Roma Il sindaco di Roma Walter Veltroni aveva deciso di portare e conservare catene e lucchetti in Campidoglio, dopo il crollo del famoso “lampione dell’amore” di Ponte Milvio, avvenuto lo scorso 13 aprile. Ma c’è chi ha avuto una trovata ancora più originale: far traslocare il ponte dei lucchetti su Internet.
Grazie al web, oggi il famoso luogo romantico reso celebre dal bestseller “Ho voglia di te” e dall’omonimo film, può rivivere e continuare a raccogliere messaggi e promesse d’amore degli innamorati di tutto il mondo. All’indirizzo
www.lucchettipontemilvio.com è infatti possibile, grazie a una sofisticata ricostruzione virtuale del luogo, rivisitare il lampione e attaccare “lucchetti digitali” coi i propri messaggi e promesse d’amore. Sul luogo, prima del crollo, si era verificato anche il furto di alcuni lucchetti, poi ritrovati.
«L’idea ci è venuta inizialmente apprendendo quella notizia - spiega Flavio Di Pinto, uno degli ideatori del sito - Abbiamo dunque pensato di trasferire sul web questa tradizione, per consentire a chiunque nel mondo di lasciare la propria promessa d’amore. Dopo il crollo del lampione, ne siamo ancor più convinti».
La ricostruzione realizzata rasenta la perfezione: sembra di ritrovarsi proprio su Ponte Milvio a Roma, con tanto di rumori, dal traffico cittadino allo scorrere del Tevere. Il visitatore può scegliere l’ora esatta della visita (all’alba o al tramonto, di giorno o di notte), guardare da vicino i tanti lucchetti virtuali appesi al lampione e, ovviamente, lasciare un messaggio romantico. Sul ponte capita anche di imbattersi in qualche vip, oltre che in semplici passanti.
Nel sito presente anche una pagina dedicata alla “lucchettomania”, una moda lanciata a Roma dallo scrittore Federico Moccia, autore del bestseller “Ho voglia di te”, e dai protagonisti dell’omonimo film Riccardo Scamarcio e Laura Chiatti.
Nella pagina c’è una sorta di “registro ufficiale” con l’elenco aggiornato di tutti i luoghi in Italia e nel mondo dove è scoppiata la moda del lucchetto amoroso, da Merano a Qiandaohu (Cina), da Firenze a Pecs (Ungheria).
fonte:
www.ilmeridiano.infohttp://www.tvgratis.net