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Bush,Israele e il Terrorismo

Ultimo Aggiornamento: 27/09/2007 01:46
26/08/2007 16:10
 
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Chi crea il terrorismo
La presenza americana nel mondo islamico
è una provocazione all"Islamismo.
La politica americana sfacciatamente pro-
israeliana nel conflitto Israelo-Palestinese
e le ingiustizie e atrocità commesse ai Palestinesi
dagli Israeliani ,rubando terre e terrorizzando
inermi palestinesi ,ha creato un odio
implacabile verso gli ameri-cani zionisti.

Israele non vuole la pace.
Vuole la Palestina senza i Palestinesi.
La politica americana,controllata dal Lobby ebraico
aiuta Israele a raggiungere i suoi scopi.

http://www.voicesofpalestine.org/outrageous/organtraffic.asp
[Modificato da snowbird27 26/08/2007 16:15]

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Incoerenze nel resoconto ufficiale del 9/11


Opinioni: ANCHE IO DUBITO DELLA "VERITA’" SULL’ 11 SETTEMBRE
Postato il Domenica, 26 agosto @ 23:42:25 CEST di cdcnet

DI ROBERT FISK
The Independent

Con mille timidezze e mille scuse anche l’esperto in medioriente del The Independent si sveglia e si dichiara "sempre più sconvolto dalle incoerenze nel resoconto ufficiale dell'11-9"

Ogni volta che tengo un seminario all'estero sul Medioriente c'è sempre qualcuno nel pubblico-solo uno-che io chiamo l’"agitato". Mi scuso qui con tutti gli uomini e le donne che vengono ai miei seminari con domande brillanti e pertinenti-spesso abbastanza umilianti per me come giornalista-e che mostrano di comprendere la tragedia del Medioriente molto meglio dei giornalisti che la raccontano. Ma l’"agitato" è reale. Egli si è presentato in forma corporea a Stoccolma e a Oxford, a Sao Paulo e a Yerevan, al Cairo, a Los Angeles e, in versione femminile, a Barcellona. Non importa quale sia il paese, vi sarà sempre un "agitato".

Lui-o lei-fa domande di questo tipo. Perché, se pensi di essere un libero giornalista, non scrivi di quello che veramente sai sul 11-9? Perché non dici la verità-che l'amministrazione Bush (o la C.I.A. o il Mossad, fate voi) ha fatto esplodere le twin towers? Perché non riveli i segreti dietro l'11-9?

L'assunzione in ogni caso è che Fisk sappia - che Fisk abbia un forziere pieno che contiene la prova definitiva di "ciò che tutto il mondo sa" (questa è di solito la frase)-di chi cioè abbia distrutto le torri gemelle. Qualche volta l'"agitato" è chiaramente fuori di testa. Un uomo a Cork ha urlato queste domande verso di me e poi-nel momento in cui ho suggerito che la sua versione del complotto fosse un po' strana-ha lasciato la sala, urlando insulti e dando calci alle sedie.

Di solito ho cercato di dire la verità; che mentre vi sono delle domande senza risposta sull’ 11-9, io sono il corrispondente dal Medioriente del The Independent, non l'esperto di cospirazioni; che ho sin troppi complotti reali tra le mani in Libano, Iraq, Siria, Iran, nel Golfo, ecc. da potermi occupare di complotti immaginari a Manhattan. Il mio argomento finale-che per me è conclusivo-è che l'amministrazione Bush ha rovinato qualunque cosa che abbia cercato di fare in Medioriente-militarmente, politicamente e diplomaticamente; quindi come potrebbe mai compiere con successo i crimini internazionali contro l'umanità dell'11 settembre 2001 negli Stati Uniti?

Sono ancora di questa idea. Qualunque militare possa affermare-come gli americani fecero due anni fa-che al Qaeda è in fuga, non sarebbe capace di compiere qualcosa della scala dell'11-9. "Abbiamo distrutto al Qaeda mettendola in fuga", disse il colonnello David Sutherland al riguardo della operazione con il ridicolo nome in codice "martello saettante" nella provincia irachena di Diyala. "La loro paura a fronteggiare le nostre forze dimostra che terroristi sanno che non c'è rifugio per loro". E così via, tutte cose false.

