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Il nostro Presidente: FABRIZIO CORSI

Ultimo Aggiornamento: 19/09/2009 01:02
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Corsi, tra bilanci e prospettive
«Dovremo curare l’aspetto psicologico dei ragazzi. Pratali? Tutto fermo»

di TOMMASO CARMIGNANI
UN BILANCIO sulle prime tre settimane di ritiro, l’immancabile valutazione della squadra, il futuro dello stadio e di Pratali. E’ un Fabrizio Corsi a tutto campo quello che si appresta ad iniziare la sua nuova avventura in serie «A». Presidente azzurro da una vita, anche per lui, a settembre, si spalancheranno le porte dell’Europa. Intanto però il massimo dirigente preferisce di gran lunga concentrarsi sul presente. Dai primi giorni del ritiro alle amichevoli precampionato, dall’integrazione tra «vecchi» e nuovi al monito nei confronti della squadra.
«Il prossimo sarà un campionato più difficile rispetto a quello dello scorso anno — spiega lo stesso Corsi — perchè andremo ad affrontare più squadre di spessore. In più, dovremo certamente considerare la voglia di rivalsa di alcune formazioni che l’anno scorso con noi hanno sofferto».
Inutile fissare gli obiettivi...
«Li conosciamo bene. L’Empoli lotterà anche quest’anno per il quart’ultimo posto. Abbiamo tutte le carte in regola per centrare il traguardo, ma bisognerà fare attenzione».
Alle rivali?
«Sì, ma anche a noi stessi. La società, il mister, il pubblico, gli addetti ai lavori: tutte queste componenti dovranno essere brave a trasmettere alla squadra i giusti valori. Dovremo lavorare molto sull’ aspetto psicologico».
In che senso?
«Sarà importante mantenere la mentalità da guerra, giocare cioè come sappiamo ma senza presunzione. Questa è una caratteristica che deve rimanere distante dal nostro modo di pensare. Ritenerci superiori agli altri a prescindere è deleterio».
Cambiamo discorso: che idea si è fatto dopo queste prime tre settimane di ritiro?
«Ho avuto l’impressione di avere di fronte un gruppo coeso sotto tutti i punti di vista. I giocatori, i tecnici, la società e gli addetti ai lavori sono una famiglia davvero molto unita. Lavorare con presupposti del genere è molto vantaggioso».
Cosa pensa della squadra?
«Abbiamo dato al mister numerose possibilità di scelta. Come ho detto in precedenza, abbiamo tutte le carte in regola per salvarci».
Parliamo dei nuovi: si sono integrati bene...
«Non mi stupisce. Ormai ci conosciamo bene: sappiamo che il nostro è un ambiente competente e professionale a tutti i livelli. Non soltanto la squadra, ma anche i magazzinieri, lo staff tecnico, gli addetti al campo: lavorare circondati da persone così è un vantaggio per tutti, figuriamoci per chi viene da fuori e deve ambientarsi».
Capitolo stadio: oggi sono previste novità...
«Infatti riceveremo i progetti della Ceta per l’eventuale ampliamento. Ora dovremo valutare costi e benefici con l’amministrazione comunale, per vedere se conviene aumentare la capienza. Evitare la perdita della mutualità è l’obiettivo».
Maratona coperta: un grande impegno della società...
«Siamo andati incontro alla gente. Oltre alla struttura, abbiamo optato per una politica dei prezzi popolare. Fare l’abbonamento in Maratona costa quanto andare a vedere la partita in curva da altre parti. L’obiettivo è riempire la tribuna di abbonati, sfruttando, se possibile, l’affluenza che proviene dai tanti paesi del Circondario e non solo».
Cambiamo ancora discorso: Pratali...
«La situazione non è cambiata. Il giocatore ha sbagliato e adesso deve riflettere. Lui parla di promesse, noi rispondiamo che certe dichiarazioni sono un pò troppo pesanti».
Ancora questa famosa promessa: che c’è di vero?
«I patti sono gli stessi per tutti. Con Pratali avevamo parlato di grosse società. Di fronte ad un’offerta adeguata l’avremmo ceduto, ma siccome chi l’ha chiesto non soddisfa le nostre richieste, crediamo che che il giocatore debba restare. Vi faccio un chiaro esempio: quando la Juve chiese Almiron, noi dicemmo al giocatore che il prezzo, come sempre, l’avrebbe fissato l’Empoli. Coi soldi che ci volevano dare inizialmente lui non si sarebbe mosso. Il giocatore non battè ciglio».
Resta una brutta situazione...
«Tutti possono sbagliare, anche un giocatore di 28 anni come Pratali. Noi però siamo perfettamente in grado di giocare, e questo con o senza di lui».

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