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Gli arbitri disprezzati, derisi, ma indispensabili!

Ultimo Aggiornamento: 24/09/2009 13:22
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24/09/2009 13:22
 
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Intanto Peruzzo ha confermato d'essere un mediocre, perdipiu' malato di protagonismo. Una espulsione e un rigore non visti. Mi ricorda vagamente qualcuno..... [SM=x1380979]
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21/08/2009 16:03
 
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Un decalogo e tanti buoni propositi
« Arbitri tranquilli siamo i migliori»
Nicchi: Liberi e autonomi tecnicamente, vigileremo


Dall’inviato
Edmondo Pinna
COVERCIANO (Fi) - La ventunesima squa­dra in serie A. La ventitreesima in serie B. E come ogni presidente che si rispetti, ecco la promessa: «Siamo i migliori del Mondo» . Non è cambiata la formula dei campionati, nean­che è stato anticipato il Mondiale di Sudafri­ca 2010. Marcello Nicchi, però, il suo procla­ma pre-campionato l’ha fatto. Non certo per imitare la scia (polemica) di Lippi e Mourin­ho. Lui, il presidente dell’Associazione Ita­liana Arbitri che punta ad arrivare a 40mila associati (ora siamo intorno ai 32mila), si è ri­volto direttamente all’argenteria, come chia­ma il gruppo dei trentasette a disposizione di Collina. Dando loro una specie di decalogo, di traccia da seguire, sempre e comunque.
Dieci punti che il numero uno dei direttori di gara ha tenuto a sottolineare. 1) «Final­mente si gioca e si smette di parlare, anche se di noi in questi mesi estivi si è parlato po­co: un buon segno» ; 2) «Sono orgoglioso del lavoro che sta portando avanti questo grup­po, i giovani sono più maturi e imparano in fretta. Orgoglioso e non meravigliato, si badi bene» ; 3) «Lo stesso spirito l'ho rivisto al ra­duno della Lega Pro: bene, questo significa che si comincia a parlare la stessa lingua, anche tecnica» ; 4) «Qui non si scherza, si la­vora con le regole» ; 5) «Non siamo più dispo­sti a ricevere offese in campo» ; 6) «La squa­dra degli arbitri è pronta» ; 7) «Cercheremo anche di parlare ai tifosi, magari arrivando a spiegare il perché di un nostro errore. I ti­fosi sono più maturi e questo aspetto non va sottovalutato» ; 8) (rivolto ad Abete) «Inac­cettabile nel 2010 subire ancora tante, trop­pe aggressioni in periferia, spesso da tesse­rati Figc. Questo non deve più avvenire» ; 9)
«Sento che tutti sono pronti a vincere tutto. Ma ricordo che per chi vince c’è qualcuno che perde e non può essere l’arbitro il capro espiatorio di una sconfitta. Serve una cultu­ra della sconfitta, che in Italia non c’è» .
ATTACCO - Il decimo punto è un attacco ai presidenti di Lega Pro e Dilettanti, Macalli e Tavecchio (che non nomina mai). Ruggini re­centi, nomine di commissari che non sono an­date giù ai padroni delle Leghe. «Noi siamo liberi e autonomi tecnicamente e questo è una garanzia per tutti. A chi vuole a tutti i costi un cambiamento dico: non ce n’è biso­gno. Abbiamo risorse, idee e cervelli non di­co per autogovernarci, ma per migliorare sì. Preoccupatevi di chiederci arbitri bravi, poi sarà compito nostro. E ricordo che l’ultima volta che qualcuno si è voluto intromettere in questioni tecniche, sappiamo cosa è succes­so... » . Riferimento a Calciopoli, neanche tan­to velato... E sul caso Paparesta (Abete: «La sentenza del Tar ha una sua valenza» ) ha detto: «Ci sarà un Comitato Nazionale ai pri­mi di settembre, prenderemo atto della deci­sione del Tar e vedremo il da farsi. Non c’è fretta».
CARICA - Agli arbitri: «Andate in campo, li­beri e tranquilli. Io vigilerò su di voi, e con me Abete. Non abbiate paura di sbagliare, non siete delle macchine. Anche se in alcuni ca­si siete anche più bravi delle macchine. Sie­te ancora gli arbitri più bravi del mondo. Su una cosa non transigerò: i comportamenti» .
COLLINA - Un punto sottolineato anche Col­lina:
«Certi comportamenti da parte dei gio­catori devono essere sanzionati. Su questo vi­gileremo con attenzione» . Ripasso delle novi­tà. Fuorigioco: «Il difendente che esce fuori dal campo deve essere considerato sulla li­nea (di fondo o perimetrale) e contribuisce a sanare le posizioni degli avversari. Quando si esaurisce l’azione, l’arbitro interromperà il gioco» . Meno interruzioni: «Non significa fi­schiare di meno. Servirà la collaborazione
dei giocatori» .


LA TERNA DELLE MAGLIETTE: GIALLA, CICLAMINO E NERA
Da sinistra gli arbitri Rocchi, Rosetti e Rizzoli con le nuove divise all’insegna del vintage presentate ieri a Coverciano.
Per il nuovo colore (ciclamino, ispirato, scelto e voluto da Collina in versione stilista), che richiama le vecchie casacche dei direttori di gara internazionali (quelle, però, avevano anche intarsi neri), e per il taglio (comune anche alle “classiche” nera e gialla), con i due taschini obliqui che riportano alla prima divisa degli arbitri (era una giacca). Per tutte, poi, pantaloncini sempre neri e calzettoni che riprendono i colori delle maglie

corriere dello sport
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10/07/2009 07:06
 
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Arbitri Stagione in chiaroscuro per la sezione Galligani di Empoli a causa di quattro declassamenti importanti, ma anche tante note positive
La conferma di Pinzani, ma anche qualche delusione

Tommaso Carmignani per la nazione
DICIAMO che poteva andare meglio, ma che alla fine non mancano gli spunti per sorridere. E’ stata una stagione leggermente deludente quella che si è appena conclusa per gli arbitri della sezione ‘Galligani’ di Empoli, che dopo le soddisfazioni raccolte nelle scorse annate masticano amaro per quattro declassamenti importanti.
Prima, però, è bene sottolineare le note positive, quelle che immancabilmente arrivano da Riccardo Pinzani, sempre più fiore all’occhiello della sezione. Il direttore di gara empolese ha appena concluso il secondo anno nella Can di A e B, il top della categoria arbitrale. Una stagione positiva che gli è valsa la conferma per il prossimo anno.
«Riccardo è andato bene, ha diretto sei gare in serie A e si è confermato come uno dei giovani più promettenti del panorama arbitrale italiano — spiega il presidente della sezione di Empoli, Leonardo Ciambotti — siamo naturalmente contenti per lui e nutriamo la ragionevole speranza che la sua sia una carriera destinata a diventare sempre più brillante».
Per Pinzani, il prossimo sarà un anno davvero importante. Dopo le prime due stagioni in cui ha dovuto fare i conti con l’esordio nella categoria più alta e nobile del calcio italiano, la serie A, ora ci si aspetta una conferma ad alti livelli.
«L’obiettivo è quello di riconfermarsi e di racimolare quante più presenze possibili in serie A — dice ancora Ciambotti —. Non sarà facile, ma lui ha tutte le carte in regola per farcela».

COME detto, però, quella che si è appena conclusa non è stata una stagione così ricca di soddisfazioni come altri anni. Pinzani a parte, i direttori di gara di casa nostra hanno dovuto masticare amaro per i declassamenti di D’Agostino dalla Can di Lega Pro, di Pignone, Cavallo e Cei dalla Can di serie D.
«Peccato — spiega ancora Ciambotti — perchè stiamo parlando di quattro arbitri nei quali credevamo molto. Tant’è, le loro soddisfazioni se le sono tolte, ma per la sezione questo non è positivo. Pignone adesso proverà a salire in Lega Pro come assistente, D’Agostino forse proverà la carriera di osservatore, gli altri invece hanno smesso».

