26/06/2006

Europaradiso: la battaglia continua
Il Comitato Europaradiso e l'Associazione Contrade Nord di Crotone sono tornate sul 'sentiero di guerra' per tenere alta l'attenzione dell'opinione pubblica e del nuovo Consiglio comunale sui problemi concernenti lo sviluppo del territorio e, di riflesso, sullo scioglimento dei nodi che ancora impediscono una chiara risposta alla realizzazione dell'insediamento turistico denominato "Europaradiso".

Per tali ragioni, le due associazioni - coadiuvate stavolta dal "Movimento per l'autonomia di Crotone", composto da giovani volenterosi della nostra Provincia - il 18 e il 19 Giugno scorsi hanno allestito sul lungomare di Crotone (in uno spazio contiguo alla "Baia del Togo") una mostra documentale con cui si è voluto ribadire una volta di più l'inganno della pZps, voluta dalla classe politica regionale per tenere ora e per sempre Crotone sotto il suo tallone di ferro, e la volontà della gente della nostra Provincia di emanciparsi da questa e da altre tutele feudali.
Nelle stesse giornate di domenica e lunedì, i ragazzi e le ragazze delle tre formazioni, oltre a spiegare alle persone - che numerose affollavano i pannelli e i tavoli con esposti i progetti (reali) e i documenti scientifici sull'area - hanno distribuito il mensile "La Contrada", ormai organo ufficiale anche del Comitato, e volantini illustrativi raccogliendo al contempo numerose firme di adesione al "Comitato Europaradiso". Infine, nel tardo pomeriggio di lunedì, lo stesso sindaco Peppino Vallone si è affacciato sul luogo della manifestazione intrattenendosi per quasi un'ora con i giornalisti, con i nostri e con la gente interessata ai prossimi atti della Giunta su quello che è diventato il tormentone della città: turismo reale o turismo virtuale? Non si può nemmeno dire, infatti, che il Bed and Breakfast (?) sia fallito qui da noi, perché non è mai cominciato; e poi, cosa significa fare "turismo di qualità" o "turismo culturale" con cui si riempiono la bocca gli 'sciccosi' di casa nostra? Gli ambientalisti, oltre che parlarne, non hanno mai proposto progetti concreti in merito.
Il turismo di qualità o culturale che dir si voglia ha bisogno di strumenti, non di chiacchiere.