mio piacere BATTERE E LEVARE (con l'armonica) che abbandona il reggae per tornare simile alla versione in studio e l'intensissima FESTIVAL entrambe col mandolino di Alessandro Valle in evidenza... Finalmente arriva il momento del ripescaggio di RAGGIO DI SOLE, e dopo spero in "Baci da Pompei" ma Francesco parte col si- di CALDO E SCURO, che è sostanzialmente uguale a quella di LEFT & RIGHT con l'armonica alla fine... segue NATALE... momento bellissimo con i fiocchi di neve sullo sfonfo e la voce di Francesco dolcissima, poi GENERALE...
Tutti escono ma Francesco si avvia verso il pianoforte per l'attesissima SEMPRE E PER SEMPRE: in alcune parti Francesco mi è parso non brillante, sembrava in difficoltà e infatti alla fine fa simpaticamente il gesto della vittoria tirando un sospiro di sollievo, peccato me la aspettavo meglio anche se vederlo al piano fa un gran bell'effetto...
Dopo la pausa CELESTINO e l'UOMO RAGNO come quest'estate (quest'ultima senza variazioni testuali), TI LEGGO NEL PENSIERO stupenda cosi come stupenda anche la nuova ADELANTE con un arrangiamento ricchissimo e originale con mandolino e fisarmonica, molto trascinante...
NUMERI DA SCARICARE come nell'ultimo live se non fosse che all'inizio Paolo Giovenchi quasi se ne usciva dal palco durante un assolo forsennato, anche COMPAGNI DI VIAGGIO come nel live, segue RIMMEL (Bardi alla tastierina che prende pochissime note) che mi ha fatto emozionare come la prima volta, canzone intramontabile...
Poi LA VALIGIA DELL'ATTORE, mani in tasca e il teatro che se ne cade, IL BANDITO E IL CAMPIONE, con i piacevoli versi di Francesco con Bardi, Giovenchi e Guglielminetti e i bis: LA DONNA CANNONE accolta con un boato e col pubblico che si ammassa sotto al palco e BUONANOTTE FIORELLINO dove Francesco fa il pazzo facendo fare una strofa a vuoto alla band, invertendo la seconda con la terza e giocando alla fine con assoli di armonica...
Grande affiatamento della band, bei giochi di luce, Francesco in gran forma e che non risparmia parole per ringraziare e salutare tutti, concerto strepitoso, unica pecca avrei preferito qualcosa del completamente assente album CALYPSOS (Cardiologia, L'angelo, In onda, L'amore comunque...) perfetto per il teatro secondo me magari togliendo canzoni (bellissime sia chiaro) che però vengono proposte ininterrottamente da anni (Compagni di viaggio e La leva calcistica su tutte...)
Buonanotte
14/12/2007 07:55
 
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assolutamente fantastico!!!
Il Principe in splendida forma ci ha davvero dilettato ieri sera,grande esibizione ...davvero emozionanate.
L'ho trovato davvero bene e molto carico e finalmente in una degna cornice (da tanto attendevo un concerto in un teatro degno dopo che gli ultimi anni ci eravamo dovuti arrangiare tra palapartenope e arenile).

Vi ho cercati fuori al teatro ma ...come riconoscervi [SM=g27798]
comunque se non fosse stato per il figuro con la pila che sembnrava un generale delle ss.....ma gli ho parlato alla fine del primo tempo ed ha detto che de gregori aveva vietato foto e filmati per la sua paura atavica di finire su utube.
un salutone a tutti ed alla prossima
14/12/2007 12:21
 
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Non c'è male, non c'è male davvero.
Chi era stato deluso da Scala ha avuto il proprio risarcimento, anche se in cambio si è dovuto alzare assai più di una lira (non proprio per niente si viene).

Riuscitissimo l'attacco tutto targato 1982, comprese la riesumata I muscoli del capitano (la citazione pianistica centrale è sempre toccante) e la già ascoltatissima La leva calcistica della classe '68, schietta, essenziale e ben cantata. Magari quella batteria che picchia così tanto su L'abbigliamento di un fuochista e Bardi che suona la chitarra a mo' di mandolino non sono il massimo, ma tant'è.

