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Gestione ferrovie regionali

Ultimo Aggiornamento: 21/03/2014 14:39
26/11/2007 18:18
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Veramente io mi riferivo principalmente alle linee............
27/11/2007 08:58
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Capotreno
E a quali problemi vorresti rimediare chiudendo le linee?
La situazione e` sicuramente da migliorare (raddoppio a Ponente, interventi al nodo di Genova, Terzo Valico, ...) ma il livello attuale non mi sembra disastroso ed e` sicuramente preferibile a niente.
27/11/2007 09:03
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Capotreno
Re: Re:
titoit, 26/11/2007 15.45:



Scusa volevo dire le E 656.



Le E 645/646 risalgono alla metà degli anni '60. Differiscono per il rapporto di trasmissione, per cui le 645 sono destinate ai merci (e anche a certi viaggiatori pesanti da 15-16 carrozze) consentendo una velocità massima di 120 km/h; le 646 invece consentono i 150 km/h e sono destinate ai treni viaggiatori (e a qualche merci leggero).
Le E656, costruite a partire dai primi anni '70, rappresentano l'evoluzione tecnica di queste locomotive. In tempi recenti ad alcune unità è stato cambiato il rapporto di trasmissione, sono state riclassificate E655 e trasferite alla Divisione Cargo per i servizi merci.


[Modificato da Trammax 27/11/2007 09:03]
27/11/2007 14:10
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em 66 hai travisato ciò che io volevo esprimere;
ricordo poi che la Vmax.della E646 è di 140 km/h .
27/11/2007 16:10
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Capotreno
Ma allora cosa volevi dire?
28/11/2007 17:51
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.....che la regione del nord che ha in realtà maggior bisogno di investimenti ha tutto bloccato da trent'anni, e senti solo una marea di discorsi a vuoto su progetti impossibili (vedi R.Piano) .
12/12/2007 15:35
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Articolo del Secolo XIX dalla rassegna stampa del Comune di Genova
I pendolari alle Ferrovie "Un pessimo servizio"
02/04/2008 17:26
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Capotreno
riporto da www.unita.it

80 milioni dal governo per salvare le ferrovie regionali

In attesa della messa a regime della nuova modalità di finanziamento del trasporto ferroviario regionale prevista dalla legge Finanziaria 2008, il Consiglio dei Ministri ha autorizzato la spesa di 80 milioni di euro per assicurare la continuità del servizio, in coerenza con le linee emerse nel Tavolo interministeriale.
Positive le reazioni delle Regioni. «Accogliamo con soddisfazione il decreto approvato oggi dal Consiglio dei Ministri con il quale si stanzia un primo finanziamento di 80 milioni di euro per scongiurare i tagli ai servizi ferroviari per i pendolari di Trenitalia che si rischiavano a partire da questo mese», afferma l'assessore ai Trasporti della Regione Campania, Ennio Cascetta, in qualità di coordinatore della commissione Mobilità, Infrastrutture e Governo del Territorio, nell'ambito della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.

«Il decreto - dice ancora l'assessore - anche se non risolve definitivamente la questione, è un primo passo importante, da noi fortemente auspicato negli ultimi mesi, perchè va nella direzione di garantire la continuità dei servizi regionali di Trenitalia al livello attuale, nelle more che si concludano i contratti di servizio, e soprattutto perchè riconosce la necessità di definire i fabbisogni necessari ad assicurare il normale esercizio ferroviario per i prossimi mesi e anni».

Il 4 dicembre scorso, Regioni, Province autonome e gruppo FS avevano concordato di mantenere invariato, fino al 31 marzo 2008, il livello dei servizi, scongiurando quindi le riduzioni conseguenti al previsto taglio di risorse finanziarie, in attesa della individuazione di una idonea soluzione della vicenda.

A febbraio, poi, la commissione presieduta dall'assessore campano aveva inviato al Governo una richiesta di integrazione delle risorse destinate per il triennio 2008-2010 al trasporto ferroviario di interesse regionale e locale di Trenitalia, aggiornandole al tasso di inflazione e al trend di sviluppo programmato nel Piano industriale delle Ferrovie dello Stato.

