"Il Re Buono ed il Suo Regno!"

 

Sudditi: Votate per il Regno di Funkynigosèi!

Lunga Vita al Regno!

  

 

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Diario Azteco

Ultimo Aggiornamento: 16/10/2006 12:49
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Il Re Buono
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12/09/2006 12:01
 
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Ricordi Africani.
Oggi, mentre andavo a correre come un pirla sulle colline che circondano il mio paesello, ho avuto il piacere di decidere finalmente quale per me sia l'animale più brutto della terra. Quando si va a correre da soli ti possono venire in mente tante di quelle cazzate che poi potresti scriverci un'enceclopedia, ma questa è quella che più mi ha colpito oggi, e ho deciso di riportarvela.

Dapprima ho pensato che gli animali più orrendi potessero essere i serpenti, i pesci abissali, tipo quella schifezza che ha l'antigelo nel sangue oppure quella che riesce a fare luce tramite un pinnacolo sulla sua testa. Sti mostri li si può ammirare solo nei documentari di Piero Angela, che, presumo, vada di persona nella Fossa delle Marianne con pinne, boccaglio e mascherina, per filmare con la videocamera del Siemens queste meraviglie della Natura.


Tuttavia, durante il tragitto, ho finalmente visto il mostro più orrendo che il Creato possa partorire: i pulcini, ma non quelli piccini e gialli. I pulcini che stanno diventando polli, che sono ancora giallastri ma hanno già qualche penna sul grigio, timida ed infeltrita. Fanno davvero cagare. Già i polli fanno schifo, ma questi pollastrelli "in fieri" sono davverò disgustosi. E fra l'altro questo piumaggio stoppaccioso mi ricorda molto i capelli di una mia ex (...Ciao Lucia!).

Beh, comunque, anche se i pulcinotti quasi polli sono animali davvero detestabili, ci sono anche altri animali disgustosi, ad esempio i boa.
Io ho avuto il piacere di calpestare un boa constrictor. Ero in Madagascar, il primo giorno sono uscito dal mio bungalow, erano le 6 di mattina, ovvero le 5 in Italia; considerando che in quel periodo mi svegliavo alle 3 di pomeriggio ero rincoglionito forte.
Ero a piedi scalzi, con questo oceano incantevole dinnanzi a me, l'alba che in tutto il suo fulgore illuminava di baluginanti colori la vegetazione primordiale. Appoggio il piede su una cosa viscida e, grattandomi il sedere, poso il mio sguardo in basso: una specie di vitello a squame.

Ho fatto una capriola all'indietro che Michelle Mc Cool mi chiama al telefono ancora adesso per chiedermi come cavolo avessi fatto! Grazie al cielo il buon serpente si stava facendo bellamente gli affari suoi e ha continuato a farlo, cosicchè me ne sono tornato di nuovo nel bungalow (oddio chiamarlo bungalow è un po' poco, visto che costava 200 euro a notte a testa), in attesa che qualche schiavo di colore andasse a prendere la bestiola e me la levasse dalle scatole.


Era un bel posto: non per vantarmi, anzi, giusto per vantarmi, è catalogato fra i cento alberghi migliori del mondo, e io ci ho passato due settimane, sono un gran figo. Vi posto la foto, così potrete rosicare perchè non ci andrete mai... Buhahaahahahahah!!!

Sento già la gente che mi critica dicendo "Tu, o divino Quetzal, ti vanti di aver speso soldi, ma in realtà sei un mantenuto e sei solo fortunato". A loro dico: E' vero. Detto questo faccio contenti i comunisti ruspanti dicendo che i soldi comunque, e tanti, se li sono presi i locali, quindi alla fin fine non ho fatto nemmeno un peccato capitale.

Anzi.


A dire il vero i padroni dell'albergo erano dei francesi, che schiavizzavano i malgasci neri che ivi lavoravano... Però ho insegnato agli schiavi a dire "Ciao" in italiano e ho regalato loro le caramelle, quindi la mia coscienza è pulita come un panno lavato con la candeggina Ace.

