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Tunnel sotto il porto

Ultimo Aggiornamento: 18/04/2016 13:04
28/09/2006 02:02
Ho trovato questo articolo del 5/12/2004 che penso possa interessare.

Il percorso: 730 metri sott'acqua a 50 di profondità

Il progetto preliminare del tunnel sotto il porto firmato dalle società High-Point Rendel (inglese), D'Appolonia (genovese), Technital (veronese) e Tunnel Engineering Consultants (olandese) prevede l'imbocco a ponente in collegamento con il nodo di San Benigno, in galleria, e a lungomare Canepa, sotto al piazzale di San Benigno e al muro storico della Lanterna.
Il riordino del nodo genovese, il cui progetto preliminare è stato approvato nel 2001 (entro metà del 2005 è previsto che sia pronto quello definitivo), prevede che dall'attuale svincolo di Genova Ovest quattro gallerie parallele corrano dentro il fianco della montagna per sbucare all'altezza dell'ex Motorizzazione civile, dividendosi poi in direzione porto (due collegamenti) e raccordandosi a Lungomare Canepa e al tunnel sotto il porto. Il sistema prevede il collegamento diretto fra la rete autostradale e il terminal traghetti. Un viadotto sopra via Cantore conduce al varco portuale di San Benigno: la galleria "a cielo aperto" di imbocco Ovest è collocata a Calata Sanità, in corrispondenza del terminal contanier, e procede poi per 730 metri sott'acqua a 50 metri di profondità, con due gallerie del diametro interno di 14 metri e mezzo, realizzate da una speciale "talpa". In totale il percorso è di due chilometri.
L'arrivo indicato dal progetto preliminare è su Calata Gadda, in testa ai Magazzini del cotone, ma il confronto tecnico con l'architetto Renzo Piano ha portato alla decisione di modificare l'uscita per spostarla più avanti, all'altezza del mercato del pesce di piazza Cavour, nell'ambito della revisione dell'area delle riparazioni navali, raccordandola al tunnel delle Casaccie.
Un altro punto su cui l'architetto Piano ha avanzato perplessità riguarda la realizzazione del grande parcheggio sotterraneo a Calata Gadda (da un minimo di 1.000 posti a un massimo di 3.000, con una spesa che varia da 17,3 a oltre 42 milioni di spesa), pensata per arrestare il flusso di auto prima dello sbocco a piazzale Kennedy e quindi non "ingolfare" la zona Fiera. Guardando al 2010, si prevede un flusso di 4.200 veicoli l'ora (con punte di 5.000) nelle ore di punta, che scendono a 3.000 in arrivo a piazzale Kennedy. Dallo sbocco di Levante, una nuova viabilità realizzata in superficie (due corsie per senso di marcia) collegherà il traffico proveniente dal tunnel con la zona della Foce. Per la realizzazione dell'opera sono previsti quattro anni di lavori fra San Benigno e il mercato del pesce, più un anno per il completamento della viabilità di collegamento con piazzale Kennedy. Con una concessione di 50 anni per chi realizzerà il tunnel e 25 milioni di passaggi annui di veicoli leggeri, il "pedaggio" sarebbe di 90 centesimi, destinati a scendere a 20-30 se applicato sui caselli autostradali dell'area genovese. La sopraelevata verrebbe dismessa e demolita quanto meno nella tratta fra la Stazione Marittima (per consentire un collegamento con il futuro polo di Ponte Parodi) e il mercato del pesce.
28/09/2006 03:07
Il tunnel affonda
Dal Secolo 3/11/2005
"Affonda" il tunnel sotto il porto
IL CASO Da trenta mesi il progetto è fermo nei cassetti dei Lavori pubblici e del Cipe. Comune e Regione cercano una via di fuga
Non si trova il finanziatore da 500 milioni. E manca ancora il "sì" da Roma

