Stampa | Notifica email    
Autore

Francis Fukuyama - Articolo

Ultimo Aggiornamento: 19/07/2007 13:07
17/07/2007 16:14
Post: 228
Registrato il: 03/07/2005
Amministratore
Utente Junior
OFFLINE
E dopo Jeremy Rifkin continuiamo con la serie di saggi di politologia [SM=x1280798]

Il signore in oggetto è un politologo americano di cui avevo studiato ai tempi un saggio storiografico dal titolo "Fine della storia", è interessante anche se abbastanza tecnico e dà per scontata una conoscenza quasi perfetta degli eventi storici post Seconda Guerra Mondiale, e di certi concetti di filosofia politica. Insomma... il libro me lo ricordo come abbastanza pesante [SM=x1280793] ma oggi sul Corriere è uscito un suo articolo che trovo molto intessante sul problema del multiculturalismo e dell'integrazione delle minoranze. Vi posto il link, dateci un'occhiata se avete una decina di minuti. Per sintetizzare, diciamo che giunge a conclusioni abbastanza opposte rispetto a quelle di Rifkin.

«Il fallimento del sogno multiculturale mina le fondamenta della democrazia»


"Anti-intellectualism has been a constant thread winding its way through our political and cultural life, nurtured by the false notion that democracy means that my ignorance is just as good as your knowledge.”
Isaac Asimov
Anonima Autori * EFP * Fanfiction.net
17/07/2007 16:59
Post: 291
Registrato il: 27/09/2005
Amministratore
Utente Junior
OFFLINE
Interessante articolo. Conoscevo già Francis Fukuyama per il libro che hai citato "La fine della storia" e se posso riassumere il mio giudizio nei confronti delle sue teorie è che ne condivido le premesse ma non necessariamente le conclusioni.

Dell'articolo linkato, non potrei essere più d'accordo con questa frase:


I membri delle comunità immigrate e i loro discendenti meritano di essere trattati su un piano di parità come individui, non come membri di comunità culturali



e in generale con tutto il discorso sulla necessità di non svendere i diritti individuali che l'Europa si è conquistata in secoli di lotte e di sofferenze. Ed è anche vero che i sensi di colpa coloniali hanno condizionato la politica verso l'estremismo musulmano in alcuni paesi europei.

Non condivido invece questa affermazione:


Molti europei affermano che il meno generoso welfare state statunitense privi i poveri di dignità. È invece vero il contrario: la dignità si sviluppa grazie al lavoro e al contributo che attraverso il proprio lavoro una persona dà al resto della società.



Primo, non sono affatto sicura che il lavoro nobiliti l'uomo in generale. Secondo, non riesco a capire di quale dignità si rivesta il povero americano lavorando per salari così bassi che non gli consentono certo di uscire dalla povertà - in particolare mi sfugge che cosa ci sia di dignitoso in un sistema in cui ammalarsi significa più o meno automaticamente la rovina economica.

Ma soprattutto trovo piuttosto ipocrita - e anche vagamente ridicolo - suggerire agli Europei di risolvere i problemi di integrazione cantando tutti insieme l'Inno alla gioia tenendo la mano sul cuore (ehi, se volete io lo faccio... ma sapete che sono stonatissima, vero?) come parrebbe da questo passaggio:


La vita americana è piena di cerimonie parareligiose e rituali intese a celebrare le istituzioni politiche democratiche del Paese, laddove invece gli europei hanno largamente deritualizzato la loro vita politica. Queste cerimonie sono invece importanti per l'assimilazione dei nuovi immigrati.



Secondo me, Fukuyama soffre di un equivoco di fondo: che ci sia solo l'alternativa tra liberalismo e associazionismo e che solo nel primo la società trovi gli anticorpi per l'affermarsi di gruppi illiberali. Primo, i gruppi illeberali (in senso lato, dai terroristi ai fondamentalisti religiosi stravaganti) si formano anche nel primo caso; secondo, associazionismi e diritti individuali non sono necessariamente in antitesi, purché sia chiara a tutti - e qui sì che condivido il discorso sull'appartenenza - la separazione tra le due sfere.
17/07/2007 19:16
Post: 230
Registrato il: 03/07/2005
Amministratore
Utente Junior
OFFLINE
Eh... vedo che quella parte sul welfare state non ha fatto arricciare il naso anche a me [SM=x1280795]

Secondo me la parte molto interessante è quella nella quale esorta gli stati europei a cercare una via all'integrazione diversa dal modello anglo-olandese, che ha clamorosamente fallito. Mentre noi in Italia, paese di recente immigrazione, abbiamo davanti sia quest'esempio che una sensibilità verso l'accoglienza e il multiculturalismo sicuramente diverso da quello dei paesi nordici.
Anche perché convidido assolutamente quello che Fukuyama scrive sui rischi della mancata integrazione, cioé


Quali che siano le esatte cause, il fallimento europeo nel tentativo di creare una migliore integrazione dei musulmani è una bomba a orologeria che ha già contribuito al terrorismo, che certamente provocherà una più decisa reazione dei gruppi populisti e che può persino minacciare la stessa democrazia europea.



