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Gli animali nel simbolismo celtico

Ultimo Aggiornamento: 07/05/2007 15:25
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07/05/2007 15:25
 
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...Questa volta lascio la mia firma riportando un argomento un pò storico e indietro nel tempo, ma misterioso ed affascinante che sposa natura e magia...



Il simbolismo celtico: simboli dei celti



La prima precisazione da fare riguarda i simboli che sono celtici e quelli che non lo sono, chiarendo che con lo scritto che segue si prenderanno in esame solo i primi tralasciando i secondi. Sfatiamo per prima cosa un grande mito che imperversa a proposito delle Rune: non sono celtiche! Questi segni di scrittura sacra che oggi, come anticamente, vengono usate soprattutto come simboli di protezione e divinazione, provengono dall'area germanico-scandinava e si diffusero nei territori celtici di Scozia, Britannia e Irlanda solo a partire dall'VIII secolo con le incursioni vichinghe. Lo stabilirsi dei Vichinghi sulle coste sottoposte al loro controllo portò l'insorgenza di interi villaggi dove le culture gaelico-celtiche e germanico-scandinave si mescolarono.

Questo naturalmente non toglie il valore prezioso delle Rune e della tradizione magica scandinava, ma chi le associa ai Celti commette un errore storico. Lo stesso discorso vale per il martello di Thor e tutti gli atri simboli legati alle divinità come Odino, Freya, ecc.

Passando ai disegni conosciuti come 'intrecci celtici' e 'nodi' che compaiono sui manoscritti compilati dai monaci cristiani a partire dal VI-VII secolo c'è da dire che, seppur più recenti della storica 'epoca celtica', si possono annoverare tranquillamente fra i simboli celtici, sia perchè i loro produttori erano tutti ex-druidi e bardi divenuti monaci o comunque persone provenienti dalla cultura celtica tradizionale, sia perchè riprendono le antiche forme presenti su spade, foderi, punte di lancia, ornamenti per i carri, bardature di cavalli, ecc.

Lo stesso discorso vale per le spirali, da cui nasce il triskele, che pur essendo più antiche dell'epoca celtica, sono state ampiamente utilizzate dai Celti e dai druidi, loro sacerdoti e sapienti. Ma iniziamo a vedere il significato dei vari simboli.

IL CAVALLO
Il cavallo è legato alla Dea nelle sue molteplici manifestazioni sia nel suo aspetto luminoso, sia in quello tenebroso e sotterraneo. Il cavallo è una guida dell'uomo nei mondi spirituali luminosi degli dèi, ma anche fra le oscure regioni accessibili dal sogno. E' perciò una guida, un mezzo di trasporto fra i mondi, viaggiatore fra il regno terrestre e quello spirituale. Spesso viene associato al fuoco o all'acqua (le due porte sui mondi dell'Aldilà), alla vita e alla morte, incarnando in sè lo spirito del grano e i poteri della fecondità della terra e della sessualità, della vegetazione e del suo rinnovamento periodico, della vita attraverso la morte, dei cicli vitali legati alla luna e alle acque, dei poteri del sogno della divinazione, ma anche i caratteri luminosi dell'eroismo e la nobiltà.

IL CIGNO
I cigni sono in stretta relazione con gli dèi luminosi d'Irlanda, i Tuatha Dé Danann, e sono il simbolo di saggezza, amore sincero, fedeltà per la/il propria/o compagna/o, innocenza, purezza, forza e coraggio. Il cigno dona la capacità di interpretare i sogni e rappresenta l'evoluzione spirituale. E' legato all'acqua (dove nuota), all'aria (dove vola) ed alla terra (dove si posa), ma rappresenta soprattutto il fuoco del sole da cui trae il suo potere per padroneggiare gli altri tre elementi. Rappresenta la comunicazione fra gli elementi, fra i diversi mondi e come animale sacro alla Dea è considerato un simbolo del sole e un messaggero degli dèi, benefico e sacro possessore di poteri magici legati alla musica e al canto, uniti ai poteri terapeutici del sole e dell'acqua: il cigno rappresenta anche la luce interiore dello spirito umano, la scintilla divina nell'uomo. Il suo volo è paragonato al ritorno dello spirito verso la propria sorgente e rappresenta la parte dell'uomo che tende al bene, al meglio di sé, alla perfezione, alla spiritualità. Nel medioevo era l'emblema della cavalleria mistica e rappresentava il cavaliere che partiva alla rierca del Graal, la Sacra Coppa.


IL LUPO
Nella cultura celtica è un simbolo di benessere, cura, lealtà, capacità di amare e proteggere i propri cari. E' una guida per coloro che si avventurano nei mondi spirituali, un animale di potere che viene in aiuto di chi ne ha bisogno. Il lupo è il messaggero della Dea della Morte-nella-Vita e fungeva da accompagnatore verso la Terra dei Morti, guidando le anime attraverso le foreste dell'Altromondo.

IL CANE
Per i Celti questo animale era visto come un essere appartenente a due mondi: quello umano e quello spirituale. E' simbolo di protezione della comunità umana dei vivente, ma anche dei defunti, essendo il guardiano del regno dei morti, animale caro alla Dea, come guardiano del suo regno e dei suoi misteri. Il cane ha anche funzioni di guaritore, ed è quindi associato alle acqua curative e al potere di guarigione.