EPPURE, basta parlare di giovani per tornare a sorridere. Anche qui le soddisfazioni non sono affatto mancate.
«Prima però facciamo i complimenti a Sani e Stefanelli — sottolinea Ciambotti — che come assistenti alla Can di Lega Pro hanno concluso una stagione da incorniciare. Il primo in particolare ha grosse prospettive. Poi c’è stato il passaggio di Meozzi alla Can di serie D come assitente, mentre nelle categorie regionali segnialiamo Cipriani. Per lui quella che si è appena conclusa è stata un’annata decisamente positiva: nella prossima ha tutte le carte in regola per salire dall’Eccellenza alla categoria Scambi, anticamera per la serie D».
Note liete arrivano anche dalle categorie Prima e Seconda, dove la sezione di Empoli vanta una nutrita schiera di giovanissimi pronti a ricalcare le orme dei vari Pinzani o D’Agostino.
Infine, per le giacchette nere di casa nostra è stata festa grande anche dal punto di vista del calcio giocato, perchè la squadra della sezione ha vinto il torneo Multicons battendo in finale la rappresentativa della Polizia. E adesso, dopo un po’ di meritate vacanze, occhi puntati al prossimo anno. Quando si diventa importanti, il grande obiettivo diventa quello di migliorare sempre più.
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09/07/2009 06:48
 
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Collina confermato A Farina la Can D Il presidente Nicchi: «Un team di amici, garantiamo impegno e trasparenza»
ROMA Conferma scontata di Pierluigi Collina alla guida della Can maggiore, scontata anche la nomina di Stefano Braschi (che ha ben operato a livello regionale) alla guida della Can Pro, Stefano Farina è la vera novità alla guida della Can D dopo aver appena appeso il fischietto la chiodo; la Cai è affidata a Carlo Pacifici, il Calcio a 5 ad Andrea Lastrucci. Con le nomine di ieri, l’Aia dà il via ufficiale alla nuova stagione. Il presidente Nicchi ha di che essere soddisfatto. Trasparenza «Abbiamo completato il nostro organico dando l'allenatore a tutti i nostri arbitri. È una squadra di amici che avrà il compito di garantire trasparenza e impegno», le sue prima parole, e poi aggiunge: «Niente di buono viene buttato via. Ecco che si spiegano gli impieghi di Domenico Messina nella squadra di Braschi, di Paolo Dondarini, Nicola Ayroldi e Piero Ceccarini in quella di Farina. Si rivede anche Pasquale Rodomonti alla guida del comitato regionale Abruzzo.
I volti nuovi Visibilmente soddisfatti Braschi e Farina per la nomina. «Sono molto contento, il mio programma: lavorare » , spiega Braschi. «Vivo una forte emozione, lavorerò per avere nuovi arbitri per Braschi e Collina», spiega il suo impegno Farina. Infine il confermato Collina: «Sono orgoglioso di questa riconferma. Mi fa piacere che si creda in questo progetto» ha detto soprattutto per la scontata approvazione del «progetto giovani». Intanto gli arbitri di AeB sono già a Roma per le visite medica all’Acqua Acetosa e in attesa che 4 federazioni straniere usino i nostri «allenatori» per preparare i propri arbitri.

La Gazzetta
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02/07/2009 10:18
 
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Ovvia giù .... facciamogli un ultimo coro

Tutto lo stadio [SM=x1380982] tutto lo stadio [SM=x1380982] tutto lo stadio

FARINA TUSEI UNFIGLIODIPUTTANA ... FARINA TUSEI UNFIGLIODIPUTTANA .. FARINA TUSEI UNFIGLIODIPUTTANA ..
[SM=x1380976]
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01/07/2009 22:50
 
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Stefano Farina lascia l'arbitraggio
con lui 'dismessi' anche altri sei direttori di gara fra cui Dondarini
Il fischietto internazionale della sezione di Finale Ligure ha raggiunto i limiti di età. Promossi cinque arbitri
01/07/2009 - 17:39
5 commenti
Stefano Farina non farà più l’arbitro di calcio in serie A e B. Il direttore di gara, nativo di Genova e della sezione di Finale Ligure (anche se dal 2003 risiede a Roma) lascia l’arbitraggio sul campo per raggiunti limiti di età, insomma è troppo ‘vecchio’ per dirigere una gara.
Il fischietto internazionale, una delle più autorevoli figure arbitrali nazionali, è ricordato soprattutto dalla tifoseria azzurra per il caso avvenuto nella stagione '98/'99, quando il club fu penalizzato di due punti in seguito a un presunto tentativo di corruzione ai suoi danni.
In ogni caso Farina non è l’unico a lasciare.


All'interno della formazione della CAN di serie A e B, sono stati dismessi sette arbitri: oltre a Farina, come detto per limiti di età, anche Michele Cavarretta, Paolo Dondarini, Luca Marelli, Valerio Scoditti per normale avvicendamento, Nicola Ayroldi e Oscar Girardi dimissionari, mentre in cinque sono stati promossi: Daniele Doveri, Emiliano Gallone, Angelo Giancola, Marco Guida e Luigi Nasca. Rispetto alla passata stagione quindi la squadra del designatore Pierluigi Collina sarà composta da 37 elementi (due in meno)
"Oggi si conclude la vecchia stagione e inizia quella nuova nella quale il nostro obiettivo sarà ancora una volta garantire il servizio migliore possibile al mondo del calcio. Gli arbitri saranno pronti, anzi sono già pronti". Così il presidente dell' Aia, Marcello Nicchi, ha aperto la conferenza stampa di presentazione delle nuove formazioni dei ruoli arbitrali nazionali relativi alla stagione sportiva 2009-2010.

"L'organico ridotto permetterà di utilizzare più arbitri lasciandone sempre di meno a riposo - ha spiegato Collina - è questo un fatto importante perché gli arbitri sono come i giocatori: più vengono utilizzati e più rendono". "Le scelte su promozioni e dismissioni - ha concluso - sono state fatte esclusivamente rispettando quanto emerso dal campo. Le risultanze espresse nel terreno di gioco sono infatti servite per stilare una classifica e fare delle scelte".



Ma che non gli si fa un salutino?!?!?! [SM=x1380982]

Uomo di M.... Farina Uomo di M...., Uomo di M...., Farina Uomo di M.... [SM=x1380976] [SM=x1380986]
[Modificato da dabustoarsizioxlempoli 01/07/2009 22:51]
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01/07/2009 18:10
 
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Arbitri, bocciati in sette: Out Dondarini e Marelli
Oggi alle 14.30 ufficializzata la nuova squadra di Collina. Queste le decisioni: cinque promozioni, proroga per Saccani, addio a Farina, dimissionari Ayroldi e Girardi, non hanno convinto anche Scoditti e Cavaretti. Fra gli internazionali la Uefa promuove Rizzoli e Rocchi
MILANO, 1 luglio 2009 - Tempo di promozioni e bocciature per gli arbitri. In Italia sono sette le bocciature, e 5 le promozioni. Anche l’Uefa ha rimescolato le carte in vista della prossima stagione di gare internazionali: ottime notizie per Rizzoli e Rocchi. Ma partiamo dalle decisioni italiane, che verranno ufficializzate nella conferenza stampa convocata alle 14,30 dall’Aia.
fuori dondarini e marelli — La squadra di Pierluigi Collina (confermatissimo) perde Farina (che ha usufruito di una proroga), Ayroldi e Girardi (entrambi dimissionari) più Scoditti e Cavaretta (non hanno convinto: solo una direzione in A in due anni). Ma non finisce qui: le dismissioni saranno sette con la bocciatura di Paolo Dondarini, ex internazionale retrocesso anche dall’Uefa nei giorni scorsi (ne parliamo più avanti). Non solo, sulla lista nera c'è anche Luca Marelli. Insomma, sette uscite, con la promozione di cinque arbitri dalla Can Lega Pro: Nasca di Bari, Giancola di Vasto, Doveri di Roma, Gallione di Alessandria e Guida di Torre Annunziata. Proroga di un anno a Massimiliano Saccani: la sua esperienza tornerà utile.
Spostamenti — Alla Can di Lega Pro il presidente Marcello Nicchi ha scelto Stefano Braschi (fuori Dal Forno). L'ex arbitro inizia così un percorso che potrebbe portarlo in un biennio a scalare la Can di A e B. Perché due anni? E' un tempo giusto per plasmare un gruppo di fischietti che poi si ritroverebbe a gestire nella categoria superiore. Ma soprattutto il prossimo biennio consentirebbe a Collina di completare il suo ciclo di lavoro con gli arbitri «giovani». I risultati sono evidenti: la crescita dei vari Orsato, Damato, Celi, Gervasoni e Valeri lo testimonia. Altre novità potrebbero arrivare nella Commissione della Can A e B: Stevanato (sicuro), Borriello e Capraro (probabili) dovrebbero essere avvicendati. Se ne saprà di più tra una settimana.
UEFA — Dicevamo dell’Uefa: l’Italia mantiene 2 arbitri nella categoria Elite (i 29 migliori d’Europa), ma con Rosetti c’è il promosso Rizzoli. In Premier Category (la seconda fascia) è stato retrocesso Trefoloni (penalizzato dopo Celtic-Aalborg), raggiunto da Rocchi, promosso a tempo di record: è internazionale solo da 18 mesi. Dondarini, invece, retrocede dalla Second Category (dove resta Tagliavento) alla Third Category (ci sono anche Banti, Bergonzi e De Marco), ma la sua carriera d’internazionale era già al capolinea anche senza la dismissione dalla Can: a gennaio entreranno Damato e Orsato
.
Francesco Ceniti
Gazzetta dello Sport

p.s. clay come lo vedi farina assistente stretto di collina?
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Compagno di Muro
06/04/2009 13:30
 
