Invidia (spot Dibbio risultato per la Rumble)

Invidia.
Invidiamo la vita altrui, vediamo l’erba del vicino sempre più verde della nostra, se qualcuno che magari sta peggio di noi ha un qualcosa che desideriamo, saremmo pronti ad ucciderlo pur di avere quel suo bene.
Già, uccidere, sembrerà strano ma sfortunatamente conosco anche troppo bene il significato di questa parola.
Invidia.
Un colpo di pistola a salve che ti colpisce al cuore ma ti uccide lo stesso. Quante volte vi siete sentiti feriti nell’orgoglio a causa di una ragazza che ve l’ha fatta annusare e poi nn ve l’ha data?
Tante, forse troppe, credo… o almeno spero per voi…
Invidia.
Quante volte avete visto sfumare un vostro obiettivo a causa di una sciocchezza? Non voglio andare a ricercare nello specifico, restiamo sul generico… amore, vita, soldi, fortuna, lavoro, alla fine avrete avuto un fallimento in qualcosa per un errore marginale, o no?
E magari quell’errore vi è stato causato proprio da qualcuno che voi conoscevate bene…
Invidia.
La gente intorno a te, indirettamente, fomenta il tuo odio. Ti invita ad odiarle, a disprezzarle, ma non se ne rende conto. Con le loro maschere di allegria e giovialità si fingono custodi e salvatori, angeli e cherubini, ma solo loro sanno quanta sporcizia nasconde il loro velo che si stendono addosso, quasi ad agire da filtro.
Invidia.
Invidia verso di te, probabilmente. O la provi tu verso loro? Ti senti inadatto, incapace di mentire abilmente come loro, magari non ti rendi conto che in realtà il bugiardo sei tu e non chi ti circonda.
Invidia.
Già, proprio così. Sei te il falso, quello che indossa maschere per apparire migliore, ma che in realtà si tramuta in una serpe in seno alla prima occasione utile, che si verifica quando non si può più sfruttare chi ti ha supportato fino a quel momento.
Invidia.
Mordi, velenoso come un cobra, ti distacchi e sputi nel piatto dove hai mangiato, schifi la vita e chi la giudica positivamente, quando invece te hai un solo imperativo, ovvero vedere il domani come un giorno sicuramente peggiore dell’oggi.
Da una parte può essere anche positivo e ti insegna a valorizzare ogni singolo istante, ma dall’altra ti istruisce a vivere nella sfiducia altrui e nel disprezzo.
Invidia
Gente felice ti circonda, organizza gioiosi girotondi di felicità intorno a te promuovendo sentimenti nobili quali amore e amicizia e scacciandone altri vili come rancore e superbia, ma non si rendono conto che in realtà stanno solo frenando i loro istinti primordiali.
Invidia.
L’uomo non è buono per natura. Cane mangia cane. Sei come un Giuda, pronto a tradire il tuo migliore amico, Cristo, per appena 30 denari, con la differenza che te poi non ti uccideresti, ma anzi te ne vanteresti in giro.
Invidia.
Tradimento. Non conosco il significato di questa parola, ho sempre vissuto in modo libertino finora, l’amore non è mai esistito per me. Sto mentendo, lo so, forse per alleviare la mia depressione, ma se non esiste ora è come se non fosse esistito mai. Ma alla fine, in una scopata, mi spiegate qual è la differenza tra il penetrare sempre lo stesso pertugio o cambiarne diversi, seppur “già occupati” da altri, momentaneamente assenti magari?
Invidia
No, no, no, no, cosa sto dicendo… trasmetto insegnamenti sbagliati e allo stesso tempo mento a me stesso, io non sono così… non lo sono mai stato… o sto mentendo ora?
Sono un bugiardo.
E lo sono per invidia.
Ama il prossimo tuo come te stesso, ma invidialo per tutto ciò che ha in più di te e non lo condivide.
Insegnamento giusto ma troppo avanti rispetto a quest’epoca o ignobile diffamazione verso l’etica comune?
Perché mai dovrebbe interessarmi? Ora ho perso tutto e posso solo ricominciare la scalata verso tutto ciò che mi manca, e ho due strade, le due facce della stessa medaglia: provare a riacquistare la fiducia di chi mi circonda, o privilegiare i miei interessi senza badare a ciò che la gente possa pensare di me?

Ho fatto la mia scelta.

Si chiama Invidia.

O sto nuovamente mentendo a me stesso?