Le Ferrovie dello Stato accolgono con soddisfazione il decreto legge. «Si tratta di uno stanziamento che copre i servizi ferroviari per i pendolari già erogati da Trenitalia nel primo trimestre. Grazie a questa decisione, Fs continuerà ad assicurare per un altro trimestre l'attuale livello dei servizi regionali nell'attesa che il Parlamento trovi le risorse per la copertura fino alla fine dell'anno in corso e che soprattutto vengano rinnovati i contratti poliennali con le Regioni, nella loro qualità di committenti del servizio», si legge in una nota.

Nuovo contratto in Emilia Romagna Quasi cento milioni l'anno è quello che spenderà la Regione Emilia-Romagna per il trasporto ferroviario regionale. È stato infatti firmato il contratto di servizio fra la Regione e il Consorzio trasporti integrati (costituito da Trenitalia e la società consortile formata da Fer e la reggina Act) che entrerà in vigore l'1 luglio e sarà valido per tre anni, con possibilità di rinnovo per altri tre.

L'Emilia-Romagna, prima regione in Italia, ha infatti messo a gara tutti i servizi ferroviari di propria competenza in un unico lotto. Nel contratto, che prevede un contributo di 98,4 milioni l'anno, sono stati fissati quantità, qualità, prezzi e condizioni di servizi per 16,7 chilometri l'anno e sono stati fissati penali e bonus per il Cti, a seconda dei risultati conseguiti. L'obiettivo è anche quello di aumentare di circa il 10% in due anni le tratte del servizio ferroviario, anche perchè, con l'entrata in funzione dell'alta velocità Bologna-Milano, saranno liberate nuove "tracce" per i treni regionali.

«Questo contratto unico - ha detto l'assessore regionale ai trasporti Alfredo Peri - chiarisce bene dove stanno i ruoli e le competenze, soprattutto ci consente di programmare con un pò di respiro perchè ci serve una stabilità di relazioni». La semplificazione è portata anche dal progressivo assorbimento da parte della Fer delle varie aziende locali (erano sette nel 2000). Adesso è rimasta autonoma solo la reggiana Act, consorziata con la Fer, dove però potrebbe presto confluire.

Un contratto di servizio con bonus e penalty. Mauro Moretti, e dell'assessore ai Trasporti della Regione, Alfredo Peri, Moretti si è detto estremamente soddisfatto di questo nuovo tipo di contrattazione, dove «quando non ci sarò puntualità saremo sanzionati, ma laddove saremo puntuali ci sarà un bonus, una sanzione che per altri sarà magari simbolica ma che potrà essere descritta come un fatto positivo di una puntualità raggiunta, altrimenti si parla solo delle cose negative».


Pubblicato il: 01.04.08
Modificato il: 02.04.08 alle ore 11.48

[Modificato da em66 02/04/2008 17:28]
05/05/2008 16:17
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Articolo del Secolo XIX sulla rassagna stampa del Comune di Genova
Per i pendolari arriva l'abbonamento elettronico
06/05/2008 11:22
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da www.ilsecoloxix.it

06 maggio 2008
Burlando attacca le Ferrovie
E i pendolari chiedono i danni
Alessandra Costante
La strada è stata aperta qualche settimana fa da un passeggero che si è visto riconoscere il danno biologico per il ritardo del treno. Di una volta, di un singolo viaggio. Palla presa al balzo dal Coordinamento dei pendolari liguri che ora minacciano un’azione di classe, la richiesta di un risarcimento collettivo per quelle 100 ore all’anno - così hanno calcolato insieme a Federconsumatori Liguria - che perdono aspettando treni sporchi e sgangherati. «Siamo al precariato del pendolarismo, non solo i treni sono costantemente in ritardo, ma non sappiamo neppure se a giugno potremo ancora disporre del tragitto che abbiamo pagato con l’abbonamento».