Il Madagascar è un gran posto, lo consiglio a tutti. Non è così costoso come l'albergo dove sono stato, anche se negli altri posti serve spirito d'adattamento. Ho sostato anche in altri alloggi, ben più rustici, e ho avuto l'onore di andare al cesso e trovarmi un geko di fianco, attaccato al muro all'altezza dei miei occhi. Mi teneva compagnia mentre evacuavo e leggevo il libro "Preda" di Michael Crickton. A proposito, consiglio quel libro a tutti.

Il precetto base del turista europeo in Madagascar è: "Lo stipendio medio di un malgascio è 30 euro". Ciò significa che con una spesa irrisoria puoi convincere questi simpatici autoctoni a fare qualsiasi cosa assurda, tipo duelli all'arma bianca fra di loro oppure una gara a chi si butta per primo in un precipizio.

Alcune indicazioni sui prezzi: 12 ostriche freschissime, 1 euro.
Un aragosta gigante, 2 euro.
Una birra da un litro, 10 centesimi.
Un ingresso in discoteca... Se sei bianco gratis, come la maggior parte dei posti. Come si fa a non amare un posto del genere??


A proposito di discoteche: sono stato nella seconda discoteca più grande dell'isola, ed era una stalla riadattata, con tanto di luci di natale appese al soffitto spartiacque, tipico delle cascine della pianura padana. Queste dovrebbero simulare le stroboscopiche e le gelatine.


Un'altra cosa adorabile è la sudditanza che i locali manifestano verso i bianchi, tanto che vi posso garantire che per un bianco qualsiasi che va li è facile come bere un bicchiere d'acqua rimorchiare una bella manza che qui farebbe la modella e farsela. Certo bisogna mettersi quattro profilattici, visto che il minimo che ci si può beccare per una scopata non protetta è il tifo. Ma io i profilattici me li sono portati dall'Italia e mi sono divertito un mondo.


Davvero, sono entrato in discoteca, unico bianco fra una moltitudine di persone. Ho detto alla mia guida, uno di colore, che volevo sedermi. Lui è andato confabulando qualcosa a quelli che occupavano il tavolo, e questi se ne sono andati senza fiatare. Ho mollato loro 10 euro e questi hanno fatto una faccia che l' urlo di Munch era poca cosa a confronto.

Mi siedo e la guida, in francese, mi dice: "Scegli una ragazza". E io incredulo: "Beh quella la è carina - indicando un pezzo di figa da capogiro - ma non saprei come abbordare qui, in francese per giunta". E lui me l' ha portata. Non sapendo che cazzo dire le chiedo: "Comment tu t'appelle?" "Je m'appelle Linda" e via, lingua in bocca. Ottimo inizio. Mi apparto con lei in una spiaggetta e me la faccio senza tanti complimenti. Tutte le sere così, too easy, ma anche assai divertente.

Una volta invece mi sono infrattato con una cameriera che lavorava a Nose Be, molto carina, ottimo fisico e anche un bel sorriso. Mi piaceva provarci con lei mentre serviva i piatti, visto che da regolamento i padroni europei, se avessero visto che una dipendente nera si fa adescare da un turista, l'avrebbero frustata e crocefissa.

Una sera lei mi propone di fare una passeggiata in riva al mare, ma complice l'accentazione del francese malgascio, ho capito che lei se ne andava a fare una passeggiata per i fatti suoi, cosicchè abbiamo fatto un pezzo di strada assieme fino al bungalow dove alloggiavo e li le ho detto che entravo. Sono entrato e mi sono messo a dormire. Lei mi ha aspettato per mezz'ora fuori e poi è andata via.
Il giorno dopo era molto triste perchè credeva di non piacermi, e io le ho dimostrato il contrario, dopo essermi concesso una grassa risata al pensarla fuori come una cretina sul selciato per un'ora intera.


Il Madagascar è un crogiuolo di razze: malgasci, francesi, cinesi, indiani, cosicchè questa mescolanza di razze crei ragazze fantastiche. I ragazzi non tanto, erano quasi tutti, se non la totalità, dei cessi. Però le ragazze valevano, difatti il mio cuore è rimasto la dalla mia Zoue, che era una ragazza mulatta, con i capelli ricci neri lunghi e gli occhi dal taglio orientale. Oltretutto faceva dei pompini da mille e una notte.

