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12/10/2006 01:25 | |
Giacinto Gigante - Tramonto a Capri
In questo acquerello di piccolissime dimensioni (appena cm 23x30) Gigante da un saggio del suo virtuosismo. Il soggetto è così casuale che non riesce ad imporre una lettura organizzata dell’immagine ma costringe l’occhio a vagare dalla casa all’albero sulla sinistra, dal parapetto che si affaccia sul mare posto a destra alle montagne sullo sfondo, dal sole bianco e basso alla striscia di mare, senza trovare un centro compositivo preciso. Ma ciò che rimane dopo che l’occhio ha vagato tra queste macchie di colore è proprio il piacere di un istante di percezione. Un istante in cui tutto ciò che l’occhio riesce a percepire ci rimanda una sensazione di intimo piacere.
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13/10/2006 20:37 | |
Madonna del cardellino
Raffaello Sanzio, 1506
Olio su tavola, 107 × 77 cm
Firenze, Galleria degli Uffizi
"Madonna del cardellino" è un dipinto ad olio su tavola di cm 107 x 77 realizzato nel 1506 circa dal pittore italiano Raffaello durante il suo soggiorno a Firenze.
È conservato alla Galleria degli Uffizi a Firenze.
Questo quadro raffigura la Madonna seduta, con un libro in mano (che la identifica come Sedes Sapientiae), davanti a lei il Bambino (a destra) e San Giovanni Battista che tiene in mano un cardellino. La donna interrompe la sua lettura per compiere un gesto delicato e protettivo. Gli esili alberi, che si stagliano nel cielo sereno come leggerissima filigrana saranno oggetto di continua imitazione da parte degli artisti contemporanei di Raffaello.
Il dipinto fu realizzato per Lorenzo Nasi in occasione delle sue nozze. Nel 1547 l'opera fu ridotta in 17 pezzi a causa del crollo di un soffitto. I frammenti furono recuperati e rimessi insieme. Del danno subito, scrive nel 1568 Giorgio Vasari: «Ritrovati i pezzi fra i calcinacci della rovina furono da Battista, figlio di Lorenzo, amorevolissimo dell'arte, fatti rimettere insieme in quel miglior modo che si potesse». L'analisi ai raggi X permette di vedere le fratture tra i pezzi, colmate da nuova pittura. L'angolo in basso a sinistra e completamente rifatto, così come un rettangolo corrispondente alla gamba di Gesù.
Tra il 2000 e il 2002 sono state fatte ricerche per un suo successivo restauro, terminato nel 2005.
Il dipinto è stato sottoposto ad una riflettografia ai raggi infrarossi che ha evidenziato un disegno preliminare in scala 1:1. Le differenze rispetto all'opera ultimata nelle figure sono poche e non decisive, molto più importanti quelle relative al paesaggio. Il ponte a destra era del tutto inventato, senza tracce di spolvero, mentre sulla sinistra doveva comparire una torre e un edificio cilindrico, che nel dipinto si trasformano in uno spazio aperto. Altre differenza sono quelle della scollatura dell'abito della Madonna, che nel cartone era più morbida e non quadrata e nell'orecchio di Giovanni Battista, che risulta in posizione più alta.
[Modificato da +cris+ 13/10/2006 20.42] |
| | | | Post: 30.075 Post: 12.674 | Registrato il: 21/04/2003
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15/10/2006 20:14 | |
Andrea Mantegna - Compianto sul Cristo morto
Nella ricerca pittorica di Mantegna la ricerca dello scorcio è andata sempre più raffinandosi con il passare degli anni. Questa immagine del corpo disteso di Cristo è di una originalità che, a distanza di oltre cinque secoli, riesce ancora a sorprenderci. Rappresentare in questo modo il Cristo, mettendo in primo piano i piedi, in altri tempi poteva essere considerato quasi blasfemo. Questa immagine invece non sacrifica affatto il sentimento religioso, ma anzi sembra esaltarlo, in quanto il taglio originale fa si che il corpo del Cristo occupi quasi per intero il campo del quadro. Rimane appena un triangolo in cui compaiono uno piccolo scorcio dei volti della Madonna e di san Giovanni. La posizione del Cristo, proprio per il suo taglio originale, esalta inoltre il senso del realismo dell’immagine, così che egli ci appaia non come una convenzionale figura ereditata dalla tradizione, ma come un uomo reale in carne ed ossa. Mai come ora, il Cristo è raffigurato in una dimensione più umana che divina.
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| | | | Post: 13.405 Post: 862 | Registrato il: 06/04/2005
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16/10/2006 22:01 | |
Pierre Auguste Renoir-"Bal au Moulin de la Galette"
Il Bal au Moulin de la Galette è un dipinto ad olio su tela di cm 131x175 realizzato nel 1876 dal pittore francese Pierre-Auguste Renoir.