Ho amici che vivono in quartieri popolari che hanno votato a sinistra fino all'altro ieri e che adesso si esprimono peggio di Almirante, e che maledicono certi politici quando questi se ne escono a dire che la sicurezza è un valore borghese. Ma è da persone impaurite che nascono le dittature, signori miei.

Per tornare all'articolo non sono d'accordo neppure io che l'integrazione sul modello americano sia poi un così grande successo. Canteranno anche tutti assieme l'inno, ma poi tornano tutti nei propri ghetti. Oltretutto, un'integrazione basata sul liberismo (come trovo sia in sostanza quella americana) funziona quando tutti possono benificiare dei suoi frutti. Ma quando il gap tra i ricchi e i poveri si allarga traballa anche detta integrazione.


Secondo, non riesco a capire di quale dignità si rivesta il povero americano lavorando per salari così bassi che non gli consentono certo di uscire dalla povertà - in particolare mi sfugge che cosa ci sia di dignitoso in un sistema in cui ammalarsi significa più o meno automaticamente la rovina economica.



E non solo per i poveri americani o per quelli che percepiscono bassi salari. La maggiore parte è vero che guadagna più di noi, ma le assicurazioni sono contributi assolutamente volontari e, tanto per citare un amico di Kevin che mi lasciò assolutamente a bocca aperta, "perché devo devolvere il 10% del mio stipendio per qualcosa che magari non mi accadrà mai? Con quei soldi vado in vacanza o mi compro un computer, anche tu lo faresti."
E quel "anche tu lo faresti" mi fece rabbrividire e pensare a quello che succederebbe qui se la sanità fosse privatizzata come tentano di fare. [SM=x1280785]




"Anti-intellectualism has been a constant thread winding its way through our political and cultural life, nurtured by the false notion that democracy means that my ignorance is just as good as your knowledge.”
Isaac Asimov
Anonima Autori * EFP * Fanfiction.net
19/07/2007 13:07
Post: 605
Registrato il: 13/09/2004
Amministratore
Utente Senior
OFFLINE

E non solo per i poveri americani o per quelli che percepiscono bassi salari. La maggiore parte è vero che guadagna più di noi, ma le assicurazioni sono contributi assolutamente volontari e, tanto per citare un amico di Kevin che mi lasciò assolutamente a bocca aperta, "perché devo devolvere il 10% del mio stipendio per qualcosa che magari non mi accadrà mai? Con quei soldi vado in vacanza o mi compro un computer, anche tu lo faresti."
E quel "anche tu lo faresti" mi fece rabbrividire e pensare a quello che succederebbe qui se la sanità fosse privatizzata come tentano di fare


Del resto, quello che dice l'amico di Kevin è abbastanza condiviso, secondo me, anche dagli italiani, considerando il numero di evasioni fiscali - per dirne una. Posto che sì, sono d'accordo sul fatto che il peso delle tasse in Italia sia esagerato, sono sicura che siamo tutti d'accordo sul punto di partenza che la mentalità di molti evasori non è determinata dal peso fiscale, ma dal semplice fatto di dover sganciare per qualcosa di cui loro non vedono la necessità. Il punto è che per come è organizzata la società, la tassa va pagata perché crea un servizio di cui poi tutti possono godere. Luttazzi in un monologo aveva fatto un esempio molto vivido:


Non è questo il punto. Il punto è (e vorrei che un leader del centrosinistra andasse in tv a dirlo senza tatticismi ridicoli, siamo fra adulti) il punto è che LE TASSE VANNO PAGATE, che ci piaccia o meno. Perché viviamo in una comunità. E insieme dobbiamo pagare per servizi come strade e ospedali e scuole e ponti. E dobbiamo pagare la gente perché faccia questi lavori, altrimenti dovremmo farli noi. E a me non piacerebbe essere svegliato nel cuore della notte da una voce al telefono che mi dice: "Ehi, Luttazzi! Una frana ha ostruito il passo della Futa. Vieni subito qua. E porta un badile"

_________________
Io il paradiso l'ho sempre immaginato pieno di quei palloncini colorati che i bambini perdono alle fiere.
Daniele Luttazzi

Il cinismo è l'arte di dimostrare in maniera ironica cosa conta davvero nella vita.
Ovvero niente.
Nonciclopedia

Did you ever hear what I told you?
Did you ever read what I wrote you?
Did you ever listen to what we played?
Did you ever let in what the world said?
Did we get this far just to feel your hate?
Did we play to become only pawns in the game?
How blind can you be, don't you see?
You chose the long road, but we'll be waiting.
Bye Bye Beautiful - Nightwish

 

Sites
 
Amministra Discussione: | Riapri | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 09:25. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com
Configurazione di