Poi si piomba un attimo negli anni '90 e si raggiunge quello che per me è stato l'apice del concerto: Battere e levare. Inizio nientepopodimenoché arpeggiato, lieve crescendo con la batteria (che è ritmata, ma sempre country), riff eseguito deliziosamente dal mandolino di Valle, Giovenchi che fa il miglior controcanto della sua vita sul ritornello. Pezzo che perde la cifra del cazzeggio e in cambio ritrova la sua tenerezza. Bene.

Soffermandoci sulle altre novità: Festival bene, anche se forse troppo allungata; per Raggio di sole vale più la commozione della sorpesa, ma non si capisce bene dove voglia andare a parare questo arrrangiamento (non può che migliorare); benissimo Natale, cantata bene, senza strascichi, coinvolgente ed esaltata nella sua delicatezza (ci starebbero bene i cori sul ritornello, che stranamente mancano); per Sempre e per sempre ci vorrebbe una ripassatina al piano, De Gregori guarda in continuazione alla tastiera per beccare l'accordo giusto, canta spesso lontano dal microfono e, insomma, se ne frega del tempo (vale il momento scenico, il vedere la luce che taglia il suo viso seduto al piano); Adelante! Adelante! è centrata, lascia molto spazio ai musicisti (da sottolineare un momento pianistico per Arianti), ha un finale azzeccatissimo, e perde solo per gli eccessivi strascichi nel canto.

Ancora: momenti di commozione su Rimmel e La valigia dell'attore, dove De Gregori tra l'altro orchestra molto bene il pubblico, rapportandosi abilmente ai suoi cori. E poi, momenti di noia su Compagni di viaggio e momenti di abbiocco vero e proprio (del pubblico, dei musicisti, della sala intera, forse della città) sugli stacchi strumentali di Generale. Che fanno? Fanno accordi, portano il tempo, ma a che pensano? Sono presenti?

Considerazioni sparse.
Mi piace questa lieve acustizzazione, anche se lieve è. Mi piace il mandolino di Valle, Giovenchi quando suona l'acustica (eccellente su Caldo e scuro), il contrabbasso al posto del basso. Ma mi piacerebbe ancora di più se De Gregori, dopo questi dieci anni di cazzeggio, facesse operazioni più pensate, metodiche. Tipo Fossati: faccio un tour in teatro? Faccio un tour acustico, proprio da capo a piedi. Invece, non credo che il fatto di essere andato nei teatri abbia influito più di tanto sul sound, non ci vedo rapporto di causa-effetto. Al massimo una coincidenza, che comunque è parziale (Buonanotte fiorellino rock&blues non asseconda certo il tour nei teatri).
Ebbene sì, desiderio. Vorrei vedere De Gregori che organizza un tour tipo De André dopo "Anime salve". Quindici persone, il concerto che procede come un orologio, perfetto.
E poi, non m'arrendo. Va bene strascicare, cantare con il proprio stile, ma diciamolo: le canzoni che riescono meglio son quelle dove si modera. In Compagni di viaggio ha dilaneggiato in maniera indecorosa, sembrava un'imitazione di Zelig.

Aneddoti.
Uno. Sentiamo i vari "ti amo", "sei bellissimo" etc. Quando poi sentiamo "sei bono" dobbiamo fare qualcosa. Eccolo là. Io e il mio vicino concordiamo ed io urlo in un attimo di silenzio: "Ciccio, hai stile!". Mi pare che il controbilanciamento sia stato effettuato.
Due. L'ala napoletana del Rimmelclub si mette d'accordo, essendo a conoscenza dei precedenti di Ravenna, per chiedergli un bis. Ma si tratta di un bis infattibile, il nostro scopo è solo di sentirci mandare a cacare. E infatti, prima dell'ultimo pezzo, mentre De Gregori prova a zittire il pubblico, urliamo da più punti della sala: "Buonanotte fratello!". Ma non abbiamo particolari reazioni, se non essere zittiti come gli altri. Peccato.