Entro poche ore al Qaeda attaccò Baquba con la forza di un battaglione e massacrò tutti i locali sheikh che avevano stretto la mano agli americani. Mi ricorda del Vietnam, la guerra che George Bush osservò dai cieli del Texas-il che potrebbe rendere conto del perché questa settimana egli abbia mischiato la fine della guerra in Vietnam con il genocidio in un diverso paese chiamato Cambogia, la cui popolazione fu alla fine salvata da qui stessi vietnamiti che i più coraggiosi colleghi di Mr. Bush avevano da sempre combattuto.

Ma veniamo al punto. Sono sempre più sconvolto dalle incoerenze nel resoconto ufficiale dell'11-9. Non sono i soliti ovvi non sequitur: dove sono le parti dell'aereo (motori ecc.) che ha attaccato il Pentagono? Perché i funzionari coinvolti nel volo United 93 (che si è schiantato in Pennsylvania) sono stati messi a tacere? Perché i residui del volo 93 sono sparsi per miglia quando si presume che si sia schiantato tutto d'un pezzo contro un terreno ? Ancora, non sto parlando della folle "ricerca" del libro "Alice in Wonderland and the World Trade Center Disaster" di David Icke-che dovrebbe far tornare qualunque uomo sano alla lettura della rubrica telefonica.

Sto parlando di questioni scientifiche. Se è vero, per esempio, che il kerosene brucia a 820 °C in condizioni ottimali, com'è possibile che le colonne d'acciaio delle torri gemelle-il cui punto di fusione dovrebbe essere intorno ai 1480 °C-hanno perso resistenza tutte allo stesso momento? (Sono crollate in 8,1 e in 10 secondi). Che cosa dire della terza torre-il cosiddetto World Trade Centre Building 7 (o Salmon Brothers Building) –che è crollato sulle sue stesse fondamenta in 6,6 s alle 5.20 del pomeriggio dell'11 settembre? Perché è caduto così precisamente al suolo anche se nessun aereo lo aveva colpito? Il National Institute of Standards and Technology americano è stato incaricato di analizzare la causa della distruzione di tutti e tre gli edifici. Non hanno ancora detto nulla sul WTC 7. Due eminenti professori americani di ingegneria meccanica-assolutamente non del ramo degli "agitati"-stanno ora perseguendo legalmente i ritrovamenti del rapporto finale sulla base che potrebbe essere "fraudolento o ingannatore".

Giornalisticamente sono avvenute molte cose strane a riguardo dell’ 11-9. I racconti iniziali dei giornalisti che avevano sentito "esplosioni" nelle torri-che avrebbero ben potuto essere la rottura degli assi-sono facili da ignorare. Un po' meno il resoconto che il corpo di una hostess era stato trovato in una strada di Manhattan con le mani legate. Ok, diciamo pure che queste erano solo voci, proprio come la lista della C.I.A. dei dirottatori suicidi arabi, che includeva tre uomini che erano-e ancora sono-vivi e vegeti in Medioriente, e che è stata un iniziale errore di intelligence.

Ma che dire della strana lettera presumibilmente scritta da Mohamed Atta, l'assassino-dirottatore egiziano con la faccia misteriosa, i cui consigli "islamici" rivolti ai suoi raccapriccianti commilitoni-e pubblicati dalla C.I.A.-hanno stupito qualunque mio amico musulmano in Medioriente? Atta citava la sua famiglia-che nessun musulmano, per quanto ignorante, includerebbe in una tale preghiera. Egli ricorda ai suoi colleghi assassini di dire la prima preghiera islamica del giorno e poi inizia a citarla. Ma nessun musulmano avrebbe bisogno di un tale promemoria-né tantomeno si aspetterebbe il testo della preghiera "Fajr" incluso nella lettera di Atta.

