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Grande Grillo!!!Due volte Campione!!!

Ultimo Aggiornamento: 03/10/2007 13:10
01/10/2007 16:40
 
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Ragazzi, che emozione. Ieri ho seguito la gara dalle 10:30, attaccato alla TV. Il Grillo livornese ha disputato una gara perfetta, così come grande è stata tutta la nazionale. Commoventi i gregari, che hanno dato l'anima e sono arrivati letteralmente sfiniti al traguardo. Che stiano zitti tutti, tedeschi, UCI, chiunque, questo è un CAMPIONE e basta!!! [SM=g27790]
Se qualcuno può inserire qualche foto, io non ci riesco... [SM=g27789]

Ciao a tutti,
Umberto.
01/10/2007 20:39
 
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Ne abbiamo già parlato, peccato non aver potuto vedere tutta la gara ma l'azione di Rebellin e poi di Bettini mi è bastata: ero troppo sicuro che in così pochi avrebbe vinto Paolino, al Giro vince volate di gruppo, l'unica incognita era la condizione non ottimale, ma la rabbia ha fatto il resto... Una fucilata a tutte le critiche che gli sono state sparate addosso, un'emozione fortissima all'arrivo, grazie Paolo, splendido esempio di uno sport che vuole risorgere...
02/10/2007 01:13
 
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Io non voglio fare la parte di quello che la butta sempre sul doping.
Bettini ha vinto e fino a prova contraria onore e rispetto verso di lui.
Però però, non capisco come possiate cadere nel calderone retorico preparato per l'occasione dai media e da alcune correnti all'interno dell'ambiente ciclistico.
Bettini è uno che vince da anni contro gente che si è rivelata dopatissima. Come fate ad affermare con tanta baldanza che questo è il segnale del ciclismo che risorge? Io nel ciclismo non sono più sicuro di nulla, e credo a ragione, come potrei pensare che la vittoria di Bettini sia un qualsivoglia segnale in controtendenza?
Per quanto mi riguarda ogni vittoria è legittima fino a prova contraria.
Ma per l'entusiasmo ci vorrebbe la prova che sia tutto pulito, e questa manca davvero. L'unico dato qui è che Bettini ha rifiutato un codice etico, io non faccio nessun salto di gioia.

Ps: non so se ricordate la telecronaca di Bulbarelli sulla crono al Tour vinta da Vinokurov, ferito pochi giorni prima. Un martire del ciclismo, il trionfo della sofferenza, lo spirito di sacrificio, l'esempio per i giovani. E sapete com'è finita no?
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"Qualcuno era comunista perché pensava di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri" (G. Gaber)
02/10/2007 14:18
 
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Anche a me ha dato fastidio il polverone mediatico su chi "ha distrutto le critiche tedesche incarnando l'italiano che quando è arrabbiato vince", mi ha dato fastidio soprattutto il paragone con l'Italia campione del mondo a Berlino.
Paolo è sempre stato un grande professionista, mi dirai tu che i più grandi professionisti sono caduti nella trappola del doping ma da appassionato non posso dubitare sempre... Tante volte ho perso la fiducia e tante volte l'ho riacquistata, non ce la faccio a pensare che dopo un po di tempo una vittoria così possa essere distrutta...
Nemmeno a me ha fatto piacere che Bettini abbia firmato il codice etico, ma non può essere un'accusa.
Non è giusto che Bettini sia "sospettato" per colpe che non sono sue.
Mi viene in mente un altro esempio di estrema differenza tra calcio e ciclismo, Gattuso che si rifiuta di fare i test a sorpresa ma gioca, vince ed è un eroe per la nazione intera, Bettini che non firma il codice e deve tornare a casa, corre, vince e non basta perchè i sospetti ci sono sempre...
02/10/2007 18:52
 
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Re:
GreatGig, 02/10/2007 1.13:

Io non voglio fare la parte di quello che la butta sempre sul doping.
Bettini ha vinto e fino a prova contraria onore e rispetto verso di lui.
Però però, non capisco come possiate cadere nel calderone retorico preparato per l'occasione dai media e da alcune correnti all'interno dell'ambiente ciclistico.
Bettini è uno che vince da anni contro gente che si è rivelata dopatissima. Come fate ad affermare con tanta baldanza che questo è il segnale del ciclismo che risorge? Io nel ciclismo non sono più sicuro di nulla, e credo a ragione, come potrei pensare che la vittoria di Bettini sia un qualsivoglia segnale in controtendenza?
Per quanto mi riguarda ogni vittoria è legittima fino a prova contraria.
Ma per l'entusiasmo ci vorrebbe la prova che sia tutto pulito, e questa manca davvero. L'unico dato qui è che Bettini ha rifiutato un codice etico, io non faccio nessun salto di gioia.