IL CINGHIALE
Ha una simbologia complessa e viene associato a differenti posizioni sulla croce celtica (corrispondente europea della Ruota di Medicina dei Nativi Americani).
1) All'Est è un simbolo spirituale, di saggezza, conoscenza, guarigione, verità, lealtà, messaggero fra il Mondo Sotterraneo e quello umano e rappresenta la classe sacerdotale una qualità di 'spirito' in grado di vitalizzare la materia, altrimenti inerte). Il cinghiale, come il Druido, vaga per la foresta solitario o in compagnia dei suoi simili, per 'scavare' alle radici dell'albero della conoscenza ed estrarre il frutto della sapienza proveniente dal Cielo.
2) Al Sud diviene il portatore di fertilità e vitalità, simbolo della Dea Madre, la Natura divina della terra legata al ciclo lunare, alla Dea e alla femminilità feconda e aggressiva, ma anche al ciclo solare, agli dèi, alla frenesia riproduttiva maschile e all'aggressività dei guerrieri. Rappresenta le energie del territorio, il potere della terra che si manifesta come energia vitale. E' quindi simbolo di abbondanza, nutrimento, ospitalità, festeggiamenti e riunioni sociali, fertilità, salute e protezione dal pericolo, potere e vitalità.
3) All'Ovest racchiude le qualità dell'iniziazione ai misteri della vita e della morte, del passaggio, della fine di un ciclo e inizio di un altro, alla rinascita.
4) Al Nord è ispiratore di musica e poesia. Per i Druidi il cinghiale rappresenta il ciclo dell'epoca odierna e simboleggia il polo immutabile (il nord) e l'autorità spirituale. La costellazione oggi chiamata dell'Acquario, un tempo era quella Cinghiale, considerata sede dell'energia mistica e dell'iniziazione, oggi della spiritualità nascente. Per i Romani rappresentava simbolicamente l'intera Gallia.

IL DRAGO
E' il simbolo della protezione, della forza in combattimento e dell'energia vitale di grande potenza. E' il guardiano dei luoghi nascosti che custodiscono tesori e quindi rappresenta la capacità interiore di proteggere la nostra interiorità dalle intrusioni. Incarna le potenti forze all'interno della terra che ispirano , ma guariscono se non onorate e armonizzate, e possono anche portare distruzione

GLI UCCELLI
Sono i messaggeri fra il mondo umano e quello divino. Incarnano forze di guarigione, ispirazione, gioia, semplicità, profezia, combattività per giustizia, saggezza, benevolenza.

IL PAVONE Rappresenta il sole, essere immortale che perpetua il grande ciclo senza fine di nascita (alba) e morte (tramonto). E' simbolo del potere benefico di trasformare le energie negative in positive.

IL SERPENTE
E' strettamente connesso con tutti gli elementi: terra, acqua, fuoco, aria ed energia. E' il Portatore di Vita, l'essere che meglio incarna e rappresenta la forza vitale che scorre sinuosa sotto e sopra la superficie. Appartiene alla terra e al cielo allo stesso tempo attraverso l'acqua: fluisce come fiume sotterraneo, sgorga alla superficie come sorgente, risale verso il cielo come arcobaleno (il ponte che collega la terra al cielo, la Materia allo Spirito, formato da un gioco di evaporazione e luce solare), scorre infinito come Via Lattea e quindi ricade sulla terra come pioggia. E' legato all'aria e al fuoco quando si muove guizzando nella forma delle fiamme che danzano nel focolare e delle spire di fumo che si elevano sopra di esse, dei mulinelli di polvere formati dal soffiare del vento, del saettare dei fulmini durante i temporali. Infine è simbolo dell'etere/energia, il quinto elemento che fa da legame per gli altri quattro, rendendosi veicolo per l'energia divina e spirituale che vi infonde la vita e permette l'esistenza fisica.E' legato alla Dea Madre Terra e alla sua fecondità, all'abbondanza donata con grande generosità, ma la grande energia che incarna può anche divenire distruttiva se mal utilizzata. Il serpente è presente negli spermatozoi (simili al serpente con la testa d'ariete) che corrono verso l'ovulo per dare origine a una nuova vita; i nostri intestini vengono paragonati ad un grande serpente e così il cordone ombelicale che ci nutre nel seno materno e ci accompagna nell'esistenza, primo vero iniziatore; il fluire delle emozioni, dei sentimenti e dei pensieri somigliano al sinuoso moto del serpente, così come il rapido scivolare delle correnti dei mondi spirituali riprende il suo movimento. E' legato al ciclo dell'anno che si ripete in eterno sempre uguale a se stesso, ma sempre diverso. Rappresenta perciò la fecondità, la vitalità, l'energia, l'abbondanza, il ritmo, il ciclo, la rinascita, il rinnovamento, la reincarnazione, la conoscenza/saggezza, la protezione, il fuoco guaritore e quello ispiratore.


IL SALMONE
Rappresenta l'incarnazione della saggezza e della magia racchiusa nella profonda conoscenza delle cose, la conoscenza divenuta saggezza.E' quindi simbolo di Conoscenza (la visione perfetta del passato e dell'avvenire), di Saggezza (l'utilizzo a fin di bene di tale conoscenza) e di Nutrimento Spirituale (la vitalità che scaturisce dall'esercizio della Saggezza). La sua particolarità di lottare contro la corrente del fiume con grande volontà, impegno e costanza per raggiungere la sorgente lo rendono un importante simbolo spirituale per i Celti. Rappresenta quindi il coraggio, lo spirito indomito, la fermezza nel raggiungere la meta, la costanza, la volontà umana tesa a uscire dalle tenebre dell'ignoranza e acquisire conoscenza e saggezza tramite lo sforzo, l'impegno e la ricerca. Il salmone viene considerato lo spirito guardiano dei pozzi, delle fonti, dei laghi, dei torrenti e dei corsi d'acqua in generale in grado di donare il potere di guarigione.

(Fonte reperita nel Web www.bottegadeimonili.com)


[SM=x1169390] Buona lettura

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