Lasciatemelo ripetere. Io non sono un teorico del complotto. Risparmiatemi gli agitati. Risparmiatemi le congiure. Ma come chiunque altro vorrei sapere tutta la storia dell'11-9, nondimeno perché è stata il detonatore di tutta la folle, pretestuosa "guerra al terrorismo" che ci ha portato al disastro in Iraq e in Afganistan e in gran parte del Medioriente. Karl Rove, il, fortunatamente, ex consigliere di Bush, una volta disse che "ora siamo un impero e possiamo creare la nostra realtà". Vero? Almeno ditecela. Farebbe smettere alle persone di dare calci alle sedie.

Titolo originale: "Robert Fisk: Even I question the 'truth' about 9/11"

Fonte: http://news.independent.co.uk
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25.08.2007

Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da ALCENERO



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Postato il Domenica, 26 agosto @ 23:42:25 CEST di cdcnet

DI ROBERT FISK
The Independent

Con mille timidezze e mille scuse anche l’esperto in medioriente del The Independent si sveglia e si dichiara "sempre più sconvolto dalle incoerenze nel resoconto ufficiale dell'11-9"

Ogni volta che tengo un seminario all'estero sul Medioriente c'è sempre qualcuno nel pubblico-solo uno-che io chiamo l’"agitato". Mi scuso qui con tutti gli uomini e le donne che vengono ai miei seminari con domande brillanti e pertinenti-spesso abbastanza umilianti per me come giornalista-e che mostrano di comprendere la tragedia del Medioriente molto meglio dei giornalisti che la raccontano. Ma l’"agitato" è reale. Egli si è presentato in forma corporea a Stoccolma e a Oxford, a Sao Paulo e a Yerevan, al Cairo, a Los Angeles e, in versione femminile, a Barcellona. Non importa quale sia il paese, vi sarà sempre un "agitato".

Lui-o lei-fa domande di questo tipo. Perché, se pensi di essere un libero giornalista, non scrivi di quello che veramente sai sul 11-9? Perché non dici la verità-che l'amministrazione Bush (o la C.I.A. o il Mossad, fate voi) ha fatto esplodere le twin towers? Perché non riveli i segreti dietro l'11-9?

L'assunzione in ogni caso è che Fisk sappia - che Fisk abbia un forziere pieno che contiene la prova definitiva di "ciò che tutto il mondo sa" (questa è di solito la frase)-di chi cioè abbia distrutto le torri gemelle. Qualche volta l'"agitato" è chiaramente fuori di testa. Un uomo a Cork ha urlato queste domande verso di me e poi-nel momento in cui ho suggerito che la sua versione del complotto fosse un po' strana-ha lasciato la sala, urlando insulti e dando calci alle sedie.

Di solito ho cercato di dire la verità; che mentre vi sono delle domande senza risposta sull’ 11-9, io sono il corrispondente dal Medioriente del The Independent, non l'esperto di cospirazioni; che ho sin troppi complotti reali tra le mani in Libano, Iraq, Siria, Iran, nel Golfo, ecc. da potermi occupare di complotti immaginari a Manhattan. Il mio argomento finale-che per me è conclusivo-è che l'amministrazione Bush ha rovinato qualunque cosa che abbia cercato di fare in Medioriente-militarmente, politicamente e diplomaticamente; quindi come potrebbe mai compiere con successo i crimini internazionali contro l'umanità dell'11 settembre 2001 negli Stati Uniti?

Sono ancora di questa idea. Qualunque militare possa affermare-come gli americani fecero due anni fa-che al Qaeda è in fuga, non sarebbe capace di compiere qualcosa della scala dell'11-9. "Abbiamo distrutto al Qaeda mettendola in fuga", disse il colonnello David Sutherland al riguardo della operazione con il ridicolo nome in codice "martello saettante" nella provincia irachena di Diyala. "La loro paura a fronteggiare le nostre forze dimostra che terroristi sanno che non c'è rifugio per loro". E così via, tutte cose false.

Entro poche ore al Qaeda attaccò Baquba con la forza di un battaglione e massacrò tutti i locali sheikh che avevano stretto la mano agli americani. Mi ricorda del Vietnam, la guerra che George Bush osservò dai cieli del Texas-il che potrebbe rendere conto del perché questa settimana egli abbia mischiato la fine della guerra in Vietnam con il genocidio in un diverso paese chiamato Cambogia, la cui popolazione fu alla fine salvata da qui stessi vietnamiti che i più coraggiosi colleghi di Mr. Bush avevano da sempre combattuto.

