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Giovanni 20, 28

Ultimo Aggiornamento: 30/05/2011 08:28
08/02/2007 12:08
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Cosa intendeva dire, quando si rese conto che l’uomo davanti a sé era Gesù il risorto e, mettendogli il dito nelle ferite, gli disse: “Mio Signore e mio Dio!”? (Gv 20, 2[SM=g27989]

Di certo, Tommaso non stava menzionando alcuna Trinità; non stava dicendo neanche che Gesù è consustanziale e coeguale a Dio; non dichiarava nemmeno che Gesù fosse l’Iddio d’Israele incarnato. Rivolgendosi a Gesù con le parole ‘Signore’ e ‘Dio’, non stava dicendo che Gesù fosse il Dio Onnipotente e Creatore né sosteneva in alcun modo una qualche forma di politeismo.

L’espressione greca pronunciata da Tommaso è: “ho kurios mou kai ho theos mou”, che letteralmente si traduce: “il Signore di me e il Dio di me”. La probabilità più ovvia è che l’espressione si riferisca alla persona di Gesù, dal momento che è preceduta dalle parole: “gli (auto) disse”. La presenza dell’articolo ‘ho’ (il) è data dalla costruzione della frase, che fa precedere theos (Dio) dal pronome mou (mio). In questo caso, la grammatica greca richiede che mou sia preceduto dall’articolo determinativo, e dunque non ha una particolare rilevanza semantica in quanto alla sua determinazione.

Con le parole: “Mio Signore e mio Dio”, dunque, Tommaso stava prendendo atto della natura divina di Cristo, poichè, solo un essere divino, glorificato, poteva manifestarsi in tal modo.
Tommaso sapeva che Gesù era morto. Trovarselo davanti, e appurarne l’effettiva identità, servì a smontare del tutto la sua incredulità. Nulla toglie, comunque, che quelle parole fossero l’esclamazione di esultanza di Tommaso, per ciò che i suoi occhi stavano vedendo con meraviglia; un po’ come dire: “Oh, mio Dio!”. Ma nella frase è presente il termine greco «auto» (gli). Questo rende l’espressione direttamente rivolta a Gesù. Quindi, pensare alle parole di Tommaso come a una esclamazione rivolta al Padre, diventa una chiave di lettura molto remota, benchè non impossibile.

Al di là dell’aspetto interpretativo, le parole di Tommaso non asseriscono né sostengono in alcun modo l’ipotesi che Gesù abbia rivestito contemporaneamente due nature differenti: Uomo-Dio. Non affermano neanche che Gesù fosse la seconda persona del Dio Uno e Trino. Per di più, se davvero Giovanni pensava che Gesù fosse ho theos, espressione che nel prologo identifica il Dio presso cui il Figlio era, dovremmo pensare che egli identificasse il Gesù risorto con il Padre, ma questo sembra assai improbabile.

Emmaus@
16/02/2010 22:42
Post: 3
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Emmaus@ 

Cosa intendeva dire, quando si rese conto che l’uomo davanti a sé era Gesù il risorto e, mettendogli il dito nelle ferite, gli disse: “Mio Signore e mio Dio!”? (Gv 20, 2 


emmmaus hai un bell nome, ma perche tutte queil confuzioni,e se eri tu nel suo posto cosa dicevi ...????' Io stesso: “Mio Signore e mio Dio! ,,Perche ,Mio Signore che cosa tan fatto e mio Dio quanto grande Sei. ciao emmaus e gloria a Re dei Giudei
30/05/2011 08:28
In questo passo non c'è nulla di strano nel chiamare Gesù “Dio”, sempre che questo sia ciò che Tommaso avesse in mente. Sarebbe stato in armonia con la citazione che Gesù stesso fece dai Salmi, dove uomini potenti, giudici, erano chiamati “dei”. (Giovanni cap. 10 v. 34 e 35, VERSIONE RIVEDUTA, CEI; Salmo 82 v. 1-6)
Chiaramente Gesù Cristo occupa una posizione assai più alta di quegli uomini.
Isaia 9 v. 5 (CEI, VERSIONE RIVEDUTA, LA BIBBIA DI GERUSALEMME) descrive profeticamente Gesù come “Dio potente”, ma non come l'Iddio Onnipotente. Tutto ciò concorda con il fatto che Gesù è definito “un dio”, o un essere “divino”, in Giovanni 1 v.1 (TRADUZIONE DEL NUOVO MONDO, THE BIBLE-AN AMERICAN TRANSLATION).
Il contesto può aiutare a trarre la conclusione più corretta. Poco prima della morte di Gesù, Tommaso aveva sentito la preghiera di Gesù nella quale si era rivolto al Padre chiamandolo “il solo vero Dio”. (Giov. 17 v.3 VERSIONE RIVEDUTA; “l'unico vero Dio” CEI) Dopo essere stato risuscitato, Gesù aveva mandato un messaggio agli apostoli, fra i quali c'era ovviamente Tommaso, in cui diceva: “Salgo al Padre mio e padre vostro, Dio mio e Dio vostro”. (Giov. 20 v. 17 CEI)
Dopo aver riportato le parole pronunciate da Tommaso una volta visto e toccato il Cristo risuscitato, l'apostolo Giovanni disse: “Questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché credendo abbiate la vita nel suo nome”. (Giov. 20 v. 31 CEI)
Ciao Emmaus
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