Ma non è solo per le ragazze che la simpatica isola si rende interessante. Qui potrete mangiare una moltitudine di piatti assolutamente impensati qui da noi.
Quando scesi dall'aereo che compì la tratta Parigi - Antananarivo, venni accolto assieme ad amici e parenti dalla suddetta guida malgascia, di nome Fidel.


Era ora di cena, e fummo portati in un ristorantino della capitale. Io, in preda a delirium viatoris decisi di ordinare qualcosa di veramente speciale: "Fidel, voglio il piatto tipico del Madagascar, quello che voi preferite insomma".
Il volto della guida si illumina di una gioia fanciullesca, dopodichè in un linguaggio che a me pareva un affastellamento casuale di borborigmi tradusse le mie volontà al cameriere.
Fidel, felicissimo, iniziò ad elencarmi tutte le virtù di questo piatto, di quanto fosse buono e tante altre amenità. La pietanza arriva, servita su un vassoio di alluminio e coperta da uno di quei coperchi semi ovoidali che non saprò mai come cazzo si chiamino.

Le voilà: risotto allo zafferano.


Io, stupito, guardai Fidel che al contrario sorrideva, come a dire "Visto che figate cuciniamo qui?", e gli dissi: "Cazzo sono andato dall'altra parte del pianeta per mangiare il risotto alla milanese". Lui rimase deluso, ma dopo qualche birra e qualche rutto ci abbiamo riso sopra.

Altre cose da mangiare sono la carne di Zebu, una mucca con la gobba che esiste solo li e transita tranquillamente sulle piste d'atterraggio della capitale, e la carne di coccodrillo, bianca, sa di pollo ma ha la consistenza del pesce. Non male.

Insomma, visitate il Madagascar, ottimo viaggio, fauna e flora da paradiso e bella gente, disposta a schiavizzarsi per poco.




Stay Beautiful!

[Modificato da Huitzil 12/09/2006 12.03]



 
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12/09/2006 13:47
 
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L'Estate sulla pelle...
E chi potrebbe mai pensare che l'estate possa essere la più triste delle stagioni?
Mare, spiagge, viaggi... Le tanto agognate vacanze.
In estate non c'è tempo per essere tristi: ci sono troppe luci per strada, troppe voci, troppi suoni perchè la mente possa pensare.
Eppure c'è chi cerca di chiamarsene fuori, chi cerca con tutte le sue forze di scappare a questo ciclone di vitalità, aggrappandosi con le unghie e con l'anima a qualsiasi brandello di inverno, ricordo o pensiero che sia.
L'estate, checchè se ne dica, non è per tutti.
Esiste, ben nascosta, una piccola comunità di persone che scappano dal sole come le prede schizzano via dal fucile del cacciatore.
L'estate non fa niente per essere accomodante.

"A Rimini si cucca di sicuro!".
"D'estate ci si diverte da matti!".
"Si può fare tardi ogni notte, questa è vita!".

Tutte menzogne. O forse mezze verità per chi si accontenta del pacchettino marittimo in estate e in quello regalo a Natale.

C'è chi non ha il fisico per l'estate, c'è chi non ne ha la testa.
C'è chi non vuole ammettere le proprie debolezze e le proprie sconfitte anche durante un periodo magico, un periodo nel quale, si dice, tutti i desideri si realizzino.

E' incapacità di adattarsi o, come fa piacere credere, segno di maggiore profondità?
Ognuno la interpreta come preferisce, a seconda dei casi, a seconda delle esigenze e delle attitudini.

Filippo d'estate non si divertiva. Non la odiava, o quantomeno non più di quanto potesse odiare la primavera o l' autunno.
Tuttavia trovava insostenibile questa attesa, gravosa e grondante come il sudore, o come la sconfitta, se preferite termini più poetici.