Ma veniamo al punto. Sono sempre più sconvolto dalle incoerenze nel resoconto ufficiale dell'11-9. Non sono i soliti ovvi non sequitur: dove sono le parti dell'aereo (motori ecc.) che ha attaccato il Pentagono? Perché i funzionari coinvolti nel volo United 93 (che si è schiantato in Pennsylvania) sono stati messi a tacere? Perché i residui del volo 93 sono sparsi per miglia quando si presume che si sia schiantato tutto d'un pezzo contro un terreno ? Ancora, non sto parlando della folle "ricerca" del libro "Alice in Wonderland and the World Trade Center Disaster" di David Icke-che dovrebbe far tornare qualunque uomo sano alla lettura della rubrica telefonica.

Sto parlando di questioni scientifiche. Se è vero, per esempio, che il kerosene brucia a 820 °C in condizioni ottimali, com'è possibile che le colonne d'acciaio delle torri gemelle-il cui punto di fusione dovrebbe essere intorno ai 1480 °C-hanno perso resistenza tutte allo stesso momento? (Sono crollate in 8,1 e in 10 secondi). Che cosa dire della terza torre-il cosiddetto World Trade Centre Building 7 (o Salmon Brothers Building) –che è crollato sulle sue stesse fondamenta in 6,6 s alle 5.20 del pomeriggio dell'11 settembre? Perché è caduto così precisamente al suolo anche se nessun aereo lo aveva colpito? Il National Institute of Standards and Technology americano è stato incaricato di analizzare la causa della distruzione di tutti e tre gli edifici. Non hanno ancora detto nulla sul WTC 7. Due eminenti professori americani di ingegneria meccanica-assolutamente non del ramo degli "agitati"-stanno ora perseguendo legalmente i ritrovamenti del rapporto finale sulla base che potrebbe essere "fraudolento o ingannatore".

Giornalisticamente sono avvenute molte cose strane a riguardo dell’ 11-9. I racconti iniziali dei giornalisti che avevano sentito "esplosioni" nelle torri-che avrebbero ben potuto essere la rottura degli assi-sono facili da ignorare. Un po' meno il resoconto che il corpo di una hostess era stato trovato in una strada di Manhattan con le mani legate. Ok, diciamo pure che queste erano solo voci, proprio come la lista della C.I.A. dei dirottatori suicidi arabi, che includeva tre uomini che erano-e ancora sono-vivi e vegeti in Medioriente, e che è stata un iniziale errore di intelligence.

Ma che dire della strana lettera presumibilmente scritta da Mohamed Atta, l'assassino-dirottatore egiziano con la faccia misteriosa, i cui consigli "islamici" rivolti ai suoi raccapriccianti commilitoni-e pubblicati dalla C.I.A.-hanno stupito qualunque mio amico musulmano in Medioriente? Atta citava la sua famiglia-che nessun musulmano, per quanto ignorante, includerebbe in una tale preghiera. Egli ricorda ai suoi colleghi assassini di dire la prima preghiera islamica del giorno e poi inizia a citarla. Ma nessun musulmano avrebbe bisogno di un tale promemoria-né tantomeno si aspetterebbe il testo della preghiera "Fajr" incluso nella lettera di Atta.

Lasciatemelo ripetere. Io non sono un teorico del complotto. Risparmiatemi gli agitati. Risparmiatemi le congiure. Ma come chiunque altro vorrei sapere tutta la storia dell'11-9, nondimeno perché è stata il detonatore di tutta la folle, pretestuosa "guerra al terrorismo" che ci ha portato al disastro in Iraq e in Afganistan e in gran parte del Medioriente. Karl Rove, il, fortunatamente, ex consigliere di Bush, una volta disse che "ora siamo un impero e possiamo creare la nostra realtà". Vero? Almeno ditecela. Farebbe smettere alle persone di dare calci alle sedie.

Titolo originale: "Robert Fisk: Even I question the 'truth' about 9/11"

Fonte: http://news.independent.co.uk
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August 28, 2007

More Shame, More Sorrow
By Paul Craig Roberts

In the administration of George W. Bush, the Republican Party has achieved the greatest combination of idiocy and evil in human history.

