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Lettera aperta a tutti gli imprenditori di Casarano

Ultimo Aggiornamento: 30/07/2007 19:09
Post: 392
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17/07/2007 15:39

Cari imprenditori,

siccome dopo aver espresso la mia solidarieta' a quattro vostri colleghi coinvolti recentemente in un'indagine giudiziaria, sono stato tacciato insieme ad altri amici di essere un leccapiedi, ho deciso di scrivervi questa lettera aperta.

Come molti utenti abituali di questo forum gia' sanno, io sono emigrato 6 anni e mezzo fa dal mio paese natale per andare prima al nord e poi addirittura all'estero.

Non mi sento un handicappato per questa mia scelta che rifarei 100 volte se potessi tornare indietro. Ricordo pero' i commenti di molti miei pseudo-amici di allora che mi dissero tutti che non dovevo essere tanto normale di testa ad andarmene da Casarano.

Io fuori ho fatto delle esperienze diverse e per questo mi ritengo fortunato, ma ci sono tanti altri che vedono questo come una condanna... a Casarano non c'e' lavoro e io sono costretto ad andarmene.

Cari imprenditori di Casarano, voi invece venite costantemente indicati dalla gente come truffatori e malviventi, nella migliore delle ipotesi come sfruttatori. Per invidia, penso io, perche' tutti vorrebbero avere una bella casa e una bella macchina. Pochi sono pero' disposti ad assumersi le responsabilita' che il ruolo di imprenditore comporta. Un vero imprenditore (con la i maiuscola) e' soggetto a trascorrere le sue giornate sotto un continuo martellamento di coglioni da parte di tutti dentro e fuori l'impresa.

Ma la mia lettera ha un scopo preciso e diverso. Mi chiedevo che cosa succederebbe se a Casarano non ci fossero piu' imprenditori, nessuno che truffa lo stato, nessuno che truffa il lavoratore, nessuno che sfrutta.

Siamo finalmente tutti uguali, tutti nel merdario dei cercalavoro nel quale nessuno vuole trovarsi. Tutti tranne gli statali che comunque sono una categoria di odiati a parte (non sempre a ragione, dico io).

Tutti costretti a fare valigia e a ingoiare quelle stronzate che si dicono alle spalle e in faccia a chi, come me, e' andato via e partire.

Destinazione non si sa dove, perche' gli anni dove il lavoro al nord o all'estero lo trovavi a occhi chiusi sono passati da tempo. E nemmeno lo stato puo' assumere piu' orde di gente negli ospedali, nelle scuole e al municipio...

Ecco, io invito tutti gli imprenditori a "scioperare"... a dare alla citta' un'assaggio di come sara' la meravigliosa e paradisiaca vita senza "patruni".

Perche' io sento troppa gente che dice che tutto fa schifo, ma il coraggio di fare qualcosa non ce l'ha. Se per metter su un'azienda e farla marciare basta essere collusi con la politica, che ci vuole? Tutti possiamo mettere su una fabbrica da qualche centinaio di operai, magari anche due a testa.

Che ci vuole?


Facciamo soldi a palate, e siccome nessuno sara' piu' operaio, perche' tutti siamo diventati a quel punto capitalisti, li importeremo dai paesi poveri gli operai che sfrutteremo...

Scioperate anche voi, e vediamo che cosa succedera'...

[Modificato da Osservo da lontano 17/07/2007 18.43]






- Ecstasy of Gold - Il buono, il brutto, il cattivo...


Post: 1
Registrato il: 18/07/2007
Utente Junior
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18/07/2007 13:25