Ciao,
Antonio Piccolo


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Chi parla male, pensa male e vive male. Bisogna trovare le parole giuste: le parole sono importanti! "Trend negativo"...io non parlo così.
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14/12/2007 13:19
 
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con la maestria che lo contraddistingue e lo denota, il buon Piccolo ha disegnato bene la magia che ieri sera ci ha regalato il sig. De Gregori.

sottolineo anch'io (anche perchè l'avevo detto prima io) che ho trovato l'interpretazione di battere e levare veramente mirabile, da brividi.

poi il tutto mi è sembrato davvero curato, raffinato, studiato e lavorato.

peccato per la mancata reazione alle nostre talebanissime urla, ma è stato bello lo stesso...

è bello quando un buon concerto ti lascia di buon umore.
14/12/2007 13:52
 
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Su segnalazione di Pie, vi riporto un articolo apparso su Il giornalista online in cui si fa riferimento alle richieste di un gruppo di appassionati.... [SM=g27790]

A Napoli, De Gregori incanta l'Augusteo

Tutto esaurito a Napoli per il concerto di Francesco de Gregori, il Left&Right Tour, in programma ieri, al teatro Augusteo. Non solo persone di una certa età ad ascoltare il cantautore romano che mancava nei teatri da oltre quattro anni: genitori e figli, generazioni a confronto, hanno applaudito le performance di De Gregori e compagni. Il piccolo principe della canzone italiana, in gessato scuro, look insolito con camicia bianca, cravatta e cappello, ha regalato al pubblico un mix di emozioni, soprattutto con i suoi pezzi “storici”. Ad aprire la serata Titanic: “La prima classe costa mille lire, la seconda cento, la terza dolore e spavento e puzza di sudore dal boccaporto e odore di mare morto”, a seguire ancora emozioni dai I muscoli del capitano, a La leva calcistica della classe ‘68. Ma la carrellata di pezzi cult non si è fermata qui: ha trovato il suo spazio una splendida Festival, riarrangiata sulle note di un mandolino, capace di rendere ancor più struggente il pezzo dedicato a Luigi Tenco. A chiudere la prima parte del concerto Sempre e per sempre con Francesco De Gregori da solo, al pianoforte, a intonare uno dei suoi più riusciti pezzi d’amore. “E il vero amore può nascondersi, confondersi ma non può perdersi mai. Sempre e per sempre dalla stessa parte mi troverai”. Il cantautore romano ha salutato così il pubblico napoletano, ormai in estasi.

Cambio di stile nel secondo tempo con arrangiamenti più blues per ballate originali. Da Vai in Africa Celestino a Ti leggo nel pensiero. Ha trovato spazio anche La Ballata dell’Uomo Ragno, canzone dedicata all’uomo che “ha gli occhi dello schiavo e lo sguardo del padrone, si atteggia a Mitterand ma è peggio di Nerone”. Da manuale anche l’assolo di Paolo Giovenchi, alla chitarra elettrica, nell’esecuzione di Numeri da scaricare. Il pubblico di Napoli ha particolarmente apprezzato La valigia dell’attore, una delle canzoni più teatrali del suo repertorio e recitata dal cantautore romano tutta con le mani in tasca. Numerose le richieste sollevate dal pubblico per ascoltare qualche pezzo non sempre eseguito nei tour. Un gruppo di appassionati ha chiesto Buonanotte fratello, una voce isolata ha ripetutamente chiesto Caterina, ma nulla da fare. La donna cannone e Buonanotte fiorellino hanno chiuso il concerto, mentre Francesco De Gregori ha provato, invano, a zittire i suoi appassionati fan. Con la tappa di Napoli, si è concluso il Tour di De Gregori del 2007 che ripartirà da Torino, il prossimo 4 febbraio.

Stefania Melucci


"E chissà quanto ho viaggiato, quante volte sono stato..."

14/12/2007 14:00
 
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Re:
Frank2, 14/12/2007 13.52:

Su segnalazione di Pie, vi riporto un articolo apparso su Il giornalista online in cui si fa riferimento alle richieste di un gruppo di appassionati.... [SM=g27790]

