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Da-dada

Ultimo Aggiornamento: 19/09/2007 00:09
19/09/2007 00:09
 
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Panella, prima di lavorare con Battisti, era impegnato sul fronte teatrale, in particolare con il teatro sperimentale. Suoi referenti culturali erano, tra gli altri, il teatro di Samuel Beckett, Il dadaismo di Tzara, la musica francese di chansonniers quali Charles Trenet, e, in una misura tutta rielaborata, la poesia italiana moderna. Fatta questa premessa e andando ad analizzare brevemente il significato del termine Dadaismo scopriremo la sua genesi di movimento artistico che condanna nell’universo la rigidità dell'arte e i suoi dogmi. Nato nella Svizzera neutrale della prima guerra mondiale, Da-dada suona come una delle prime parole che il bambino pronuncia prima dell'intervento della ragione. << Dada non significa nulla >> dichiarò Tristan Tzara, uno dei fondatori del movimento. Il messaggio dei Dada ebbe un un’eco fortissima, e ancor oggi giunge fino a noi; è come un gioco, un trastullarsi fatto il più delle volte da vezzeggiamenti infantili e monosillabi ripetitivi. Può essere consenso (alla russa: da, da) o niente. Il suo obiettivo, è quello di provocare e confondere " il piccolo borghese " per turbarne la coscienza, in un flusso di parole a un livello primitivo di esaltazione infantile. Se ora mettiamo a fuoco tutta la produzione del tardo Battisti,l'interesse di Panella nel comporre i testi di questi cinque funambolici album sembra tutto volto a uno scopo ben preciso.: la fonologia, componente centrale della facoltà del linguaggio, viene spesso decostruita nel linguaggio acquisizionale del bambino, cosí come le sue afasie ( Quell'alone protettivo che la dimenticanza ha rinforzato e la punta della lingua m'ha aggredito...) Frasi molto semplici e ingenue che ricordano il linguaggio dei bambini nei loro primi rudimenti, quando con innumerevoli "giri di parole" non riescono a trovare la parola che vorrebbero dire e ne trovano delle altre che sostituiscano il significato della medesima. Degli esempi ?

Non trovando la parola giusta o scordando il termine slittamento :

Le macchine rampando sulle ruote,
le gomme posteriori fanno un giro


Oppure, recitando alcuni celebri versi del Pascoli mal imparati a scuola e ora dimenticati:

Odo il ruscello che gorgoglia,
e non altro. Il fringuello agile frulla
e, lontano, finc finc... Cade una foglia...

E il ruscelletto frulla,
radente dentro l'ombra,
dove, non visto, fa
certune cose.


La prima cosa che salta agli occhi in questi testi è il reiterato linguaggio condito da diminutivi e vezzeggiativi. Infatti gli adulti così si rivolgono ai bambini, e i bambini d'altro canto, così si esprimono. Dal mondo fiabesco proviene l'dea geniale dei bravi sassolini e delle inutili bricioline, usate da Hänsel come segnavia per ritrovare la strada di casa:

Sulle rovine, vorresti forse anche tu
in bricioline come una reggia andar giù.


Oppure nel mondo incantato di Heidi tra le caprette:

Ti appassioni stordita, tutta in punta di dita
al variare dei fiori.
E li divori,
come una capretta
illetterata ai titoli
dei gialli fiorellini di ruchetta.


E ora in quella stupefacente dolcezza di Bambi:

E lei starà
non in qualche foresta
ma in qualche bestiola
che colta sul fatto si volterà di scatto
mostrando i suoi tre quarti
stupefatti
e gli inzuppati come dolci nel latte bianchi degli occhi
con il tocco sopra d'amarena.


Oppure nei consueti buoni propositi verso Gesù prima di addormentarsi:

Se un santino
ti visita e t'indora,
ma rimandando a poi,
perché dilegua,
tu, perché ti accora,
canonica lo fai
languire prima
e mormori un oramai
come una preghierina
.

Nei giochi innocenti mai dimenticati:

Che la vogliono nell'ascensore,
per implorarla da che piano a che piano,
acquetta, fuochino;
la gloria all'ottavo.


E ancora dal gergo ludico :

Marameo, marameo fanno i cupidi,
i frecciatori dal culetto nudo
più fitti fitti più dei pipistrelli
nella notte stellata, che volano d'estate.
Però più belli, belli più bellini,
bianchi color del lilla gridellino...


Altri esempi di linguaggio infantile:

Viola, paonazza la ragazza è sola,
passa e ripassa la linguetta rosa
sopra il quesito del suo labbro squisito.


Ribadendo il concetto in termini da adulto ma rifacendosi sempre al mondo dei bambini:

La macchia tonda e dolce dei bicchierini,
le scarpe decoltè,
quel capogiro, che
scossa agli orecchini,
l'onda color dei vini,
e cirri bronzini
dei capelli infantili.


I cagnolini vanno avanti al trotto,
i cani grossi hanno scontri di botto,
col non si sa che sia, col non si sa.
I minutini, gli attimi, gli instanti
tengono a bada tutti, tutti quanti.


Le quattro meno un quarto della notte,
il sonno se n'è andato all'improvviso,
si ferma il borbottio delle guanciotte
l'ombra è severa ma addolcisce il viso.


È una misericordia, un'operetta pia
considerare adesso con che garbo
ha piegato, ripiegato e messo via
il maglioncino su un bracciolo, un gambo.


Ma i bambini adorano soprattutto i cartoni animati, ed è praticamente impossibile trovarne uno che non li abbia mai guardati. Come i giochi, i cartoni rappresentano per un bambino una tappa importante della loro crescita :

e din don dan,
tutti i bicchieri straripare dai bar,
scoppiando in un cin cin,
di bei cristalli isterici
tutte le pompe, con l'acqua nelle vene,
si mettono a ballare,
e pioggiano di gioia.


Immagini che sembrano uscite da un film di Disney. E così, ecco materializzarsi il magico mondo incantato di Biancaneve e i sette nani: chi non ricorda gli immortali sette nani, più o meno entusiasti, quando ogni mattina presto si alzavano e andavano a lavorare in miniera fischiettando a ritmo di marcia " Andiam andiam, andiamo a lavorar ... eho eho..."

E voci emerse sulla testa a delta
e i mignoli, gli eterni mignoletti,
suonati da pestanti martelletti.


Il mondo è abbastanza grande ma per un bambino un luogo per andare via ci sarà sempre. Per poterlo fare bisognerà farsi inghiottire da una balena, non come Giona, ma come Pinocchio. Una balena talmente divertente da dedicarle una piazza, come nel paese dei balocchi:

C'è da fare una piazza, si fa:
si prende una balena con fontana inclusa e
traballanti cocomeri per occhi a tutti quanti,
ed alberi spioventi dalle orecchie.


E per uscirne ? Semplice: come il burattino e suo padre Geppetto si dovrà accendere un fuoco al suo interno, e il cetaceo ridotto ad un forno, starnutirà, e restituirà al mondo esterno il suo inquilino...

nel delirio, ridotto ad un cetaceo.
Si attiva un lanciafiamme,
un forno ad onde, oceanico,
un sesquipedale,
prospero per la pipa universale...





Il vate galante
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