30/06/2006

Avevamo ragione noi
Il 29 maggio scorso, al Guglielmo Hotel di Catanzaro si sono incontrati i rappresentanti di Regione Calabria, Provincia, Comune e Camera di Commercio di Crotone da una parte, e gli investitori israeliani (per il progetto Europaradiso alla foce del Neto) dall'altra. C'erano quindi il presidente Agazio Loiero, seguito dalla Giunta quasi al completo (Adamo, Donnici, Falcone, Lo Moro, Principe, Tommasi, Tripodi), i quattro consiglieri regionali: Ciccio Sulla, Enzo Sculco, Pasquale Senatore, Dionisio Gallo, il presidente della Provincia di Crotone Sergio Iritale, il sindaco di Crotone Peppino Vallone, il vicepresidente della Cciaa Franco Barretta, il membro di giunta della Cciaa Roberto Salerno.

Di fronte a loro, un Mr. David Appel (accompagnato dal consigliere Rami Avivi, dal capo dei progettisti Arch. Shmuel Hashimshony e dal consulente tecnico Francesco Sulla ex direttore generale del Comune di Crotone) determinato ad avere una risposta ultimativa sulla lunga e tormentata vicenda Europaradiso sì, Europaradiso no. C'era anche colui che ha fatto conoscere Crotone agli investitori israeliani, il consulente turistico Salvatore Aracri al quale è stato proibito di assistere all'incontro in quanto non investito da nessun potere istituzionale (vale sempre il vecchio adagio, soprattutto dalle nostre parti, che chi fa del bene riceve poi del male). Ma pure erano presenti fuori dall'hotel con i loro striscioni, il loro giornale ("La Contrada") ed altro materiale illustrativo, una delegazione del Comitato Europaradiso, dell'Associazione Contrade Nord e del Movimento per l'autonomia di Crotone interessati, oltre che all'investimento, ad una ridefinizione del vincolo della Zps (Zona di protezione speciale) Foce del Neto - Alto Marchesato sbagliata, truffaldina e dannosa per l'economia dell'intera Provincia di Crotone.
Nessuno ci aveva invitati. Ma attraverso i nostri canali informativi, siamo venuti a saperlo ed alle 11.00 di giovedì scorso è scattata l'azione del Comitato e del Movimento che è andata a buon fine. Il risultato della seduta fiume, durata fin verso le 15.00, è stato quello di mettere finalmente d'accordo le parti istituzionali sulla necessità di portare comunque avanti il progetto con tutti gli strumenti che si renderanno opportuni per un intervento non "alla cieca", ma nel rispetto di leggi e norme che regolano la gestione del territorio e dell'ambiente. E, a proposito di quest'ultimo, avevamo ragione noi: la Zps, così come è stata "propinata" dalla Regione alla Provincia di Crotone il 26 giugno 2005, è ingiustificata scientificamente e quindi va ridisegnata. Lo hanno deciso gli organi istituzionali colà convenuti i quali hanno altresì nominato un Comitato tecnico-scientifico che, d'accordo con la Commissione ambiente della Regione Calabria, dovrà riperimetrare l'area in questione compatibilmente con le reali condizioni di naturalità insistenti lungo le rive e alla foce del Neto.
Speriamo che non sia come diceva una volta il Senatore a vita Giulio Andreotti che "le commissioni si fanno quando bisogna affossare qualcosa". Dunque, al prossimo Consiglio regionale la tanto deprecata delibera di Giunta istituente la Zps sarà invalidata e riproposta col metodo (senz'altro più legittimo e trasparente) che abbiamo detto sopra. Questo dimostra che la possibilità e gli spazi di manovra per l'opinione pubblica di partecipare attivamente alla vita socio-economica del proprio territorio, ci sono e vanno sfruttati pervicacemente. Noi non aspiriamo ad altro che allo sviluppo della nostra terra.