A Napoli, De Gregori incanta l'Augusteo

Tutto esaurito a Napoli per il concerto di Francesco de Gregori, il Left&Right Tour, in programma ieri, al teatro Augusteo. Non solo persone di una certa età ad ascoltare il cantautore romano che mancava nei teatri da oltre quattro anni: genitori e figli, generazioni a confronto, hanno applaudito le performance di De Gregori e compagni. Il piccolo principe della canzone italiana, in gessato scuro, look insolito con camicia bianca, cravatta e cappello, ha regalato al pubblico un mix di emozioni, soprattutto con i suoi pezzi “storici”. Ad aprire la serata Titanic: “La prima classe costa mille lire, la seconda cento, la terza dolore e spavento e puzza di sudore dal boccaporto e odore di mare morto”, a seguire ancora emozioni dai I muscoli del capitano, a La leva calcistica della classe ‘68. Ma la carrellata di pezzi cult non si è fermata qui: ha trovato il suo spazio una splendida Festival, riarrangiata sulle note di un mandolino, capace di rendere ancor più struggente il pezzo dedicato a Luigi Tenco. A chiudere la prima parte del concerto Sempre e per sempre con Francesco De Gregori da solo, al pianoforte, a intonare uno dei suoi più riusciti pezzi d’amore. “E il vero amore può nascondersi, confondersi ma non può perdersi mai. Sempre e per sempre dalla stessa parte mi troverai”. Il cantautore romano ha salutato così il pubblico napoletano, ormai in estasi.

Cambio di stile nel secondo tempo con arrangiamenti più blues per ballate originali. Da Vai in Africa Celestino a Ti leggo nel pensiero. Ha trovato spazio anche La Ballata dell’Uomo Ragno, canzone dedicata all’uomo che “ha gli occhi dello schiavo e lo sguardo del padrone, si atteggia a Mitterand ma è peggio di Nerone”. Da manuale anche l’assolo di Paolo Giovenchi, alla chitarra elettrica, nell’esecuzione di Numeri da scaricare. Il pubblico di Napoli ha particolarmente apprezzato La valigia dell’attore, una delle canzoni più teatrali del suo repertorio e recitata dal cantautore romano tutta con le mani in tasca. Numerose le richieste sollevate dal pubblico per ascoltare qualche pezzo non sempre eseguito nei tour. Un gruppo di appassionati ha chiesto Buonanotte fratello, una voce isolata ha ripetutamente chiesto Caterina, ma nulla da fare. La donna cannone e Buonanotte fiorellino hanno chiuso il concerto, mentre Francesco De Gregori ha provato, invano, a zittire i suoi appassionati fan. Con la tappa di Napoli, si è concluso il Tour di De Gregori del 2007 che ripartirà da Torino, il prossimo 4 febbraio.

Stefania Melucci




aveva la cravatta? sai che non me ne sono accorto?
ma sta giornmalisista ci stava al concerto?
forse voleva dire cintura pitonata sul gessato: che stile!!!


14/12/2007 14:41
 
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Re:
Frank2, 14/12/2007 13.52:

Su segnalazione di Pie, vi riporto un articolo apparso su Il giornalista online in cui si fa riferimento alle richieste di un gruppo di appassionati.... [SM=g27790]

A Napoli, De Gregori incanta l'Augusteo

Tutto esaurito a Napoli per il concerto di Francesco de Gregori, il Left&Right Tour, in programma ieri, al teatro Augusteo. Non solo persone di una certa età ad ascoltare il cantautore romano che mancava nei teatri da oltre quattro anni: genitori e figli, generazioni a confronto, hanno applaudito le performance di De Gregori e compagni. Il piccolo principe della canzone italiana, in gessato scuro, look insolito con camicia bianca, cravatta e cappello, ha regalato al pubblico un mix di emozioni, soprattutto con i suoi pezzi “storici”. Ad aprire la serata Titanic: “La prima classe costa mille lire, la seconda cento, la terza dolore e spavento e puzza di sudore dal boccaporto e odore di mare morto”, a seguire ancora emozioni dai I muscoli del capitano, a La leva calcistica della classe ‘68. Ma la carrellata di pezzi cult non si è fermata qui: ha trovato il suo spazio una splendida Festival, riarrangiata sulle note di un mandolino, capace di rendere ancor più struggente il pezzo dedicato a Luigi Tenco. A chiudere la prima parte del concerto Sempre e per sempre con Francesco De Gregori da solo, al pianoforte, a intonare uno dei suoi più riusciti pezzi d’amore. “E il vero amore può nascondersi, confondersi ma non può perdersi mai. Sempre e per sempre dalla stessa parte mi troverai”. Il cantautore romano ha salutato così il pubblico napoletano, ormai in estasi.