Arrabbiati, sempre di più dopo che il Governo ha prestato 300 milioni di euro ad Alitalia ma non riesce a trovarne altrettanti per il piano industriale delle Fs, i pendolari liguri ieri hanno recapitato una sorta di ultimatum all’amministratore delegato dell’azienda ferroviaria Mauro Moretti. Il tramite è stata la Regione. Accompagnato dal suo staff, Moretti ha incontrato il presidente della Regione Claudio Burlando e gli assessori Enrico Vesco ai trasporti e Carlo Ruggeri alle infrastrutture che gli hanno consegnato il documento firmato dal Coordinaamento dei pendolari liguri e da Federconsumatori Liguria. Venti paragrafi di richieste, segnalazioni e suggerimenti per migliorare il servizio pubblico ferroviario. Quattro i punti fondamentali: la garanzia del mantenimento del servizio, legato al reperimento dei fondi da parte del Governo e alla minaccia di Fs di tagliare tra il 15 e il 20% dei convogli; il rinnovo del parco rotabile; la questione della chiusura delle biglietterie che espone i viaggiatori a multe salate quando salgono sul treno senza aver potuto fare il biglietto; e la richiesta dell’orario cadenzato, quello adottato per esempio in Svizzera (che quanto a puntualità è maestra). «Avere la certezza che ad ogni ora si ha a disposizione un treno per andare e tornare da Genova sarebbe una grande conquista - spiega la portavoce dei pendolari, Sonia Zarino - ma con i convogli che abbiamo in Liguria, troppo vecchi e spesso rotti, non c’è alcuna possibilità. È un cane che si morde la coda». E Carmela Minniti di Federconsumatori incalza: «Siamo al punto che le biglietterie vengono chiuse senza fornire servizi alternativi e sui treni vengono multati i viaggiatori che, se non pagano subito, si vedono aumentare la sanzione del 50%».

Anche il presidente della Regione Claudio Burlando ha arroventato il ferro. «Di come le Ferrovie servono i passeggeri non siamo per niente contenti. Mi rendo conto delle difficoltà che esistono in termini di bilancio, ma le Fs facciano un po’ d’ordine in casa loro: è chiaro che, come tutti quelli che amministrano, devono mettere insieme risanamento e efficienza del servizio. Vale per me nella sanità, per loro nel trasporto». La risposta di Moretti è per le rime: «Noi siamo un’azienda che fa servizi ed emette fatture. Se le fatture non sono pagate siamo costretti a chiudere i servizi. Chi fa la programmazione ne tenga conto. La programmazione la fa la Regione e noi stiamo fornendo servizi che non sono pagati al cento per cento. Non so fino a quando potremo andare avanti». Entro poche settimane Moretti si confronterà con i pendolari liguri.


06/05/2008 11:37
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Si decidano una buona volta a chiudere i servizi.
Sarebbe forse la volta che viene interpellato qualcun altro, magari AMT-TRANSDEV.
02/07/2008 22:12
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Prendo spunto dall'ultima iniziativa presentata dalla Regione per la mobilità ferroviaria sul Levante ligure (vd. discussione "nuovo orario Trenitalia") per fare il punto sulle politiche ferroviarie della Regione Liguria.

L'assessorato si sta dimostrando molto attivo, sigla intese con Trenitalia, associazioni, enti locali su tutto dalle poltrone degli IC, al cadenzamento sul Levante, fino ai controlli sulle pulizie.

tutto lodevole, per carità, ma è questo che deve fare la Regione in campo ferroviario?
Io credo di no. La Regione o direttamente o tramite una struttura amministrativa dovrebbe cercare di avviare serie politiche di programmazione pluriennale su tutte le reti di trasporto, coordinando le varie aziende e i vari tipi di mobilità, anche e soprattutto in base alle risorse a disposizione e cercando di acquisire sempre più fondi.
E' la politica che si è dimostrata vincente in Lombardia e Campania.

Qui invece si tamponano i settori più disparati del TPL (in particolare ferroviario)senza incidere sull'attività di pianificazione e coordinamento.

Purtroppo, questo viene fatto per meri scopi politici di bassissimo livello per dare in pasto ai giornali e ai pendolari qualche (piccola) buona notizia a fronte del disastro delle ferrovie regionali.

