Caro amico, ho apprezzato moltissimo il quadrangolare svoltosi al Capozza,veramente, e ne sono rimasto felicemente impressionato. Una bellissima iniziativa, lodevole, che il sottoscritto ha ampiamente pubblicizzato sul sito nei giorni precedenti il suo svolgimento. Nobile e originale l'idea di invitare le curve di tifoserie notoriamente avversarie. BRAVI.
E' questo il calcio ed il tifo che intendo io, fatto di rispetto e di correttezza, nei gesti e nel linguaggio. In questo caso credo che dovresti imparare anche tu qualcosa da questa iniziativa, visto il tono della tua lettera che niente ha a che fare con ciò che è stato fatto il 1° maggio. Se anche tu fossi tra gli organizzatori di quel bellissimo torneo, non credo che il tuo cuore sia stato toccato profondamente da quanto avete organizzato, visto come ne parli. Caro amico, tutte le mie riflessioni fatte sul tifo, nascono dalla considerazione che molte persone vanno allo stadio dimenticando fuori dal cancello d'ingresso, cuore e cervello, addossando sempre ad altri la colpa delle proprie azioni. si giustificano così cori violenti, ostili, atti vandalici gratuiti. Si porta sempre a scusare ogni cosa, perchè ci sis sente forti nello stare in gruppo o in una specie di esaltazione mentale.
QUESTO PER ME NON E' TIFO SE POI DA QUESTO NE SCATURISCE VIOLENZA.
IO AMO IL CALCIO, MA VOGLIO ASSISTERE ALLA PARTITA CON GIOIA, E SERENITA', IN ARMONIA CON TUTTO CIO' CHE DI ESSO FA PARTE, COME DEL RESTO IN OGNI MOMENTO DELLA NOSTRA VITA.
Un caro saluto
Eugenio Memmi