Eppure le regole del gioco sembrano così semplici: divertirsi, gioire per il Festivalbar e l'estate sulla pelle, passare il pomeriggio in piscina e la sera a farsi belli il più possibile, per uscire a bere una birra con gli amici.
Andare in discoteca e bere, bere fino allo stordimento, per poi abbordare senza imbarazzo la deliziosa svedesina che, illuminata dai colori delle stroboscopiche, sembra ancora più evanescente, quasi fosse una driade moderna.

Filippo provava ad adeguarsi. Era in un locale, un disco pub, e stava seduto sorseggiando una birra fresca dal gusto deciso, mentre i suoi amici parlavano di un'imminente viaggio verso la Spagna, di prospettive sessuali allettanti, di nottate a fare la spola fra una città e l'altra.
Il ragazzo guardava più in la, con i suoi occhioni scuri penetranti, che tante ragazze gli avevano sempre elogiato, pensando di risultare diverse e originali nel loro complimento.
Il nostro Filippo non era un sognatore, o peggio, era un sognatore disilluso. Non dava troppa corda ai discorsi dei suoi amici, nonostante si fingesse entusiasta e partecipe ogni qualvolta gli chiedessero un'opinione.
La verità è che lui, nell'estate, non ci trova niente di particolare, niente di tanto estatico, e non riesce a focalizzarsi sul presente.
Preferisce pensare al passato, ai suoi tanto amati inverni, nei quali la gente si placa, vinta da una noia e una bruma che invece scorre nelle vene di Filippo come una linfa rigenerante.

"E' proprio quando la gente non si aspetta nulla che riesci a intendere davvero di che pasta sia fatta"; questo era il suo pensiero, il suo tacito mantra.

Probabilmente, essendo un'opinione come migliaia di altre, poteva essere smentita in svariati modi, con banali argomentazioni, volendo.
Tuttavia riflettendoci un'attimo scopriamo che non è poi un'affermazione tanto scontata.
Quale giovane non sarebbe capace di promettere fuoco e fiamme nel periodo estivo? Quanti ragazzi io, voi, Filippo ed i suoi amici hanno mai sentito dire "Passerò un'estate noiosa?".

La stagione estiva è, nell'immaginario collettivo, la "prova del nove" circa tutto quello che si è fatto nel resto dell'anno. Quasi fosse un mondo metafisico, al di là, paragonabile in un certo senso al paradiso cristiano.

Che hai fatto durante l'inverno? Sei andata in palestra? Hai faticato sui libri? Ti sei fatta bella? Hai tagliato i capelli con un nuovo stile che ti sta a pennello? Allora il premio, quest'estate, sarà di avere gli occhi di tutti addosso, quando danzerai con passione sulla pista da ballo. Riceverai i tanto sospirati complimenti non appena toglierai il tuo pareo in spiaggia, mostrando ai fortunati presenti il tuo delizioso e delicato fisico da ninfa.

Filippo pensava a questa teoria del premio estivo, dopodichè ha dato un'occhiata a sè stesso, abbozzando un mezzo sorrisetto.

"Io che ho fatto quest'inverno? Ho bevuto... Oh si, ho bevuto tanto, da fare invidia ad un vikingo."

Il ragazzo ha sempre amato bere, specie con gli amici. Non saprebbe più immaginarsi in compagnia, ad un tavolo di un bar, mentre ordina un succo d'arancia o una cocacola.

"Beh, ho fatto dell'altro. Due esami all'università, non male. Ho litigato spesso con i miei, ho dormito tante volte fuori, tante volte e con tante ragazze diverse. Ho girato mezza Italia. Ho chattato con tante persone. Sono stato in un sacco di posti con un sacco di amici".

Filippo posava la birra al tavolo, mentre le voci dei suoi amici, flebili ed indistinte al suo orecchio, chiacchieravano su qualche modello di cellulare e qualche computer nuovo.

D'inverno è più facile fare amicizia. E' più facile avere sentimenti veri. Che aveva fatto Filippo quell'inverno? Pensa, pensa e trova solo alcuni volti nel suo passato, volti persi chissà come e chissà quando lungo un cammino lungo appena qualche mese. Già, qualche mese, che però ora sembra una strada montuosa invalicabile, lontana anni luce.

