Nuova Discussione
Rispondi
 
Stampa | Notifica email    
Autore

Legge Pisanu-Amato e norme anti-tifo

Ultimo Aggiornamento: 19/03/2009 19:13
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 14
Registrato il: 13/10/2007
Città: PISA
Curioso di passaggio
21/10/2007 10:39
 
Quota

si lo so!!!la pensiamo uguale!!!ormai nn è più cm prima!!
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 3.605
Registrato il: 23/06/2005
Esperto
21/10/2007 07:32
 
Quota

Re:
letypisa, 20/10/2007 13.21:

Il calcio di oggi proprio non ci rappresenta e non rappresenta nemmeno la stragrande maggioranza del mondo ultras e anche del mondo sportivo. Gli stessi calciatori, dirigenti e addetti ai lavori ne hanno denunciato la nocività, ma essendo inseriti nel sistema, non possono non adeguarsi e quindi i loro discorsi scadono sempre nell’ipocrisia. Sta venendo meno l'essenza di questo sport e la passione che c'è intorno ad esso: ormai c’è una tendenza inarrestabile verso la totale commercializzazione del calcio che è diventato di fatto un prodotto; tutti lo sanno e nessuno muove un dito, ovviamente perché gli interessi in gioco sono colossali. In tutte le curve è ormai in atto una vera e propria campagna contro il calcio moderno, anche se gli organi di informazione, facenti parte di questo sistema, tacciono e non sottolineano simili proteste. Questi gli aspetti principali che rovinano uno degli sport più popolari al mondo, anche se ormai ci aspettiamo sempre di peggio: il dominio incontrastato dei procuratori e delle “esigenze televisive”, il potere in mano a poche società di calcio, i regolamenti che sono tali solo sulla carta, i ripescaggi e i fallimenti pilotati, le partite che si giocano in giorni e orari assurdi, il calcioscommesse che dilaga incontrastato. Purtroppo oggi dominano gli interessi economici delle grandi società e la spettacolarizzazione del fenomeno calcio sta raggiungendo parametri pericolosi per la sua stessa credibilità. Gli stessi tifosi o sportivi sono talmente bombardati da tutta una serie di componenti inutili (amichevoli, tournée, moviole, spot, merchandising...) che non sanno proprio dove rifarsi. La conseguenza immediata è che gli stadi si svuotano e i bambini crescono con una idea malsana del calcio, dove cioè gli arbitri sono sempre venduti, si tifa sempre e solo per quelle tre o quattro squadre prestigiose che vincono tutto e magari non si sa nemmeno in che categoria gioca la squadra della propria città. Noi rivogliamo il calcio con cui siamo nati e cresciuti: stadi pieni, partite tutte di domenica e alla stessa ora, numero limitato di giocatori stranieri e stop a questa ossessionante offerta di partite in televisione.



se dici che sei contraria alla moviola in campo, alle trasmissioni urlate in tv, processo ed emuli moderni......
con piacere dico che la pensiamo uguale al 100%...



OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 12
Registrato il: 13/10/2007
Città: PISA
Curioso di passaggio
20/10/2007 13:21
 
Quota

Il calcio di oggi proprio non ci rappresenta e non rappresenta nemmeno la stragrande maggioranza del mondo ultras e anche del mondo sportivo. Gli stessi calciatori, dirigenti e addetti ai lavori ne hanno denunciato la nocività, ma essendo inseriti nel sistema, non possono non adeguarsi e quindi i loro discorsi scadono sempre nell’ipocrisia. Sta venendo meno l'essenza di questo sport e la passione che c'è intorno ad esso: ormai c’è una tendenza inarrestabile verso la totale commercializzazione del calcio che è diventato di fatto un prodotto; tutti lo sanno e nessuno muove un dito, ovviamente perché gli interessi in gioco sono colossali. In tutte le curve è ormai in atto una vera e propria campagna contro il calcio moderno, anche se gli organi di informazione, facenti parte di questo sistema, tacciono e non sottolineano simili proteste. Questi gli aspetti principali che rovinano uno degli sport più popolari al mondo, anche se ormai ci aspettiamo sempre di peggio: il dominio incontrastato dei procuratori e delle “esigenze televisive”, il potere in mano a poche società di calcio, i regolamenti che sono tali solo sulla carta, i ripescaggi e i fallimenti pilotati, le partite che si giocano in giorni e orari assurdi, il calcioscommesse che dilaga incontrastato. Purtroppo oggi dominano gli interessi economici delle grandi società e la spettacolarizzazione del fenomeno calcio sta raggiungendo parametri pericolosi per la sua stessa credibilità. Gli stessi tifosi o sportivi sono talmente bombardati da tutta una serie di componenti inutili (amichevoli, tournée, moviole, spot, merchandising...) che non sanno proprio dove rifarsi. La conseguenza immediata è che gli stadi si svuotano e i bambini crescono con una idea malsana del calcio, dove cioè gli arbitri sono sempre venduti, si tifa sempre e solo per quelle tre o quattro squadre prestigiose che vincono tutto e magari non si sa nemmeno in che categoria gioca la squadra della propria città. Noi rivogliamo il calcio con cui siamo nati e cresciuti: stadi pieni, partite tutte di domenica e alla stessa ora, numero limitato di giocatori stranieri e stop a questa ossessionante offerta di partite in televisione.
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 2.391
Registrato il: 28/05/2005
Città: EMPOLI
Compagno di Muro
28/09/2007 15:52
 
