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Sì, lo voglio!

Ultimo Aggiornamento: 14/09/2006 19:21
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The Boss
W4E Legend
12/09/2006 01:56
 
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Settembre,
questo è un mese davvero particolare, dopo il grande caldo estivo, una stagione giunge al termine, è tempo di veder tramontare il sole torrido e di aspettare che arrivi la pioggia. Un mese di transizione che porta all’autunno, introduce una nuova era dove passato e presente smettono di tenersi per mano ed il destino verge in nuove direzioni. Il tramonto era giunto anche per la rivalità fra Jack e Denny Leone, padre e figlio, che nell’estate avevano sfogato sul ring il loro antagonismo. Si erano promessi di lottare con la vita in palio, ma nessuno dei due aveva avuto il coraggio di finire l’avversario. Eppure, questa volta la posta in gioco era molto alta. Denny doveva vincere per ottenere un’opportunità al titolo mondiale, Jack doveva trionfare per salvare la sua carriera. Ancora un’ultima volta, proprio a settembre, il mese che conclude l’estate, Jack e Denny Leone si preparavano all’atto finale, era giunto il momento di veder cadere le foglie dallo spesso albero che rappresenta la carriera di Jack?

New York, giardino della casa di Jack
Una giornata fresca dopo diversi giorni di caldo intenso. Il vento iniziava a tirare con costanza di fronte alla casa di Jack Leone. Un’arietta che poteva dare tranquillità ad un uomo triste, che non riusciva a provare gioia nei buoni doni ricevuti dal cielo. Trasportata dal vento, una foglia finì fra le mani del combattente. Jack la guardò intensamente.

“una semplice foglia, così naturale, così delicata. L’albero in questo periodo viene privato del suo rivestimento, poverino. Alla fine, io lo capisco, anch’io ero come un potente albero, ho subito infortuni e sconfitte, ormai giunto al momento in cui devo ammettere che sono spoglio di ogni potenzialità. Devo accettare l’evoluzione, il vecchio che viene rimpiazzato dal nuovo”

Jack sorrise, a questo punto pronto ad accettare il fatto che suo figlio fosse il futuro del Wrestling. Perché no? Jack era credente, unica cosa che lo rendeva attaccato alla ragione. Il credo in Dio, ultimamente professato tutte le domeniche, in una fra le ultime file per non dare nell’occhio. In un posto come la chiesa, nessuno conosce i lottatori, solo qualche ragazzino un po’ esaltato ma troppo timido per avvicinarsi a te. Jack adorava stare in pace con Dio, riporre in lui le sue preghiere e le speranze per l’atto finale con suo figlio.

La chiesa di Saint Judas. Una piccola struttura piazzata in un luogo rurale fuori dal centro di New York, lontano dal traffico e dagli occhi indiscreti. Un gruppo di persone cominciarono a radunarsi nell’ombra del Suo destino, uno di fila all’altro, in modo da non sembrare troppo sfacciati. La cerimonia che stava per avere inizio era molto importante, era giunto il momento di lasciare che il destino di una famiglia si compisse.

La foglia tornò a muoversi nel vento e, guidata da un movimento oscillante, finì a terra senza fare rumore. Jack la osservava ancora inquieto, ma una candida voce lo raggiunse alle sue spalle.

“Jack, ti ho preparato il pranzo”

Sylvia!
No, era Cinzia, la ragazza che il 13 marzo 2006 lui aveva messo incinta senza volerlo. Ora, sperava di amarla, di poter crescere con lei un figlio e non commettere più gli errori del passato. Cinzia gli voleva bene, aveva iniziato da poco il settimo mese di gravidanza ed aveva imparato a conoscere bene Jack Leone. Lei non lo vedeva più come un idolo della lotta, scorgeva in lui il lato più naturale, la tristezza di un uomo che voleva ricominciare da capo la propria esistenza. Jack non poteva amarla, lei lo sapeva, però lo avrebbe accettato, l’importante era garantire a loro figlio un futuro felice e pieno d’amore.

Jack: “Cinzia, c’è un profumo delizioso, saranno mica i tuoi capelli”
Cinzia: “spiritoso, ti ho preparato verdura alla griglia, so che ti piace tanto”
Jack: “sei un amore, ehi, vieni qui”

Jack baciò la fidanzata sulle labbra, cercando di sfogare su di lei tutta la sua tensione, avrebbe voluto godersi questo atto d’amore, ma non poteva. Durante il matrimonio, aveva promesso di amare Sylvia fino al termine della sua vita, nel bene o nelle avversità.

