Lessi questo libro ormai tre anni fa, durante il mio viaggio in Madagascar, e vi assicuro che riuscì benissimo a tenermi incollato alle pagine nonostante tutta la meraviglia che avevo attorno a me.
La trama racconta di un laboratorio perso nei deserti degli Stati Uniti meridionali, dove si lavora su "sciami" di microcamere in grado di trasmettere immagini spia, capaci di infiltrarsi pressochè in qualsiasi ambiente.
Queste telecamere hanno un grande margine di autonomia, sono capaci di autoriparazione e seguono un sistema "cacciatore - preda" per ottimizzare i propri scopi.
Tutte cose utilissime, finchè lo sciame non inizia a manifestare una sorta di volontà collettiva che sfugge al controllo degli scenziati.
Ancora peggio, sembra che grazie al suddetto schema gli sciami siano anche in grado di evolvere, nonostante lo facciano del tutto in modo incosciente ed impersonale (in poche parole spesso si dimostrano letali e crudeli, ma sono pur sempre solo macchine... o forse no?).
Un vero capolavoro per quanto mi riguarda, un racconto che tanto racconto potrebbe anche non essere, vista l'evoluzione tecnologica dei nostri anni. Un'evoluzione che potrebbe anche rivelarsi fatale.
Voto 8.5/10