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Vorrei aprire e chiudere una parentesi.
Il calcio italiano è un malato terminale, convinzione giustificata dalla giornata di ieri, lo spezzatino del quale io sono stato spettatore. Lo ammetto, ho visto le partite di ieri di Milan e inter. E' stato uno spettacolo indecoroso. 3 squadre su 4 ieri (udinese esclusa) non sapevano come giocare al calcio, attaccare lo spazio, movimenti senza palla ecc.. TUTTE AZIONI PALLA AL PIEDE. Pi è logico che chi è più bravo vince. In alternativa, vince chi è più organizzato (vedi Chievo).
Riassunto delle 2 partite: 3 gol, un autogol con l'inter ceh vince con alla fine 0 dico 0 tiri in porta, milan che vince su calcio piazzato al 91esimo con il lecce in casa, cosa che denota 1 ilfatto che non si riesca a far gol prima contro una squadra imbarazzante, 2 che il lecce NON può a Milano sullo 0-0 prendere gol al 91esimo, han fatto punizione dal limite evitabilissima e poi la marcatura è andata a farsi benedire!
Una volta constatato questo scandalo, gli arbitri e la nazionale.
Lippi a fine partita dice: La partita l'abbiamo pareggiata per colpa dell'arbitro. SI, ok l'espulsione di Pazzini non c'era, però prendere quel gol lì è da polli!! Una palla che cadeva a mezz'altezza da dietro con spizzata di testa e colpo al volo di keane, con risultato che su quell'innocuo cross c'erano dua attaccanti che han fatto quel che volevano della difesa azzurra.
Un ultimo appunto: Perchè il mitico Lippi non ha evidenzato con altrettanta solerzia la mancata espulsione di cannavaro contro la serbia?
Sul tema: ieri l'intervista di Mazzarri è stata veramente penosa
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31/03/2009 19:27
 
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L DESIGNATORE SUL CARTELLINO ARANCIONE: «ORMAI È TROPPO TARDI»
E Collina cuce la bocca agli arbitri
«Non sono favorevole alla discussione nel dopo partita: troppe tensioni»


FIRENZE. «A oggi non sono favo­revole a un eventuale intervento degli arbitri in sala stampa subito dopo la fine delle partite». Lo ha detto il designatore della Can A e B, Pierluigi Collina, intervenendo al convegno “Sport e storia, studenti e campioni a confronto”, ieri mattina a Firenze davanti a una platea di un migliaio di studenti. «Ci sono tempi e modi perché gli arbitri pos­sano parlare - ha aggiunto - e a og­gi si ritiene che il dopo partita non sia un tempo adatto e che la sala stampa non sia un luogo adatto. Il giorno in cui determinate tensioni non ci saranno più magari di­venteranno adatti gli interven­ti in sala stampa dopo la fine delle partite».
IL CARTELLINO ARANCIONE
«Ormai l’International Board ha bocciato la proposta di introduzio­ne del cartellino arancione, quindi è inutile parlarne - dice ancora Col­lina -. In altri sport, come la palla­nuoto o il rugby, l’espulsione a tem­po c’è. Io non ne sono mai stato un sostenitore, però è una regola che se fosse applicata al calcio consen­tirebbe di risolvere le situazioni ibride, ovvero quelle in cui magari un’ammonizione è troppo poco ma un’espulsione è troppo, con tutte le negatività derivanti dal fatto di far stare fermo un giocatore per un certo periodo di tempo».
ARBITRI IN TV Cartellino rosso da parte di Pierluigi Collina agli ar­bitri in tv subito dopo le partite: «Non sono favorevole. Non è anco­ra il momento, subito dopo le gare ci sono ancora troppe tensioni. Ci sono tempi e luoghi giusti per fare parlare gli arbitri, per ora il dopo partita e la sala stampa stampa non lo sono». Questa è un po’ l’idea del nuovo presidente dell’Aia, Mar­cello
Nicchi, che ha fatto sapere di voler dare la parola ai direttori di gara, ma «mai nel dopo partita. E mai prima che il giudice sportivo abbia deciso su certi episodi», ha spiegato nelle scorse settimane. Ag­giungendo che «parleranno coloro che lo sanno e lo possono fare, non tutti sanno spiegarsi bene davanti a tante telecamere. E ogni volta che ci sarà polemica, non ci saremo».
LOTTA AL DOPING «Abbiate ri­spetto di voi stessi, non usate truc­chi per vincere». È l’esortazione con la quale Collina ha concluso il suo intervento al convegno. Un’esorta­zione rivolta agli studenti prove­nienti da tutte le province della To­scana: «Fare sport significa sudore e sacrificio. A volte per evitare i sa­crifici vengono proposte scorciatoie o medicine che consentono di arri­vare più in fretta a un risultato. Ma ricordate che un giorno tutto que­sto lo pagherete. Se non volete pen­sare all’etica sportiva, cioè all’im­moralità di vincere grazie a un trucco, pensate almeno alla salute: ciò che ottenete oggi in termini di risultato lo pagherete fra 10 o 20 anni in termini di salute».

tuttosport
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01/03/2009 18:08
 
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Sì agli arbitri d’area Abete: Italia pronta
Ok alla sperimentazione in competizioni professionistiche Il presidente Figc: «Disposti a provarli nei nostri campionati»