Concordo in parte.
E' vero che il dipendente si lamenta sempre, ma è vero pure che l'imprenditore (con la I maiuscola come dici tu) è colui che, nell'arte del fare impresa, Investe i PROPRI soldi (salvo prima, in assenza di sostanze personali, esserseli prestati da una banca o aver avuto accesso, magari con fabbisogno reale e giustificato e quindi non truffaldino, ad un qualche finanziamento).
Ma oltre a questo l'imprenditore è anche colui il quale riesce a dare gli stimoli giusti, i giusti meriti (in encomi e gratificazioni economiche e non) ed a creare le giuste gerarchie all'interno dell'azienda in modo che il dipendente si possa sentire parte attiva, se meritevole, della vita aziendale. Così sarà in grado di creare un gruppo di lavoro che difficilmente remerà contro l'azienda e chi lo farà o si lamenterà sarà colui il quale si trova alla base della piramide gerarchica e per questo facilmente sostituibile ed intercambiabile. Ora, tu che hai vissuto la realtà casaranese, quella settentrionale e quella estera, dove hai trovato i requisiti da me sopra descritti? Bene. Ti garantisco io che, pur avendo vissuto realtà prettamente meridionali, nel mezzogiorno le aziende con queste caratteristiche, e gli imprenditori che operano in questo modo, sono talmente poche da essere paragonate a delle mosche bianche e quindi a far pensare che, nel meridione d'Italia, la mentalità imprenditoriale, sia praticamente assente.
A questo aggiungi che ai finanziamenti, che siano regionali od europei, hanno accesso sempre le stesse persone grazie a non si sa bene quale Santo, io ti dico che, anche se qualcuno avesse voglia, forza, carattere e capacità per mettersi in gioco e rischiare in prima persona per creare impresa e per raggiungere un sogno, difficilmente, per essere buoni, lo coronerà, bloccato come è dai pesci grossi che mangiano voracemente tutto quello che c'è in maniera lecita o meno.

Tutto questo per farti capire la considerazione che ho dell'imprenditoria meridionale in generale e salentina in particolare, e nulla ha a che vedere con i recenti avvenimenti cittadini per i quali non mi permetto di aprire bocca in una fase così embrionale delle indagini e conoscendo il valore sociale degli individui in questione, valore che secondo me, però, dovrebbe esulare da quello imprenditoriale.

Post: 398
Registrato il: 27/02/2007
Utente Senior
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18/07/2007 18:30

Re:
Cerchero´ di rispondere a tutte le tue considerazioni un po´ per volta...

Conosci un´impresa piccola, media o grande, statale o privata che sia dove i dipendenti si sentono pienamente valorizzati, presi in considerazione e gratificati? Se si dimmelo perche´ cosi´ ci faccio un pensierino e mi presento per lavorarci. Quello che dici tu e´ una definizione da manuale che non si riscontra da nessuna parte sud, nord, America o Australia...

Successivamente lamenti la mancanza di cultura imprenditoriale delle imprese meridionali. E qui hai ragione da vendere. E qui apro una parentesi dicendo che la causa di questa mancata cultura imprenditoriale e´ proprio questa cultura dello "rranfare". Ci sono stati nel passato, ci sono nel presente e ci saranno nel futuro imprenditori che con i primi 100.000 euro di finanziamento ottenuti invece di comprare macchinari per l´azienda si comprano una nuova Mercedes. Ce ne sono altri che fanno firmare buste paga da 1000 euro ma ne erogano 500 perche´ non ci sono soldi, intanto i soldi per una bella villa al mare non mancano.

Il tutto parte da quella mentalita´ balorda secondo cui fare impresa significa fregare tutti e riempirsi le proprie tasche. Ho conosciuto molti "pitucchi mpinnati" che dopo anni e anni di manovia (e relativi "butta u sangu u patrunu") hanno messo su una fabbrica. E da quel momento sono diventati peggio di quelli contro cui fino a qualche settimana prima si scagliavano...

I finanziamenti che vengono presi sempre dalle stesse persone merita un discorso approfondito e serio. In genere si tratta di imprese che hanno gia´ qualche anno (o forse addirittura decennio) di storia dietro di se. Alcune vengono preferite perche´ possono offrire, a parita´ di investimento, una maggiore ricaduta occupazionale. Altre vengono preferite purtroppo grazie a intrallazzi politico-affaristici, questo e´ chiaro.

Ma cerchiamo di non ricadere nel qualunquismo di dire che tutti pigliano soldi solo perche una parte la girano sotto banco al politico di turno... se cosi´ fosse, sarebbe tutto piu´ semplice... perche´ si sa come si deve fare...

Ti faccio un esempio molto banale che serve a rendere chiaro quello che voglio dire. Supponiamo che tu e io chiediamo un milione di euro di finanziamenti per fare un qualcosa. Io dico di dover assumere 500 persone senza badare piu´ di tanto alla qualifica, tu dici di doverne assumere 10, plurilaureati, con esperienza e Dio solo sa cos´altro.

