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liga... dolce patre

Ultimo Aggiornamento: 26/03/2007 01:43
26/03/2007 01:43
 
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Penna di legno
la mia firma in realtà parlerebbe da sola.
nel corso dell'anno più sofferto della mia vita ho avuto, ancora prima di entrare nella crisi più profonda della mia esistenza (tale che i postumi non smettono d farsi sentire, diversamente da quanto era accaduto fino al 2006, l'anno in questione) ho potuto conoscere abbastanza profondamente e con una passione sempre crescente e da allora mai scesa.
posso dire per certo che nella mia vita, ancora col sorriso nel cuore, ho sentito davvero forte il richiamo di un uomo distante sotto tanti versi ma vicino nel modo di non cancellarsi mai il cuore. e quando il sorriso tosto tornò in pianto, quando il cuore iniziò a cedere sotto i colpi di un amore andato a vuoto e sotto mille pesantissime umiliazioni quotidiane
era la quinta superiore, un orrendo tirare a finire in cui non sapevo come finire perchè ero decisamente perso nel non riuscire minimamente a studiare. un idiota, un emerito idiota. 66 è stato già troppo per me.
so una cosa però, che quella pasqua fui richiamato a non dimenticarmi il mio valore, di non buttar via il mio cuore.
fu ligabue a mostrarmi che la domanda di amore e di felicitù vale un uomo, vale una vita. questo richiamo arrivò con potenza anche grazie ad un mio amico prete nel corso della settimana santa. e poi, dopo quella pasqua, avvenne. iniziai a scrivere.
sui banchi di scuola, fottendo anke la lezione, ma quella la fottevo comunque. ora avevo qualcosa di serio di cui scrivere, il cuore. la sua domanda. il suo dolore. la sua grandezza.
ecco... devo molto al liga, perchè è stato lui a darmi quella spinta vitale per cui non era più una cosa banale scrivere.
già da tempo avevo iniziato a prendere in mano la penna, ma fu solo dopo quella pasqua che ebbi l'impulso naturale d portare a compimento quel clima, quella parlata, quel calore che avevo imparato da ligabue.
sì. ero nato alla poesia. potete vedere, dal modo labile in cui sto parlando (vista anche l'ora tra l'altro [SM=g27828] ) che non è facile per me raccontare quanto la mia penna fu influenzata da lui.... era quel suo poetare terra terra, quel rozzo di fondo in cui batteva un cuore, quell'uomo come tanti che dentro di sè c'era tutto, quella sua voglia di vivere tutto se stesso...
proverò più avanti a spiegarmi meglio, mi sto dilungando troppo... però a padre della mia penna io vedo soprattutto lui oggi
vi posterò degli esempi più avanti
see ya
rising dark sun

http://plato87.splinder.com/

Da adesso in poi ci proverò
a farti avere il meglio che ho
il peggio lo troverai da te
ma vale la pena vivere
mi chiederai:"Sì ma perchè?"
so solo che ti dirò:"Vale la pena, vedrai!"
Da adesso in poi.
(Luciano Ligabue)










Ligabue point
Voglio un mondo comico
Voglio un mondo che faccia ridere
Un cielo comodo
Che qualcuno si affacci a rispondere
Voglio svegliarmi quando voglio
Da tutti i miei sogni
Voglio trovarti sempre qui
Ogni volta che io ne ho bisogno.
(in questo punto della canzone ho forse sentito "ti amo"? Io ce lo metto)
Voglio il tempo libero
Sì ma libero proprio ogni attimo
E alzare il minimo
Con la vita che mi fa il solletico
Voglio restare sempre sveglio
Con tutti i miei sogni
Voglio tornare vergine
Ogni volta che io ce ne ho voglia
Voglio volere tutto così
Voglio portarti in un posto che
Tu proprio non puoi conoscere
Voglio volere qualcosa per me
Qualcosa che sia per me
Voglio volere
Io voglio un mondo allaltezza dei sogni che ho
Voglio volere
Voglio decidere io se mi basta o se no
Voglio volere
Voglio godermela tutta fin quando si può
Si può(?) (che c sia un punto interrogativo qui? Io ce lo metto)
E voglio un mondo comico
Che se ne frega se sembra ridicolo

Un mondo facile
Che paga lui vuol fare lo splendido
Voglio non dire mai è tardi
Oppure peccato
Voglio che ogni attimo
Sia sempre meglio di quello passato
(Voglio volere)

Tu che conosci il cielo
Saluta Dio per me
Digli che sto bene
Considerando che
Che non conosco il cielo
Però conosco te
Mi va di ringraziare
Puoi farlo tu per me?
E intanto sono in viaggio
Digli pure che io sono in viaggio
Non lo so dove vado ma viaggio
E gli porterò i miei souvenir
Tutti quanti i miei souvenir (tutte queste parole già valgono un uomo)
Tu che conosci il cielo
E poi conosci me
Le sai le mie paure
Mi sa che sai il perché
Che non conosco il cielo
Farò come potrò
Starò con tanta gente
Per stare solo un po
Facendolo il mio viaggio
Cerco il mio pomeriggio di Maggio
Non lo so come vado ma viaggio
E gli porterò i miei souvenir
Tutti quanti i miei souvenir
(Tu che conosci il cielo)

Io non so se sono cotto, certi giorni non mi basta ciò che vedo e sento e tocco, però so che non so stare fermo, e so che cerco, so che tante volte trovo e perdo qui, tra corpi solidi.
Se il cielo è vuoto o il cielo è pieno, il giorno che ci guarderemo si saprà.
(Il cielo è vuoto o il cielo è pieno)
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