Vista dall'esterno, la casa sembrava molto accogliente: verde come la foresta, ambiente preferito dall'inquilino, sia perchè bellissimo di per se sia per il colore(non sapete che sollievo quando l'uovo di drago che si schiuse per lui fu quello verde e non quello azzurro )davanti alla casa c'era un giardino fiorito, pieno di rose e margherite, narcisi, tulipani, anemoni e altre moltissime specie di fiori, rari e non. Sotto un albero che avrà avuto almeno un paio di centinaia d'anni, c'era un giaciglio di paglia, sopra di esso, fluttuanti, vi erano delle rune verdi smeraldo, vi era scritto "
Hìrador", il nome del drago. Nel giardino scorreva un ruscellino, che vicino al giaciglio formava un laghetto da cui il drago si abbeverava; vicino ad esso vi erano delle grandi fette di carne.
Per arrivare alla casa c'era un vialetto lastricato, che si interrompeva per superare il ruscello, dando spazio ad un ponticello di legno ben intagliato con motivi di rose e di draghi ben fedeli agli originali, su di questo faceva ombra un salice che cresceva sulla riva e si appendeva sul corso d'acqua.
La porta, lavorata dal miglior falegname degli elfi, portava un disegno del paesaggio di Eoam, la patria del Cavaliere. sopra la porta, vi era un disegno scolpito nella roccia: un drago appooggiato a un esagono al cui interno vi era un paesaggio boscoso con delle montagne sullo sfondo: era il simbolo del cavaliere, il drago verde e la foresta.questo simbolo era anke sull'armatura del drago e del Cavaliere.
Solcata questa, vi era il salotto.
Con pavimento di legno, pareti bianche. Su uno dei muri vi era un camino bellissimo, con davanti un tappeto e due poltrone.
Vi erano anche due divani al centro della stanza, per fare conversazione quando erano presenti molti ospiti. Su dei manichini, vi erano due armature: quella del Cavaliere, d’oro e Mithril, finemente lavorata dai nani, al fianco vi era il fodero della spada, incastonato di diamanti. All’interno la lama era verde smeraldo dato che, com’era usanza, gli elfi forgiavano una lama dello stesso colore del drago, il nome della lama era Car’dem, parola dell’antica lingua che stava a significare Smeraldo; al suo fianco, vi era l’armatura del drago, anch’essa dono dei nani, presentava alcuni graffi in ricordo delle passate avventure.
Al muro vi erano vari quadri, spiccavano fra questi il ritratto della madre da giovane, di una rara bellezza, e il disegno di una delle gesta del cavaliere: era a capo di un esercito, in groppa al suo drago, con Car’dem in alto, che rifletteva la luce del sole: davanti a lui, di spalle, vi era un esercito di Urgali che rimanevano accecato e allo stesso tempo impaurito dal cavaliere. Nella stanza vi erano tanti altri ornamenti.
Una porta dava sulla cucina.
Essa era molto accogliente: al centro vi era un tavolo per tagliare gli ingredienti; appeso al muro, sul fornello(a magia
![[SM=g27987]](https://im0.freeforumzone.it/up/0/87/15868629.gif)
), vi era un vasto assortimento di pentole e padelle, coltelli e mestoli.
Da come era ben tenuta la stanza, chiunque si affacciava capiva che al proprietario piaceva cucinare.
Sia la cucina che il salotto erano collegate al bagno, molto spazioso anke questo, le piastrelle(rigorosamente in varie tonalità di verde ) sul pavimento e metà del muro formavano disegni astratti.
La vasca era in marmo con rubinetti d’oro, il vaso da notte era un vaso da notte
.
Questa stanza aveva tre porte: quella per il Salone, quella per la cucina e quella per la camera da letto.
Questa aveva un letto matrimoniale a baldacchino con tende dorate, il legno aveva molti fregi bellissimi. Su un muro, altrettanto bello, vi era un armadio con miriadi di vestiti di ogni genere e per ogni occasione. Vicino a questo, un ritratto del Cavaliere in groppa a Hìrador mentre volano insieme nei cieli.
Su una scrivania da lavoro, oltre a vari documenti e disegni, vi era un
Diario rilegato con una copertina verde luccicante in cui Harabist il cavaliere riportava la sua vita.
P.S. il cavaliere, Stefano, aveva finito l’addestramento cinque anni prima, aveva un’esperienza tale da essere ben trattato anche da Eragon l’ammazzaspettri, che aveva sconfitto Galbatorix anni prima ed era ora il più saggio e anziano del nuovo ordine dei Cavalieri dei Draghi. Esso alloggiava ora con Saphira, la sua dragonessa, nella casa di Ellesmèra più bella dopo quella della regina Islanzadi.
[Modificato da Laraza92 14/06/2005 16.32]
Senza musica la vita sarebbe un errore(Nietzsche)