The Republicans have bogged America down in a gratuitous and illegal war. The war has destroyed Iraq, killed between 650,000 and 1,000,000 Iraqi civilians, displaced 4,000,000 Iraqis, and littered the country with depleted uranium. Bush’s war remains unwon despite its five year duration and $1 trillion in out-of-pocket and incurred future costs.

Bush’s invasion of Iraq is a war crime under the Nuremberg standard, a direct counterpart to Hitler’s invasion of Poland. Both were based on lies and deception, and the declared reasons for both were masks for secret agendas.

Bush’s invasions of Afghanistan and Iraq, his planned attack on Iran [See Considering a war with Iran: A discussion paper on WMD in the Middle East, PDF], and his support for Israel’s attack on Lebanon and genocidal policies toward the Palestinians have radicalized the Middle East and Muslims worldwide. American and Israeli aggression have vindicated Osama bin Laden’s propaganda, produced massive recruits for Al Qaeda, and unleashed destabilizing forces throughout the Middle East

Bush’s wars are strengthening Islam. Abdullah Gul has just been elected president of Turkey. Gul is described by the American media as "former Islamist." Gul is supported by the ruling political party of prime minister Erdogan, another "former Islamist."

Gul’s election to the presidency by 76% of the Turkish parliament has upset Turkey’s secularized military, long in the pay of the US government. On August 27 Turkey’s military chief, General Yasar Buyukanit, declared that "centers of evil" "systematically try to corrode the secular nature of the Turkish Republic." [ Turkish army warns of 'centres of evil' over Gul, By Donald Macintyre, Independent, (UK) August 28, 2007]The Turkish military, many believe at the request and pay of the US, has overthrown four Turkish governments since 1960, the last only 10 years ago.

With President Bush’s rant about " bringing democracy to the Middle East," the Turkish military is less able to impose Western values on an Islamic people. Similarly, the American puppet in Egypt cannot as easily suppress the Islamic values and aspirations of Egyptians.

US puppet rulers in Jordan and Pakistan, and even the Saudis and oil emirates, report the ground shaking under their feet. America’s puppet in Pakistan is in trouble, and his difficulties are compounded by US military incursions into Pakistan. The Bush administration is considering contingency plans to seize Pakistan’s nuclear weapons in the event the American puppet is overthrown, delusional contingency plans considering the over-stretched US military.

In the postwar years, the US managed with its money and influence to secularize an elite class in Middle Eastern countries, an elite that identifies with the West and not with their own cultures. This artificial elite has produced a wide political gap between the masses of the people and the rulers. Increasingly, Muslim masses perceive their rulers as allied with foreign powers against them.

In Iraq the American puppet government of Nuri al-Maliki seems to be on its last legs. The Sunnis have pulled their support, as has the most important Shi’ite leader, Muqtada al-Sadr, who realizes that the Maliki government is too complicit in US crimes to be a legitimate government of Iraq. With both the Bush administration and Congress blaming Maliki for America’s failure in Iraq, Maliki’s fate looks increasingly to be that of Ngo Dinh Diem, America’s Vietnam puppet who was blamed for the failure of US intervention in Vietnam.

Just as Hitler long denied German defeats on the Russian front and even in his last days was ordering non-existent German divisions to relieve Berlin, the Bush regime finds a new straw to grasp in Iraq each time the previous straw proves to be a delusion. The latest straw is "the surge." While Americans surge, the British have been defeated in southern Iraq and have withdrawn to two bases in eerie similarity to the French at Dien Bien Phu. The British bases are subjected to between 30 and 60 mortar and rocket attacks each day. British generals want their troops out of Iraq. The longer UK Prime Minister Brown keeps them in Iraq in order to appease the Bush administration, the harder it will be to rescue the survivors.

With American retreat south to Kuwait now potentially cut off, how will the US extract its troops and equipment when American defeat can no longer be denied?

The Bush administration and its politicized military are already blaming the failure of "the surge" on Iran. Iran is alleged to be training and arming Iraqis who resist the US occupation. Bush has said he will hold Iran responsible. There is abundant evidence that the Bush administration is preparing yet another illegal attack on a Muslim country without assessing the consequences.