Oggi intanto, nella fascia 17-18 diversi treni in forti ritardi e convogli sporchissimi, affollatissimi e caldi all'inverosimile.. [SM=g27996]
25/09/2008 11:17
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Genova, 24 SETTEMBRE 2008
Ferrovie, assessore Vesco: "Trenitalia non rispetta gli standard minimi del contratto di servizio, necessario aprire il mercato ad altri operatori"
"La situazione del trasporto ferroviario in Liguria è ormai insostenibile, la nostra richiesta è quella di trasferire alle regioni il fondo nazionale per l'adeguamento dei corrispettivi al tasso inflativo, per consentirci in tal modo di aprire il mercato ad altri operatori e ottenere così condizioni migliori di trasporto". Lo chiede l'assessore regionale ai Trasporti, Enrico Vesco, intervenendo sui ritardi dei treni e sul servizio offerto da Trenitalia in base al contratto sottoscritto con la Regione Liguria.
"La Regione paga puntualmente Trenitalia - ribadisce l'assessore Vesco - in base al contratto di servizio, per una base annuale di 65,5 milioni di euro, provenienti da trasferimenti dal ministero. Eppure Trenitalia continua a fornire un pessimo servizio ai viaggiatori in termini di affidabilità, puntualità e pulizia".
"Rispetto all'anzianità e inaffidabilità del materiale rotabile denunciata dal dottor Roggero vorrei ricordare che la Regione attende da tempo la consegna di 3 convogli Vivalto (per un totale di 15 carrozze), a fronte di fondi che sono stati stanziati nel 2005. Il primo convoglio è stato consegnato nel settembre dell'anno scorso e allora ci è stato promesso che le altre consegne sarebbero avvenute nei primi mesi del 2008, ma ancora oggi quest'impegno non è stato rispettato".
"La situazione è gravissima. Gli standard minimi fissati dal contratto di servizio vengono costantemente disattesi anche a fronte di un maggior impegno della Regione Liguria che ha stanziato un milione e mezzo di fondi propri, sia nel 2007 che nel 2008 per i servizi aggiuntivi. Voglio inoltre ricordare che la Liguria, insieme alle altre regioni, ha appoggiato l'azienda nei confronti del Governo per fargli ottenere l'adeguamento dei contributi all'inflazione. E a fronte di ciò Trenitalia ha percepito 311 milioni di euro nel 2007, e 330 milioni dall'inizio del 2008. Cifre che le impongono di mantenere servizi con adeguati livelli di qualità, senza scuse".
"Ai pendolari e agli altri utenti vorrei dire che la Regione si sta impegnando nei confronti del Governo per dare continuità a questo adeguamento dei corrispettivi al tasso inflativo e avere garanzia che ogni anno vengano messe a disposizione le cifre necessarie. Ma a questo punto la nostra richiesta, come Regione Liguria, è quella di poter disporre di tale somma stanziata dal Governo alle Ferrovie per consentirci di aprire il mercato ad altri operatori".

03/10/2008 10:37
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Articolo del Corriere Mercantile sulla rassegna stampa del Comune di Genova
Treni, la Regione chiede le regia
06/10/2008 11:26
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Genova, 3 OTTOBRE 2008
Ferrovie, Liguria e Piemonte a lezione dagli Svizzeri

Liguria e Piemonte insieme a Zurigo per osservare e "testare" da vicino il modello di sistema ferroviario metropolitano e verificare l'interesse delle ferrovie svizzere a entrare nel mercato italiano. Sono questi gli obiettivi di una visita, ieri, visita nel cantone Ticino alla quale hanno partecipato gli assessori alle Infrastrutture di Piemonte e Liguria, Daniele Borioli e Enrico Vesco.
Vesco e Borioli hanno avuto modo di verificare l'interesse e la disponibilità delle ferrovie svizzere di intervenire nella gestione di quote del servizio ferroviario nell'ambito ligure/piemontese. "Come è noto le Regioni stanno predisponendo i modelli di gara per il trasporto ferroviario - spiegano i due assessori di Liguria e Piemonte- Puntiamo ovviamente a gare severe, che consentano di confrontare sul mercato le diverse offerte in grado di offrire i migliori servizi per i cittadini e per gli utenti del trasporto pubblico ferroviario".
Il modello ferroviario metropolitano e regionale applicato a Zurigo prevede 1800 treni al giorno, che arrivano a trasportare fino a 400 mila passeggeri, sul totale di 1 milione di abitanti, basato su un sistema di cadenzamento che nelle ore di punta arriva ad articolare 1 treno al minuto sulle principali direttrici.
"Si tratta ovviamente - commentano i due assessori - di un caso di eccellenza assoluta, ma è sicuramente vero che modelli di questo tipo sono ottima fonte di ispirazione anche per noi. Il 40% degli abitanti di Zurigo non possiede l'automobile, semplicemente perché non ne ha bisogno: usa il mezzo pubblico e il car sharing, che da noi ancora fatica a prendere piede. È utile sottolineare la mole di investimenti che in questi paesi si fa per il materiale ferroviario, ma anche i livelli di manutenzione di materiale che pure, in molti casi, ha più di 20 anni".
E proprio di investimenti su ferro e trasporto pubblico, si è parlato anche nell'incontro tra gli assessori regionali ai Trasporti e il Ministro Matteoli.
"Abbiamo chiesto - affermano Borioli e Vesco - di avere garanzie circa i trasferimenti per il servizio ferroviario, per evitare la riduzione di servizi o l'aumento dei costi per l'utenza. Serve certezza di risorse aggiuntive anche per il 2009 e il 2010: questi fondi dovrebbero essere erogati direttamente alle Regioni, invece che a Trenitalia come accaduto quest'anno.
In questo modo sarà possibile disporre delle risorse necessarie per fare le gare, aprire il mercato anche ad altri operatori e assicurare migliori servizi ai cittadini e ai viaggiatori".