Cinzia: “Jack, ma tu sei completamente divorziato dalla tua ex?”
Jack: “divorzio legale al 100%, a dire il vero potrei anche risposarmi in chiesa, ho conoscenze influenti ed ho fatto annullare l’atto matrimoniale dal mio avvocato”
Cinzia: “ok, mi fa piacere”
Jack: “non vorrai chiedermi di sposarti, vero?”
Cinzia: “chissà, magari un giorno potrei anche farlo, provare non costa nulla”

Matrimonio, essere felicemente sposati. Era stato felicemente sposato in passato? No, non lo era, Sylvia aveva reso la sua vita un inferno. Eppure, un pensiero continuava a svilupparsi nella sua mente, un desiderio di spingersi avanti, guardare il futuro come qualcosa di positivo. Se suo figlio Denny aveva bisogno di un padre, lui desiderava avere una famiglia.

I fedeli erano ormai dentro il luogo della cerimonia, pure Father James era già arrivato. Padre James prese in mano la Bibbia e diede una veloce lettura per preparare le parole adatte per l’omelia. In quel momento, si sentirono gli applausi scroscianti della gente, era arrivato colui atteso da tutti. Un uomo vestito elegante, con una barba ben curata classica da uomo di affari, ma capelli lunghi e lasciati crescere per mancanza di tempo. Un uomo chiamato Jack Leone.

Jack e Cinzia pranzarono assieme, il venticello dava un grande senso di tranquillità. Jack avrebbe voluto morire nel giardino di casa sua in un momento felice come questo. Davanti agli occhi, lo sguardo allegro della donna che sarebbe rimasta per tanti anni in sua compagnia. Jack le voleva già bene, la trattava quasi come una figlia, in effetti era poco più vecchia di sua figlia Jessica.

Cinzia: “ti senti pronto per domenica?”
Jack: “sì, ce la farò, stavolta Denny non mi può sconfiggere, sono psicologicamente superiore a lui”
Cinzia: “ne sei così sicuro?”
Jack: “c’è la mia carriera in palio! Non posso perdere”
Cinzia: “non puoi o non vuoi?”
Jack: “non voglio. E non gli permetterò di vincere”

Che bugia. Jack, mentre parlava, aveva innanzi a sé un albero che continuava a perdere le proprie foglie. L’immagine della debolezza, eppure, un giorno, l’albero avrebbe ripreso a mostrare tutta la sua possenza, autunno ed inverno sarebbero terminati, esso avrebbe sorriso alla malinconia di Jack, lo avrebbe preso fra le sue foglie, guarendolo dalla depressione. Ancora poco tempo alla nascita del suo secondo figlio maschio, era solo questione di pazienza. Ma lui voleva Denny, lui era il suo obiettivo, la sua ragione di lotta. Senza aver battuto Denny, ogni cosa avrebbe perso valore, Cinzia, il futuro figlio, la stessa sua vita.

Jack: “Cinzia, ho paura di perdere. Come farò senza il mondo che amo così tanto?”
Cinzia: “ci sono qui io, non avere paura, sono pronta a trascorrere la mia vita con te”
Jack: “perché Denny mi odia? Perché Sylvia mi disprezza? Perché Jessica non mi rivolge più la parola? Chi sono io, ti prego dimmelo. Solo tu puoi vedere chi sono realmente, ho bisogno di saperlo. Sii sincera con me”

La risposta fu chiara, Cinzia sapeva chi aveva di fronte.

Un bastardo, opportunista, spietato ed egoista, ma un grande uomo, che amava la federazione di appartenenza più della stessa vita. Lo dimostrava il fatto che era rimasto anche senza il potere, solo per dimostrare qualcosa ai suoi fans. Denny non aveva queste caratteristiche, lui voleva umiliarlo, chiudere i conti con il padre, a Jack invece interessava ritrovare il suo sorriso.

Jack: “Cinzia, chiedimelo!”
Cinzia: “chiederti cosa?”
Jack: “so che c’è una cosa che vuoi chiedermi ma non hai il coraggio di farlo. Sono pronto a risponderti, ma fammi questa domanda”
Cinzia: “Jack, vuoi sposarmi?”

Jack Leone stava seguendo la cerimonia seduto in prima fila, orgoglioso di essere alla sua festa. Padre James lo chiamò di fronte all’altare, il momento più importante era arrivato. Jack era teso, sperduto, ma quella era la parte più attesa. Tutti si aspettavano la sua risposta.