Ps: non so se ricordate la telecronaca di Bulbarelli sulla crono al Tour vinta da Vinokurov, ferito pochi giorni prima. Un martire del ciclismo, il trionfo della sofferenza, lo spirito di sacrificio, l'esempio per i giovani. E sapete com'è finita no?



Devo dirti che comprendo perfettamente i tuoi dubbi, forse siamo degli stupidi che credono ancora in uno sport sul punto di morte, però...
però la corsa di domenica mi ha regalato emozioni che volevo condividere (ne avevo già parlato con raffaele su msn) con tutti i forumisti appassionati di ciclismo.
Però devo correggerti: Bettini ha firmato il codice etico, ma ha deciso che, se sarà mai trovato positivo, i soldi non li darà all'UCI ma in beneficienza(che mi sembra al contrario lodevole). Al contrario, mi sembra che i media l'abbiano attaccato, dicendo senza precisare che Bettini non aveva firmato ecc...
Ciao,
Umberto.


02/10/2007 19:47
 
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Partendo da due considerazioni ormai - ahinoi - verissime e cioè che l'informazione in Italia è per la maggior parte drogata e che la gara putroppo non l'ho vista in diretta sono d'accordo con GreatGig.
Il comportamento dell'UCI nei confronti di Bettini è paradossale:si impone al ciclista di regalare i soldi del codice etico (una boutade...) alla medesima organizzazione e,per questo,lo si lincia mediaticamente:tale atteggiamento è inaccettabile perchè presuppone un interesse più grande di mettere tensione al ciclista attualmente più forte con metodi coercitivi.Paolo ha risposto con la grinta e la professionalità di sempre.
Sull'estasi telecronistica di Bulbarelli,voglio pensare che fosse davvero preso dal gesto atletico:emozionarsi per il Grillo ci può stare,perchè se anche lui dovesse essere trovato dopato beh...allora non c'è proprio più nulla da fare.


"E chissà quanto ho viaggiato, quante volte sono stato..."

02/10/2007 20:15
 
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Secondo me, quello da controllare è Bulbarelli... [SM=g27790]
03/10/2007 02:46
 
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Premetto che non intendo in nessun modo prendermela con la vostra passione per il ciclismo, che anzi rispetto profondamente.
Cerco però di spargere un po' di sale sulla discussione.

Per esempio, provo a capovolgere il punto di vista di due vostre affermazioni, fornendo una chiave di lettura differente.

Prima affermazione: Bettini approva il codice etico ma non lo firma perché contrario ad una norma discutibile come il dover dare i soldi dello stipendio all'Uci in caso di positività.

Opposto: Bettini "aderisce", ma non firma il codice etico perché prevede tra l'altro la mappatura del Dna dei corridori. E dice di non firmare, in questo clima di lotta al doping ed esasperazione del pubblico, per un particolare tutto sommato marginale (cosa importerebbe a un Bettini trovato positivo cosa ne è di un anno di stipendio davanti alla morte della sua reputazione umana e sportiva?) e con tutti gli aspetti di una ripicca verso l'Uci che cerca finalmente di fare la voce grossa sul doping. Spruzzandosi un po' di cipria sul naso, infine, e attirandosi un po' di facile consenso con la storia della beneficenza.

Seconda affermazione(all'incirca): l'Uci attacca il corridore italiano con un argomento che non è un'accusa vera e propria con prove, ma è solo uno strumento meschino per gettare sospetti e destabilizzare chi è probabilmente il favorito del Mondiale, e magari per screditarne poi la vittoria.

