Sento in TV che in questi giorni si fanno manifestazioni per "ricordare Carlo Giuliani".
Ora, posto che costui era un essere umano ed ha tutto il diritto di essere ricordato dai suoi cari e dai suoi amici in ogni momento dell'anno, trovo sempre più odioso l'uso che si sta facendo del suo caso.
Subito dopo la sua maorte è stato immediatamente inglobato dalla cosiddetta sinistra antagonista, che se n'è appropriata (con il beneplacito della famiglia, anche se all'inizio il padre chiedeva l'opposto) e ne ha fatto uno dei tanti simboli di ragazzi-martiri. Perché lo trovo "odioso"?
Perché anzitutto è molto diverso da altri casi di ragazzi e ragazze presi a modello di martire dalla parte politica di cui sopra. Carlo Giuliani non stava manifestando pacificamente, non stava facendo un sit-in, non si era incatenato a un cancello. Non è stato pestato a sangue per le sue idee politiche. Eppure viene spiattellato su un'ideale bandiera e sventolato come vittima di ingiustizia/brutalità/fascismo, al pari di chi è stato pestato da una ronda di fascisti all'uscita di un bar, o di chi è stato incarcerato per anni senza prove.
La tesi della pallottola rimbalzata non ricordo neanche dove può sembrare arzigogolata, ma non cambia di una virgola quello che è successo. Per me Carlo Giuliani non è una vittima, non nel senso che gli si continua ad attribuire. Di che cosa altrimenti dovrebbe essere martire? Della libertà di pensiero, di parola, di manifestazione forse? Ma come fa l'immagine di uno col volto coperto che brandisce un idrante essere icona di una delle libertà di cui sopra? Potrebbe esserlo se stesse assaltando una Bastiglia forse, ma di certo non per le strade di una città, mentre si protesta contro un sistema politico/economico, avvicinandosi a due agenti rimasti isolati, quasi per vendicarsi di tutti i momenti in cui i ruoli erano invertiti.
E gli stessi pensieri mi vengono per il processo recentemente svoltosi a Milano, per i disordini di diversi mese fa in corso Buenos Aires. Manifestazione (decisamente degenerata) per protestare contro la marcia del giorno dopo organizzata dai neofascisti. E mi hanno colpito particolarmente i manifesti creati dai ragazzi dei centri sociali, per dare supporto agli amici arrestati. L'accusa strillata è "arrestati per antifascismo".
Ogni singola volta che quel manifesto mi è passato davanti agli occhi, in queste settimane, ho sentito la mia pur limitata intelligenza insultata. D'accordo, tutti questi mesi di arresti domiciliari per tutta la durata delle indagini sono discutibili: ma..."arrestati per antifascismo"!?
A parte il fatto che, pochi giorni dopo la contestata manifestazione neofascista, le autorità hanno fatto diverse denunce verso i partecipanti di quest'ultima per apologia del nazifascismo; io ricordo distintamente che corso Buenos Aires è stata devastata per un suo seppur breve tratto, le vetrine dei malvagi negozi capitalisti sfondate, le macchine bruciate. Se dopo tutto questo uno ha il coraggio di dirmi "li hanno arrestati per antifascismo", io come minimo gli rido in faccia.