di Luca Doldi
OVVERO: Tutto quello che non deve succedere a un concerto...
Sinceramente mi aspettavo tanto da questo concerto.
Non sono uno dei gruppi che preferisco, ma sono un gruppo che rispetto, che è uscito in un periodo difficilissimo per il rock ed è comunque riuscito a ritagliarsi una sua dimensione.
Sinceramente mi aspettavo di più da una band con esperienza decennale e 5 album alle spalle.
Sinceramente mi aspettavo di più da una band che da quello che si sente in giro ha fondato il suo successo sulla carica e la bellezza dei loro concerti.
Ma partendo dall'inizio...
Arrivo al Madzapalace verso le 20.45, mi avvicino allo sportello per gli accrediti di TicketOne e mi ritrovo una fila chilometrica di persone che devono ritirare i biglietti... non mi stancherò mai di dire che TicketOne è da smantellare. Purtroppo, però, per chi lavora e non ha tempo di andare in centro a Milano, è l'unica soluzione per comprare un biglietto. TicketOne ha il monopolio assoluto della vendita dei biglietti on-line (acquisito con contratti ventennali in esclusiva con i promoter) e offre un servizio che dire vergognoso è fargli un complimento. Controllando quante prevendite sono state vendute su internet, ci vuole molto a mettere due persone a dare i biglietti all'ingresso?
Dopo 15 minuti di coda riesco a recuperare il mio biglietto, mi avvicino al cancello d'entrata e alle 21 e qualche minuto mi ritrovo un fiume di gente che deve ancora entrare. Altri 15 minuti circa di coda, e passo attraverso il primo cancello del Mazdapalace. Mentre sto camminando verso la porta d'entrata, sento il boato del pubblico, tempo di farmi strappare il biglietto e sento le prime note di "Meds".
Ma non è possibile aspettare? Non è possibile comunicare al gruppo che ci sono ancora circa mille persone fuori in coda, che devono passare attraverso un cancello largo un metro, che vengono fatte entrare a scaglioni perchè altrimenti l' "obliteratore" (erano in due, in due a strappare i biglietti di 5000 persone), non riesce a stare dietro alle persone che passano?
No, evidentemente non è possibile, non è possibile permettere a delle persone che hanno pagato 30 euro e sono arrivate in orario, vedere il concerto dall'inizio.
Salgo su per le scale, entro nell' "arena", e mi accorgo praticamente subito che il volume è vergognoso, stando in alto basta parlare un po' ad alta voce per coprire la musica. Scendo subito per stare in "platea", mi avvicino al palco e in 2 minuti mi ritrovo a 5 metri da Brian Molko e soci. Il volume non migliora di molto. La prima sensazione che ho è che il gruppo sia un po' spompo, non graffia. Non è convincente. Nonostante siano in 5 sul palco, nonostante a suonare in sostanza ci siano 8 elementi: i tre Placebo, un turnista alle tastiere e chitarra, un'altro turnista al basso, chitarra e tastiere (naturalmente non li suonava tutti insieme), e i loop/sample vari; I Placebo non hanno l'impatto che dovrebbe avere un gruppo del loro calibro. La prima parte del concerto è dedicata principalmente all'ultimo album, spezzato da un paio di pezzi presi dai primissimi dischi.
Per più o meno 4 pezzi la chitarra di Brian Molko è inutile. Non perchè lui non la sappia suonare, ma perchè non si sente proprio. Possibile che un tecnico del suono per 20 minuti non si accorga che manca una chitarra? Questo rovina l'esecuzione di tutta la prima parte del concerto.
La prima vera emozione della serata, la regalano con "Follow The Cops Back Home" forse il primo pezzo, dove riescono ad imprimere un emozione, prima di quello c'è stata solo semplice esecuzione. Niente di più.
Sinceramente ho visto il concerto poche ore fa, ma non mi ricordo molto. E' scivolato via senza particolari picchi, senza esecuzioni o versioni da ricordare dei loro pezzi. Le uniche note positive sono state la doppietta "Special K" e "The Bitter End". Le uniche che hanno dato una scossa al Mazdapalace fino a quel momento praticamente immobile se non qualche timido saltellamento. Il pubblico è freddo, tremendamente freddo. Ma la colpa di tutto ciò non è certo del pubblico italiano, ma dei tre che stanno sul palco, anzi 8. E non a caso l'applauso finale non è niente di che. Niente di che rispetto agli applausi che ho sentito alla fine di molti altri concerti, dove il gruppo aveva emozionato davvero, dove tutto il palazzetto respirava insieme a loro.
Un'altra nota positiva del concerto è stata "20 Years Ago" in cui hanno lasciato andare tutta la loro ispirazione, e tutta la loro carica. Non a caso, perchè è stato l'ultimo pezzo che hanno fatto. L'unico problema che l'ultimo pezzo è arrivato dopo un'ora e un quarto dal primo. Con due pause in mezzo. 30 euro... sottolineo... 30 euro. 4 euro per ogni 10 minuti di concerto (se togliamo le due pause diventano 5 euro ogni 10 minuti). Io non so se dipenda dal comune di Milano, che non permette che i concerti al Mazdapalace proseguano oltre le 23, o sia il gruppo che non ha voluto suonare di più, che per la cronaca hanno finito alle 22.45.
Io voglio pensare che non sia il gruppo, perchè sarebbe incredibilmente indecente. Ma se veramente non dipende da loro la durata vergognosa del concerto perchè non dirlo? Perchè no dire "Ci scusiamo, ma non ci permettono di continuare"? E' una forma di rispetto verso chi paga per vederti. Perchè venire in Italia, a Milano, al Mazdapalace, se sai che la location non ti permette di fare un concerto decoroso? Perchè io devo spendere 30 euro per un concerto di un ora e un quarto in cui ho sentito poco e male? Perchè per accontentare più gente possibile bisogna sacrificare così tanto la qualità? Non ha senso... Ci sono altri posti dove si possono fare concerti, ci sono altre città.
Ci sono altri palazzetti nella provincia di Milano che potrebbero accogliere un evento del genere, anche il pessimo Palalido sarebbe meglio. Piuttosto preferirei che diramassero un comunicato stampa in cui dicono che non gli è possibile venire in Italia a suonare perchè le strutture presenti non permettono di offfrire uno spettacolo decente. Questo vorrebbe dire rispettare la gente che ti segue. Fare un concerto in una struttura pessima, con una durata infima, con un'organizzazione che non è in grado di sostenere e gestire tutta quella gente... è una presa per il culo.
SCALETTA
Infra-Red
Meds
Because I Want You
Drag
Space Monkey
Soulmates
I Know
Song To Say Goodbye
Follow the Cops Back Home
Every You Every Me
Special Needs
One of a Kind
Without You I'm Nothing
Bionic
Blind
Special K
The Bitter End
Running Up That Hill
Taste In Men
Twenty Years
tnx:rockon.it