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L´aborto: discussione aperta

Ultimo Aggiornamento: 29/09/2007 09:14
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14/09/2007 06:44


Non so cosa si é discusso al convegno di Forza Nuova ma visto che l´argomento é sotto molti punti di vista interessante lo ripropongo qui.






- Ecstasy of Gold - Il buono, il brutto, il cattivo...


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14/09/2007 17:14

Ho letto un pò nell'altro topic il polverone che ha scatenato il convegno di forza nuova e, personalmente ritengo che quel topic stia diventando un pò un luogo di insulti. Bisognerebbe capire che ognuno ha le sue idee e non è certo con temini come "zecche", "parassiti" e cose del genere che ci si confronta. Detto questo, torno all'argomento di questo topic che mi sembra davvero più importante e invece noto che qui nessuno ancora ha detto la sua.

Premetto che secondo me ognuno deve prendersi le proprie responsabilità, qualunque esse siano e anche un figlio è una responsabilità che cambia radicalmente l'esistenza (non parlo per esperienza diretta, ma credo sia così).
Ora, ci sono 2 casi:uno in cui il bimbo è desiderato e l'altro in cui viene per poca precauzione o per "precauzione difettosa". In entrambi i casi ritengo che un figlio è sempre un figlio. Per me sarà l'essere che amerò di più al mondo, superando persino l'amore che provo per la mia famiglia e per il mio uomo (non me ne vogliano, so che sarà così)quindi non sono favorevole all'aborto.
Solo in un caso comprendo chi decide di interrompere una gravidanza e cioè quando il bambino che sta per nascere è affetto da qualche malattia che potrebbe non permettergli una vita felice. In quel caso non posso fare a meno di pensare che una madre deve avere la possibilità di scegliere secondo le proprie forze e seguendo solo il proprio cuore,perchè per me questo non è affare che riguardi la fede. Anche perchè, permattetemi una brevissima riflessione un pò off-topic, come può la chiesa capire davvero il rapporto tra genitori e figli se i preti non possono averne?
Bene, ho espresso la mia opinione e sarei curiosa di leggere le vostre.

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14/09/2007 18:05

Grazie Sara per avermi aiutato ancora una volta ad alzare un po´ il livello di discussione di questo forum.

Molte donne sono favorevoli all´aborto. Tu la pensi in maniera diversa, e dimostri che non bisogna essere "pizzochi" o bigotti per pensarla cosí.

Anch´io sono, in linea di principio contrario all´aborto.

Ma la teoria é una cosa, la pratica un´altra. I mezzi di cui disponiamo ci possono dire con largo anticipo se il bambino che nascerá sará o meno affetto da determinate malattie. Non farlo nascere significa alleviarlo da pesanti sofferenze.

E lo stesso dicasi per gravidanze non volute. Che senso ha far nascere un bambino sapendo che poi la madre lo abbandonerá in un cassonetto dell´immondizia?





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Post: 99
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14/09/2007 19:48

Quello che dici è giusto e sono anch'io dell'idea che fare un bambino e abbandonarlo è davvero ingiusto, ma come dicevo prima, bisogna prendersi le proprie responsabilità. E' un pò troppo comodo fare sesso e se si resta incinta abortire non trovi? E poi mi fa una gran rabbia sentire certe donne che decidono di abortire per futili motivi mentre ce ne sono delle altre che lottano e insistono (a volte inutilmente purtroppo) per avere un bambino. Piuttosto consiglierei di fare il bimbo e di lasciarlo poi negli ospedali visto che ormai si può partorire nella maniera più sicura, nell'anonimato,in ospedale e lasciare subito il bambino senza riconoscerlo. Su questo non si può negare che la legge ha fatto davvero di tutto per venire incontro a tutti i tipi di esigenza.
E poi cmq l'abbandono spesso da una possibilità di svolta se per esempio il bambino viene adottato o se crescendo riesce a diventare forte e a cambiare la propria vita in meglio.

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Post: 566
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14/09/2007 20:01

Anche se sapere di essere stato "abbandonato" in un ospedale subito dopo la nascita... me pare nnu poco duretta da reggere... sapere che tua madre ti mette al mondo e poi non ne vuole piú sapere di te...

ma questa é solo un´opinione personale...





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15/09/2007 09:58

Re:
Osservo da lontano, 14/09/2007 20.01:

Anche se sapere di essere stato "abbandonato" in un ospedale subito dopo la nascita... me pare nnu poco duretta da reggere... sapere che tua madre ti mette al mondo e poi non ne vuole piú sapere di te...

ma questa é solo un´opinione personale...


rispetto la tua opinione.......ma e meju ca cu eggi rascatu te intra l´uteru o comu tice Sara ientulatu intra nu cassonettu ta munnizza
purtroppu nostru Signore a cinca li oli nu ne ne ta.... e me fermu quai.......