Cambio di stile nel secondo tempo con arrangiamenti più blues per ballate originali. Da Vai in Africa Celestino a Ti leggo nel pensiero. Ha trovato spazio anche La Ballata dell’Uomo Ragno, canzone dedicata all’uomo che “ha gli occhi dello schiavo e lo sguardo del padrone, si atteggia a Mitterand ma è peggio di Nerone”. Da manuale anche l’assolo di Paolo Giovenchi, alla chitarra elettrica, nell’esecuzione di Numeri da scaricare. Il pubblico di Napoli ha particolarmente apprezzato La valigia dell’attore, una delle canzoni più teatrali del suo repertorio e recitata dal cantautore romano tutta con le mani in tasca. Numerose le richieste sollevate dal pubblico per ascoltare qualche pezzo non sempre eseguito nei tour. Un gruppo di appassionati ha chiesto Buonanotte fratello, una voce isolata ha ripetutamente chiesto Caterina, ma nulla da fare. La donna cannone e Buonanotte fiorellino hanno chiuso il concerto, mentre Francesco De Gregori ha provato, invano, a zittire i suoi appassionati fan. Con la tappa di Napoli, si è concluso il Tour di De Gregori del 2007 che ripartirà da Torino, il prossimo 4 febbraio.

Stefania Melucci




ahahah

chissà dove si nascondeva questa qui...

i talebani sanno farsi riconoscere!
14/12/2007 15:06
 
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Sostanzialmente d'accordo con quanto dicono gli amici Piccolo e Leopais.
La cosa più bella è uscire dal teatro davvero di buon umore e aver voglia di andarsi a prendere una birra per coronare la serata.

Solo qualche considerazione, quindi.
Per me il momento più alto è assolutamente Festival. Un pezzo recuperato in tutta la sua potenza, alla fine ho davvero la pelle d'oca. L'unico pezzo in cui è in evidenza la batteria di Parenti che scandisce in maniera un po' marziale (e secondo me azzeccatissima) il canto ormai magistrale di Francesco. Il mandolino di Valle e la chitarra acustica di Giovenchi fanno il resto.

Francesco come cantante ha raggiunto delle vette impressionanti, ormai padroneggia lo strumento in maniera a tratti sorprendente. Anche quando dylaneggia troppo. C'è da dire che ieri si è moderato e che sentirlo gracchiare e strascicare in un paio di pezzi ci può stare, anzi fa pure piacere.

Meno a suo agio col pianoforte, le incertezze descritte dal Piccolo durante "Sempre e per sempre" ci sono tutte. Però sono anche commoventi, in qualche maniera. La voce di Francesco procede improvvisamente spezzata, incerta, rincorre gli accordi che non entrano tutti a tempo. Insomma il Ciccio sornione che canta con padronanza e gioca con gli attacchi qui ci è restituito in una dimensione di fragilità quasi inedita.
Oggi, forse, Francesco non sarebbe in grado di tenere un concerto da solo chitarra e voce o piano e voce, ma quest'anticipazione, diciamo, è davvero unica.
Da segnalare invece qualche virtuosismo (o meglio, qualche sfizio) all'armonica a bocca, in particolare su "Buonanotte fiorellino"

Belle le novità di Natale (bellissima) e Raggio di sole, da ripensare (d'accordissimo con il Piccolo), solo abbozzata.
Battere e levare ottima, anche se io preferisco il riff fra le strofe suonato con l'armonica piuttosto che col mandolino e un ritmo più reggae.

Da morire dal ridere le armonizzazioni di Giovenchi, Bardi e Guglielminetti su Il bandito e il campione, che finalmente viene toccata dal suo arrangiamento classico e resa interessante. Gli "Aauuuuuu" sono divertenti ma anche azzeccati, anzi si ha la sensazione che la band potrebbe anche insistere su questa strada, magari anche su altri pezzi. Come dice il Piccolo, ieri persino Giovenchi controcantava benissimo.