The Bush administration seems destined to produce such disasters that it will be driven to the use of nuclear weapons in order to avoid defeat. The Bush administration possesses the combination of evil and stupidity required to escalate a failed "cakewalk war" into a nuclear one.

Many of the administration’s most evil members—Wolfowitz, Feith, Libby, Rumsfeld, Rove, and Gonzales—have been discarded as the tragedy deepens, but Cheney remains ensconced as does the moron in the White House. Before they fall, Bush and Cheney will bring more sorrow to the world and more shame to Americans.

COPYRIGHT CREATORS SYNDICATE, INC.

Paul Craig Roberts [email him] was Assistant Secretary of the Treasury in the Reagan Administration. He is the author of Supply-Side Revolution : An Insider's Account of Policymaking in Washington; Alienation and the Soviet Economy and Meltdown: Inside the Soviet Economy, and is the co-author with Lawrence M. Stratton of The Tyranny of Good Intentions : How Prosecutors and Bureaucrats Are Trampling the Constitution in the Name of Justice. Click here for Peter Brimelow’s Forbes Magazine interview with Roberts about the recent epidemic of prosecutorial misconduct.


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The of the Iraqi war
War Costing $720 Million Each Day, Group Says

By Kari Lydersen
Washington Post Staff Writer
Saturday, September 22, 2007; A11



CHICAGO, Sept. 21 -- The money spent on one day of the Iraq war could buy homes for almost 6,500 families or health care for 423,529 children, or could outfit 1.27 million homes with renewable electricity, according to the American Friends Service Committee, which displayed those statistics on large banners in cities nationwide Thursday and Friday.

The war is costing $720 million a day or $500,000 a minute, according to the group's analysis of the work of Nobel Prize-winning economist Joseph E. Stiglitz and Harvard public finance lecturer Linda J. Bilmes.

The estimates made by the group, which opposes the conflict, include not only the immediate costs of war but also ongoing factors such as long-term health care for veterans, interest on debt and replacement of military hardware.

"The wounded are coming home, and many of them have severe brain and spinal injuries, which will require round-the-clock care for the rest of their lives," said Michael McConnell, Great Lakes regional director of the AFSC, a peace group affiliated with the Quaker church.

The $720 million figure breaks down into $280 million a day from Iraq war supplementary funding bills passed by Congress, plus $440 million daily in incurred, but unpaid, long-term costs.

But some supporters of the Bush administration's policy in Iraq say that even if the war is costly, that fact is essentially immaterial.

"Either you think the war in Iraq supports America's national security, or not," said Frederick W. Kagan, a resident scholar at the American Enterprise Institute. "If you think national security won't be harmed by withdrawing from Iraq, of course you would want to see that money spent elsewhere. I myself think that belief, on a certain level, is absurd, so the question of focusing on how much money we are spending there is irrelevant."

The war's unpaid long-term costs do not include "macro-economic consequences" described by Bilmes and Stiglitz, including higher oil prices, loss of trade because of anti-American sentiments and lost productivity of killed or injured U.S. soldiers.

In 2006, Bilmes, who was an assistant secretary of commerce under President Bill Clinton, and Stiglitz, a former chief economist at the World Bank, placed the total cost of the Iraq war at more than $2.2 trillion, not counting interest. The American Friends group used cost breakdowns and interest projections from the Congressional Budget Office to calculate the daily cost of war emblazoned on the banners flown in Boston, San Francisco, Philadelphia, Chicago and other cities.

The banners show what this could buy in terms of health care, Head Start programs, new elementary schools, free school lunches, renewable energy and hiring new teachers. Protest organizers say they hope to turn more people against the war by laying out its true financial impact.

"I think people are becoming more aware of these guns or butter questions," said Gary Gillespie, director of the group's Baltimore Urban Peace Program, which displayed the banners in the Baltimore suburb of Bel Air on Friday. "But when you talk about $720 million a day, even people who work on this issue are shocked by the number and shocked by what could have been done with that money. War has no return -- you're not producing a product."

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