Post: 0
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15/09/2007 09:58

dico la mia
Scusate se mi intrometto nella discussione, tsnto più che si tratta di un argomento delicato.
Sto per avere un figlio, e l'idea di interrompere la piccola vita, il miracolo che cresce nella pancia di mia moglie, mi dà i brividi. Tuttavia questo mio sentimento non implica che debba imporre questa mia idea al resto dell'umanità. Mi spiego meglio: sono cattolico, praticante, mi ritengo moralmente integro, e per tali motivi non ricorrerei mai ad una pratica come l'interruzione volontaria di una gravidanza. Tuttavia i miei stessi principi di tolleranza e democrazia mi impongono di voler lasciare questa scelta a disposizione di chi si trovi di fronte a questo quesito. Ci sono mille motivi per cui una donna o una coppia vogliano far morire la propria creatura, e per quanto per me resteranno sempre incomprensibili, ritengo che sia un loro diritto prendere tale decisione. Pensate che la legge sull'aborto è stata fatta da una truppa di orchi che odia i bambini, e vorrebbe toglierne di mezzo più possibile? Io penso che regolamentare una pratica che sarebbe altrimenti comunque eseguita in laboratori di fortuna, con metodi pericolosi e non controllati, con enormi rischi anche per la madre, sia doveroso da parte di un paese civile e democratico.

Post: 11
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15/09/2007 10:58

condivido pienamente
il tuo pensiero loop77.

Post: 100
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15/09/2007 12:52

Condivido anch'io il parere di loop, solo che non condivido e sinceramente neppure capisco la scelta di liberarsi di una gravidanza per motivi discutibili. Parlo di chi resta incinta per non aver fatto l'amore con la giusta contraccezione, o di chi la contraccezione la usava ma qualcosa è andato storto. So che molti ragazzini ormai fanno sesso da giovanissimi ma non è strano che ci si senta pronti per un passo che credo sia importantissimo nella vita di una persona e poi non ci si sente in grado di prendersi le responsabilità che ne possano derivare?
Certamente avere un figlio a 15 anni non è uno scherzo, ma se si è fatto sesso evidentemente si sa come vanno le cose e si sa anche che il rischio di restare incinta c'è.
Ecco cosa davvero mi da fastidio: l'incapacità di molti di prendere sul serio certe cose e di essere consapevoli che le scelte che si fanno portano sempre e cmq delle conseguenze che bisogna affrontare.
E' giusto poter scegliere, ma chi invece non può avere dei figli ma li vorrebbe con tutta l'anima, che scelta ha?

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Post: 181
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15/09/2007 18:27

Non so cosa provi una donna ad avere un embrione o un bimbo in grembo, non so cosa provi nel parto, ma per qualsiasi causa che l'abbia portata a rimanere in cinta dico: l'utero è suo e faccia quel che vuole!

Poi si possono fare tutti i discorsi sull'etica, sulla moralità e altro dell'aborto, ma stiamo parlando di qualcosa che vissuta personalmente non ci porterebbe ad avere le stesse opinioni di chi la vive indirettamente.

Chi non ha figli e li vorrebbe avere quello è un altro affare: ci sono le adozioni cavolo se proprio non è possibile far nulla! Ma dico: stiamo scherzando?

Non siamo di certo noi a decidere cosa deve fare una donna che deve partorire!

Se questa è in cinta e poi abortisce che si fa? La si condanna? La si manda al rogo? ...è semplicemente una scelta sua! Sarà la sua coscenza a parlarle, spetta a lei l'ultima parola! Come possiamo dire che sia immorale? Allora è immorale anche chi spreca il seme! E questo ci riporta in una sorta di pensiero bigotto e clericale.

Ma poi... che cavoli sono i nostri se una rimane incinta accidentalmente?!? Rosa i motivi che tu chiami "discutibili" secondo me non sono poi tanto discutibili! Se una rimane accidentalmente incinta probabilmente è meno grave di una che vuole rimanere incinta e poi abortisce ti pare? Quale delle due è la più coerente?
Non possiamo giudicare sulle scelte altrui!

