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bellissimo articolo su "Time europe"

Ultimo Aggiornamento: 12/05/2006 13:32
06/04/2006 09:27
 
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freedog
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vi segnalo un articolo scritto veramente bene uscito su "Time europe" questa settimana, che ci fotografa molto meglio di tante parole al vento sentite in questa orrenda campagna elettorale.
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IL FUTURO SFOCATO DEI GIOVANI ITALIANI
Stagnazione economica e persone sempre più vecchie al potere. I giovani italiani non riescono a 'strappare lo scettro del comando'.

Crescendo, i teenager italiani imparano la storia di Giotto e la mosca. La famosa storia per cui Giotto aveva disegnato una mosca così bella sul naso di un ritratto del suo maestro Cimabue, che questi tentò ripetutamente di cacciarla. Accortosi dello scherzo, Cimabue disse "hai sorpassato il maestro". E Giotto diede inizio al Rinascimento Italiano.
Nell'Italia del 2006 l'immagine dell'apprendista precoce è stata sostituita da quella molto più umile del precario a vita: il
sottoccupato di 30 e passa anni incerto del presente come del futuro.
Le storie dei giovani italiani sono rappresentate da quella di V.L. 32 anni, laureata in ingegneria meccanica e che ben 4 anni dopo la laurea non solo vive ancora dai genitori, ma ha collezionato solo lavori in nero, part time, in prestito, internati non pagati e master a pagamento. Dopo 200 curricula spediti in giro per l'Italia.
Da Avellino, ci dice che "senza un lavoro i miei genitori comandano ancora la mia vita. Dopo tutto questo studio non ho alcuna speranza per il futuro". L'Italia è il proverbiale Old Country, la destinazione d'obbligo per chi è affamato di cultura e per i milioni di suoi emigrati in giro per il mondo. Per i suoi 58 milioni di cittadini è quella terra
singolare che onora la tradizione e rispetta la saggezza dei suoi vecchi. La vita media italiana è tra le più lunghe al mondo assieme a Svezia e Giappone, prova vivente che qualcosa di dolce rimane nella vita del paese.
...
L'Italia è la candidata a diventare lo Stato con la popolazione più vecchia al mondo. Bloccata da una stagnazione economica che la rende tra i più ossificati paesi d'Europa, ha il tasso più incredibilmente basso di nuovi nati al mondo, tanto che con 1,3 nati per famiglia gli Italiani non rimpiazzano neppure se stessi. Ma il problema principale è che l'Italia non sa cosa farsene dell'energia e dell'ingenuità dei suoi giovani. Di fronte a cupe prospettive di lavoro e la mancanza di giovani leader politici a cui guardare, i giovani italiani tra i 20 e i 35 anni rischiano di cadere in un marciume generazionale nazionale. Molti di loro sono afflitti da un senso di disperazione e malessere che fa a pugni con il vigore dei giovani di paesi come Svezia o la confinante Slovenia.
La principale causa di disperazione è la scarsa prospettiva di
ricambio dal vertice. Nelle imminenti elezioni sono i partiti e non gli elettori a decidere i candidati e queti potranno solo votare tra due personaggi non proprio di primo pelo: Silvio Berlusconi di 70 anni e Romano Prodi di 66. Chiunque vinca, una cosa è certa : i giovani non conteranno nulla sia nelle stanze dei bottoni, sia nelle istituzioni che definiscono la vita di una nazione.
E' strano sia assente dagli slogan urlati in questi giorni quello di ringiovanire il paese. Meglio educati e più connessi con il mondo dei loro coetanei stranieri, i giovani italiani sono pronti per entrare nelle stanze del potere e decidere il futuro del paese, cioè il loro futuro. Ma troppo pochi hanno la concreta possibilità di farlo. I giovani devono lottare per il potere, ma molti di loro non lo fanno abbastanza. Ma anche i più determinati tra loro ottengono scarsi risultati. Al centro del dilemma è l'età avanzata della popolazione italiana.
Oltre al tasso di nascite crollato, le statistiche ci dicono che negli ultimi 10 anni il tasso di pensionati è passato dal 23 al 28%, distruggendo la produttività e il sistema pensionistico.
Ma mentre negli altri paesi il crollo della natalità è dato dal
desiderio edonistico di affermare se stessi prima di mettere su
famiglia, in Italia per Francesco Billari, demografo della Bocconi di Milano, la causa è da ricercarsi nella figura dell'eterno adolescente irresponsabile che dura ben oltre i 30 anni.
In Italia si è padri a 33 anni in media per la prima volta, un'età molto avanzata rispetto alla media europea. I motivi: infiniti studi universitari, nessuna assistenza per i neonati e poca voglia di metter su famiglia. "Gli italiani si prendono molto tempo per assumersi responsabilità: tutto parte tardi, dall'uscire di casa allo sposarsi e fare figli". La figura tutta italiana del mammone. Più dell'80% dei ragazzi e ragazze tra i 18 e i 30 anni vivono a casa dei genitori, dove le mamme si prendono cura dei dettagli della vita domestica e i figli si dedicano al divertimento. Chi ci rinuncerebbe a meno che non fosse costretto? Ormai la figura del mammone, che all'estero causa il ridicolo dei coetanei, in Italia è comunemente accettata.
Secondo un nuovo studio econometrico dell'Università di Londra e quella di Berley, i genitori hanno gran parte della responsabilità.
