Scritto da: bibba 27/07/2006 1.16
... Vogliamo i colonnelli (forse, a detta di molti critici, io non sono completamente concorde, la sua migliore interpretazione)...
Allora, il film mi è stato regalo dal mio fratellone che oltre ad essere fan di Tognazzi e Monicelli, e un fanatico delle nostre piccole storie sui golpe e del bel paese (come me).
Il film s'ispira a fatti realmente accaduti e rivisitati come sa fare Monicelli, ovvero il golpe segreto e sconosciuto attuato fallimentosamente dal generale De Lorenzo negli anni '60. E questa non poteva che essere una buona occasione per chi si intende di perdenti dignitosi come Monicelli e Age & Scalpelli.
Il film ha un tono del genere "storia sul top secret". La sigla e fatta di foto colorate dei protagonisti, che si muovono, i titoli scorrono di scatto, e la musica è tipo quella dei film di spionaggio con un tema che tende a far salire l'adrenalina agli occhi
. E nel film, le istituzioni caciottare, gli alti gerarchi militari messi male con la salute e con ideali vecchissimi, gli attentanti come quello iniziale al duomo di Milano, e tutte le operazioni segrete, raggiungono l'atmosfera di parodia della cronaca occultata dallo stato in Italia.
Prendiamo cose serissime come Ustica, la stazione di Bologna e anche il piano Solo. Si sa poco e spesso nulla. Tutti credono che dietro ci siano alti esponenti delle nazioni (infatti sembra sia così), ma nel film si nota che ci possono essere benissimo anche "una manica de cojoni" che riesce a mettere casino tra la gente raggiungendo obbiettivi opposti.
Un po' come fu il piano Solo.
Ci sono anche riferimenti espliciti alle forze estremiste di destra e sinistra e alla Grecia dei colonnelli.
Nel film, per dare un tono da documentario storico, c'è un narratore, ci sono i sottotitoli con ore e luogo dell'avvenimento, e i personaggi vengono presentati con delle riassunzioni della loro carriera politica/militare. Inoltre, ci sono frecciatine alla stampa e telegiornali. E anche al cinema, come quella su Fellini riguardo chi mettere per promuovere Roma turisticamente "No Fellini no! Ha sempre parlato mal de Roma!...".
E alla fine, quando tutto è fallito, c'è sempre qualcuno che ne trae beneficio personalmente...
In pratica, è una commedia godibile e che sorprende a tratti. Tenuta in piedi praticamente da solo caratteristi e spalle tranne Tognazzi che fa il toscano molto più marcatamente di come lo era sempre per Monicelli nei primi due "Amici miei".
Difficilmente sono stati fatti film così in Italia. Di più in Inghilterra e a Hollywood, sul tono storico-derisorio-rivelatore.
Però...
Non è nè ai livelli di "I soliti ignoti" o "L'armata Brancaleone" per Mario Monicelli. E nemmeno ai livelli di "I mostri" o "L'anatra all'arancia" per Ugo Tognazzi. Se vogliamo dirla tutta, nemmeno ai livelli degli "Amici miei" con Tognazzi & Monicelli sempre con personaggi alla toscana.
Però è un film che si può vantare benissimo di quello di cui parla e di come è stato fatto, anche se forse si poteva fare di più.
Di conseguenza non credo che sia il migliore e neanche il più divertente film di Tognazzi. Anche se riguardo alle pennellate grottesche e satiriche in molti punti brilla.
Mi piace molto il finale, e la canzone dei colonnelli "bim bum hurrà", che ho registrato dal dvd e ascolto con piacere.