Rispetto il vostro pensiero, ma il mio rimane quello che di questo nascituro ne sia responsabile la donna che lo possiede.
[Modificato da euler80 15/09/2007 18:29]
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15/09/2007 19:14

Probabilmente non mi hai capito, io non condanno proprio nessuno, si faccia quello che si vuole; ho detto solo che non condivido certe scelte perchè io personalmente le mie responsabilità, mi convenga o no, me le prendo xchè so il peso che hanno le mie azioni e le mie scelte. E ti assicuro che il mio non condividere certi atteggiamenti non riguarda assolutamente una questione di morale, non sono una di quelle persone che pensa le cose solo perchè è moralmente giusto, le mie sono idee che vengono dalla mia educazione e dal mio modo di vedere le cose.
Ovviamente la decisione di portare avanti la gravidanza o no spetta solo a chi il bimbo lo ha concepito (ti ricordo che non è stato solo un utero, le cose si fanno in due)ma per me se proprio non si ha voglia di crescere il bambino, piuttosto che abortire e non dargli nessuna chanse, è meglio partorirlo tranquillamente in ospedale, in anonimato e lasciarlo subito dopo.
Per quanto riguarda l'adozione è una cosa che io approvo a pieno, si da una possibilità sia al bambino che a chi lo adotta...ma, sempre secondo un mio modesto parere, partorire un figlio è tutta un'altra cosa. e sai quanta gente c'è che ci prova e di cure ne fa tantissime ma i bimbi nn vengono? Come si sentiranno a sentire che invece certe teste vuote partoriscono e buttano via il bambino in un sacchetto della spazzatura?
Tu parli di completa libertà della donna di decidere che fare del proprio bambino, e allora che facciamo? Approviamo anche chi partorisce e butta via il bambino? O chi lo affoga? Ti ripeto che non si parla di morale, è una questione di testa.

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16/09/2007 12:21

Quello del bambino gettato nella spazzatura è un'estremizzazione e non certo ne sono favorevole.

Di persone che insistono per avere un bambino lo so che ce ne sono a bizzeffe (e credimi, le ho vicine), ma facciamo il caso che la donna sia stata violentata e questa sua nuova responsabilità non rientrava nei suoi programmi: come la mettiamo? Mica si può dire che è un irresponsabile se abortisce.

Il punto sta nel fatto che chi desidera abortire venga tacciato per irresponsabile (nota che anche io sono cresciuto sui tuoi stessi principi).

Cert, il bambino è creato da due persone, giusto, ma chi porta avanti la gravidanza? E se per la donna non fosse possibile portarla avanti? O poniamo il caso, se la donna per un qualsiasi motivo non voglia portarla avanti (sono fatti suoi no?)? Come si fa a dire che è irresponsabile? Su quale base? E' questa la domanda che dovrebbe porsi l'intera comunità secondo me.

Tu rispondi in base a quello che pensi te ed è giusto, ma credo che convenga mettersi nei panni altrui tante volte, per poter meglio capire come ci si sentirebbe perchè per noi è fin troppo facile giudicare qualcuno.
[Modificato da euler80 16/09/2007 12:24]
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17/09/2007 10:23

Euler ma tu capisci solo quello che vuoi capire o cosa? Ho già scritto, penso piuttosto chiaramente e più volte, che io non giudico né accuso nessuno. E’ ovvio che si interviene parlando di idee personali e in base alla propria esperienza, e so per certo che se mi mettessi, come dici tu, nei panni di qualcun altro, seguirei esattamente le mie idee, com’è logico che sia, altrimenti di che stiamo parlando?
Il discorso di mettersi nei panni di altri poi non è che mi sia proprio chiaro, visto che avendo 25 anni e una relazione fissa, potrebbe capitare benissimo anche a me direttamente, e credimi, la mia vita, come quella della stragrande maggior parte delle donne della mia età, non è che sia uno spasso, ma mi prenderei le mie responsabilità, con tutti i sacrifici che comporta (ma perché parlare solo di sacrifici? Una gravidanza da’ certamente più gioie che dolori)perchè ho fatto delle determinate scelte e le seguo fino in fondo. E’ normale che io parli così, è la mia opinione personale, ma questo non vuol dire che se una ragazzina restasse incinta e decidesse di abortire io la condannerei, che vuol dire? Io non condivido punto e basta.
Purtroppo (o per fortuna) sono un’amante dei caratteri forti delle donne di un tempo, quelle che a 20 anni erano già adulte e tiravano avanti una famiglia senza l’aiuto di nessuno. E i figli che venivano venivano. Oggi le ragazzine (non tutte, ovviamente) mi sembra che preferiscano prendersi solo le gioie della vita e rimandare le resposabilità a data da decidersi e questa è una cosa che non approvo. Non condanno, non giudico, ma non approvo.
Hai messo poi in mezzo il discorso della gravidanza dopo una violenza subìta, beh, quella è un’altra cosa e certamente non posso parlare di responsabilità, io non so cosa si prova né voglio scoprirlo.
Per quanto riguarda invece la questione dell’uomo mi spiace ma non sono d’accordo con te. Togliendo i casi di violenza, mi pare che il suo ruolo non sia e non debba essere solo marginale. Le responsabilità di cui parlavo prima ricadrebbero in egual misura su entrambi i genitori e per questo che do così tanta importanza alle scelte che si fanno.
Euler non sarebbe un tantino comodo per voi maschietti “dare il via” e poi dileguarsi? [SM=g6902]