di Andrea Fanì
Alla 123ª riunione annuale dell’Internatio­nal Board (IFAB), l’organismo cui com­petono le decisioni sulle regole del calcio, te­nuta ieri in Irlanda del Nord, è stata presa una decisione storica: via libera alla speri­mentazione dei «giudici d’area» (il nome non è ufficiale ma serve a rende­re l’idea) nei tornei professio­nistici. E’ passata quindi la proposta avanzata da Michel Platini, numero uno dell’Ue­fa, e caldeggiata da Giancar­lo Abete, presidente Figc.
FAVOREVOLE - Era stato pro­prio il numero uno della Fe­dercalcio ad avanzare, tempo fa, la candidatura del calcio italiano a speri­mentare la nuova formula, già provata con buoni risultati nell’Europeo Under 19. E ie­ri, lo stesso Abete ha ribadito: « Condivido la sperimentazione, ha già avuto verifiche e va­lutazioni positive dai nostri arbitri ». Il riferi­mento del presidente è al primo esperimen­to, fatto il 10 ottobre 2008 all’Europeo Under 19: Norvegia-Slovenia fu diretta dal nostro Rizzoli, con De Marco e Saccani «giudici d’area», Baggiani e Di Liberatore guardali­nee. L’esperimento piacque ai protagonisti, e Abete prosegue sicuro sulla strada condivisa con Platini: « Abbiamo già dato alla Fifa la nostra disponibilità, ora dovremo approfon­dire la questione con Lega e Aia, per indivi­duare una competizione pro­fessionistica adatta. Potrebbe essere un campionato o la Coppa Italia, ma ne parlere­mo meglio al Consiglio Fede­rale
(domani, ndr)».
FUNZIONAMENTO - La rifor­ma trova d’accordo anche il designatore Pierluigi Collina, che a Sky ha approfondito la questione: « Credo sia un’opportunità per l’Italia, è una cosa che dà valore a una nazio­ne. La sperimentazione sarà in un campio­nato professionistico che dovrà essere scelto dal Consiglio Federale. Comunque, essendo­ci già un quarto uomo, il numero degli arbi­tri andrà incrementato di un’unità per gara ». Da quattro a cinque, con il quarto uomo «pro­mosso » a giudice d’area. Ma gli ufficiali po­trebbero essere invece sei, con il Quarto con­fermato nella veste attuale. In attesa che ven­gano ufficializzate le modalità operative, è possibile chiarire i primi aspetti. Il direttore di gara manterrà l’ultimo giudizio sull’azio­ne. I compiti restano identici per i due guar­dalinee, con l’integrazione dei «giudici/arbi­tri d’area». Si muoveranno sul fondo, dietro e/o di fianco al­la porta, per esaminare da vi­cino vari episodi: non solo per stabilire se il pallone abbia in­teramente superato la linea di porta (gol/non gol); dovranno segnalare anche falli o simu­lazioni in area, zona di loro competenza. Non avranno un fischietto ma strumenti di segnalazione per avvertire l’arbitro di un fatto. Aggirando la moviola, invisa a Uefa e Fifa, si tratta di una fondamentale integrazione nella capacità di giudicare gli episodi d’area.
APPLICAZIONE - La sperimentazione, finora limitata ai soli tornei giovanili, adesso passa quindi nel laboratorio vero, i tornei professio­nistici.
Si partirà nella prossima stagione, 2009/2010. Le Leghe designate dalla Fifa sa­ranno rese note « a giugno » ha detto Jerome Valcke, segretario della Federcalcio mondia­le: « L’esperimento durerà tutta la stagione 2010, per poi prendere una decisione defini­tiva nel 2011 ». Lo stesso Platini si era detto « molto fiducioso » riguardo l’introduzione de­gli arbitri d’area già a Euro 2012. In prima fila al momen­to Italia e Francia: la Figc sa­rebbe orientata a sperimenta­re la novità in Coppa Italia (già banco di prova anni fa per il doppio arbitro), mentre la LFP (la Lega francese) vor­rebbe puntare sul campiona­to: « Siamo molto interessati alla novità - ha detto Jean Pierre Hugues, dg della LFP - si tratta di vedere a che livello di competizione, tra Ligue 1 o 2, introdurre l’esperimento ». In un passaggio del comuni­cato apparso sul sito internet della Fifa si fa riferimento generico a « campionati di secon­do livello »: dalla B in giù per intenderci. Il grande passo, comunque, è compiuto.
I due ufficiali avranno competenze per gol e azioni nei 16 metri Collina: «Opportunità per il nostro calcio» A giugno la Fifa sceglie i tornei, si parte subito Abete: «Possibile in Coppa Italia, vedremo al Consiglio Federale»

Corriere dello Sport




LE ALTRE PROPOSTE
NO ALL’«ARANCIONE», CAMBIA IL FUORIGIOCO

Alla riunione irlandese c’erano altre proposte in esame. E’ stata bocciata l’espulsione a tempo, cosiddetto cartellino «arancione»; no anche all’aumento dell’intervallo. Cambia il fuorigioco: se un giocatore della squadra in difesa esce di proposito dal campo (senza autorizzazione dell’arbitro) per mettere - furbescamente - in fuorigioco un avversario, verrà considerato sulla linea di fondo/di porta « fino a una successiva interruzione ». Sarà permesso agli allenatori restare in piedi nell’area tecnica dopo aver dato istruzioni alla squadra: finora dovevano tornare in panchina dopo un intervento tattico. Verrà aggiornata la definizione e lo standard di campo in erba sintetica per l’ambito professionistico, mentre sono state rinviate a commissioni tecniche due questioni: l’aumento delle sostituzioni in caso di supplementari (da tre a quattro); la procedura per gli infortunati che escono dal campo. Prossimo appuntamento IFAB a Zurigo (Svizzera) dal 5 al 7 marzo 2010.
a.fan.
Corriere dello Sport



L’International Board ha dato il via libera alla sperimentazione anche nel calcio d’élite
Sì agli arbitri d’area tra i professionisti
Italia e Francia si offrono per i test in serie B. Bocciate espulsione temporanea e intervallo più lungo


NEWCASTLE. L’Ifab, l’organismo che sovraintende alle regole del calcio garantendone la vigilanza, nella sua 123ª riunione svol­tasi ieri a Newcastle (County Down, Irlanda del Nord) ha deciso che l’utilizzo di due «arbitri d’area», già sperimentato in alcune manifestazioni giovanili internazionali (Under 19) nell’autunno scorso, sarà consentito a titolo sperimentale anche in «una Lega professionistica». La Federcalcio italiana e quella francese han­no già dato la propria disponibilità per la sperimentazione (volu­ta da Platini) che dovrebbe avvenire in estate in Serie B o nel­l’omologa
Ligue 2 transalpina. I membri dell’Ifab, secondo quan­to recita il comunicato ufficiale della Fifa, hanno concesso il per­messo di andare avanti con la novità, così in campo saranno in sei tra arbitro, assistenti d’area, guardalinee e quarto uomo.

NIENTE PANCHINE DI PUNIZIONE Bocciata senza appel­lo la proposta irlandese delle espulsioni temporanee, quella che era stata ribattezzata del “cartellino arancione”: «Si è concorda­to che il concetto delle “panchine di punizione” non dovrà essere ulteriormente portato avanti».

FUORIGIOCO MODIFICATOL’Ifab ha anche modificato la re­gola del fuorigioco, chiarendo che chi esce dal campo senza il per­messo dell’arbitro deve essere considerato al di là della linea del­la sua porta, ai fini del fuorigioco, fino a quando il gioco non sarà fermato di nuovo: questo per evitare che un calciatore possa rien­trare in campo per mettere in fuorigioco un avversario.

IN PIEDI NELL’AREA TECNICAInoltre un allenatore, o un’al­tra persona in panchina, potrà restare per tutto il tempo che vorrà nell’area tecnica senza l’obbligo di tornare a sedersi, per evi­tare discussioni con il quarto uomo: la condizione è che questa persona «si comporti in modo responsabile».

PARITÀ NUMERICA PER I RIGORISTI È stata ulteriormen­te chiarita la questione dei calci di rigore quando una squadra ha più calciatori dell’altra: dalla lista di coloro chiamati ad andare al tiro dovrà essere escluso un numero di calciatori tali da rista­bilire la parità numerica. La Fifa, inoltre, ha ritirato la sua pro­posta di poter prolungare l’intervallo di una partita oltre i 15 mi­nuti e ha ottenuto l’approvazione della sua nuova definizione di campo in erba sintetica.

QUARTA SOSTITUZIONE: SI STUDIA La proposta della fe­derazione scozzese di poter eseguire più di tre sostituzioni per squadra nelle gare che vanno ai supplementari è stata rimessa allo studio delle Commissioni tecniche della Fifa ed è stata dele­gata a una sottocommissione dello stesso Ifab la procedura da se­guire quando un calciatore lascia il campo dopo essere stato soc­corso. La prossima riunione dell’Ifab è stata convocata dal 5 al 7 marzo a Zurigo.

PIÙ ANTICO DELLA FIFA Fondato nel 1886 (18 anni prima della Fifa), l’International Football Associations Board, è compo­sto da 4 rappresentanti delle federazioni di Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord e da altrettanti della Fifa e ha il com­pito di custodire, interpretare e legiferare sulle regole del calcio. Ogni Federazione britannica ha diritto a un voto per un totale di 4 cosiccome la Fifa, che rappresenta le altre 204 federazioni mon­diali, ha diritto a 4 “suffragi” voti. La maggioranza per approva­re le proposte è del 75% ovverosia 6 voti su 8.

COLLINA: «GRANDE OPPORTUNITÀ PER NOI» «Speri­mentare una possibile innovazione come questa è una grande op­portunità per l’Italia»: Pierluigi Collina, designatore di Serie A e B e membro della Commissione arbitri dell’Uefa, approva in pie­no la decisione Ifab sul doppio arbitro.

tuttosport
[Modificato da zeman! 01/03/2009 18:12]
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12/12/2008 09:27
 
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Io non credo che togliersi la maglia sia una cosa da condannare, soprattutto considerate tutte le porcate che impestano il nostro calcio.