Bal au moulin de la Galette, 1876, Parigi, Musée d'OrsayÈ conservato al Musée d'Orsay di Parigi.
Questa opera fu esposta alla terza mostra degli impressionisti nel 1877.
Il Moulin de la Galette era una piccola piazza di Montmartre, presso il mulino de la Galette, dove la domenica pomeriggio, gli abitanti del quartiere e gli artisti si incontravano per ballare. La verità della tela è sottolineata dalla presenza di alcuni amici del pittore: Georges Rivière, un critico molto favorevole a Renoir; in primo piano seduta al tavolo è la modella Estelle e a sinistra la modella preferita del momento, Margot, che danza allacciata al pittore spagnolo Pedro Vidal de Solares y Cardenas.
Renoir era maestro nel cogliere i comuni eventi quotidiani. In questo capolavoro dell'impressionismo fissa un momento della vita parigine in un'atmosfera di felice abbandono.
La composizione si svolge ad andamento curvilineo, dal primo piano verso lo sfondo, seguendo le diagonali del quadro.
[Modificato da +cris+ 16/10/2006 22.03] |
| | | | Post: 30.169 Post: 12.768 | Registrato il: 21/04/2003
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17/10/2006 00:22 | |
Bronzino - Il Granduca Cosimo
1545
tempera su tavola; 74 x 58
Firenze, Galleria degli Uffizi
Essendo divenuto, a partire dal 1540, il ritrattista ufficiale della corte fiorentina, Bronzino fu autore di vari ritratti di Cosimo I, signore di Firenze dal 1537 all’anno della morte, nel 1574. Qui il granduca è rappresentato in età giovanile e, come scrisse Giorgio Vasari, “armato tutto d’arme bianche e con una mano sopra l’elmo”. Si tratta probabilmente del ritratto eseguito da Bronzino nel 1545 a Poggio a Caiano, come risulterebbe da alcune lettere. È il ritratto considerato prototipo di molte repliche e copie, alcune provenienti dalla stessa bottega del Bronzino. La figura del granduca viene messa in evidenza per il gelido e orgoglioso temperamento di dominatore e di leader militare, mentre la luce tagliente illumina la lucida corazza e i tratti decisi del volto. Tuttavia, nonostante la morbidezza pittorica dell’incarnato di matrice pontormesca, Bronzino qui dimostra di avere conquistato una certa autonomia stilistica dal maestro.
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| | | | Post: 30.293 Post: 12.892 | Registrato il: 21/04/2003
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19/10/2006 02:14 | |
Andrea Mantegna - San Sebastiano
Il tema di San Sebastiano ritorna spesso nella produzione di Mantegna, il quale dedicò almeno tre tele a questo soggetto. Il santo è rappresentato alla colonna trafitto da frecce, secondo la sua iconografia classica. Si nota la grande attenzione che l’artista pone alla rappresentazione dei frammenti architettonici e scultorei di età classica. Ma in questo quadro si nota soprattutto l’intensa espressività del volto del santo. Questo è un particolare stilistico che ci rimanda alla coeva pittura tedesca di quegli anni, e che produsse una influenza riconoscibile soprattutto nella pittura veneziana della fine del XV secolo.
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| | | | Post: 30.386 Post: 12.985 | Registrato il: 21/04/2003
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19/10/2006 21:30 | |
Umberto Boccioni - Stati d'animo. Gli addii
Il quadro ha per contenuto delle persone che si salutano, abbracciandosi, sullo sfondo di treni e paesaggi ferroviari. Il quadro è diviso verticalmente in due parti dall’immagine frontale di una locomotiva a vapore. Nella metà di destra sono visibili diversi vagoni ferroviari, quasi trasparenti e intersecati tra loro, ma di cui sono chiaramente individuabili le linee costruttive di contorno. Nella metà di sinistra appare invece l’immagine di un traliccio della corrente elettrica e la linea ondulata delle colline. È il tipico paesaggio che si coglie, in genere, dal finestrino di un treno in corsa. Anche il numero, scritto al centro, rimanda ad una immagine ferroviaria: esso è realizzato con gli stessi caratteri che contrassegnano i vagoni ferroviari.
Nella parte inferiore del quadro si intravedono diverse sagome di persone che si abbracciano e si salutano. Hanno un aspetto molto stilizzato e sono visti da diverse angolazioni. Sembrano smaterializzarsi nel vapore che fuoriesce dalla caldaia del treno a vapore.
