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"SEX CRIMES AND THE VATICAN"/ PROBLEMA: QUALE TRIBUNALE PER QUALCHE LISCA DI PESCE...?

Ultimo Aggiornamento: 20/05/2007 13:15
20/05/2007 13:15
 
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"SEX CRIMES AND THE VATICAN"
PROBLEMA: QUALE TRIBUNALE PER QUALCHE LISCA DI PESCE E QUALCHE UOVO IN DECOMPOSIZIONE?




"Cardinal Ratzinger, now as Pope, could tomorrow get up and say: 'Here's the policy: full disclosure to the civil authorities, absolute isolation and dismissal of any accused and proven and convicted clerics, complete openness and transparency, complete openness of all financial situations, stop all barriers to the legal process and completely co-operate with the civil authorities everywhere.' He could do that."
(Father Tom Doyle, BBC NEWS, Friday, 29 September 2006)




"Sex crimes and the Vatican"
"This film was first broadcast on BBC One and at bbc.co.uk/panorama on October 1 2006:

news.bbc.co.uk/player/nol/newsid_5400000/newsid_5403100/5403158.stm?bw=...



PANORAMA
Sex Crimes and the Vatican
RECORDED FROM TRANSMISSION: BBC ONE
DATE: 1:10:06
NB: THIS TRANSCRIPT WAS TYPED FROM A TRANSCRIPTION UNIT RECORDING AND NOT COPIED FROM AN ORIGINAL SCRIPT: BECAUSE OF THE POSSIBILITY OF MIS-HEARING AND THE DIFFICULTY, IN SOME CASES OF IDENTIFYING INDIVIDUAL SPEAKERS, THE BBC CANNOT VOUCH FOR ITS ACCURACY.

news.bbc.co.uk/2/hi/programmes/panorama/5402928.stm




********************************************************************************




AVVENIRE
www.avvenire.it/
19 maggio 2007
Ai danni della Chiesa e di Ratzinger
Infame calunnia via Internet
Andrea Galli

Ognuno, evidentemente, si consola come vuole. O, meglio, come può. Così stupisce solo in parte che dinanzi alla vitalità cattolica documentata sabato scorso in Piazza San Giovanni, ci sia chi trovi benefico sfogo a rovistare nel bidone della spazzatura alla ricerca di qualche lisca di pesce o di qualche uovo in decomposizione. Confidando magari che qualche organo di informazione, più o meno clandestino, non faccia troppo lo schizzinoso, e rilanci generosamente il tutto, offrendo al proprio pubblico come sicuro il cibo ampiamente avariato.
Ci riferiamo ad un documentario su preti cattolici e abusi sessuali che, mandato in onda dalla Bbc nel 2006, viene oggi sottotitolato in italiano da Bispensiero, sito di amici siciliani di Beppe Grillo, e caricato su Video Google, dove pare abbia un certo successo. A proposito di bocche buone. Si tratta di un pot-pourri di affermazioni e pseudo-testimonianze che furono apertamente sconfessate a suo tempo dalla Conferenza episcopale inglese, la quale invitò l'augusta Bbc a "vergognarsi per lo standard giornalistico usato nell'attaccare senza motivo Benedetto XVI" [1].
Il pezzo forte del servizio infatti consisteva (e ancora consiste) nell'accusa rivolta a Joseph Ratzinger di essere stato niente meno che il responsabile massimo della copertura di crimini pedofili commessi da sacerdoti in varie parti del globo, in quanto "garante" per 20 anni - da quando fu nominato prefetto vaticano - del testo Crimen sollicitationis, che è un'istruzione emanata in realtà dal Sant'Uffizio il 16 marzo 1962. Da notare la data: nel 1962 infatti Joseph Ratzinger non era certo prefetto della futura Congregazione per la dottrina della fede, essendo in quel tempo ancora teologo molto impegnato nella sua Germania.
C'è da dire che quel documento veniva presentato dalla Bbc come un marchingegno furbesco, escogitato dal Vaticano per coprire reati di pedofilia, quando invece si trattava di un'importante istruzione atta ad «istruire» i casi canonici e portare alla riduzione allo stato laicale i presbiteri coinvolti in nefandezze pedofile. In particolare, trattava delle violazioni del sacramento della confessione. Da notare che l'Istruzione richiedeva il segreto del procedimento canonico per permettere ad eventuali testimoni di farsi avanti liberamente, sapendo che le loro deposizioni sarebbero state confidenziali e non esposte a pubblicità. E di conseguenza anche la parte accusata non vedesse infamato il proprio nome prima della sentenza definitiva.
Insomma, un insieme di norme rigorose, che nulla aveva a che fare con la volontà di insabbiare potenziali scandali. E che il testo Crimen Sollicitationis non fosse pensato per tale fine lo dimostrava un paragrafo, il quindicesimo, che obbligava chiunque fosse a conoscenza di un uso del confessionale per abusi sessuali a denunciare il tutto, pena la scomunica. Misura che semmai dà l'idea della serietà del documento e di coloro che lo formularono, se si pensa che in base alla legge italiana il privato cittadino (tale è anche il vescovo e chi è investito di autorità ecclesiastica) è tenuto a denunciare solo i crimini contro l'autorità dello Stato, per i quali infatti è prevista la pena dell'ergastolo.
Senza contare che Joseph Ratzinger, più tardi diventato sì prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, avrebbe firmato - ma siamo nel maggio 2001 - una Lettera ai Vescovi e altri Ordinari e Gerarchi della Chiesa Cattolica, pubblicata anche negli Acta Apostolicae Sedis, dove si prevede espressamente che "il delitto contro il sesto precetto del Decalogo, commesso da un chierico contro un minore di diciotto anni", sia di competenza diretta della Congregazione stessa. Segno, per chi abbia un minimo di buon senso giuridico, della volontà romana non certo di occultare, ma di dare piuttosto il massimo rilievo a certi reati, riservandone il giudizio non a realtà "locali", potenzia lmente condizionabili, ma ad uno dei massimi organi della Santa Sede.
Questa, e non altra, è stata la posizione della Chiesa cattolica sui reati ad essa interni di pedofilia. Questa, e non altra, la limpida testimonianza del nostro Papa che in tempi non sospetti si scagliò contro la sporcizia nella Chiesa.
I calunniatori dovrebbero chinare il capo e chiedere scusa.