Prendila così WEB: e se un giocatore si toglie la maglia per usarla a mo' di vessillo da sbandierare per l'esultanza ?
Beh, di colpo diventa un ultras, altro che mercenario ! [SM=g7990] [SM=g7990]

Sto esagerando ovviamente, però c'è modo e modo di sfogare la gioia, ed io la vedo come una cosa innocua, un gesto per far esplodere l'adrenalina, nulla più.

L'ammonizione poi è ridicola.
Lo si fa per la perdita di tempo ? O non c'è il recupero "legalizzato" ?
Per il non rispetto degli avversari ? Ma via... E che buffonata moralista è ? Come il terzo tempo, pari pari...

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Re:
WEB RE1976, 11/12/2008 11.26:

Anche io non lo sopporto ......... questa moda dilagante di spogliarsi al momento del gol che impera nel calcio di oggigiorno ........ che senso ha togliersi la maglia ....... il vessillo per cui si gioca ......... e rimanere a torso nudo senza simboli addosso?

Mi pare una mancanza di rispetto per i tifosi e per la squadra ......... posso capire chi se la toglie e la sventola a mo di bandiera ............ è un gesto da supertifoso e concordo con questo.

Ma chi se la toglie e la butta via io fossi la società lo multerei [SM=x1380979] ......... che senso ha dividersi da quel simbolo che tanto i tifosi amano ......... come dire ...... sono io il supereroe che dovete idolatrare .... non la maglia che porto e che quindi la getto via e resto solo io.
Le foto poi ritraggono il momento dei festeggiamenti senza il tanto amato vessillo addosso e resta solo il giocatore .... è forse questo il motivo?

Per me è quasi un affronto verso i tifosi ........ io che toglierei i nomi dei calciatori dalle maglie (e degli sponsor) per non infangarle di inutili personalismi ......... la maglia è il nostro simbolo per cui lottiamo e tifiamo .... tutte dovrebbero essere impersonali con scritto EMPOLI dietro e basta e col numero da 1 a 11 come una volta ......... del giocatore che ci sta dentro non me ne può fregare di meno visto che viene pagato per indossarla e non lo fa per amore per quei colori .... magari poi negli anni a venire ci sputa anche sopra.

Questo è il mio pensiero. Riferito in generale non all'episodio specifico di Pozzi.



Va be, web te sei per un'altro calcio.
Il calcio attuale chiede cose diverse, marketing soprattutto.
Il calcio attuale e le società di calcio per sopravvivere avrebbero bisogno:
1. di grandi giocatori che giocano per te, ma nemmeno che incidano più di tanto nel gioco.. tipo ighli che fa un paio di accelerazioni a partita ma magari poi perde trecento palloni però è un idolo (ronaldinho incarnazione perfetta dello stereotipo) che fanno vendere magliette con numero e nome
2. di tifoserie mature, meno sanguigne ma più sportive, senza polizia a vigilare dentro o fuori agli stadi, non si va ad una battaglia ma a godere di uno spettacolo
3. di cittadelle dello sport, tipo monteboro, milanello ecc. dove poter allernarsi bene - prandelli da sempre sostiene che a firenze con una cittadella avrebbero 4-6 punti in più tutti gli anni
4. di diritti televisivi corposi
5. di stadi di proprietà, con centri commerciali, cinema, negozi per lasciare mogli e figli e andare a vedere la partita, comunque per garantire entrate certe alla società per muoversi economicamente e impostare 'il progetto'

E' brutto ma secondo me non ci sono alternative.
O meglio, in questa situazione il modello empoli forse funziona di più perchè ha delle ottime giovanili
[Modificato da empoliga 11/12/2008 16:16]
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Re:
+micio+, 11/12/2008 11.16:

vabbè zeman però ora capisci anche Pozzi, segna un gol importante, decisivo e corre sotto la maratona, non crocifiggiamolo, o un siamo sempre noi tifosi a dire che ci piace l'entusiasmo e il volare sotto la curva è bello, e poi le ammonizioni sciocche non sono solo per l'esultanza, quanti cartellini prendono i giocatori per inutili proteste? o per falli di frustazione quando la partita va male? Con il Pisa oltre alla umiliante sconfitta rimproverammo ai giocatori anche la mancanza di orgoglio nel tirere 2 legnate a partita ormai compromessa, per l'orgoglio, ma avremmo preso qualche cartellino stupido con ripercussioni nel proseguo della stagione, però quello per orgoglio di noi tifosi l'avremmo apprezzato, molti cartellini sono evitabili però nel calcio capitano, e poi ammesso che Pozzi o Buscè col livorno abbiano sbagliato, chi ti dice che silvio non l'abbia fatto presente negli spogliatoi coi diretti interessati, ora il poero silvio non lo possiamo sempre riprendere per ogni soffio di vento che succede nel pianeta Empoli.
Max73



il mio scritto era partito da un commento su mazzoleni...senza macchia....
- posson corre sotto la maratona con la maglia....
- è silvio che deve gestire quel tipo di situazioni...le ammonizioni a gratis, le discussioni in campo per una punizione....
ricordi le parole del dopo gara di spalletti quando cappellini e esposito si litigavano un rigore?
o di cagni quando pozzi pretendeva di battere un rigore che a lui non spettava?
e il poero silvio cosa ha detto in merito alla scenetta lodi-vannucchi? poco o nulla mi sembra...



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11/12/2008 11:26
 
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Anche io non lo sopporto ......... questa moda dilagante di spogliarsi al momento del gol che impera nel calcio di oggigiorno ........ che senso ha togliersi la maglia ....... il vessillo per cui si gioca ......... e rimanere a torso nudo senza simboli addosso?

Mi pare una mancanza di rispetto per i tifosi e per la squadra ......... posso capire chi se la toglie e la sventola a mo di bandiera ............ è un gesto da supertifoso e concordo con questo.

Ma chi se la toglie e la butta via io fossi la società lo multerei [SM=x1380979] ......... che senso ha dividersi da quel simbolo che tanto i tifosi amano ......... come dire ...... sono io il supereroe che dovete idolatrare .... non la maglia che porto e che quindi la getto via e resto solo io.
Le foto poi ritraggono il momento dei festeggiamenti senza il tanto amato vessillo addosso e resta solo il giocatore .... è forse questo il motivo?

Per me è quasi un affronto verso i tifosi ........ io che toglierei i nomi dei calciatori dalle maglie (e degli sponsor) per non infangarle di inutili personalismi ......... la maglia è il nostro simbolo per cui lottiamo e tifiamo .... tutte dovrebbero essere impersonali con scritto EMPOLI dietro e basta e col numero da 1 a 11 come una volta ......... del giocatore che ci sta dentro non me ne può fregare di meno visto che viene pagato per indossarla e non lo fa per amore per quei colori .... magari poi negli anni a venire ci sputa anche sopra.

Questo è il mio pensiero. Riferito in generale non all'episodio specifico di Pozzi.

[Modificato da WEB RE1976 11/12/2008 11:53]
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vabbè zeman però ora capisci anche Pozzi, segna un gol importante, decisivo e corre sotto la maratona, non crocifiggiamolo, o un siamo sempre noi tifosi a dire che ci piace l'entusiasmo e il volare sotto la curva è bello, e poi le ammonizioni sciocche non sono solo per l'esultanza, quanti cartellini prendono i giocatori per inutili proteste? o per falli di frustazione quando la partita va male? Con il Pisa oltre alla umiliante sconfitta rimproverammo ai giocatori anche la mancanza di orgoglio nel tirere 2 legnate a partita ormai compromessa, per l'orgoglio, ma avremmo preso qualche cartellino stupido con ripercussioni nel proseguo della stagione, però quello per orgoglio di noi tifosi l'avremmo apprezzato, molti cartellini sono evitabili però nel calcio capitano, e poi ammesso che Pozzi o Buscè col livorno abbiano sbagliato, chi ti dice che silvio non l'abbia fatto presente negli spogliatoi coi diretti interessati, ora il poero silvio non lo possiamo sempre riprendere per ogni soffio di vento che succede nel pianeta Empoli.
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Re:
empoliga, 11/12/2008 9.58:

P.s. Mazzoleni ha arbitrato benissimo venerdì



in un altro post hai puntualizzato la poca obbiettività...
ecco mazzoleni venerdì ha fatto due orrori plateali...
ha risparmiato a pozzi due enormi plateali cartellini gialli per simulazione....
il secondo avrebbe portato all'espulsione di pozzi...
escluso questi due episodi, e un paio di leggerezze su kamatà non ha fatto altri errori, anche se va detto il ritmo della partita avrebbe permesso di fare un buon arbitraggio anche a panzanella....