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22/09/2007 01:59

Ci sono anche quei maschi che si danno alla fuga e "per quelli" è sicuramente troppo facile. Son daccordo sul fatto che molte ragazze/adulte non siano caratteri forti come una volta, ma abortire non vuol dire che una ragazzza/adulta non sia forte! Bisogna discernere dai casi:
- se una lo fa con evidente paura di non essere coinvolta in una vicenda più grande di lei a volte non è per mancanza di coraggio o di forza...a volte è perchè non è tutto rose e fiori; e a volte può essere anche per mancanza di coraggio.

Io parto dal principio che l'aborto non è sempre un male perchè cambia da situazione a situazione: ritengo che non c'è il bisogno di ossolutizzare. L'aborto è anche una libera scelta in molti casi, ed è stato anche un traguardo sotto forma di legge per molte persone (non dimentichiamolo): quindi quelle che hanno raggiunto questo scopo non dimostrano debolezza secondo me.

Invece, il ragazzo/uomo che scappa davanti a questa decisione: questa è pura debolezza!

Portare avanti gli impegni che una coppia (eterosessuale o omosessuale) ha preso, decidere se far nascere o meno un bambino e se, una volta nato sforzarsi per farlo crescere nel miglior modo: questi credo siano grandi impegni!

Per il resto... Rosa: W la pace! [SM=g6903]
[Modificato da euler80 22/09/2007 02:05]
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22/09/2007 12:48

Re:
euler80, 22/09/2007 1.59:

Ci sono anche quei maschi che si danno alla fuga e "per quelli" è sicuramente troppo facile. Son daccordo sul fatto che molte ragazze/adulte non siano caratteri forti come una volta, ma abortire non vuol dire che una ragazzza/adulta non sia forte! Bisogna discernere dai casi:
- se una lo fa con evidente paura di non essere coinvolta in una vicenda più grande di lei a volte non è per mancanza di coraggio o di forza...a volte è perchè non è tutto rose e fiori; e a volte può essere anche per mancanza di coraggio.

Io parto dal principio che l'aborto non è sempre un male perchè cambia da situazione a situazione: ritengo che non c'è il bisogno di ossolutizzare. L'aborto è anche una libera scelta in molti casi, ed è stato anche un traguardo sotto forma di legge per molte persone (non dimentichiamolo): quindi quelle che hanno raggiunto questo scopo non dimostrano debolezza secondo me.

Invece, il ragazzo/uomo che scappa davanti a questa decisione: questa è pura debolezza!

Portare avanti gli impegni che una coppia (eterosessuale o omosessuale) ha preso, decidere se far nascere o meno un bambino e se, una volta nato sforzarsi per farlo crescere nel miglior modo: questi credo siano grandi impegni!

Per il resto... Rosa: W la pace! [SM=g6903]




Ammazza Euler,
concordo pienamente!!!
l'aborto viene visto solo unilateralmente, dimenticando, forse, che i soggetti chiamati in causa sono due e non solo uno, cioè il feto.
E poi non bisogna dimenticare che sicuramente l'aborto non è una decisione che viene presa con leggerezza, ed è una cosa di certo ponderata.
Io sono favorevole all'aborto, ormai l'ho ribadito altre volte, ma se ci sono associazioni che riescono ad aiutare è tanto di guadagnato.
Io potrei far parte del movimento per la vita ed essere allo stesso tempo favorevole all'aborto,e mi sento sicuro di non cadere in una contraddizione perchè aiuterei chi vuole essere aiutato e chi vuole essere aiutato vuol dire che ha un barlume di speranza, chi non vuole aiuto ha il buio totale davanti, e in questo caso credo sia inutile tentare un aiuto che non risolverebbe la situazione e il problema.
Chiamatemi immorale.