Il tunnel sotto il porto antico incoccia nelle secche della burocrazia e della mancanza di risorse. E le speranze di trovare un privato disposto a investire per un ritorno economico nel lungo periodo si affievoliscono di giorno in giorno. Specie vista la resistenza passiva costruita da Autostrade spa dopo la nomination tentata dalla Regione per superare lo stallo. In ogni caso, il fatto che il documento sul tunnel sia da 30 mesi parcheggiato nei cassetti del Consiglio superiore dei lavori pubblici e del Cipe, sta allontanando anche i tre investitori internazionali che si sarebbero affacciati sull'affare qualche mese fa.
A complicare il quadro, è poi sopraggiunta la questione del nuovo waterfront. Il "disegno" della costa genovese del futuro, che porta anche la firma di Renzo Piano, ha spesso fatto a pugni con il progetto originario del tunnel. Le due scommesse non si parlano. E per questo ieri il presidente della spa per il tunnel (azionisti: il Comune e l'Autorità portuale), Giancarlo Bonifai, ha visto il sindaco Giuseppe Pericu. Gli ha comunicato tutti i problemi esistenti, gli stessi che aveva indicato al presidente dell'Authority, Giovanni Novi, la settimana scorsa. Primo problema: il progetto aspetta un'approvazione da Roma da due anni e mezzo; secondo problema: i progetti nati dopo non si sono mai "sposati" con quello del tunnel. Regna il pessimismo. Il tunnel era, agli albori, l'opera che avrebbe dovuto risolvere i problemi del traffico in pieno centro, consentendo peraltro l'abbattimento di parte della sopraelevata.
Mille e duecento metri di percorso, di cui 700 metri sotto il il livello del mare, appoggiato sul fondale o immerso, da Calata Gadda a San Benigno al largo del Bigo e dell'Acquario. Quattro milioni di euro già spesi per la progettazione preliminare con il contributo del Cipe e della Cassa depositi e prestiti, ora servono 500 milioni di euro per la realizzazione. Il Comune ha scommesso molto sul tunnel, fa parte della spa che lo promuove e che ha finora cercato i soci privati per attuare il project financing.
Però. Il Cipe e il Consiglio superiore dei lavori pubblici devono ancora approvare il progetto. Il cantiere non è mai entrato né nel pacchetto della "Legge Obiettivo" né nella lista delle opere di priorità nazionale. Non in via secondaria, specie per la ricerca degli investitori, ha pesato la cancellazione dalla rendita trentennale per la gestione dell'infrastruttura a favore degli investitori della possibilità di costruire duemila posti auto nei pressi di Calata Gadda e qualche palazzina residenziale a ridosso dei capannoni delle Riparazioni navali. Su questa base, il governo - e parte delle stanze dei bottoni genovesi - ha aggiornato i suoi ragionamenti. Non c'è più la convinzione sulla bontà di uno stanziamento di ulteriori 10 milioni di euro per la progettazione definitiva. Perché - è il commento romano a microfoni spenti - rischierebbe di essere unicamente un'esercitazione progettuale irrealizzabile.
Pericu e il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, ne hanno preso atto. E hanno cercato una via di fuga. Prima strada, è il Comune a diventare direttamente la stazione appaltante dell'opera; opzione scartata perché precedenti più o meno illustri dimostrano le difficoltà dei Comuni di essere promotori diretti di un cantiere unico da mille dei vecchi miliardi di lire. Seconda strada, ritentare la carta giocata a suo tempo dal governatore Sandro Biasotti per inserire il tunnel nella "Legge Obiettivo"; opzione accantonata perché se non ci era riuscito il Biasotti che trattava con Berlusconi la sua ricandidatura, figurarsi una Regione di colore opposto in periodo elettorale.
Restava da giocare la carta di Autostrade spa. Che da un lato ha fatto trapelare interesse, dall'altro ha ancorato la sua decisione ai maggiori impegni (in fatto di aumento dei pedaggi o in fatto di proroga delle concessioni) da parte dell'Anas. Qui la nuova paralisi. Definitiva.
28/09/2006 09:35
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Ma voi che ne pensate?
28/09/2006 15:46
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Penso che sia una vergogna che concretamente non abbiamo ancora il tunnel sotto il porto.
L'opera deve essere vista in stretta relazione al riassetto del nodo autostradale di Sampierdarena e certamente trae zavorra dalle difficoltà in cui si dibatte questo grande progetto, di cui da tempo non si sa più niente.
Comunque, soltanto quando ci sarà il tunnel si potrà seriamente pensare ad abbattere la sopraelevata (quanto meno fra Dinegro e la zona della Marina).

Preciso che la mia opinione è che il mantenimento della sopraelevata una volta che ci sarà il tunnel sarebbe una vera porcheria e una disdetta per un futuro più vivivibile del centro storico cittadino. Mi imbestialisco ogni volta che sento gli architetti che amerebbero vederci sfrecciare sopra uno stamaledetto people mover [SM=g27996] .

Faccio presente che in una città di grandezza comparabile alla nostra (ma probabilmente con problemi ben più gravi), Liverpool, sono stati costruiti fin dai primi anni 70 non uno ma due tunnels che collegano la città a Birkenhead, dall'altra parte dell'estuario del fiume Mersey. L'ampiezza è certo maggiore della distanza che v'è fra Calata Sanità e l'area delle riparazioni navali, quindi non stiamo parlando di fantascienza.
Altro esempio è Marsiglia, ma lì in effetti l'insenatura del porto vecchio è assai ridotta.
Per chi pensa in piccolo, come il nostro assessore alle infrastrutture, porto invece l'esempio di Bastia (non certo una metropoli vero?) e del suo tunnel sotto il porto vecchio e la Cittadella.