Opposto: così come accadeva per i campioni anni '90, l'Uci sa benissimo che le tecniche dopanti sopravanzano in gran parte quelle dell'antidoping e quindi non ha un modo per beccare positivo chi sa essere dopato. E allora si inventa un metodo magari poco lineare, il codice etico, le diffide, i vari "il corridore x non è gradito alla manifestazione" per escludere, come faceva anni fa con il ridicolo (ma di fatto efficace) limite del 50% di ematocrito, corridori che sa essere dopati ma sempre invariabilmente puliti alle analisi.
Valverde e Di Luca, mai beccati finora ma sospettati per via di testimonianze, sono stati tenuti fuori in quest'unico modo possibile adesso.

Armstrong ci ha vinto 7 Tour, ora si viene a sapere con le nuove tecnologie dell'antidoping che i suoi campioni del '99, ooops!, sono pieni di Epo. Ma negli anni addietro era l'immagine bella del ciclismo e dell'uomo che aveva battuto il cancro e non si poteva toccarlo.
Ho letto anche che sarebbe immorale, beccato un corridore, mandare via tutta la squadra che magari è innocente. Sì, come se fosse possibile dimostrare il contrario, e come se fosse pensabile che esista il doping individuale all'oscuro dei medici e dei dirigenti sociali.
In questa situazione, mandare via tutta la squadra è più che comprensibile, purtroppo.

In questa situazione, ancora, un corridore che in questo momento non firma un codice etico non fa altro che suscitare sospetti.
Anche perché pure chi fa i sit-in contro il doping (Moreni) poi viene beccato. Anche perché i nuovi dopati fioccano, così come le confische di farmacie ambulanti nelle ammiraglie, gli avvisi a medici delle squadre, le confessioni di atleti pluridecorati (Zabel), più volte battuti in passato dallo stesso "pulitissimo" Bettini.

(Non escludo che la Uci si accanisca sui più forti, Bettini è forte, non lo nego affatto, per farsi pubblicità e dare risalto alla lotta al doping, non sto difendendo la Uci in quanto tale, che ha tonnellate di colpe anch'essa per la situazione attuale)

Concludo spezzando però una lancia a favore del ciclismo e contro il calcio. Nel ciclismo una lotta al doping seria si è provato a farla, si sono fermati corridori importanti, sono saltate vittorie e sponsorizzazioni. Si può addirittura tentare di scrivere una storia realistica per gli ultimi 10 anni almeno di questo sport: abuso incontrollato di Epo nella seconda metà dei '90, abuso di Gh e testosterone nei primi anni 2000, autotrasfusioni di sangue trattato, magari geneticamente, e chissà quali altre diavolerie, al momento.
Soprattutto sappiamo che per vincere qualcosa di importante era (e probabilmente ancora è) NECESSARIO doparsi, perché lo facevano tutti e perché se non lo facevi (intervista a un corridore tedesco della T-Mobile anni '90 di quest'estate) finivi a remare a mezz'ora dal gruppo.

Nel calcio, così come in altri sport meno sotto ai riflettori, una storia realistica non si può neanche provare a farla, se non per grandissime linee. C'è gente che dice che gli scudetti della Juve dal '94 al 2005 sono veri, che il doping non esiste, che Guariniello è pazzo, che le partite non si truccano, le scommesse non si fanno e quando si beccano i giocatori a scommettere è una "debolezza" etc, per dire solo le prime cose che mi vengono in mente.

Scusate la lunghezza, ciao!
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"Qualcuno era comunista perché pensava di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri" (G. Gaber)
03/10/2007 12:38
 
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Vabbe', prima del qualunquista, poi del populista...però adesso dire che Beppe Grillo si dopi mi pare un po' troppo.

Ciao,
Antonio Piccolo


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Chi parla male, pensa male e vive male. Bisogna trovare le parole giuste: le parole sono importanti! "Trend negativo"...io non parlo così.
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03/10/2007 13:10
 
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Re:
Antonio Piccolo, 03/10/2007 12.38:

Vabbe', prima del qualunquista, poi del populista...però adesso dire che Beppe Grillo si dopi mi pare un po' troppo.




Ciao Antò!Se ti riferisci alla mia affermazione ho scritto difatti che la maggior parte dell'informazione in Italia è drogata,non tutta.Pertanto Grillo non è drogato [SM=g27790]


"E chissà quanto ho viaggiato, quante volte sono stato..."

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