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25/09/2007 16:00

scusate se mi intrometto,ma sono un convinto anti abortista e volevo esprimere un parere differente. Credo che i discorsi relativi al possesso dell'utero(l'utero è suo e faccia ciò che vuole) o ogni altro messaggio tendente a giustificare l'aborto non siano altro che una stortura costruita da una società bigotta e perbenista che deve trovare necessariamente una adeguata giustificazione all'infanticidio.
Fino agli anni '60 le donne in attesa di un figlio senza essere sposate venivano messe alla berlina, ripudiate dai loro stessi familiari e spesso cacciate da casa. Per combattere un trattamento vile a cui ogni donna era costretta a sottostare, la rivoluzione sessuale (come parte delle conquiste del '68) ha imposto l'idea che era un diritto uccidere il proprio feto e ancora una volta, quella società rusticana preferiva più che tenersi il frutto di un errore e il testimone vivente della "vergogna", la lecita soppressione dello stesso. Oggi discutiamo nuovamente di questo problema senza riuscire a comprendere che una donna, soprattutto quando in attesa di un bambino, deve costituire il centro di ogni nostra attenzione ed è la società che deve garantirle il diritto non di uccidere il proprio figlio ma, se indesiderato, di concederlo per l'adozione dopo averlo messo al mondo senza essere marchiata a vita con una lettera scarlatta.
http://blog.libero.it/Nanez/

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25/09/2007 17:46

Re:
nanez78, 25/09/2007 16.00:

una donna, soprattutto quando in attesa di un bambino, deve costituire il centro di ogni nostra attenzione ed è la società che deve garantirle il diritto non di uccidere il proprio figlio ma, se indesiderato, di concederlo per l'adozione dopo averlo messo al mondo senza essere marchiata a vita con una lettera scarlatta.



Quoto!


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28/09/2007 20:39

Beh... ognuno ha il suo punto di vista... io il mio.
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29/09/2007 08:21

Re:
nanez78, 25/09/2007 16.00:

scusate se mi intrometto,ma sono un convinto anti abortista e volevo esprimere un parere differente. Credo che i discorsi relativi al possesso dell'utero(l'utero è suo e faccia ciò che vuole) o ogni altro messaggio tendente a giustificare l'aborto non siano altro che una stortura costruita da una società bigotta e perbenista che deve trovare necessariamente una adeguata giustificazione all'infanticidio.
Fino agli anni '60 le donne in attesa di un figlio senza essere sposate venivano messe alla berlina, ripudiate dai loro stessi familiari e spesso cacciate da casa. Per combattere un trattamento vile a cui ogni donna era costretta a sottostare, la rivoluzione sessuale (come parte delle conquiste del '68) ha imposto l'idea che era un diritto uccidere il proprio feto e ancora una volta, quella società rusticana preferiva più che tenersi il frutto di un errore e il testimone vivente della "vergogna", la lecita soppressione dello stesso. Oggi discutiamo nuovamente di questo problema senza riuscire a comprendere che una donna, soprattutto quando in attesa di un bambino, deve costituire il centro di ogni nostra attenzione ed è la società che deve garantirle il diritto non di uccidere il proprio figlio ma, se indesiderato, di concederlo per l'adozione dopo averlo messo al mondo senza essere marchiata a vita con una lettera scarlatta.



Io penso che ormai ci si stia progressivamente ed inevitabilmente avviando (finalmente) ad una risoluzione dell'incresciosa situazione da te prospettata, cioè il "disonore" di un figlio inatteso fuori dal matrimonio. Il bigottismo lascerà progressivamente il posto al realismo, e fortunatamente sono sempre meno gli aborti (o infanticidi, come li chiami tu), effettuati per motivi "sociali". Resta il fatto che spesso gli aborti vengono effettuati per motivi clinici o terapeutici. Donne che rischierebbero la vita o delle inabilità affrontando una gravidanza o un parto, oppure malformazioni del feto evidenziate negli esami clinici durante la gravidanza, oppure situazioni di estrema indigenza che portano la disperazione della prospettiva di non poter dare al proprio figlio quanto sia necessario. In questi e in altri casi simili la LEGGE garantisce alla COPPIA oltre che alla donna la possibilità, entro i primi 4 mesi, di interrompere la gravidanza. Le persone favorevoli all'aborto, lo ribadisco, non sono orchi assassini, ma persone che ritengono imprescindibile nella società civile la possibilità di questa scelta. Ribadisco che per me è un'aberrazione impensabile l'aborto di un mio figlio, ma non posso non essere favorevole ad una legge che regolamenti una pratica tanto pericolosa e talvolta necessaria.

[Modificato da loop77 29/09/2007 08:23]

Post: 192
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29/09/2007 09:14

Daccordo con loop77 per quanto riguarda una regolamentazione del genere.
[Modificato da euler80 29/09/2007 09:16]
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