16/10/2008 21:58
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Assessore Vesco: i treni sono troppo sporchi.
L'Assessore Vesco comunica i risultati delle ispezioni commissionate dalla Regione: i treni che viaggiano in Liguria sono intollerabilmente sporchi, oltre ogni limite ragionevole.

Non si tratta, cioè, di qualche caso isolato (es. treno sporcato da un gruppo di maleducati e non ancora ripulito) ma di un fatto fisiologico.

Così proprio non va bene: come contribuenti e come utenti, abbiamo il diritto che i nostri soldi vengano spesi meglio.

Prima di dare altri soldi a Moretti, bisogna fargli capire che deve spenderli in modo assai migliore di adesso. Semmai applicare a Trenitalia qualche multa non solo dimostrativa, ma ben più robusta di quelle attuali.
16/10/2008 22:14
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[SM=x1567329]
[SM=x1567328]
17/10/2008 00:09
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L'Assessore Vesco comunica i risultati delle ispezioni commissionate dalla Regione: i treni che viaggiano in Liguria sono intollerabilmente sporchi, oltre ogni limite ragionevole.

Mi sembra la scoperta dell'acqua calda [SM=g28004] ...comunque, meglio tardi che mai!
28/10/2008 15:55
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«L’alta velocità danneggia i liguri»
26 ottobre 2008

L’assessore Vesco: troppi investimenti sulla Milano-Firenze, i nostri pendolari penalizzati
«L’alta velocità affama il servizio di trasporto universale». Così il 14 dicembre, quando l’alta velocità sarà ufficialmente inaugurata, anche la Liguria, insieme alla Lombardia, potrebbe schierare il proprio gonfalone in piazza a Milano per protestare contro le Ferrovie. E ancora: «Trenitalia nega i servizi aggiuntivi alla Liguria (che pure li pagherebbe con un budget di 3 milioni di euro) per ritorsione perché non si trova un accordo sul contratto di servizio e minaccia aumenti tariffari». Per non parlare della Pontremolese: «Non vi fanno passare i treni per dimostrare che non serve a nulla, che il denaro destinato al suo potenziamento è buttato via». Enrico Vesco, assessore ai trasporti della Regione Liguria, con Trenitalia non è mai stato tenero, ma il suo ultimo atto di accusa sale di un’ottava.

L’ultimo spauracchio del trasporto ferroviario ligure (ma non solo) è l’alta velocità. Il 14 dicembre a Milano viene inaugurato il servizio che collegherà il capoluogo lombardo a Roma con un treno ogni 15 minuti o poco più. «A discapito dei pendolari liguri e del servizio universale - commenta Enrico Vesco - il danno per le regioni sarà enorme se gli investimenti delle Ferrovie finiranno tutti sull’alta velocità perché questo è il segmento in cui crede l’amministratore delegato Mauro Moretti e perché sulla tratta Milano Firenze sono stati investiti 40 miliardi». Ecco perché nella riunione dell’ultimo tavolo nazionale degli assessori ai Trasporti, è stata lanciata l’idea di una protesta in grande stile, il 14 dicembre, giorno in cui sarà tagliato il nastro dell’alta velocità. La Liguria ha una ragione in più per protestare. Con il nuovo orario avrebbe dovuto partire il pacchetto di servizi aggiuntivi, pagati dalla Regione che aveva messo a budget 3 milioni di euro per far sostare un intercity nella stazione di Arma di Taggia e uno a Levanto (in questo caso al mattino presto); far coincidere con l’apertura delle scuole l’arrivo a Chiavari del treno degli studenti (partenza da Moneglia); cadenzare maggiormente i treni tra Pisa, La Spezia e Parma. «Ora, ad un mese e mezzo dal nuovo orario invernale, Trenitalia dice che non si può fare. E questo - prosegue Vesco -, che provoca un danno enorme ai pendolari liguri e anche a quelli toscani, sa tanto di un ricatto perché non si rinnova alle condizioni di Fs il contratto di servizio».