[1]
N.D.R.:
02 October 2006
Archbishop Vincent Nichols’ statement in response to the BBC’s broadcast of Panorama’s programme Sex crimes and the Vatican on Sunday, 1 October.
www.catholicchurch.org.uk/cn/06/061007a.htm
e
02 October 2006
Cardinal Cormac Murphy-O’Connor’s letter to the BBC Director General
www.catholicchurch.org.uk/cn/06/061007b.htm






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"I sospetti autori di questi crimini - che sono ovviamente come tutti innocenti fino a condanna - devono pero' poter essere processati e condannati ove colpevoli, e non devono godere di alcuna protezione dalla legge o attenuante in considerazione del loro status di religiosi. Ovviamente in alcuni casi ci possono essere false accuse, ma il luogo piu' giusto per dimostrarlo e' un contraddittorio in presenza di una parte terza che abbia il potere di far effettuare tutti gli accertamenti e di garantire ad entrambe le parti del contenzioso i pieni diritti, e cioe' in un'aula di tribunale, come per tutti i normali cittadini".

vedi:

www.osservatoriosullalegalita.org/
18 maggio 2007
Preti pedofili e filmato della BBC sulle coperture del Vaticano
di osservatoriosullalegalita.org

Il nostro Osservatorio - che da sempre denuncia il fenomeno dei preti pedofili - e' stato fra i primissimi a parlare, gia' ad ottobre, dello scandalo emerso con il filmato della BBC con le testimonianze delle vittime e il richiamo ad un documento ecclesiastico che di fatto proteggerebbe i religiosi resisi colpevoli di abusi sessuali nei confronti di minori [1]

Per noi si tratta pero' di una battaglia per i diritti e non contro la Chiesa o la religione cattolica. A nostro avviso, infatti, non si deve confondere la giusta denuncia dei crimini commessi da uomini appartenenti alla Chiesa e delle coperture offerte dalla gerarchia ecclesiastica ai criminali che le hanno commesse con l'anticlericalismo o addirittura la volonta' di attaccare una religione. Occorre sempre distinguere il messaggio e gli uomini, la comunita' dei credenti da alcuni 'pastori' che predicano bene e razzolano male.

Percio' la nostra denuncia non e' e non vuole essere una manifestazione di anticlericalismo, ma una battaglia per i diritti e la giustizia come tante altre che portiamo avanti: una voce per le vittime ed una richiesta di giustizia per tutti coloro a cui essa e' stata negata o la cui storia e' ancora coperta dal silenzio dell'omerta'.