ora faccio un'altra critica, visto che anche se siamo primi, e tutto va bene per molti, io non amo rivestire la parte di una delle 3 scimmiette...

oramai anche i mattoni, del più piccolo campo di calcio posto nella più lontana e sperduta periferia dell'italia, sanno che se un calciatore si toglie la maglia per qualsiasi motivo, rischia almeno il cartellino giallo, se se la toglie per esultare, il rosso se se la toglie in segno di protesta....
giusto continuare a vedere giocatori che appena vanno in gol si tolgono la maglia? per me ovviamente NO
in un campionato equilibrato come si sta dimostrando quello di serie B di questa stagione ogni ammonizione potrebbe avere un peso importante nel futuro....
se poi si esagera come ha fatto pozzi, che dopo l'ammonizione per l'esultanza del gol si va a simulare in area....rischiando un secondo giallo, rischiando di lasciare la squadra in 10, su un campo pesantissimo, con alcuni giocatori stanchi in campo...per me sono tafazzismi inutili, che una società seria,attenta e preparata come quella dell'empoli dovrebbe strocare sul nascere....spetterebbe anche all'allenatore prendere posizione...ma al poero silvio si può chiedere di fare la voce grossa con un under 21, non di più....

p.s. questo ovviamente vale per pozzi, per buscè prima, ecc.ecc.


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P.s. Mazzoleni ha arbitrato benissimo venerdì
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AIA: Risposte Quesiti del Regolamento
im0.freeforumzone.it/up/17/6/498319822.pdf
[Modificato da zeman! 10/12/2008 18:38]
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APPROFONDIMENTO N.2
IL VANTAGGIO

L’applicazione del “vantaggio” è un potere che il Regolamento (regola 5 – punto 11) attribuisce all’Arbitro nell’interesse esclusivo delle squadre.

Per maggiore chiarezza esplicativa, dividiamo in due parti quanto previsto dalla Regola:

# L'arbitro permetterà che il gioco continui quando la squadra, contro la quale è stata commessa un'infrazione, beneficia (dalla mancata interruzione) di un vantaggio;

# L'arbitro punirà l'infrazione commessa inizialmente se il vantaggio accordato non si concretizza in quel momento.


La prima parte della disposizione consente all’Arbitro di non punire con un calcio di punizione (o di rigore) l’infrazione commessa da un calciatore, nel caso in cui egli ritiene che l’interruzione del gioco finirebbe con lo svantaggiare la squadra che ha subito la stessa infrazione.
In conformità a questa disposizione, quindi, l’Arbitro nel momento in cui rileva un’infrazione deve soppesare, da una parte, il vantaggio che ha una squadra nell’avere assegnato a favore un calcio di punizione (o di rigore) e, dall’altra, la possibilità di proseguire efficacemente il gioco, tenendo conto di diverse circostanze (stato del terreno, lontananza dalla porta avversaria, dislocazione dei calciatori, …).
Nella propria valutazione, l’Arbitro deve anche tenere presente se l’infrazione commessa è meritevole di provvedimento disciplinare: infatti, è pur vero che sempre la Regola 5 (al punto 13) consente di notificare il provvedimento alla prima interruzione di gioco successiva, ma è notorio che l’assunzione della sanzione perde (almeno parzialmente) di efficacia se non viene adottata nell’immediato.
In base queste considerazioni, gli Organismi internazionali invitano sempre più spesso gli Arbitri a ponderare bene quanto sopra indicato, limitandosi ad applicare il “vantaggio” soltanto in occasioni chiaramente appropriate, evitando di assumere “rischi indebiti” (UEFA 2006). In particolare, poi, se l’infrazione è meritevole di espulsione, il gioco non deve essere interrotto, per accordare il vantaggio, soltanto se c’è una grande probabilità di segnare una rete (FIFA 2004/2005).

La seconda parte, che è stata introdotta successivamente (marzo 1996), fu voluta per assicurare comunque che la squadra del calciatore che ha commesso l’infrazione non potesse in alcun caso beneficiare di un’applicazione del vantaggio non andata “a buon fine”.
Secondo tale disposizione, se è stato accordato un vantaggio e, nell’immediatezza (entro 2 o 3 secondi), questo non si è concretizzato, l’arbitro interromperà il gioco e punirà l’infrazione iniziale purché il pallone non abbia superato le linee perimetrali.
In altre parole, potrebbe succedere che fattori indipendenti dal comportamento dei calciatori annullino il vantaggio presunto (ad esempio, un imprevisto rimbalzo del pallone; la perdita di equilibrio del calciatore che aveva subito il fallo, ecc…): in tal caso, l’arbitro è tenuto a decretare un calcio di punizione (o di rigore) per punire l’infrazione originaria.
Qualora, invece, la squadra cui è stato accordato il vantaggio perda poi il possesso del pallone a causa di un successivo errore di un proprio calciatore (che sbaglia un passaggio, un tiro, ecc…), allora il gioco non può (e non deve) essere interrotto.
In ogni caso, che interrompa il gioco o no, l’arbitro, se necessario, dovrà assumere la sanzione disciplinare prevista per quell’infrazione.

Esaminata la questione del vantaggio dal punto di vista più prettamente tecnico, s’impongono alcune annotazioni e riflessioni di carattere generale:
# Nel corso degli anni è stata posta molta enfasi, spesso a sproposito, sull’applicazione del “vantaggio” che ha condotto gli arbitri a travisare lo spirito della disposizione, facendone un uso improprio.

# Non vi è alcuna attinenza tra il principio di non “spezzettare” il gioco (“Le Regole del Giuoco sono destinate a prevedere che le gare si svolgano con il minor numero possibile di interruzioni e, perciò, l’arbitro ha il dovere di punire esclusivamente le infrazioni chiare. Se l’arbitro interrompe frequentemente il gioco per lievi o dubbie infrazioni, provoca nervosismo nei calciatori e sottrae divertimento al pubblico”) e quello del vantaggio. Quest’ultimo, infatti, va applicato nei casi in cui c’è stata un’infrazione alle Regole mentre il primo stabilisce che l’Arbitro non deve punire violazioni incerte o irrilevanti delle Regole stesse.

# È anche per quanto sopra esposto, che l’Arbitro deve indicare la concessione del vantaggio con un apposito gesto di una mano, eventualmente accompagnato da un’esclamazione misurata “Vantaggio !”, evitando invece qualsiasi gestualità quando lascia proseguire il gioco perché non reputa commessa alcuna infrazione. In questo modo, sarà evidente a tutti che, nel primo caso, l’arbitro ha visto l’infrazione e ha voluto accordare il vantaggio mentre, nel secondo caso, non è accaduto nulla di rilevante.

# Quando l’Arbitro accorda il vantaggio, in pratica, sta “omettendo” di assegnare un calcio di punizione perché ritiene che l’interruzione del gioco consentirebbe alla squadra di chi ha commesso l’infrazione di posizionarsi e/o riorganizzarsi, facendo trascorrere tempo e guadagnando uno schieramento migliore, mentre al contrario chi ha subito il fallo potrebbe sfruttare la velocità dell’azione e l’eventuale cattiva dislocazione degli avversari.

# Alla luce di ciò, è evidente che il semplice possesso del pallone non determina l’esistenza del vantaggio, anche perché sarebbe indifferente non interrompere il gioco o assegnare il calcio di punizione: in entrambi i casi il pallone sarebbe in possesso della stessa squadra (sarebbe ancor più evidente nell’ipotesi in cui un calciatore che ha subito un fallo, pur conservando il possesso del pallone, sia costretto a dirigersi indietro verso la propria porta senza la possibilità, invece, di attaccare rapidamente la porta avversaria).