L’immagine vuole quindi rappresentare la memoria immediata di chi, dopo aver salutato delle persone, inizia un viaggio in treno. Nella sua mente si sovrappongo le immagini del treno, del paesaggio che percepisce in corsa, e il ricordo dei saluti che ha appena scambiato con chi è rimasto nella stazione. L’intersezione e la sovrapposizione di questi elementi avviene con molto equilibrio, ricorrendo sia alle scomposizioni tipiche del cubismo, sia alla compenetrazione dei corpi teorizzata dal futurismo.
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| | | | Post: 13.509 Post: 914 | Registrato il: 06/04/2005
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19/10/2006 22:52 | |
"Ratto d’Europa"-Paolo Veronese
(Paolo Caliari, Verona 1528 - Venezia 1588)
olio su tela,cm 245 x 310 Roma, Musei Capitolini, 1580 circa.
Secondo la mitologia Europa, figlia del re di Tiro, venne rapita da Giove, che aveva assunto le sembianze di un toro bianco, e condotta nell'isola di Creta. L'opera, dalla ricca e sontuosa scenografia, è una replica eseguita dallo stesso Veronese, con l'aiuto della bottega, della tela dipinta per Jacopo Contarini verso il 1580 e oggi conservata nel Palazzo Ducale di Venezia. Il dipinto esemplifica la grande maniera dell'artista caratterizzata dalla felicità e naturalezza del colore, dalla nobiltà di invenzione e dalla sontuosità dei particolari decorativi.
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| | | | Post: 3.937 Post: 1.449 | Registrato il: 24/07/2004
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20/10/2006 00:35 | |
Sandro Botticelli: La nascita di Venere, 1485 circa
Uffizi, Firenze 1,72 x 2,78
La scena rappresenta la nascita di +Cris+. Non c'è altro da dire
_____________________________________________________________________________________________________
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piuttosto che cessar di guerreggiare l'un l'altro.
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| | | | Post: 30.394 Post: 12.993 | Registrato il: 21/04/2003
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20/10/2006 00:42 | |
a parte l'ossessione che ti sta venendo per cris : l'avevo già messa io la nascita di venere
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| | | | Post: 3.940 Post: 1.452 | Registrato il: 24/07/2004
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20/10/2006 00:43 | |
Scritto da: imperatoreluca 20/10/2006 0.42
a parte l'ossessione che ti sta venendo per cris : l'avevo già messa io la nascita di venere
doh _____________________________________________________________________________________________________
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| | | | Post: 3.941 Post: 1.453 | Registrato il: 24/07/2004
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20/10/2006 00:44 | |
Scritto da: Pretoriano- 20/10/2006 0.43
dooooooohhhhhh
aridooooooooooohhhhhhhhhhh. Invece di fare "edit" ho fatto "quote". Vabbè vado a dormì che è meglio [Modificato da Pretoriano- 20/10/2006 0.46] _____________________________________________________________________________________________________
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| | | | Post: 13.556 Post: 932 | Registrato il: 06/04/2005
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22/10/2006 17:15 | |
Scritto da: Pretoriano- 20/10/2006 0.35
La scena rappresenta la nascita di +Cris+. Non c'è altro da dire
oddio mio non avevo letto
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| | | | Post: 13.557 Post: 933 | Registrato il: 06/04/2005
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22/10/2006 17:19 | |
"Romolo e Remo"-Peter Paul Rubens (Siegen, Westfalia 1577 - Anversa 1640), 1614 ca., olio su tela, cm 213 x 212
"Romolo e Remo" è un dipinto ad olio su tela di cm 210 x 212 realizzato tra il 1615 ed il 1616 dal pittore Pieter Paul Rubens.
È conservato alla Pinacoteca Capitolina di Roma .
Rubens dedicò molte tele a questo soggetto, questa è la seconda versione.
Sulla sinistra del quadro è raffigurata Rea Silvia, madre di Romolo e Remo, accanto al fiume Tevere mentre i due bambini succhiano il latte dalla lupa.
Sulla destra avanza il pastore Faustolo, che adotterà i fratelli, attirato dall'inconsueta scena che si mostra ai suoi occhi.
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| | | | Post: 4.046 Post: 1.544 | Registrato il: 24/07/2004
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22/10/2006 17:44 | |
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| | | | Post: 4.047 Post: 1.545 | Registrato il: 24/07/2004
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22/10/2006 18:00 | |
Vincent Van Gogh, "Il ponte di Langlois" 1888. 59 x 74 cm, Olio su tela.
Questo ponte in francese si chiamava "Pont de Réginelle" ma tutti lo chiamavano "Il ponte di Langlois", dal nome del suo custode.