I sospetti autori di questi crimini - che sono ovviamente come tutti innocenti fino a condanna - devono pero' poter essere processati e condannati ove colpevoli, e non devono godere di alcuna protezione dalla legge o attenuante in considerazione del loro status di religiosi. Ovviamente in alcuni casi ci possono essere false accuse, ma il luogo piu' giusto per dimostrarlo e' un contraddittorio in presenza di una parte terza che abbia il potere di far effettuare tutti gli accertamenti e di garantire ad entrambe le parti del contenzioso i pieni diritti, e cioe' in un'aula di tribunale, come per tutti i normali cittadini.

Giustizia e' stata fatta in alcuni casi, dopo anni di proteste da parte delle famiglie delle vittime, tanto che qualche diocesi americana rischia il fallimento per dover pagare i risarcimenti. Altre volte e' stata la Chiesa ad espellere gli autori degli abusi. Tuttavia l'omerta' e le coperture ci sono state per decenni e ci sono ancora.

Il giudizio morale su chi li ha - sistematicamente o meno - protetti e' lasciato ovviamente ai singoli, siano essi credenti o meno. Come abbiamo gia' detto piu' volte, per parte nostra riteniamo che certi gravi fatti minino l'autorevolezza di certuni che si ergono ad autorita' morali sulle questioni della famiglia e dell'omosessualita' non solo per i propri fedeli, ma per l'intera societa', per i legislatori e per i governanti.

La pagina della BBC con la traduzione in inglese del documento sul CRIMEN SOLLICITATIONIS
news.bbc.co.uk/1/shared/bsp/hi/pdfs/28_09_06_Crimen_eng...

Il commento di padre Doyle, avvocato esperto di diritto canonico licenziato dal Vaticano dopo aver espresso qualche critica in merito allo scandalo
news.bbc.co.uk/2/hi/programmes/panorama/5392338.stm

La trascrizione del parlato della trasmissione "Sex crimes and the Vatican"
news.bbc.co.uk/2/hi/programmes/panorama/5402928.stm

sito della University of Science & Arts of Oklahoma
www.usao.edu/~facshaferi/secretarium/crimensollicitation...




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[1]
www.osservatoriosullalegalita.org
31 ottobre 2006
Preti pedofili : le parole del Papa e lo scandalo in Gran Bretagna
di Giulia Alliani

Tutti i giornali italiani hanno riferito le parole di Papa Benedetto XVI ai vescovi della Conferenza episcopale d'Irlanda in visita in Vaticano, pochi giorni fa, ma in Italia il veemente intervento del Papa e' giunto senza che molti potessero rendersi conto del contesto nel quale il Papa ha deciso di fare delle affermazioni giustissime, ma apparentemente piuttosto ovvie da parte di un prelato cattolico:

"Gli abusi sessuali su minori compiuti da religiosi sono enormi crimini di fronte ai quali diventa urgente ricostruire la fiducia e la sicurezza perdute"... "Nell'esercizio del vostro ministero pastorale avete dovuto fare fronte negli anni recenti a molti e terribili casi di abusi sessuali su minori. Questi sono ancora piu' tragici quando ad abusare e' un uomo di Chiesa. Le ferite causate da tali atti agiscono in profondita'".

A ben guardare, ne' l'argomento ne' il tono hanno carattere di casualita', e non pare possano essere attribuiti alla semplice occasione della visita. Non si e' infatti ancora spenta l'eco in Gran Bretagna della puntata di un programma della BBC, "Panorama", simile al nostro Report, che, ai primi di ottobre, ha affrontato senza peli sulla lingua lo scandalo dei preti pedofili - a partire dai casi verificatisi in Irlanda - trasmettendo anche le raggelanti deposizioni in tribunale di alcuni dei colpevoli, e adombrando la possibilita' che le gerarchie ecclesiastiche abbiano cercato, nel corso degli anni, di mettere a tacere tutti gli scandali di questo tipo.

Il programma presenta le interviste ad alcune vittime, persone ormai adulte, che, con tristezza ed emozione mal repressa, raccontano degli abusi subiti e delle tracce indelebili lasciate nelle loro vite. Compare anche un'intervista a padre Tom Doyle, avvocato esperto in Diritto Canonico, licenziato dal Vaticano dopo le sue critiche al modo di affrontare il problema dei pedofili, il quale fornisce la sua interpretazione di un documento del Vaticano del 1962, applicato per vent'anni, come una minaccia di scomunica per chi avesse rivelato i reati contro i minori ad organismi statali, o ad altri enti non ecclesiastici, coinvolgendo in questa accusa l'allora Cardinale Ratzinger.