James: “carissimo Jack, sei venuto nella casa del Padre perché il tuo amore per tuo figlio Denny riceva il suo sigillo e la consacrazione davanti al ministero della Chiesa e davanti alla comunità. Tu sei già stato consacrato mediante il Battesimo: ora Cristo ti benedice e ti rafforza con il sacramento finale, perché tu e Denny vi amiate l'un l'altro con amore fedele e inesauribile ed assumiate responsabilmente i doveri di Questo Sacramento. Pertanto ti chiedo di esprimere davanti alla Chiesa le tue intenzioni”
James: “sei venuto a contrarre questo sacramento in piena libertà, senza alcuna costrizione, pienamente consapevole del significato della tua decisione?”
Jack: “sì”
James: “sei disposto, nella nuova via di Questo Sacramento, ad amare ed onorare Denny per tutta la vita?”
Jack: “sì”
James: “se dunque è tua intenzione porre fine alla dominanza di tuo figlio, allora conferma il tuo volere. Vuoi tu Jack Leone prendere atto della tua egemonia, della tua futura vittoria ai danni di Denny Leone e successivamente amarlo e rispettarlo come farebbe un buon padre?”
Jack: “sì, lo voglio”

Il prete benedisse Jack, che si girò verso la folla di fedeli. Tutti iniziarono ad urlare il nome di colui che avrebbe sconfitto Denny. Una vittoria e basta, una sola vittoria e Denny non sarebbe più stato una minaccia, solo il sangue del suo sangue che finalmente si sarebbe ricongiunto a lui. Lui voleva amare Denny, voleva poterlo abbracciare, dirgli che pensava a lui tutte le notti, che il suo abbandono era stato l’incubo della sua vita. Jack amava Denny.


Jack sorrise di fronte alla ragazza che gli aveva proposto di sposarlo. I secondi passavano e Jack aveva in mente un futuro al fianco di una donna che lo amasse, di un figlio cresciuto da lui e di un figlio ritrovato. Jack era il buon pastore, avrebbe accolto a braccia aperte il figlio che amava. Quando si odia una persona così tanto da sentirne la mancanza a non averla vicina, la si ama.

Jack: “Mi sposerò con te e saremo felici. Sì, lo voglio!”
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12/09/2006 01:57
 
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lascio a voi ogni commento, dico solo il classico "che vinca il migliore".

È una sfida fra amici e per l'atto finale abbiamo dato il meglio di noi stessi.
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12/09/2006 14:11
 
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Spot davvero ottimo, forse un po' troppi dialoghi e in alcune parti ho fatto davvero fatica ad andare avanti, comunque come contenuti ci siamo. Non posso dire niente però te la gareggi con Dave [SM=x837063]:
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12/09/2006 16:23
 
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Re:

Scritto da: Cangus 12/09/2006 14.11
Spot davvero ottimo, forse un po' troppi dialoghi e in alcune parti ho fatto davvero fatica ad andare avanti, comunque come contenuti ci siamo. Non posso dire niente però te la gareggi con Dave [SM=x837063]:



[SM=x837074]: [SM=x837063]:
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12/09/2006 23:29
 
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spot pesante ma comunque motlo buono, in certi punti si ha come la sensazione che si potesse fare di più. spot più che buono, ma lascia del rammarico perchè dà quella sensazione di amaro in bocca come a significare che sia un capolavoro mancato. ottima sfida alla pari tra te e dade comunque! :Sm1:
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14/09/2006 19:14
 
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Non avevo ancora commentato lo spot del mio, ehm, "avversario" [SM=x837067]: e devo dire che rispetto ai tre del three stages of hell, che eran già tre ottimi spot, questo è migliore! Molto bello, lo vivo anche perchè è la storia di Jack e Denny che viviamo in prima persona! :Sm1:
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14/09/2006 19:21
 
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Re:

Scritto da: wordlife85 14/09/2006 19.14
Non avevo ancora commentato lo spot del mio, ehm, "avversario" [SM=x837067]: e devo dire che rispetto ai tre del three stages of hell, che eran già tre ottimi spot, questo è migliore! Molto bello, lo vivo anche perchè è la storia di Jack e Denny che viviamo in prima persona! :Sm1:



l'impegno è stato almeno il doppio di ogni spot dei 3 Stages Of Hell. :asd
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