Tutto comincia infatti dalle risorse «perché le pretese di Trenitalia - attacca Vesco - sono impossibili senza un intervento del governo». La coperta, però, è corta. Il governo ha già dato 330 milioni alle Ferrovie e di questi la quota della Liguria (che di suo ne ha già messi 65) è di 18,8 milioni, ma per accontentare Trenitalia ne mancano ancora 8. «Ventisette milioni di euro per chiudere il contratto regionale con Trenitalia sono esorbitanti per il livello di un servizio gestito come l’attuale» spiega Vesco che, comunque, con le altre regioni ha già incontrato due volte il ministro dei Trasporti Altero Matteoli nel tentativo di ottenere finanziamenti certi per il contratto che per i prossimi 3 anni (rinnovabili di altri 3) le Regioni dovranno sottoscrivere con Trenitalia. Che nel frattempo, come sostiene l’assessore, minaccia aumenti tariffari e il taglio di alcune corse nelle zone più deboli. Questo anche se la Liguria si oppone. «Noi non abbiamo linee carenti, non c’è nulla da tagliare qui. E non siamo disposti a far passare la politica degli aumenti tariffari - annuncia Vesco invelenito - A dire il vero sono anche un po’ stufo della manfrina che paragona il prezzo del biglietto italiano con quelli tedeschi e francesi. Se vogliamo parlare di questo, allora, parliamo di tutto: giovedì sono andato a Roma con un Etr 550 che viaggiava con 16 minuti di ritardo. Tanto per dirne una di cose che all’estero non accadono».

Infine la questione della Pontremolese. Matteoli si è convinto a inserire nuovamente (dopo la bocciatura della Corte dei Conti) nella delibera del Cipe i 48 milioni di euro per la progettazione definitiva della linea La Spezia - Parma (che poi diventerà Tirreno-Brennero). «Per completarla e ampliarla ci vorranno 2,5 miliardi di euro, ma nella parte esistente, che ha anche il sistema di sicurezza, le Fs non fanno passare treni merci, appesantendo invece il nodo genovese. Eppure - osserva l’assessore ligure ai Trasporti - il porto di La Spezia è quello che riceve la maggior percentuale di merci per via ferroviaria, il 40%. Mi viene il sospetto che Moretti voglia ad ogni costo dimostrare l’inutilità della Pontremolese».

Regione e Trenitalia si fronteggiano su ogni campo, compreso l’acquisto dei treni. La Liguria, dopo aver finanziato (in parte) l’acquisto di quattro treni che avrebbero dovuto essere consegnati entro il 2008 «ma ce ne è stato dato uno solo», sta pensando ora di acquistare direttamente i prossimi. «Abbiamo destinato 6,5 milioni per il materiale rotabile, penso - conclude Vesco - che provvederemo da soli. Almeno avremo i treni che abbiamo pagato».

Alessandra Costante

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30/10/2008 19:23
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em66, 28/10/2008 15.55:



[...]
La Liguria ha una ragione in più per protestare. Con il nuovo orario avrebbe dovuto partire il pacchetto di servizi aggiuntivi, pagati dalla Regione che aveva messo a budget 3 milioni di euro per far sostare un intercity nella stazione di Arma di Taggia e uno a Levanto (in questo caso al mattino presto); far coincidere con l’apertura delle scuole l’arrivo a Chiavari del treno degli studenti (partenza da Moneglia); cadenzare maggiormente i treni tra Pisa, La Spezia e Parma. «Ora, ad un mese e mezzo dal nuovo orario invernale, Trenitalia dice che non si può fare. E questo - prosegue Vesco -, che provoca un danno enorme ai pendolari liguri e anche a quelli toscani, sa tanto di un ricatto perché non si rinnova alle condizioni di Fs il contratto di servizio».



