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Bielorussia

Ultimo Aggiornamento: 03/11/2005 22:14
24/10/2005 17:15
 
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Questo è il link del rapporto sulla situazione in Bielorussia sul sito di amnesty:

www.amnesty.it/pressroom/ra2005/bielorussia.html?page=ra2005

Leggetelo mi raccomando che poi vedremo come e se potremo agire

Ciauz a tutti




Io NoN tReMo E' sOlO uN pO' dI mE cHe Se Ne Va'
(Afterhours, Bye Bye Bombay)

Vi è un'unica situazione in cui l'intolleranza è accettabile:
quando si ha a che fare con persone intolleranti
(Voltaire)

02/11/2005 17:45
 
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marco mi ha detto ila, che si sta informando, ma ancora non sa se sarà possibile o no fare qualcosa di nostra iniziativa.
cmq appena la vediamo in riunione sarai proprio tu a porgli il problema.
"per non lottare ci saranno sempre moltissimi pretesti in ogni epoca e in ogni circostanza, ma mai, senza la lotta, si potrà avere la libertà"
03/11/2005 16:05
 
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Leggete un po' che cazzo ha fatto la Prestigiacomo...
Dal messaggero del 30 ottobre:

«Mamma, vieni a prendermi?» Ma su quelle adozioni c’è il veto

di MARIDA LOMBARDO PIJOLA

ROMA- Una firma. Olga, 11 anni, non avrebbe creduto mai che un’orfana come lei potesse sognare una firma, quando le manca quasi tutto, quando nell’ Internat numero 5 di Pinsk non le appartiene nulla, a parte l’attesa dell’estate, l’attesa del Natale, l’attesa dei tre mesi all’anno da passare con Anna e Salvatore, a Rieti, ed avere così due genitori ed una casa con le sue foto esposte dappertutto, e un cane, e due gatti, e tutta la frutta che vuole da mangiare, ed una cameretta con la scrivania e il lettino, dove ogni notte starsene a sperare, da tre anni, di non dover più tornare indietro, di rimanere lì per sempre, il sogno che s’era quasi realizzato, ed ora tutto dipende da una firma. Perciò una firma è il grande sogno di Olga, ma anche di Vitalii, di Sacha, di Ivan e di Irina, di 150 bimbi di Chernobyl con i polmoni intossicati dai residui della nube, e il cuore intossicato dalla solitudine, e il destino appeso ad una firma. E’ la firma che potrebbe trasfigurare la loro vita da zingari tra un’esistenza e l’altra, la firma che potrebbe demolire quello che sbarra il passo all’adozione da parte di chi da anni chiamano mamma e papà, la firma che una signora di nome Roberta Capponi, presidente della Commissione Adozioni Internazionali, dovrebbe apporre e non ha ancora apposto, per conto del ministro per le Pari Opportunità Stefania Prestigiacomo, sotto il protocollo di un’intesa con la Bierlorussia.
La firma quasi c’era e non c’è più, e ora fluttua, e fa saltare il cuore a quei bambini ed ai loro aspiranti genitori, e provoca uno scontro feroce tra la commissione Bicamerale per l’Infanzia ed il ministro Prestigiacomo, e rischia di scatenare un incidente diplomatico, ed una manifestazione di aspiranti genitori contro il governo, prevista per la settimana prossima. Rischia, soprattutto, di sovrappore il destino di una storia politica a quello di decine di storie personali, travolgendo queste ultime, come spesso accade. Storia politica: giro di vite alle adozioni da parte del governo bielorusso, nuova legge, maglie più strette, nelle quali restano impigliate 150 adozioni, che erano a un passo dalla conclusione. Bambini di undici, dodici anni, orfani, molti in cattive condizioni di salute. Venivano in soggiorno terapeutico da anni. Mamme e papà italiani con le loro foto dentro il portafoglio, e i giorni tra le carte bollate per riuscire ad adottarli, e il cuore in gola ad ogni arrivo, e il cuore a precipitare ad ogni addio, e dieci viaggi all’anno in Bielorussia, e quella domanda maledetta senza mai risposte, «quando potrò restare sempre qui?», «tra poco, vedrai, basta aspettare». Poi il blocco.
Trattative estenuanti tra Italia e Bielorussia. A vuoto, fino alla missione della Commissione Bicamerale per l’Infanzia, la settimana scorsa. La presidente, Maria Burani Procaccini, annuncia: abbiamo l’accordo, manca solo la firma di Capponi, per conto del governo. Capponi si precipita a Minsk. Non firma. «L’accordo non spetta al Parlamento, inoltre millanta garanzie che non ci sono, inganna i genitori», spiega Prestigiacomo, da Roma. «L’accordo, salvo dettagli, è uguale a quello che il governo stava tentando di firmare: la ministra compromette il destino di 150 bambini solo per una questione di protagonismo», tuonano la Bicamerale e le famiglie. Volano invettive. Ed ora? «Capponi ha portato la trattativa avanti, firmeremo nel giro di due settimane, con garanzie maggiori di quelle che aveva ottenuto la Bicamerale», fa sapere il governo. «Mi auguro che sia così, ma una data per la firma non c’è, ed ogni minuto perso mette tutto a rischio», replica Marida Bolognesi, Bicamerale. Palpitano le famiglie: «Basta un nonnulla per mandare tutto a monte», dice Vera Risi. Potrebbero bastare, dicono i genitori, certe dichiarazioni di Prestigiacomo sulla scarsa elasticità democratica dei bielorussi. E sta a vedere, s’inquietano, che così vanno per aria pure i soggiorni terapeutici, 30.000 bambini che vengono ogni anno a fare il pieno di aria pulita e di attenzioni. «E cosa gli raccontiamo, noi, ai bambini?».
Che cosa gli racconti a Sacha, 10 anni, che aveva appreso la notizia dalla televisione dell’orfanotrofio, accordo per sbloccare le adozioni con l’Italia , e quando mamma Valeria l’ha chiamato non riusciva a parlare per la gioia, «quando mi vieni a prendere, mamma, quando?», e lei «non sappiamo, Sacha, bisogna aspettare ancora un po’». La solita domanda, la solita non-risposta. Il solito dolore, un’altra goccia, come se non fosse già un lago, o una palude.




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03/11/2005 16:25
 
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http://www.adozionibielorussia.org/
in principio,mi sembrava incredibile,ma esiste un sito esclusivamente sulle adozioni in bielorussia.è interessante,date un'occhiata:ci può essere utile!

[Modificato da Travis ZzZz.... 03/11/2005 16.27]

:Sm18: I lIkE tO mOvE iT mOvE iT :Sm18:
03/11/2005 22:14
 
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propongo di parlare di questo sabato e di trovare una strategia con cui poter affrontare questa "nostra" iniziativa, con o senza amnesty.
che ne dite?
"per non lottare ci saranno sempre moltissimi pretesti in ogni epoca e in ogni circostanza, ma mai, senza la lotta, si potrà avere la libertà"
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