L'Arcivescovo di Dublino Diarmuid Martin, protestando dopo la messa in onda della trasmissione, ha rilevato pero' che il programma non ha mostrato nessun legame diretto tra i casi sotto esame e il Papa. Secondo l'Arcivescovo non esisteva un vincolo di segretezza e non e' vero che i sacerdoti che venivano a conoscenza di abusi sessuali fossero tenuti al silenzio. Il documento mostrato dalla Bbc - a detta del religioso - non riguardava, in realta', il fenomeno della pedofilia, ma un uso distorto del confessionale, e un secondo documento, diffuso nel 2001, metterebbe in chiaro che la legge ecclesiastica non ostacola le indagini sulle accuse di pedofilia. L'Arcivescovo ammette pero' l'esistenza di un vuoto normativo negli anni '70 e '80, che avrebbe indotto un clima di maggiore rilassatezza.

Le recenti parole del Papa sono state accolte con favore in Gran Bretagna, anche se considerate tardive e insufficienti, perche' molti ritengono che sarebbe stato piu' giusto se le scuse fossero state presentate direttamente alle vittime. Nel programma della Bbc compariva anche Colm O'Gorman, il fondatore e direttore di "One in Four", un'associazione irlandese, spina nel fianco della Chiesa, che raccoglie e si occupa delle vittime. Dopo il discorso del Papa, O'Gorman ha dichiarato che, pur apprezzando, da un punto di vista umano, l'"angoscia personale" di Ratzinger, e tutte le espressioni di comprensione per coloro che hanno subito violenza, le parole non bastano, ma che ad esse dovrebbero seguire i fatti, perche' il Vaticano dovrebbe introdurre delle misure per la protezione dei bambini, e inserirle ufficialmente nella legge ecclesiatica.

Per O'Gorman, egli stesso vittima, da ragazzo, di una violenza da parte di un prete, "non e' credibile chi volesse farci pensare che il Vaticano, e in particolare Papa Benedetto, come supremo Pontefice della Chiesa Romana, non siano in alcun modo responsabili per i perduranti abusi sessuali sui bambini da parte dei preti, nelle diocesi cattoliche in giro per il mondo". Colm O'Gorman ha ricordato che in Brasile gli abusi continuano, mentre il Papa lo ha deluso rifiutandosi di affrontare i problemi sollevati dallo studio sul caso irlandese della diocesi di Fern (un'inchiesta aveva appurato l'esistenza di piu' di cento accuse di abusi su minori portate contro 21 preti, negli anni tra il 1962 e il 2002).

Il filmato della Bbc, con le testimonianze dall'Irlanda, dal Brasile, e dagli Stati Uniti, il documento portato all'attenzione del pubblico con l'interpretazione dell'avvocato padre Doyle, e la trascrizione del parlato della trasmissione, sono reperibili nel sito della Bbc, nella sezione dedicata al programma "Panorama". Altri particolari si possono rinvenire nel sito dell'associazione "One in Four", completi di una rassegna stampa degli ultimi giorni, avente per oggetto il caso.

Stasera invece, sempre in argomento, la tv italiana - secondo il Corriere della Sera - propone su Italia 1 un servizio realizzato dalle "Iene" in cui "Una finta mamma racconta ai sacerdoti di attenzioni sul figlio da parte di altri prelati" e "nessuno di loro le dice di andare dalla polizia". Protagonista del servizio - racconta il Corsera - e' la iena Elena Di Cioccio, finta mamma mite e timorata di Dio che incontra alcuni preti di parrocchie lombarde e la storia che racconta loro e' sempre la stessa: ha un bambino piccolo, che va alle elementari e frequenta un parrocchia vicina ma lei lo vorrebbe trasferire perche' vittima di attenzioni sessuali da parte di un prete di un comune dal nome inventato.

A questo punto, raccontano le Iene, iniziano i consigli dei preti. Tutti, invariabilmente suggeriscono alla donna di non far parola dei fatti col marito. Nessuno di loro invece suggerisce di rivolgersi a polizia e magistratura. Piuttosto, la 'mamma' fara' meglio a parlarne ad un superiore del prete, al responsabile della diocesi. Ma cosa accadra' a questo prete? chiede allora la donna. La maggior parte dei preti risponde che, forse, potrebbe essere trasferito": insomma, esattamente le stesse risposte e gli stessi fatti che, secondo il reportage trasmesso dalla Bbc, si verificano nella stessa situazione, in tanti altri Paesi del mondo.

Abbastanza per chiedersi se sia davvero possibile che questa convergenza di comportamenti sia solo frutto di un caso.



[Modificato da INES TABUSSO 20/05/2007 13.52]

INES TABUSSO
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