Lo sguardo sveglio ma anche docile del ragazzo fissava con attenzione i bagliori che la poca birra rimasta emanava dalla bottiglia verdastra.

"I sentimenti vanno e vengono, niente è per sempre. E questo gioco estivo non fa per me. Meglio aspettare l'inverno".

Filippo rimanda alla mente la canzone di Natalie Imbruglia "Come September". Lui non sa l'inglese, ma si è sempre immaginato parlasse di una persona che, come lui, desidera malinconicamente la fine di questa torrida giostra, il ritorno alla normalità, o meglio, il ritorno del pensiero alla quotidianità, una volta che questo si sarà appagato con l'oppio di una fantasia desiderata ma, sotto sotto, inesistente.

Il ragazzo giocherellava ancora un po' con la sua bottiglia, prima di dare l'ultimo sorso svogliato e scacciare i suoi fantasmi, tornando ad ascoltare i discorsi degli amici.

"Filippo che ne dici? Noi quattro a Barcellona! Sai che casino combiniamo?"

Entusiasmante.


 
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13/09/2006 14:29
 
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Gli Atzechi non vivono in Africa.






Abraham Simpson: "...Mio figlio non e' un comunista! Sara' forse un imbroglione, un ladro, un comunista, ma non e' una pornostar"



Aldo Baglio: "In Africa, tutte le mattine, quando sorge il sole, una gazzella muore. Si sveglia già morta, perché si vede che non stava molto bene il giorno prima e allora... comunque, sempre in Africa, tutte le mattine, quando sorge il sole, un leone appena si sveglia comincia a correre per evitare di fare la fine della gazzella che è morta il giorno prima. E poi, correndo, vede che c'è la gazzella morta il giorno prima lì e dice "Che cosa corro a fare? Mi fermo e gli do due mozzicate". Comunque, dove voglio arrivare? Non è importante che tu sia un crotalo o un pavone. L'importante è che se muori, me lo dici prima."



Ciao Eddie...

 
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13/09/2006 14:49
 
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I Grandi Temi del Body Line Club


Oggi, come ogni martedì, ho speso due ore del mio preziosissimo tempo andando in palestra qui nel mio paesotto.

Ci sono diverse cose di quella palestra che mi fanno ridere.
Prima di tutti, a partire dall' allenatore fino a tutti quelli che la frequentano, sono convinti che io sia un grandissimo scopatore, quasi come lo Zio Gerri.
Io, vi giuro, non dico nè faccio niente per caldeggiare quest'ipotesi...
Tant'è che ogni volta che entro in quel posto il preparatore mi prende da parte e con fare complice mi fa: "Allora, questa settimana te ne sei fatta qualcuna nuova? Non me la presenti?"
E io, sempre in imbarazzo: "No guarda, io sono fidanzato con una ragazza e basta, non c'è altro".
E lui: "See, tu fidanzato, ma fammi il piacere! Dai chi ti sei fatto questa settimana?"

Mah...

Poi in quella palestra probabilmente mi hanno scambiato per un saggio zen.
Chiunque abbia un problema, di qualsiasi natura, dal rapporto con la moglie al neon fulminato nell'automobile, tutti vogliono il mio parere, un consiglio che possa risolvere loro la vita.

Giusto oggi, dopo la mia sessione massacrante di palestra, ero in spogliatoio intento a farmi la doccia quando entra la persona più muscolosa della faccia della Terra (vi giuro, un suo deltoide ricopre l'area intera del mio torace) approcciandomi con un viso triste da cane bastonato.

"Caro Diego..."

E già qui mi domando, chi cazzo gli ha detto il mio nome??

Beh.

"Caro Diego, oggi ho fatto una grandissima cazzata..."

"Ma che è successo?"

"Beh vedi, stamattina sono andato in ufficio e mi sono dimenticato le mie pastiglie di vitamine. Così ho pensato, vabbè andrò al ristorante e mi prendo una bistecca a mezzogiorno. Poi niente, il ristorante era chiuso... Io non sapevo che fare. Così ho mangiato una mela ma lo sai, senza le proteine non si può fare un buon allenamento. Difatti ho fatto la metà delle ripetizioni di squat che faccio di solito e non sono riuscito proprio a fare la lat machine col solito carico, ho dovuto metterci 80 kg... Cazzo sono davvero uno scemo".