# Nell’applicare il vantaggio l’Arbitro deve anche tenere conto delle condizioni del terreno di gioco e della posizione in cui si verifica l’infrazione. Ciascuno di questi fattori, infatti, può essere essenziale nel prendere la migliore decisione. È ovvio che su un terreno di gioco allentato dalla pioggia, ad esempio, sarà più difficile lo svilupparsi di un’efficace azione d’attacco mentre è altrettanto innegabile che più l’infrazione è vicina all’area di rigore avversaria più è facile concludere con un tiro in porta. D’altronde, però, la mancata concessione di un calcio di punizione dal limite dell’area (con l’odierno proliferare di “specialisti”) o, addirittura, di un calcio di rigore può essere bilanciata soltanto da un vantaggio pari ad un’evidente (quasi certa) opportunità di segnare una rete (anche perché se l’Arbitro non interrompe il gioco per il vantaggio, e poi l’attaccante tira fuori o il portiere para, tecnicamente l’infrazione iniziale non può più essere sanzionata).
# Altri due fattori che l’Arbitro non deve trascurare sono la “tensione agonistica” delle squadre e la gravità del fallo o della scorrettezza. In presenza di una gara molto “combattuta” con il ripetersi di falli, soprattutto se meritevoli di sanzione disciplinare, è opportuno che l’Arbitro limiti l’applicazione del vantaggio. Come già riportato, infatti, in queste circostanze è importante interrompere subito il gioco per assumere il provvedimento del caso (ammonizione o espulsione) sia perché è maggiormente efficace sia per evitare che si verifichino ripicche o contrasti tra i calciatori.

# In seguito alla modifica operata nel 1996, la quale ha portato all’attuale enunciazione del vantaggio, si è travisato lo spirito e la lettera di questa prerogativa attribuita all’Arbitro. Molti, infatti, erroneamente hanno ritenuto che tale cambiamento “autorizzasse” l’Arbitro, in occasione di ogni fallo, a non interrompere il gioco indugiando qualche secondo “in attesa” di un eventuale vantaggio. Questa interpretazione però non è suffragata né dalla formulazione letterale né, tanto meno, dalla motivazione che indusse l’IFAB ad apportare l’innovazione (“Il nuovo testo proposto assicurerà che la squadra che ha commesso l’infrazione non tragga beneficio … da un tentativo sfortunato di utilizzare la clausola del vantaggio” da parte dell’Arbitro). È di tutta evidenza, quindi, che l’intento era di introdurre una “valvola di sicurezza” che consentisse all’Arbitro di poter rimediare ad un “infelice” applicazione del vantaggio. Questo, ovviamente, non ha in alcun modo mutato il principio fondante della disposizione: prima l’Arbitro deve essere convinto che ci sia un’immediata ed evidente situazione di vantaggio e, di conseguenza, non interrompe il gioco e mai il contrario.


In conclusione, gli Arbitri devono ricordare che:

1. il vantaggio è uno strumento non per fluidificare il gioco, come spesso si sente dire, ma per assicurare che una squadra, in determinate circostanze, non sia penalizzata due volte: la prima perché ha subito un fallo o una scorrettezza, la seconda perché l’Arbitro ha interrotto il gioco per assegnare un calcio di punizione mentre avrebbe tratto maggior beneficio dal poter continuare l’azione;

2. il vantaggio non deve essere ricercato, ma soltanto riconosciuto ed applicato, quando (e se) “spontaneamente” si presenta.


Vincenzo Meli
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APPROFONDIMENTO N.1
FUORI GIOCO
Un calciatore che nella dinamica dell'azione esce dal terreno di gioco, come va considerato agli effetti del fuorigioco?

Prima di addentrarci nel caso specifico, riteniamo utile richiamare alla mente, per comodità del lettore, la definizione di posizione di fuorigioco e la relativa eccezione:

DEFINIZIONE

I. Un calciatore è in posizione di fuorigioco se è più vicino alla linea di porta avversaria rispetto sia al pallone sia al penultimo avversario.

ECCEZIONE

II. Un calciatore non è in posizione di fuorigioco se si trova nella propria metà del terreno di gioco oppure se è in linea con il penultimo o con gli ultimi due avversari.

Com’è di tutta evidenza, la parte della regola 11 sopra riportata, l’unica che fa riferimento alla posizione dei calciatori (attaccanti e difendenti) in merito al fuorigioco, stabilisce un principio generale che deve essere poi, di volta in volta, applicato ai diversi casi che possono verificarsi, in maniera che sia rispettato lo spirito della Regola, senza pervenire ad interpretazioni illogiche.

È, quindi, comprensibile che la regola implicitamente si riferisca alla “normalità” dei casi che possono verificarsi e che contemplano la presenza dei calciatori all’interno del terreno di gioco.

Il Regolamento, però, consente ai calciatori di poter superare le linee perimetrali, uscendo di fatto dal terreno di gioco, senza per questo essere considerati non più aventi titolo, sia pur momentaneamente, a giocare. A conferma di tale assunto riportiamo le domande e le corrispondenti risposte della guida pratica IFAB, relative alla Regola 3 concernenti tale fattispecie.

1. Un calciatore oltrepassa accidentalmente una delle linee delimitanti il terreno di gioco. Deve essere considerato come se avesse abbandonato il terreno di gioco senza il permesso da parte dell’arbitro?

No.

2. Un calciatore in possesso del pallone oltrepassa la linea di porta o la linea laterale per dribblare un avversario, ma senza che il pallone esca dalle linee delimitanti il terreno di gioco. Quale deve essere la decisione dell’arbitro?

Il gioco prosegue. In questo caso l’uscita dal terreno di gioco deve essere considerata come facente parte della dinamica dell’azione; tuttavia i calciatori devono, in generale, rimanere all’interno del terreno di gioco.

Alla luce di quanto finora detto, quindi, potrebbe accadere (come, in effetti, avvenuto in Fiorentina – Roma) che un calciatore, per fatti di gioco, si trovi temporaneamente fuori dal terreno di gioco e la sua posizione divenga determinante, in un senso o nell’altro, ai fini del fuorigioco. Per analizzare la questione, ipotizziamo ora il seguente caso, volutamente scolastico per immediatezza di comprensione:

* Nella metà del terreno di gioco avversaria, un attaccante A, si trova nel campo per destinazione, a circa mt.3 dalla linea, per effettuare una rimessa laterale;
* A effettua correttamente la rimessa lanciando il pallone verso un compagno C, in posizione più arretrata, il quale immediatamente glielo restituisce;
* supponiamo che sia A (pur trovandosi fuori del terreno di gioco) sia C siano più vicini alla linea di porta avversaria rispetto al penultimo avversario;
* se nel momento in cui C restituisce il pallone ad A, costui si trova fuori dal terreno di gioco e, di corsa, rientra per andarlo a giocare, dovrà l’arbitro intervenire per sanzionare la posizione di fuorigioco?

Crediamo di poter essere tutti d’accordo nel rispondere affermativamente.

Ipotizziamo ora lo stesso caso ma con una differenza:

* Nella propria metà del terreno di gioco, un difendente D, si trova nel campo per destinazione a circa mt.3 dalla linea, per effettuare una rimessa laterale;
* D, per errore, nell’effettuare la rimessa lancia il pallone verso un avversario A che immediatamente lo passa ad un proprio compagno C;
* supponiamo che D (pur trovandosi fuori del terreno di gioco) sia il penultimo difendente e sia più vicino alla propria linea di porta rispetto a C (che ricordiamo essere suo avversario);
* Se nel momento in cui A passa il pallone a C, D si trova fuori dal terreno di gioco, perché a causa della rapidità dell’azione non è riuscito a rientrare, dovrà l’arbitro intervenire per sanzionare la posizione di fuorigioco di C?

No, a nostro avviso. Non sarebbe, infatti, comprensibile il motivo per il quale il ragionamento della prima ipotesi non dovrebbe applicarsi alla seconda, giacché la stessa logica deve valere sia per il difendente sia per l'attaccante.

È auspicabile supporre che tutti concordino sulla necessità che l’applicazione delle diverse Regole deve essere coerente con lo spirito generale del Regolamento e che deve condurre ad un’interpretazione semplice e logica, limitando al massimo i distinguo e le eccezioni.

Nel caso esaminato, un’applicazione restrittiva della regola 11, che tenesse conto soltanto dei calciatori in ogni momento “fisicamente” presenti sul terreno di gioco, potrebbe introdurre una palese illogicità, con gravi difficoltà, anche di ordine pratico, per gli ufficiali di gara nell’individuare il fuorigioco (in linea con quale calciatore dovrebbe posizionarsi un assistente?), senza considerare che i calciatori potrebbero essere invogliati ad escogitare dei facili espedienti per turlupinarli.

Resta inteso che le conclusioni alle quali si è pervenuti non sono applicabili se il calciatore si trovasse fuori dal terreno di gioco, dopo aver chiesto il permesso all’arbitro di uscirne, e dunque non per fatti di gioco.