Ancora, menzione speciale per Numeri da scaricare. Vi avrà annoiato, non ce la farete più, tutto quello che volete. Ma è un pezzo che suonato dal vivo spacca. Giovenchi si traveste da Hendrix (e un po' Jeff Beck in alcuni passaggi) e tira fuori 3 assoli da fare venir giù il teatro. Il momento più esaltante del concerto. L'ultimo assolo quasi noise è incredibile e noto anche più di una faccia perplessa fra il pubblico non più giovanissimo delle prime file.
Ciccio addita il pubblico a mo di predicatore su "sono gente come te e me o sono numeri da scaricare". Ottimo.

Sulla presunta "svolta acustica". Sono d'accordo col Piccolo nel dire che sia lieve, nel senso che grande spazio hanno una ritmica e le chitarre rock e country. Ma non ho mai visto Giovenchi tanto a lungo con in mano una chitarra acustica, e Valle suonare il mandolino così tanto rispetto alla sua pedal. Cioè a dire, un lieve cambiamento di rotta c'è stato, e secondo me proprio per la variata ambientazione dei concerti nei teatri. Solo che De Gregori non è un "rigorista", nel senso che non è disposto a ripensare completamente e radicalmente il suo sound per fare un tour (per far ciò dovrebbe anche fare cambiamenti nella band, per dire, e non credo che questo rientri al momento nell'ambito del possibile). Però che si sia adattato ai teatri rivestendo in maniera acustica molti pezzi per me è innegabile.
E spero che continui in questa direzione, erano 10 anni che non vedevo De Gregori a teatro, ci voleva.

Poi, questione pubblico-talebani. Giusto due righe. Siamo sicuri che i talebani siamo noi e non le ragazzine (insieme a ben più attempati signori) che sui bis si alzano dalle poltrone e vanno sotto al palco a gridare "ti amo!" brandendo i cellulari accesi per riprendere e scattare fotografie?
De Gregori era un po' sorpreso, un po' divertito.
Io alzavo le spalle.

Nota finale, la presentazione della band con Guglielminetti definito "il nostro Capobanda, l'idolo delle giovani signore, il nostro pastore spirituale e musicale" [SM=g27790]

Un concerto del genere in teatro sarebbe l'ideale per riunire i vari degregoriani sparsi per lo stivale, speriamo nel 2008.


[Modificato da GreatGig 14/12/2007 15:25]
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"Qualcuno era comunista perché pensava di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri" (G. Gaber)
14/12/2007 15:15
 
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due annotazioni alle annotazioni dell'antonio moderatore:

- all'assolo (favoloso) di giovenchi su numeri da scaricare ciccio si è andato proprio a sedere, ed ha iniziato a cantare "guarda quel treno..." indicando il suo chitarrista ed invitando così il pubblico all'ovazione.

- le birre post-concerto erano più di una, ma sono sottigliezze, lo capisco.
16/12/2007 08:34
 
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Senza Parole
Ogni volta che finisce un concerto di De Gregori dico senza parole...bello bellissimo...ma questa volta è stato particolarmente bello...arrivo a teatro incontro amici di sempre e qualche bella novità mi accomodo in prima fila biglietto comprato il giorno della messa in vendita...è stato quello che considero il de gregori a me più vicino...acustico, tranquillo voco voce voce chitarre armonica...spettacolo raggio di sole (colonna sonora di un video dedicato a mio figlio) erano anni che non la sentivo (con questo sono 22 concerti) da brividi vederlo al pianoforte suonare sempre e per sempre, per non parlare di natale...la valigia dell'attore...è inutile elencarle tutte...anzi altra piccola grande citazione a rimmel suonata e cantata in manier perfetta a mio parere forse se proprio avessi potuto scegliere altre 3 canzoni avrei inserito caterina, pezzi di vetro...e vista l'atmosfera del concerto credo che due zingari sarebbe stato il colpo di grazia per molti di noi...almeno per me sarebbe stato cosi...e adesso perchè no c'è avellino ad aprile...non sarebbe male un passeggiatina...vi saluto con ancora vivo il ricordo di uno dei concerti + belli che fino ad oggi ho visto.

Ciao Mario
E poi c'è la nave più piccola,la nave che non può affondare,la nave che arriva per ultima,la più bella in mezzo al mare,perchè sulla nave più piccola,quella che aspetto io,ci sta il tuo cuore di ragazza che ha catturato il mio.
16/12/2007 09:22
 
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Mi avete fatto venire voglia di correre al teatro Metropolitan... [SM=g27790]
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