Nonostante, per ragioni assai diverse, fossi d'accordo con lui sulla sua ultima proposizione, non ho trovato nulla di meglio che rispondere una cosa come:

"Beh sì, per fare esercizi male, meglio farne di meno ma ben fatti".

Vi giuro, era contentissimo, il suo viso si era fatto raggiante!

"Sì hai ragione. Tu sei un ragazzo con la testa sulle spalle, si vede".

Ci sono rimasto davvero di sasso, per non dire di merda.
Che poi l'ho detto, e allora che cazzo ho detto "rimasto di sasso" a fare?

Vagheggiamenti.

Comunque questo è solo uno dei vari temi planetari toccati in quella palestra.

Presto avrò cura di riportarvi altre grandi perle di sofistica, che possano far rivivere con la loro travolgenza il tempo di Demostene e Lisia.


 
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13/09/2006 18:35
 
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Un rutto molto grasso d'approvazione... Ah per la cronata sono Ash.





 
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13/09/2006 18:42
 
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Ash, ci voleva uno come te qui, spero non sia un post unico! Benvenuto!


 
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13/09/2006 19:32
 
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ahahahahahahhhahah quetzal BONZO DELLE PALESTRE [SM=g27990]

 
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14/09/2006 18:47
 
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Questioni di Guerra
Ho notato una cosa: i paesi più storicamente avvezzi alla guerra hanno tutte divise militari sul verde scuro (ad esempio gli USA, la Gran Bretagna, la Francia).

Le popolazioni invece belligeranti ma senza fondi, come l' Iraq o il Sudan hanno sempre le divise militari verde chiaro.

E gli altri stati tipo Brasile, Uruguay, Islanda o Samoa?

Non lo so, ma secondo me hanno le divise militari uguali a quelle della nazionale di calcio.


Sesta divisione fanteria dei Paesi Bassi


 
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20/09/2006 08:32
 
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Oggi, 20 settembre 2006, sono ben 3 giorni che ho la febbre e quattro che ho la cagarella.
Qualcuno ha qualche efficace rimedio sotto mano?

Grazie in anticipo per l' aiuto.




Re Huitzil.


 
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Mercante
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20/09/2006 22:39
 
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La Grande cucina del Pantheon Azteco
Uno dei miei hobbies più produttivi è cucinare la pastasciutta a mezzogiorno, il che è tutto dire.

Il problema invece è che dopo una mattinata di lavoro non ho assolutamente voglia di stare li a cucinare sughetti vari per condirla, cosicchè ho architettato un astuto escamotage.

Io cucino la pasta, per poi condirla con una cosa qualsiasi cucinata dalla donna delle pulizie. E per qualsiasi intendo proprio qualsiasi.
Ora ad esempio sto gustando delle ottime pennette con pomodoro fresco e zucchine all'aglio, alle quali ho aggiunto una spolverata di cannella, tanto per far si che il piatto sia moderatamente disgustoso.

Altre volte invece ho condito gli spaghetti con uova e piselli, oppure con la mozzarella e l'insalata (sì, avete letto bene, insalata lattuga per la precisione).


(Prossimo condimento delle mie spaghettate)

Mentre il pranzo migliore è stato quando ho fatto le pennette con una bistecca di manzo dentro, tagliata a pezzettini come quando si da da mangiare ai marmocchi o ai vecchiacci non più autosufficienti.

La regola per non fallire mai è sempre la medesima:

STEP 1: Cuocere un qualsiasi tipo di pasta.
STEP 2: Aggiungervi un qualsiasi condimento cucinato dalla schiava delle pulizie (altresì chiamata governante per non sminuirla socialmente, ma in realtà si tratta di un vecchio hobbit di Procida che cucina schifezze bisunte, annegate nell'olio di sesamo et similia).
STEP 3: Concludere con la Z di Zorro, rappresentata da una spolverata di spezie, anche improponibili. Io vado molto di pepe, menta, cannella, cinnamomo e prezzemolo.