[Modificato da euge1893 28/09/2006 15.53]

[Modificato da euge1893 21/11/2006 19.04]

28/09/2006 19:14
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Sono d'accordo con euge1983.

Il costo del tunnel sarebbe poca cosa confrontato a quello di altre infrastrutture di cui Genova e la Liguria hanno comunque urgente bisogno (nodo autostradale e ferroviario, riassetto del waterfront, etc). La mia impressione è che da qualche parte si debba pur cominciare. Se stiamo ad aspettare che sia tutto approvato e finanziato... tra vent'anni tutto sarà come oggi.

Si potrebbe finalmente demolire la sopraelevata, se non tutta almeno nel tratto Sampierdarena-Mercato del pesce, nel tratto fino alla foce non rappresenta certo un problema. Non ho idea di quale sia la soluzione tecnica migliore... certo che se il tunnel arriva a Calata Gadda... ci vorrà comunque un infrastruttura ove convogliare il traffico in arrivo. Non può certo andare tutto in Corso Saffi, già congestionato oggi.

Senza contare che ci vorrebbero più parcheggi... tra calata Gadda e piazzale Kennedy (c'era un progetto per realizzare un grande parcheggio interrato sotto piazzale Kennedy), tenuto conto che la Fiera è lì in mezzo... e ne avrebbe un gran bisogno.
27/01/2007 20:47
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Un po' di immagini e mappe del tunnel
Una bella mappa di quest'opera che consentirà di abbattere (almeno parzialmente) la sopraelevata:



Una simulazione dell'imbocco del tunnel:

23/02/2007 17:05
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Oggi sul Secolo il candidato a Sindaco Musso ha fatto una affermazione che mi ha lasciato concertato, dicendo che il tunnel sotto il porto non è una priorità per la risoluzione del problema del traffico... che stia pensando al teletrasporto [SM=g27996] ?
23/02/2007 17:13
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Si vede che anche lui non ama andare sotto terra con la sua bicicletta
23/02/2007 17:31
Se dobbiamo andare a priorità credo abbia ragione. Come ho già scritto sono per tirare giù la sopraelevata ma questa c'è già e svolge il suo ruolo essenziale per l'attraversamento della città. Voglio dire che non è una cosa che manca ma che deve "solo" essere resa meno invadente, quindi se diamo una priorità finanziaria meglio fare prima le cose che non ci sono, tipo il nodo ferroviario e la metro (tanto per fare due esempi a caso...)

[Modificato da metrosur 23/02/2007 17.32]

23/02/2007 17:45
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Re:

Scritto da: cliobini 23/02/2007 17.13
Si vede che anche lui non ama andare sotto terra con la sua bicicletta



...io li ho sempre odiati i fanatici con le bici elettriche [SM=g27985] (e questo non è un giudizio politico).
W TUTTO CIO' CHE VA SOTTOTERRA [SM=g27985]
23/02/2007 17:51
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Ma sei un lombrico?!?
23/02/2007 17:53
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Piuttosto una talpa [SM=g27985]
24/02/2007 09:26
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preferirei che quei soldi venissero spesi per risolvere alcuni problemi dei mezzi di trasporto collettivi.
secondo me la macchina, soprattutto in città, non deve esistere (si fa per dire).
09/08/2007 13:47
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Re:
euge1893, 28/09/2006 15:46:

Penso che sia una vergogna che concretamente non abbiamo ancora il tunnel sotto il porto.
L'opera deve essere vista in stretta relazione al riassetto del nodo autostradale di Sampierdarena e certamente trae zavorra dalle difficoltà in cui si dibatte questo grande progetto, di cui da tempo non si sa più niente.
Comunque, soltanto quando ci sarà il tunnel si potrà seriamente pensare ad abbattere la sopraelevata (quanto meno fra Dinegro e la zona della Marina).

Preciso che la mia opinione è che il mantenimento della sopraelevata una volta che ci sarà il tunnel sarebbe una vera porcheria e una disdetta per un futuro più vivivibile del centro storico cittadino. Mi imbestialisco ogni volta che sento gli architetti che amerebbero vederci sfrecciare sopra uno stamaledetto people mover [SM=g27996] .

Faccio presente che in una città di grandezza comparabile alla nostra (ma probabilmente con problemi ben più gravi), Liverpool, sono stati costruiti fin dai primi anni 70 non uno ma due tunnels che collegano la città a Birkenhead, dall'altra parte dell'estuario del fiume Mersey. L'ampiezza è certo maggiore della distanza che v'è fra Calata Sanità e l'area delle riparazioni navali, quindi non stiamo parlando di fantascienza.
Altro esempio è Marsiglia, ma lì in effetti l'insenatura del porto vecchio è assai ridotta.
Per chi pensa in piccolo, come il nostro assessore alle infrastrutture, porto invece l'esempio di Bastia (non certo una metropoli vero?) e del suo tunnel sotto il porto vecchio e la Cittadella.