Secondo te chi se lo becca il finanziamento? E da questo punto di vista poco importa se tu con i tuoi 10 dipendenti sforni un brevetto al giorno che ci rendera´ famosi nel mondo come l´unico posto sulla faccia della terra dove si fa un qualcosa di altamente tecnologico che non si fa da nessuna parte.

I soldi me li becco io perche´ il mio progetto d´impresa si adatta maggiormente alle esigenze del territorio, migliora di colpo le statistiche occupazionali e permette al politico sotto il quale la mia azienda ha incominciato ad assumere di farsi bello davanti alla stampa.

Il rovescio della medaglia, viene ovviamente nel momento in cui io, che ho una produzione a basso impatto tecnologico vengo "copiato" dai cinesi, che con quello che pago io per un operaio loro ne pagano 20. A quel punto mi tocchera´ mandare la gente a la maison... e qui cominciano i dolori di pancia.

Ora, io personalmente non vedo di buon occhio la costituzione di grosse aziende nel nostro territorio. Sarei piu´ favorevole a tante piccole imprese in settori come quello artigianale e non manifatturiero (la manifattura passa necessariamente per i grandi numeri). Ma poi guardi la realta´ e dici: e dove cazzo li vendi i prodotti del tuo artigianato?

E li vedi sto cane che tenta di mordersi la coda.

Per tornare brevemente ai recenti avvenimenti di cronaca noi stiamo dimostrando solidarieta´ nei confronti di persone che conosciamo. Una solidarieta´ umana. Se i reati sono stati commessi e´ giusto che i responsabili vengano perseguiti.





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Post: 29
Registrato il: 30/08/2006
Utente Junior
OFFLINE
30/07/2007 18:36

Re:

Scritto da: Sacro Casaranese Impero 18/07/2007 13.25
Concordo in parte.
E' vero che il dipendente si lamenta sempre, ma è vero pure che l'imprenditore (con la I maiuscola come dici tu) è colui che, nell'arte del fare impresa, Investe i PROPRI soldi (salvo prima, in assenza di sostanze personali, esserseli prestati da una banca o aver avuto accesso, magari con fabbisogno reale e giustificato e quindi non truffaldino, ad un qualche finanziamento).
Ma oltre a questo l'imprenditore è anche colui il quale riesce a dare gli stimoli giusti, i giusti meriti (in encomi e gratificazioni economiche e non) ed a creare le giuste gerarchie all'interno dell'azienda in modo che il dipendente si possa sentire parte attiva, se meritevole, della vita aziendale. Così sarà in grado di creare un gruppo di lavoro che difficilmente remerà contro l'azienda e chi lo farà o si lamenterà sarà colui il quale si trova alla base della piramide gerarchica e per questo facilmente sostituibile ed intercambiabile. Ora, tu che hai vissuto la realtà casaranese, quella settentrionale e quella estera, dove hai trovato i requisiti da me sopra descritti? Bene. Ti garantisco io che, pur avendo vissuto realtà prettamente meridionali, nel mezzogiorno le aziende con queste caratteristiche, e gli imprenditori che operano in questo modo, sono talmente poche da essere paragonate a delle mosche bianche e quindi a far pensare che, nel meridione d'Italia, la mentalità imprenditoriale, sia praticamente assente.
A questo aggiungi che ai finanziamenti, che siano regionali od europei, hanno accesso sempre le stesse persone grazie a non si sa bene quale Santo, io ti dico che, anche se qualcuno avesse voglia, forza, carattere e capacità per mettersi in gioco e rischiare in prima persona per creare impresa e per raggiungere un sogno, difficilmente, per essere buoni, lo coronerà, bloccato come è dai pesci grossi che mangiano voracemente tutto quello che c'è in maniera lecita o meno.

Tutto questo per farti capire la considerazione che ho dell'imprenditoria meridionale in generale e salentina in particolare, e nulla ha a che vedere con i recenti avvenimenti cittadini per i quali non mi permetto di aprire bocca in una fase così embrionale delle indagini e conoscendo il valore sociale degli individui in questione, valore che secondo me, però, dovrebbe esulare da quello imprenditoriale.



PURU A QUAI STAAAAAAI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! [SM=g27996] [SM=g27996] [SM=g27996]

Post: 469
Registrato il: 27/02/2007
Utente Senior
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30/07/2007 19:09

scusate, che succede?





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