Beh, visto che nessuno inizia, lo faccio io!
Io sono Sara, ho 24 anni e come lavoro faccio la centralinista.
Personalmente non guardo quasi per niente la tv, perché i programmi che danno non mi piacciono. Sono una di quelle persone rimaste tenacemente legate ai vecchi cartoni animati, quelli che negli anni 70 e 80 hanno fatto sognare milioni di bambini e che ora non trasmettono quasi più perché altri cartoni hanno preso il loro posto, cartoni più aggressivi, dai ritmi più veloci, dalle sigle tutte uguali e in cui il “cattivo” è cattivo per davvero e non si può assolutamente sperare che diventi un po’ più buono nell’ultima puntata…
Ho iniziato a parlare dei cartoni primo perché sono la mia seconda grande passione (la prima è Maria Antonietta, non quella del grande fratello, ma quella della rivoluzione francese) e poi perché la tv (questa tv) la guardano molto spesso i bambini.
Ora, se un pargoletto sui 5-6 anni guarda tutto il tempo animaletti colorati che fanno la lotta tra loro, bamboline coi labbroni siliconati, il testone enorme e sproporzionato (fosse pieno almeno…) “with the passion for fashion” e compagnia bella, come crescerà mai?
E’ logico che si “evolva” (per usare i termini pokemoniani) in un adolescente che aspira ai soldi facili e all’esteriorità piuttosto che alla grandezza d’animo.
Io mi ricordo benissimo i vecchi cartoni e ne riporto uno su tutti come esempio perché certamente molti se lo ricordano ancora, ma potrei citarne tantissimi altri.
Prendiamo Conan, il ragazzo del futuro del maestro Miyazaki…chi se lo ricorda?
Conan è un bambino che ha degli ideali davvero grandi. Il suo scopo nella vita non è avere i vestiti griffatissimi (porta gli stessi indumenti per tutte le puntate…e sono tante) e il suo bel faccione stampato in tv, lui salva la sua amica Lana e la Terra intera dallo scempio che alcuni adulti vorrebbero fare. E per farlo lavora sodo e ci mette l’anima.
Io non voglio dire che tutti i bambini dovrebbero sognare di salvare il mondo, ma certamente questo obiettivo non mi sembra più lontano e impossibile di quello di fare la velina, la letterina,la scemina in tv.
Premetto che non ho niente in contrario a queste ragazze così spigliate e sorridenti dalla coscia chilometrica (magari un filino di invidia per quest’ultima), ma non mi piace che siano diventate ormai l’unico modello da prendere come esempio per le nostre future donne (fortuna che abbiamo delle eccezioni, vedi Samantha e Anna).Lo stesso dicasi per gli pseudo-modelli dei ragazzini, tipo i personaggi dei vari reality ecc.
Insomma, io da piccola (non scrivo da giovane perché questo lo sono ancora!) volevo fare la veterinaria, la pittrice, la professoressa d’ arte e come modelli avevo Heidi (non insultatemi la pastorella Svizzera, anche lei lavorava sodo!), Candy Candy, Cristina D’Avena, i mitici Cavalieri del re (x chi non li conoscesse, cantavano le sigle dei cartoni giapponesi più famosi) e tutti quei presentatori di programmi per bambini che ora sono spariti, come Bonolis, Davide Garbolino, i tizi dell’albero azzurro…che parlavano e costruivano tante cosine, mica come ora che c’è solo la sfilza di cartoni e basta.
In Italia hanno uno strano modo di concepire la tv dei bambini. Secondo un mio modestissimo parere trasmettono solo ciò che è commerciabile, e cioè ciò che potrà diventare un gadget da vendere e sul quale guadagnarci. Non si pensa più che la tv spesso educa i bambini e come educatrice dovrebbe offrire modelli sani.
Apro una parentesi che a me, amante del maestro Miyazaki, sta davvero a cuore: il maestro, avendo vissuto la sua fanciullezza negli anni della seconda guerra mondiale, mette spesso il tema della guerra nei suoi cartoni (ad esempio il già citato Conan). Ogni anno in Giappone uno dei suoi film più belli, “Una tomba per le lucciole”, viene ritrasmesso in ricordo dei bambini che hanno vissuto la guerra sulla loro pelle e per insegnare ai bambini di oggi cosa vuol dire la guerra. In Italia questo gioiello è arrivato solo in dvd (tra l’altro difficile da reperire), e io spesso mi chiedo il perché nessuna rete si prenda la briga di trasmetterlo. Ecco l’unica risposta che ho trovato:un cartone sulla guerra non vende. Non è davvero molto triste?
Chiudo questa mia lunga riflessione (non scrivo tantissimo, ma quando mi ci metto è perché ho davvero tanto da dire) sottolineando il fatto che la tv di oggi offre SOLO modelli belli da vedere ma completamente vuoti e ce li offre da quando siamo piccoli…cosa si può sperare che ne venga fuori?
Per quanto mi riguarda per il futuro chiedo solo serenità, indipendentemente da dove sono e cosa faccio…essere serena è tutto quello che conta.
Sara
www.ilovemarieantoinette.blogspot.com