La maggior parte delle iscrizioni runiche rinvenute proviene dall’Europa nord-orientale in epoca medievale, ma la storia di questo alfabeto risale indietro nel tempo oltre gli inizi dell’Età di Mezzo fino alla Roma Imperiale, e si suppone che fosse ispirato all’ancor più antica cultura celtica del VI° secolo a.C.
L’alfabeto runico contava ventiquattro lettere, il cui ordine era diverso dal nostro alfabeto. E’ conosciuto come futhark, dal valore delle prime sei lettere. In genere, le parole erano scritte da sinistra a destra, ma nelle forme più antiche anche al contrario. Oppure alternando linee con direzioni opposte. In alcuni testi una singola lettera poteva essere capovolta, o invertita, apparentemente a volontà. A volte il testo non era diviso in singole parole. Un bel grattacapo per i moderni studiosi.
Ciascuna runa aveva un nome ed un significato. Di solito il nome iniziava con il suono che la runa rappresentava. Così, ad esempio, la prima lettera del futhark, corrispondente alla f, in inglese antico era detta feoh. In lingua norrena (nordico antico) il nome era fe. Entrambi i termini significano “denaro, proprietà”.
Infatti i Romani chiamavano Barbari gli abitanti di lingua germanica che vivevano ai confini del loro Impero poiché li consideravano illetterati. E seppure questo fosse sostanzialmente vero, alcune nazioni germano-scandinave, come Goti e Vichinghi, avevano in realtà un loro modo di scrivere attraverso l’alfabeto delle rune.
Ma non “scrivere” nel nostro senso del termine. Le rune erano lettere concepite per essere incise, scolpite; e non andavano “lette”, ma interpretate.
L’incisione era fatta su metallo, osso, pietra, ma nelle forme più antiche generalmente su legno, spesso sotto forma di piccole assicelle, ideali per incidere brevi messaggi con un coltello. Erano un metodo di comunicazione semplice, economico e conveniente.
Le lettere di questo alfabeto rifuggivano le linee curve, difficili da incidere, ed erano tracciate con segni verticali perpendicolari alla venatura del legno, e trattini inclinati. Erano anche evitati i tratti orizzontali per fare in modo che non si confondessero con la tessitura del legno. Se si sbagliava ad incidere, era sufficiente piallare l’errore e scolpire di nuovo le rune. Alcune iscrizioni sono state rinvenute molto lontano dalla terra d’origine, portate agli estremi del mondo dai coraggiosi navigatori Vichinghi, dalla Russia alla Scozia, dalla Groenlandia all’America Settentrionale. Incisione di Rune su pietra, la più antica lapide danese finora rinvenuta.Ricostruzione dell'alfabeto runico germanico. La corrispondenza fonetica con le lettere dell'alfabeto romano e' approssimativa.Alcuni studiosi vedono nelle rune una scrittura magica o uno scritto di culto. Ritengono che i nomi delle rune siano collegati alla religione pagana degli antichi popoli germanici ed abbiano un’importanza particolare. In effetti, le singole rune non erano utilizzate solamente per esprimere i corrispondenti suoni, ma anche i nomi completi. Così per scrivere “denaro” si poteva scrivere l’intera parola, ma anche la sola runa f.
Antico manoscritto che illustra alcune varianti di rune con i rispettivi nomi.Parlando di rune è il caso di ricordare che sono l’esigua espressione scritta di una cultura in cui tutta la conoscenza era tramandata attraverso la tradizione orale.
I Druidi, sacerdoti e gelosi custodi di quella misteriosa cultura, rifiutarono ostinatamente di affidare alla scrittura tutti i loro segreti. Non troveremo mai un testo magico scritto per esteso con le rune, ma è nel tratto scolpito della runa stessa che scopriremo, condensato, il potere di quegli antichi sacerdoti che sono tra le figure più enigmatiche che la storia ci ha tramandato.Le rune si prestano per domande che entrano molto in profondità in quello che è il nostro destino, dove per destino intendiamo non qualcosa di ineluttabile a cui non possiamo far altro che arrenderci, bensì quella forza che è dentro di noi e che ci spinge in una determinata direzione perché possiamo realizzare noi stessi. Fin troppo spesso i problemi e le tensioni interiori sono causate dal voler remare contro la corrente del proprio divenire. Alle rune chiederemo quindi di farci conoscere meglio noi stessi per poter assecondare la nostra natura nel costruire il nostro futuro.Che atteggiamento dovrei prendere nei confronti di questo problema che ho sul lavoro?