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| Compagno di Muro | |
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13/04/2007 10:25 | |
«Il fulmine Suazo si ferma così...»
Raggi sottolinea la forza dell’attaccante ma promette battaglia
PRIMA C’ERA RONALDO, adesso arriva Suazo. Due clienti niente male per la difesa azzurra, anche se, dirà il tifoso, per chi gioca in serie «A» (ed è sesto in classifica) affrontare settimanalmente giocatori del genere fa parte del mestiere. Vero, ma ogni volta che un difensore dell’Empoli incontra sulla propria strada uno che di gol ne fa tanti, e belli, c’è da fare sempre un pizzico di attenzione in più...
«Altrochè — ammette Andrea Raggi, uno dei pezzi pregiati della retroguadia empolese — perchè Suazo è uno dei centravanti più forti che ci sono in circolazione. Lui è un giocatore velocissimo, uno che se trova spazio diventa incontenibile».
Secondo te è sottovalutato?
«Io penso di sì. Senza nulla togliere al Cagliari, penso che Suazo possa giocare, e segnare, anche in una grande squadra».
Come si ferma?
«Con la pistola... Scherzo, ovviamente. Bisognerà concedergli poco spazio, altrimenti c’è il rischio che diventi devastante...».
Parliamo dei sardi in generale: che partita ti aspetti?
«Difficile. Primo perchè si tratta di una trasferta, e secondo perchè loro vengono da una vittoria importantissima conquistata ai danni del Palermo, che l’ultima arrivata proprio non è...».
Che Empoli servirà per fare risultato?
«Tonico e brillante. Il Cagliari è un avversario ostico, ma alla portata. Del resto lo dice la classifica: i sardi non sono facili da affrontare, ma anche noi, se vogliamo, possiamo benissimo portare a casa i tre punti».
La corsa Uefa non è finita...
«Anzi, è appena cominciata. Per raggiungere l’obiettivo, è importante far punti in trasferta. Sarà fondamentale andare in campo con la giusta convinzione: dobbiamo cercare di ripetere le imprese di Udine e Palermo. E’ nelle nostre possibilità, e dobbiamo riuscirci».
Per farlo sarà importante non prendere gol, cosa che negli ultimi tempi...
«Eh, sì, purtroppo è un dato di fatto...».
Da cosa dipende secondo te?
«Dall’atteggiamento tattico della squadra. E’ chiaro che con un attaccante in più paghiamo qualcosa in fase difensiva, del resto i gol che abbiamo preso lo dimostrano in pieno».
Qual è la ricetta?
«La stessa di sempre: la compattezza tra i reparti. Dobbiamo rimanere più uniti, ridurre la distanza tra difesa, centrocampo e attacco: fare in altre parole quello che facevamo fino a qualche tempo fa».
Parliamo di Raggi: la convocazione in Nazionale, il primo gol in serie «A» e una stagione record da parte della squadra. Ci fermiamo qui?
«Indubbiamente sono molto soddisfatto dei risultati ottenuti quest’anno, ma se mi credessi un giocatore affermato farei uno degli errori più grossi della mia vita».
La tua è comunque una conferma importante...
«Di questo devo ringraziare soprattutto la società e il mister, oltre naturalmente ai miei compagni, per la grande fiducia che mi hanno dato. Però, mi rendo conto che c’è ancora tanto da imparare: per uno come me la strada è ancora lunga, inutile perciò avere fretta...»
di TOMMASO CARMIGNANI la nazione
di solito questo genere di interviste..... secondo me portano sfiga.....e non credo alla sfiga....cagni si rassegni.... un gol la frccia nera secondo me ce lo fa.....ma noi ne facciamo due di più con ....... buscè, poi.... uno che segna il suo primo gol in A....e...boh ci devo ancora pensare... |
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