Buon appetito, con le idee estate della cucina Azteca!



 
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24/09/2006 07:41
 
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ti é mancato la cioccolata, tesoro azteca e segreto afrodisiaco del nostro Re, giustificazione giusta alla su potenza sessuale

Salve Re buono!
***Panda_girl***
-Salve al Re e alle enchiladas y frejoles charros-

 
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Letterato di Corte
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02/10/2006 13:19
 
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FUNKYNIGOSèI!
(Scrissi questo articolo per un mio vecchio blog, ma la sua attualità mi obbliga a postarlo nuovamente nel mio Diario Azteco).




Dovevo dunque spiegarvi le origini del nome del mio Regno.
L'avevo promesso, e il vostro inarrivabile Huitzil mantiene sempre le promesse!
Non importa quando ve lo promisi, l'importante è che le cose avvengano.
Un po' come quando gli USA ci promettono che avremo dei vantaggi a fare guerra in Iraq (E dire che sono di destra).

Vabbè non perdiamoci in preamboli, vi avevo parlato di una parola magica: "Funkynigosei"... anzi, "Funkynigosèi", con l'accento sull'ultima "E".

Non è facile dire in poche parole quanta magia e quanta scienza si mescolino fino a dare i natali a tale termine, ma cercherò di essere succinto.



Vedete questo bel negrone nella foto?
No, non è quello che frigge i Big Mac a Cassano d'Adda.

Trattasi di Zack, lottatore di thai boxe della saga di picchiaduro Tecmo "Dead Or Alive" (Gioco disponibile per X Box... ok guys, ho saltato il fossato, ora ho l' X Box e odio la Playstation. Può capitare).

Non avendo Zack un cognome, gli è stato dato da noi fedeli giocatori online: Zack Tendaià.
Tendaià è un'altra parola che come Funkynigosèi va spiegata, ma procediamo con un briciolo di ordine.

In suddetto videogioco tutti i lottatori, non importa di che nazionalità siano, parlano in giapponese, rendendosi ridicoli.

Tuttavia Zack, il gasatone del pubblico, ci regala le perle migliori, appunto Funkynigosei, che significa "Apriamo le danze" e Zack Tendaià che vuol dire invece "Il mio nome è Zack". Poi ci sarebbe anche Mataseta, che dovrebbe significare "Al vostro servizio": è la frase che il lottatore utilizza quando viene chiamato a scrostare le cloache cittadine.

Mi dispiace che nella foto sia così anonimo, perchè Zack ha anche la versione punkettona, con i capelli a punta viola, verdi e rossi, oppure la versione profilattico, vestito aderente argento ed oro con un pennacchio in testa che può illuminarsi ed un televisore al centro del petto (si è impossibile immaginarlo, ma è così).

Il carisma innato di Zack ha fatto proseliti in tutto il mondo, tanto che... Beh per sapere cosa fanno i suoi seguaci, guardate le foto nelle Carceri!

Per concludere vi lascio una chicca inaspettata: nel videogioco Dead Or Alive Ultimate c'è pure il lottatore italiano, che ovviamente è il più scarso, ed altrettanto ovviamente è un soldato mercenario che (dice lui nel gioco) "Non esita mai a premere il grilletto".

La bellezza di questo personaggio è che sì è italiano, ma ama il deserto, tanto che in uno dei suoi più azzeccati costumi di combattimento è preciso sputato ad Aladino, quello della lampada.



Un vero Italiano.

Bene, ora che sapete l'origine della parola Funkynigosèi e le sue esplosive potenzialità, vi invito a citarla spesso, sia sui vostri blog che nella vita quotidiana.
Per ogni "Funkynigosei" rilasciato nell'etere Zack verrà aiutato con 1,00 Eurocent.


Aiutatelo a rifarsi una vita!


Stay Beautiful!
Re Huitzil


[Modificato da Huitzil 02/10/2006 13.20]



 
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Letterato di Corte
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03/10/2006 15:08
 
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Ma chissà che ora è nella città ligure per eccellenza!



 
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Un saluto dal mio più caro amico:



 
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