[Modificato da Pretoriano- 22/10/2006 18.01] _____________________________________________________________________________________________________
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| | | | Post: 13.571 Post: 942 | Registrato il: 06/04/2005
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23/10/2006 15:19 | |
Didone costruisce Cartagine ovvero L'ascesa dell'impero cartaginese-Joseph M.W.Turner
1815, olio su tela,
cm.155x232, National Gallery, Londra.
[Modificato da +cris+ 23/10/2006 15.20] |
| | | | Post: 13.591 Post: 955 | Registrato il: 06/04/2005
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23/10/2006 22:53 | |
JOHN CONSTABLE-Flatford, lago e mulino
1812, olio su tela, cm.66x92,
Corcoran Gallery of Art, Washington
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| | | | Post: 4.081 Post: 1.574 | Registrato il: 24/07/2004
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24/10/2006 12:29 | |
Scritto da: +cris+ 23/10/2006 15.19
Didone costruisce Cartagine ovvero L'ascesa dell'impero cartaginese-Joseph M.W.Turner
1815, olio su tela,
cm.155x232, National Gallery, Londra.
[Modificato da +cris+ 23/10/2006 15.20]
Cartago delenda est _____________________________________________________________________________________________________
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| | | | Post: 13.648 Post: 987 | Registrato il: 06/04/2005
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25/10/2006 16:24 | |
Scritto da: Pretoriano- 24/10/2006 12.29
Cartago delenda est
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| | | | Post: 13.649 Post: 988 | Registrato il: 06/04/2005
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25/10/2006 16:30 | |
FRANCESCO HAYEZ-Rinaldo e Armida
1812-1813, olio su tela, Galleria dell'Accademia, Venezia
Il quadro raffigurante «Rinaldo e Armida» realizzato da Hayez a soli 22 anni è un’opera pienamente neoclassica. Di grande qualità cromatica e tonale, l’opera è del tutto aderente ai principi stilistici neoclassici, sia per la perfezione esecutiva sia per il grande equilibrio compositivo, anche se in maniera decisamente accademica. Tuttavia lo stile neoclassico, che in quest’opera appare già maturamente padroneggiato, di fatto non scompare mai nei quadri di Hayez, portando a quel dualismo, già evidenziato, di molti pittori dell’Ottocento italiano che sono romantici solo per scelte poetiche alla moda, ma stilisticamente rimangono dei pittori di matrice neoclassica.
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| | | | Post: 13.707 Post: 1.013 | Registrato il: 06/04/2005
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26/10/2006 21:35 | |
Pier Francesco Mola-Diana ed Endimione,
1660 ca., olio su tela, cm 148 x 117(Pinacoteca capitolina)
L'artista ha dipinto il quadro, forse verso il 1660, per l'amico Bonaventura Argenti, musico della Cappella Pontificia. Il delicato soggetto deriva dai Dialoghi degli dei dell'autore classico Luciano: il pastore Endimione ottiene da Giove l'eterna giovinezza, ma in cambio è immerso in un sonno senza fine. Ogni notte la Luna (identificata già in antico con Diana, sorella di Apollo e dea della caccia), innamorata di lui, lo va a trovare.
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| | | | Post: 13.736 Post: 1.038 | Registrato il: 06/04/2005
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27/10/2006 21:45 | |
Albert Bierstadt-"Valley of the Yosemite"
1864, olio su tavola, Museum of Fine Arts, Boston.
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| | | | Post: 13.768 Post: 1.054 | Registrato il: 06/04/2005
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29/10/2006 19:37 | |
Albert Bierstadt-"Passing Storm over the Sierra Nevada" 1870, olio su tavola, The San Antonio Museum Association
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| | | | Post: 31.109 Post: 13.688 | Registrato il: 21/04/2003
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02/11/2006 16:56 | |
Albrecht Dürer - Il Cavaliere, la Morte e il Diavolo
L’immagine è stata interpretata come la rappresentazione del miles christianus, che procede sulla via della virtù ignorando le tentazioni diaboliche. Già Erasmo da Rotterdam, nell’Enchiridion Militis Christiani (1504), aveva parlato di “terricula et phantasmata” (spauracchi e fantasmi): Dürer rapprentò in questa incisione il monumentale e assorto cavaliere che procede impassibile al cospetto della morte (che si accosta con una clessidra in mano) e del diavolo (che si avvicina da dietro brandendo una picca). L’opera è anche un brillante studio conclusivo sulle proporzioni e l’anatomia del cavallo, che, non certo per caso, occupa per intero il primo piano.
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| | | | Post: 13.916 Post: 1.138 | Registrato il: 06/04/2005
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02/11/2006 22:42 | |
Bouguereau Adolphe William-"Young Girl Defending Herself against Eros"
1880, olio su tavola, University of North Carolina, Wilmington
[Modificato da +cris+ 02/11/2006 22.43] |
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