Risulta pacifico, in ultimo, che se un calciatore decide di rimanere sul campo per destinazione viola la regola 3 e la regola 12 commettendo una scorrettezza punibile alla stregua del caso previsto nella d/r n.3 della guida pratica IFAB relativa alla Regola 11, a pag.93 del regolamento edizione 2006.

In conclusione, un calciatore che si trova oltre la linea di porta (o più in generale fuori del terreno di gioco) deve essere computato per stabilire se e quali avversari sono in posizione di fuorigioco. In questa ipotesi il calciatore deve essere considerato come se si trovasse sulla linea laterale o sulla linea di porta, nel punto più vicino alla sua posizione fuori dal terreno di gioco. Un calciatore che, invece, lascia il terreno di gioco con il permesso dell’arbitro (e che ovviamente necessita di altro permesso dell’arbitro per rientrare) non deve essere considerato nel determinare la posizione del fuorigioco.


Vincenzo Meli
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IL DESIGNATORE: «NON E’ VERO CHE FISCHIANO TROPPO»

Collina difende gli arbitri «Sbagliano, ma non in malafede»


di SIMONE NOZZOLI
— FIRENZE —
GLI ARBITRI SBAGLIANO e continueranno a sbagliare, ma non per favorire le grandi squadre. Lo garantisce Pierluigi Collina, intervenuto al Centro tecnico di Coverciano al seminario organizzato dalla Federcalcio e dall’Unione stampa sportiva. «Ricondurre le spiegazioni degli errori alla sudditanza psicologica è spiacevole e banale, soprattutto oggi che tutto è visto e rivisto in tv da ogni posizione e commentato». Il designatore è convinto che il silenzio sia spesso la miglior risposta alle critiche, ma stavolta prende a prestito il titolo del film dei fratelli Coen «Non è un paese per vecchi». «Siccome questo non è un paese per muti, allora voglio parlare con i numeri».
Si fischia troppo rispetto al resto d’Europa, come ha detto Ancelotti?
«In Inghilterra, dove si lascia più giocare, nell’ultima giornata la media di falli fischiati a partita è stata di 23,5, in serie A 8 gare hanno avuto meno di 35 falli: di queste una 23, un’altra 24 e un’altra ancora 25. E’ vero comunque che nelle coppe si fischia di meno rispetto ai campionati anche perché è diverso l’atteggiamento dei giocatori». Forse anche perché le sanzioni Uefa e Fifa sono molto più severe.
Arbitri troppo permalosi?
«A fine ottobre in serie A le ammonizioni erano 449: di questo solo 50 per proteste, 318 per falli».
Nell’ultimo turno si sono visti fallacci non puniti a dovere.
«Dieci giorni fa iniziai il raduno arbitrale facendo vedere una serie di falli gravi di gioco non interpretati correttamente. Ne dovremo parlare ancora (da domani a Coverciano, ndr)».
Perché gli arbitri o un loro portavoce non ammettono gli errori a fine partita?
«Non so se sia utile e se possa portare serenità, è più importante capirne i motivi. Io non ho mai sentito nessun allenatore o capitano dare la colpa a un proprio giocatore o a un compagno che ha sbagliato».
Si è molto parlato del gol di mano di Gilardino a Palermo.
«Si è visto solo in tv, dal campo era impossibile perché i corpi sono impenetrabili. Invito comunque i giocatori a fare come Paolo Cannavaro, che ha fatto correggere una decisione su un calcio d’angolo a sfavore».
Si vedono molti errori sul fuorigioco.
«Stiamo lavorando anche su questo, il compito degli assistenti è difficilissimo e a volte impossibile. Io stesso ho fatto presenti le difficoltà di applicazione della regola e sapete qual è stata la risposta in sede Uefa e Fifa? ‘Se poi uno sbaglia il fuorigioco per pochi centimetri, pazienza’. Ma il nostro non è un paese per pazienti».

la nazione
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27/10/2008 21:39
 
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03/10/2008 11:34
 
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Un arbitro moooolto gaio .......... uno spettacolo [SM=x1380984] [SM=x1380982]

....... un divertimento vedere una partita con lui [SM=x1380974]

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03/10/2008 11:23
 
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Sergej Shmolik, l'arbitro ubriaco in campo.
E successo durante un match del campionato bielorusso: il direttore di gara non stava in piedi..

[SM=x1380983] e un'è i' be' .... è i' ribe' [SM=x1380984]
[Modificato da WEB RE1976 03/10/2008 12:37]
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29/08/2008 18:18
 
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Arbitri, Collina: "Voglio rispetto"
Rispetto. Di questo ha parlato il designatore degli arbitri Pierluigi Collina alla presentazione della nuova stagione calcistica svoltasi a Coverciano: "Ci aspetta come sempre un campionato molto importante e gli arbitri vogliono essere assolutamente adeguati. L'auspicio è di trovare lo stesso clima che abbiamo respirato ai campionati Europei 2008 dove la parola d'ordine era ed e' stata rispetto. Rispetto tra giocatori e arbitri e anche fra tutte le componenti del calcio tifosi compresi" ha spiegato Collina.
Fonte: AGR

[SM=x1380982] [SM=x1380982] [SM=x1380982]

ma soprattutto fatti...non parole!
[Modificato da zeman! 29/08/2008 18:20]
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28/08/2008 11:45
 
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Viene detto tutti gli anni a inizio stagione. Le prime 3 - 4 partite viene applicato il regolamento. Poi.....anarchia.
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28/08/2008 11:09
 
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Collina: la trattenuta in area è sempre rigore

GIRO di vite sulle trattenute in area che, per quanto lievi, dalla prossima stagione saranno sempre fischiate come rigore.
Novità sulle lavagne per le sostituzioni e sul numero dei raccattapalle. Maggior attenzione ai contrasti cromatici delle divise.
A saggiare il nuovo corso del designatore arbitrale Pierluigi Collina sono stati ieri in Lega Calcio i dirigenti accompagnatori e i team manager delle squadre di A e di B.
Il numero uno della Commissione arbitri non ha voluto anticipare il contenuto della mini-rivoluzione ma secondo quanto riferito da alcuni dirigenti, Collina ha annunciato il pugno duro sulle trattenute in area che, dalla prossima stagione, saranno

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26/08/2008 18:55
 
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Rosetti: «Alleniamoci con i giocatori»
La proposta arriva dall'arbitro internazionale: «La preparazione atletica è fondamentale»
ROMA, 25 agosto - Sarebbe un bene «che gli arbitri si allenassero insieme ai giocatori, almeno una o due volte al mese. Funzionerebbe dal punto di vista atletico e da quello tattico, perché aumenterebbe la conoscenza del calcio da parte della nostra categoria». Questa la proposta rilanciata dall'arbitro internazionale Roberto Rosetti, in un'intervista al mensile Men's Health, «Per un arbitro - ha detto Rosetti - la preparazione atletica è fondamentale. Se voglio rimanere così lucido da prendere decisioni importanti dopo avere corso per 90 minuti su una distanza di 12 chilometri, non posso lasciare niente al caso. Dobbiamo dimostrare, anche attraverso appositi test, di riuscire a essere al posto giusto nel momento giusto fino alla fine del match».

IL TASSO D'ERRORE IN RAPPORTO ALLA PREPARAZIONE - «Invece - ha aggiunto il direttore di gara - se ti dimostri fisicamente impreparato non riesci a seguire il gioco e alzi il tasso di errori. Quindi la stima dei giocatori cala». A Men's Health l'arbitro di Torino rivela anche i propri peccati di gola: «L'alimentazione è il mio punto debole. Mangiare mi piace da pazzi e soffro a rinunciare alle abbuffate di pasta, pizza e sughi. Unica soddisfazione: dopo il match mi concedo un pasto in cui mi rimpinzo di qualsiasi cosa mi capiti a tiro. Esagero, ma poi ricomincio con il mio normale regime alimentare».

LA FINALE EUROPEA - Infine Rosetti ricorda il momento più esaltante della sua carriera, la direzione della finale europea Germania-Spagna: «Mi sentivo agitato. L'emozione più forte sono stati gli inni nazionali. Ingiusto che mancasse quello della terna arbitrale, l'italiano. In fondo siamo atleti anche noi».

(corriere dello sport)
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15/08/2008 07:42
 
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14/08/2008 13:19
 
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