Con la riforma pensionistica del '92 che ha portato l'età del ritiro a 64 anni, i genitori hanno continuato a guadagnare abbastanza per mantenere i figli a casa. Il desiderio di vivere con i parenti più vecchi è comune nella cultura italiana. Per questo qui ci sono meno case di riposo e di qualità più scadente che nel resto di Europa. I vecchi vengono curati a casa e vengono prima delle responsabilità del lavoro.
..
Alle prossime elezioni rimane poca speranza che le cose cambino,
visto che le energie politiche vanno spese per mantenere in piedi le coalizioni piuttosto che nell'affronatre i problemi del paese.
Tanto che la soluzione al problema demografico è data da un bonus bebè piuttosto che dare un sussidio stabile negli anni, che è il metodo universalmente accettato per convincere le donne ad avere più figli.
M.P., 24 anni, laureata in restauri all'Università di Firenze dice dei politici "Le stesse facce che dicono sempre le stesse cose". E Viviana Becalossi, 34 anni, vice presidente della Lombardia, dice che "rispetta i suoi colleghi con i capelli bianchi ma si deve trovare il sistema di rinnovare il parterre politico. Va bene porre un'età minima per il Senato, ma dovrebbe esserci anche una massima". Tanto più che si parla di riconfermare al suo posto il presidente Ciampi che ha già 85 anni. Enrico Letta, a 39 anni è uno dei politici più giovani. Una rarità. Letta denuncia il sistema della co-optazione per il potere. i vecchi leader co-optano i giovani, illudendoli di dare loro un giorno il potere e nel frattempo li neutralizzano, assicurandosi il controllo.
"Nel '68 la generazione aveva la demografia al suo fianco. Oggi, sono ancora quelli del 68 a rimanere al potere".
Giulia Soncini, 33 anni, giornalista del Corriere, è meno disposta a perdonare di Letta. Parla esplicitamente di complicità tra le generazioni. Per definizione il potere non si divide, si prende. E se i trentenni non cercano il potere è perchè ai giovani va bene così.
In America i giovani escono di casa a 18 anni anche senza un lavoro stabile. In Italia non escono finchè non guadagnano migliaia di euro al mese. Ma nonostante le opinioni della Soncini, la verità è che la vecchia guardia non lascia proprio spazio ai giovani. Nelle università come nelle azinede uno dei sistemi più usati è la raccomandazione , che in altri paesi è sinonimo di testimonianza della capacità del candidato, mentre in Italia diventa nepotismo e dispotismo politico.
Tra le più grandi strutture che bloccano il rinnovamento: gli ordini professionali, da notai, avvocati, commercialisti giù fino ai guidatori di taxi.
Tramite la co-optazione e la complicità gli ordini professionali fanno si che gente valente come la Soncini che ha intervistato
Madonna e Jack Nicholson non sia ufficialmente una giornalista in Italia e non possa riceverne i benefici sindacali e pensionistici perchè non ha passato il relativo esame. La Soncini non crede che il centro sinistra abolirà gli ordini profesisonali. "Sono i rivilegi di una casta e chi vi è dentro farà di tutto per non rinunciarvi".
La spiegazione storica è data da Giuliano Milani della Sapienza di Roma, storico medioevale: "gli ordini e le corporaizoni davano i servizi che lo Stato mancante non poteva dare" Ma oggi è un anacronismo. Gli ordini fanno si che i singoli obbedicano al boss e non al cliente. Si valuta di più l'obbedienza, invece che l'individualismo.
Così si finisce per pagare in base al titolo e non al merito.
Un esempio lampante nelle Università dove il 43 % dei professori ha più di 60 anni e dove i veri talenti studiano in Italia per poi fuggire all'estero in società più recettive. Eurispes ci fa sapere che in base alla sua ultima inchiesta sui neolaureati, più della metà degli intervistati vuole esercitare all'estero.
La mancanza di meritocrazia e di turn-over generazionale fa sì che l'Italia abbia crescita zero nel Pil, come è accaduto negli ultimi 6 mesi e che il sud del paese rimanga con problemi insoluti, con tassi di disoccupazione pari a 50% dei giovani sotto i 35 anni.
E anche se molti leader politici puntano sul fatto che l'Italia ha un'economia sommersa pari al 20% del Pil, il fatto che sia sommersa è sia indice che qualcosa non va a livello macroeconomico, sia che l'Italia non è in grado di competere a livello internazionale.
...
Se la generazione dei under 40 vuole ringiovanire il paese dovrà
smetterla di chieder il permesso dalla vecchia guardia e strappare lo scettro del comando. Ne è convinto Matteo Renzi, presidente della provincia di Firenze a soli 29 anni. Renzi dice che i giovani italiani mancano di quello spirito ribelle e insoddisfatto tipico dei coetanei esteri. Si mostrano ai comizi vestiti tutti allo stesso modo, giacca e cravatta da una parte, jeans e maglietta dall'altra.
Uniformi nel loro genere. Ma dov'è l'anticonformismo, la passione?
"Si puo'essere vecchi a 80 anni ma pure a 20". "Non chiedo il potere e spazio perchè ho 30 anni ma perchè ho le nuove idee di un ragazzo di 30 anni".
E quale esempio migliore del rinnovamento che quello del Museo di arte contemporanea di Siracusa. Il museo, unico del suo genere nel sud del paese, è stato voluto da Salvatore Lacagnina , 28 anni, che dopo aver visto Bologna e Milano, ha voluto portare nella sua città natale l'arte che aveva visto. E grazie alla sua, volontà e alla tecnologia che lo tiene in contatto con i centri di New York e Parigi, ci è riuscito, fondendo il nuovo con le antichità della Magna Grecia. Per lui vale il contrario. "E' il passato che non puo' vivere senza un presente". Nel XIII sec. sia Giotto sia Cimabue applaudirebbero una tale visione delle cose.