Poi??? Facciamo fermare gli IC anche a POntetto e BOgliasco?? Così dopo ci lamentiamo che sono troppo lenti...
Comunque, non mi risulta che non si facciano i servizi cadenzati verso PI e PR, anche perchè tali servizi sono pagati anche dalla Toscana (responsabile di parte della Pontremolese, da S.Stefano a Pontremoli).

em66, 28/10/2008 15.55:


Tutto comincia infatti dalle risorse «perché le pretese di Trenitalia - attacca Vesco - sono impossibili senza un intervento del governo». La coperta, però, è corta. Il governo ha già dato 330 milioni alle Ferrovie e di questi la quota della Liguria (che di suo ne ha già messi 65) è di 18,8 milioni, ma per accontentare Trenitalia ne mancano ancora 8. «Ventisette milioni di euro per chiudere il contratto regionale con Trenitalia sono esorbitanti per il livello di un servizio gestito come l’attuale» spiega Vesco che, comunque, con le altre regioni ha già incontrato due volte il ministro dei Trasporti Altero Matteoli nel tentativo di ottenere finanziamenti certi per il contratto che per i prossimi 3 anni (rinnovabili di altri 3) le Regioni dovranno sottoscrivere con Trenitalia.



E' impensabile migliorare i servizi senza aumentare i finanziamenti. Comunque, le pressioni al Governo sono sacrosante, da troppo tempo non si fa niente per il settore ferroviario.

em66, 28/10/2008 15.55:


Che nel frattempo, come sostiene l’assessore, minaccia aumenti tariffari e il taglio di alcune corse nelle zone più deboli. Questo anche se la Liguria si oppone. «Noi non abbiamo linee carenti, non c’è nulla da tagliare qui. E non siamo disposti a far passare la politica degli aumenti tariffari - annuncia Vesco invelenito - A dire il vero sono anche un po’ stufo della manfrina che paragona il prezzo del biglietto italiano con quelli tedeschi e francesi. Se vogliamo parlare di questo, allora, parliamo di tutto: giovedì sono andato a Roma con un Etr 550 che viaggiava con 16 minuti di ritardo. Tanto per dirne una di cose che all’estero non accadono».



A parte che l'ETR 550 non esiste (sarà stato un 450), il discorso degli aumenti tariffari c'entra come i proverbiali cavoli a merenda col trasporto regionale. O meglio: Trenitalia di suo può solo aumentare i prezzi dei servizi a tariffa di mercato (supplementi IC, ESCity, ES, e Letti e Cuccette): gli aumenti delle tariffe nazionali e regionali sono subordinati al parere di Stato e Regioni (che possono anche decidere l'aumento autonomamente, come di recente fatto dalla Toscana). Naturalmente, i ritardi e i disservzi ci sono anche all'estero, comprese le "arie condizionate" non funzionanti.

em66, 28/10/2008 15.55:


Infine la questione della Pontremolese. Matteoli si è convinto a inserire nuovamente (dopo la bocciatura della Corte dei Conti) nella delibera del Cipe i 48 milioni di euro per la progettazione definitiva della linea La Spezia - Parma (che poi diventerà Tirreno-Brennero). «Per completarla e ampliarla ci vorranno 2,5 miliardi di euro, ma nella parte esistente, che ha anche il sistema di sicurezza, le Fs non fanno passare treni merci, appesantendo invece il nodo genovese. Eppure - osserva l’assessore ligure ai Trasporti - il porto di La Spezia è quello che riceve la maggior percentuale di merci per via ferroviaria, il 40%. Mi viene il sospetto che Moretti voglia ad ogni costo dimostrare l’inutilità della Pontremolese».



Niente di + falso, anche perchè Trenitalia è ben contenta di instradare i merci verso il Nord via Pontremolese, visto che risparmia in tracce e percorrenza (= usura dei mezzi e soprattutto spesa per personale di condotta).

em66, 28/10/2008 15.55:


Regione e Trenitalia si fronteggiano su ogni campo, compreso l’acquisto dei treni. La Liguria, dopo aver finanziato (in parte) l’acquisto di quattro treni che avrebbero dovuto essere consegnati entro il 2008 «ma ce ne è stato dato uno solo», sta pensando ora di acquistare direttamente i prossimi. «Abbiamo destinato 6,5 milioni per il materiale rotabile, penso - conclude Vesco - che provvederemo da soli. Almeno avremo i treni che abbiamo pagato».



Finalmente qualcosa di intelligente, anche se ho seri dubbi che lo faranno mai.




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