SICKO
"Sicko" efficace crasi di sick(malato) e KO; o doppio senso che sta per "roba da matti" da Psycho, fate voi, è un film di cui è molto difficile parlare senza cedere alle lusinghe di quelle che potrebbero sembrare frasi facili e retorica. Moore in questo film cambia efficacemente approccio nell'affrontare il problema che presenta, ed evita di andare a sbattere contro i mulini a vento. Negli Stati Uniti è comunque un diritto costituzionale possedere armi,ecco perchè "Bowling at Coloumbine" ha avuto più impatto da noi in Europa. "Fahrenheit 9/11" colpiva duro la politica della Casa Bianca, ma in patria è servito a pochissimo, perchè anche di fronte a tragici e macroscopi errori lo "United we stand", veniva prima di tutto. Quindi le due precedenti opere hanno si fatto di Moore un fenomeno ma hanno contribuito ad accarezzare e rafforzare le opinioni di chi già in partenza la pensava come lui, purtroppo però non hanno smosso di un centimetro(anzi) le convinzioni di chi non ne condivideva le posizioni. Con "Sicko" Moore sembra aver capito il trucco e dei 50 milioni di americani che non hanno copertura sanitaria di cui 18000 destinati quest'anno a morire senza cure, parla pochissimo, all'inizio, semplicemente come premessa. Non perchè questo fatto non rappresenti un dramma, ma perchè per l'americano medio risulterebbe solo una "predica" già sentita, riguardante persone che non sono in un modo o nell'altro capaci di inserirsi in quello che è il sistema consolidato ed accettato. Invece parlare delle difficoltà dell'americano comune nell'ottenere una copertura assicurativa, parlare delle persone assicurate a cui, grazie a vizi di forma o a vere e proprie forzature, vengono negate dalle loro stesse assicurazioni cure necessarie per sopravvivere(letteralmente), far vedere che addirittura i volontari dell'11 settembre vengono lasciati a loro stessi o raccontare una classica famiglia americana "proud to be" ridotta a vivere nello scantinato della figlia perchè abbandonata dalla propria assicurazione di fronte alla malattia; per quello stesso americano contento del sistema sono veri e propri pugni nello stomaco. Il film scorre e vediamo una compagnia di assicurazione negare cure, che lo avrebbero salvato, ad un padre di famiglia suo assistito e malato di cancro, condannandolo a morte. Vediamo una bambina di 18 mesi lasciata morire perchè la copertura sanitaria della madre non copriva le spese in quell'ospedale ma solo in quello convenzionato, giusto per citare le cose più atroci. Cose che trovo degne dei periodi più bui della nostra storia recente e stanno succedendo ora, sotto i nostri occhi in quella che viene chiamata la più grande democrazia del mondo. Certo si potrebbe dire che Moore come al solito taglia con l'accetta e ti mette di fronte il nero e il bianco senza sfumature e senza contraddittorio, ma quante sfumature e quanto beneficio del dubbio si merita un sistema che produce orrori di quel tipo che puzzano neanche troppo poco di selezione etnico-sociale? Un sistema dove se sei una persona che ha la possibilità economica e preferibilmente WASP vivi e dove se sei povero e malato, non hai altra possibilità che togliere il disturbo è senz'altro un sistema subdolo e meschino di mantenere un determinato ordine culturale e sociale. Di fronte alla disperazione impotente delle persone vittime dell'ingiustizia, di fronte a uomini e donne ai quali è stata tolta qualsiasi dignità ti viene da piangere tanto sale la rabbia, a quel punto il regista sembra quasi salvarti da se stesso. Il suo stile documentaristico rimane un marchio di fabbrica inconfondibile, il montaggio serrato e sempre teso a mettere alla berlina il grottesco di certi personaggi, unito al suo modo di raccontare le cose come uno che è appena piovuto dalla luna ti strappano un sorriso più di una volta nonostante quello che stai vedendo.
Contraltare al sistema americano lo fanno le sanità perfettamente funzionanti di Canada, Francia, UK e (udite udite), Cuba, che avrà i suoi problemi ma continua ad avere una delle sanità migliori del mondo. In Italia, la notizia è di pochi giorni fa, abbiamo la seconda sanità d'Europa, dovremmo esserne contenti. Certo fare finta che tutta vada bene sarebbe da stupidi, ma spero che nell'affrontare i problemi della nostra malasanità,anche chi in buona fede invoca sempre il mercato, prima di proporre le proprie ricette, si guardi questo film. Vediamo benissimo in Sicko cosa succede se la sanità che ha come fine ultimo la cura della salute dei cittadini, è gestita da società private quotate in borsa il cui fine ultimo è distribuire ricchezza agli azionisti. Anche un bambino capirebbe i rischi derivanti da questa distorsione che non può che produrre mostruosità come i bonus produzione ai medici con la più alta percentuali di rifiuto copertura spese ai propri assicurati. Visto che in Italia si sente sempre più parlare di polizze copertura in caso malattia, che lasciano il sottinteso che in caso di necessità sarebbe meglio rivolgersi ai privati, il rischio dell'instaurarsi di uno stato di cose dove esiste una sanità privata accessibile a chi può, più affidabile, è dietro l'angolo ed è tutto da scongiurare. Il film tocca di striscio un altro tema scottante quando il "vecchio laburista fiero di esserlo", ci ricorda che esistono due modi di controllare la gente, farle avere paura e indebitarla; perchè la gente indebitata è demoralizzata e ricattabile. Noi con il credito al consumo siamo a buon punto. (ma quello richiederebbe un film a parte).
A fine film Alida Guevara dice che più un paese produce ricchezza più questa ricchezza dovrebbe essere utilizzata per far stare meglio i propri abitanti. Se questa frase ci suona banalmente logica, facciamo ancora in tempo a salvarci.
Luca
"Per chi viaggia in direzione ostinata e contraria col suo marchio speciale di speciale disperazione e tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi per consegnare alla morte una goccia di splendore, di umanità, di verità...
...Ricorda Signore questi servi disobbedienti alle leggi del branco, non dimenticare il loro volto che dopo tanto sbandare è appena giusto che la fortuna li aiuti ;come una svista, come un'anomalia, come una distrazione,come un dovere."