da TIME Europe (di Jeff Israely) »

Traduzione italiana: Giorgio Lazzarini
03/05/2006 19:33
 
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matteo
[Non Registrato]
i perché d'un emigrato
bell'articolo. perché vero.
e anche perché nessuno da noi parla cosi' schiettamente di questi temi e di queste vergogne...
e vi sembra possibile poi che gli unici che lo fanno siano all'estero?
io quando vedo mio figlio di 4 anni che mi parla solo francese penso: "vedrai sarà forse la tua generazione che prenderà forse coscienza e cambierà qualcosa.."e continuo a pensare e mi dico che prima o poi anche da noi ci si riuscirà ad indignare per quello che oggi solo all'estero é visto come causa di vergogna"
ma forse penso troppo...
12/05/2006 13:32
 
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Registrato il: 05/03/2006
Utente Junior
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Perfettamente d'accordo
Grazie mille per questa interessantissima segnalazione, Freedog!
Hai perfettamente ragione, ma non è una novità che la stampa straniera - osservando la situazione italiana dal di fuori con occhio più critico e più libero rispetto a quella italiana - riesca a tirar fuori argomentazioni e concetti così approfonditi e convincenti.
Per quel che riguarda la campagna elettorale, la sensazione di delusione è diffusissima, sia dal punto di vista della forma (comunicazione, iniziative etc.) che dei contenuti (proposte concrete, conoscenza approfondita e complessa del problema etc.). Purtroppo non sarà facile pensare che una struttura governativa e un apparato istituzionale e burocratico fermi al paleolitico le cose potranno cambiare in tempi rapidi, ma se cominciassero a farlo progressivamente e concretamente sarebbe già un bel passo avanti!

Grazie ancora,
Antonio / "Generazione 1.000 Euro"
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