[Modificato da euge1893 28/09/2006 15.53]

[Modificato da euge1893 21/11/2006 19.04]





Concordo !
03/05/2008 12:06
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03 maggio 2008
Anas nella spa per il Tunnel
FI: «Tutto inutile»


Il possibile tracciato del tunnel

Cambio di proprietà e possibile avvicendamento di manager si prospettano per la “Tunnel di Genova”, la spa pubblica (Comune, Autorità portuale e Cassa depositi e prestiti detengono, ciascuno, il 33 per cento del pacchetto azionario) incaricata di progettare e avviare la realizzazione del tunnel sotto il porto come alternativa alla Sopraelevata.

Da una parte, l’Anas si appresta a subentrare alla Cassa depositi e prestiti quale socio della spa guidata da Giancarlo Bonifai, avvocato e già assessore all’Urbanistica della giunta Pericu legato a Rifondazione.

Dall’altra, sempre sulla linea del contenimento dei cosidetti costi della politica, la giunta comunale ha deciso di ridurre da sei a tre i membri del consiglio di amministrazione che scade il 9 maggio.

La relativa modifica statutaria sarà discussa in commissione lunedì prossimo e portata in consiglio il giorno successivo.
E c’è già chi, come il forzista Alberto Gagliardi, promette battaglia: «Non capisco che senso abbia mantenere in vita una società impegnata su un progetto di difficile realizzazione come il tunnel».

Secondo Bonifai, invece, l’imminente ingresso dell’Anas nella compagine azionaria della spa per il tunnel subportuale sarebbe da leggere come un passo avanti importante verso la concretizzazione dell’opera. «L’Anas - spiega Bonifai - ha espresso l’intenzione di portare all’approvazione del Cipe il progetto preliminare e lo farà quando sarà perfezionato l’ingresso nella società».

Il 29 aprile scorso la Cassa depositi e restiti - trasformata nel 2003 in società per azioni ma sempre sotto l’ombrello del ministero dell’Economia - ha inviato ai vertici della “Tunnel spa” una lettera con la quale annuncia ufficialmente il passaggio di testimone ad Anas.

La società per azioni che si occupa della rete stradale nazionale e di cui è socio unico il ministero dell’Economia e delle Finanze (sotto la vigilanza tecnica del ministero delle Infrastrutture) dovrebbe acquistare a breve dalla Cassa depositi e prestiti, per una cifra intorno ai 120 mila euro, il 33% della “Tunnel spa”.

«È sicuramente una buona notizia - osserva Bonifai - perché dimostra che Anas è interessata in prima persona al progetto».
Nell’attesa che il Cipe confermi l’ok del 2005 dal Consiglio superiore dei lavori pubblici.
03/05/2008 23:48
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Abbattere la sopraelevata MAI. E' troppo bella da percorrere e si gode un panorama della città fantastico che non si incontra in nessun altro luogo al mondo. I tunnel lasciamoli ai lombrichi ed ai treni.
04/05/2008 01:42
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Non ho capito in base a quale arcano motivo i treni devono andare nel tunnel e le auto no. Gli automobilisti hanno diritto a godere del paesaggio mentre i passeggeri del treno no??
Ma lo sai che sei un "appassionato" davvero curioso? [SM=g27994]
04/05/2008 03:09
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L'idea del tunnel va benissimo e sono a favore (appatto che non venga applicato un pedaggio) tuttavia il pezzo di soperlevata che dovrebbe diventare inutile lo terrei comunque, si tratta comunque di una strada che consentirebbe (aggiungendo delle rampe nel primo tratto) di deviare parte del traffico da e per il centro sulla soprelevata, lasciando libera invece la sede "al pian terreno" per i pedoni e mezzi pubblici.
E poi concordo pienamente che la soprelevata consente una vista meravigliosa del porto e della città... è un peccato buttarla giù....
04/05/2008 09:30
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Re:
Secondo me invece, dopo la costruzione del tunnel, la presenza della sopraelevata sarà superflua.

C'è gente a cui piace vedere il panorama in auto sulla sopraelevata,
magari ad altri piacerebbe passeggiare in via Gramsci e piazza Caricamento guardando il panorama del porto senza rumore (e inquinamento) di auto che passano sopra la testa!

E dove adesso corrono i piloni, si potrebbe tracciare una pista ciclabile/pedonale dal porto antico alla lanterna

04/05/2008 10:02
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Bravissimo, perfettamente d'accordo.
Invece di vedere il panorama percorrendo in macchina la sopraelevata ( [SM=g27993] ) si potrebbe parcheggiarla da qualche parte (o magari lasciarla a casa e prendere l'autobus. Eh, che idea innovativa? [SM=x1177057] ) e farsi una salutare passeggiata a piedi.
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