Quota

Riceviamo da Boys Parma 1977 con richiesta di divulgazione
Giovanna Melandri, a nudo

19 - 09 - 2007

Il ministro Giovanna Melandri, in alcune interviste recenti, ha dichiarato che bisogna privatizzare gli stadi italiani. In pratica: toglierli alle comunità per cederli alle SpA del pallone. Il ministro, ancora una volta, si dimostra perfettamente in sintonia con la Lega Calcio, tanto da sembrarne un mero referente (come lo fu Giuseppe Pisanu). Antonio Matarrese, presidente della confindustria del pallone, è molto esplicito: privatizzare gli impianti e costruire strutture commerciali. Questo vogliono gli imprenditori dal calcio (per guadagnare sempre di più), e questo la Melandri (Ministro per le Politiche Giovanili e le Attività sportive) vuole dargli. Ma per dare a loro (pochi), dovrà togliere a noi (il Paese): aree, ricchezza, simboli e monumenti delle comunità; gli stadi italiani. E questo è proprio quello che fanno abitualmente i politici contemporanei (di destra e di sinistra): tolgono al Paese per regalare a chi detiene il potere economico.
La cosa curiosa è che la Melandri è presentata, da un circuito compiacente e interessato, come un ministro deciso a contrastare le politiche anti-sociali dei potenti del pallone. Addirittura, come l'esponente del Governo che potrebbe aiutare ultras e tifosi a riottenere i diritti perduti. Follia pura? No, una strategia ben precisa. Si adottano politiche che favoriscono i potenti, ma le si spacciano per iniziative sociali. Si scrivono leggi anti-ultras, ma si parla di toglierle. Si vietano striscioni e bandiere ma si dice d'amare il tifo «colorato e scatenato». Si vota in Parlamento a favore della repressione, ma poi si dice che si è contrari. La doppiezza tipica degli uomini del nostro sistema, che favoriscono i potenti ma si sforzano di conservare il consenso popolare (o meglio: i voti).
In agosto la Melandri dichiarava che si sarebbe impegnata a chiedere al ministro Giuliano Amato (Interni) di rivedere le disposizioni sugli striscioni emanate dall'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive. In parole povere: il divieto per tamburi, impianti audio e megafoni, sarebbe comunque rimasto; forse sarebbe stato ripristinato il diritto ad esporre liberamente gli striscioni. Premesso che ad oggi rimaniamo senza diritti, ciò è bastato (a qualcuno) per propagandare il ministro come una nuova e coraggiosa Giovanna d'Arco, che avrebbe guidato gli ultras verso la libertà. Ma la "Pulzella d'Orleans" italica non sembra guidata da Dio, ma dagli industriali del pallone.
Le norme anti-tifo dell'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, ovvero: i divieti per striscioni, bandiere, megafoni, tamburi, impianti audio, coreografie, ecc., derivano da un emendamento introdotto dal Senato al decreto Melandri-Amato, a cui NESSUN POLITICO votò contro (fu poi cancellato da una commissione della Camera).
In quei giorni andava particolarmente di moda la "tolleranza zero" con ultras e tifosi. In pieno clima di "caccia alla streghe" neppure un partito, neppure un movimento, neppure un senatore, si schierò dalla parte del DIRITTO. E tanti ipocriti li seguirono, vendendosi come sgualdrine; senza orgoglio, senza lealtà e senza stile. Gli stessi che oggi cercano di riciclarsi.
Ad alcuni mesi di distanza il ministro Giovanna Melandri, tra gli artefici del decreto anti-ultras più repressivo e barbaro della storia, ha fatto sapere che si sarebbe mosso per farci restituire alcuni (ma solo alcuni) di quei diritti civili che ha contribuito a sottrarci, avvallando l'applicazione di norme anticostituzionali che interessano un campo che è anche di sua competenza (politiche giovanili e sport).
Qualcuno, forse perché affetto da una gravissima forma di sindrome di Stoccolma, o forse (più probabilmente) perché ha interessi più vicini a quelli del ministro che a quelli di ultras e tifosi, ha pensato bene di fargli tanta buona propaganda.
Dopo la morte di Filippo Raciti, per giustificare la soppressione del tifo e della libertà d'espressione negli stadi, il ministro Melandri raccontò al Paese che "bisognava pur far qualcosa". Come se vietare striscioni e bandiere, tamburi e megafoni, coreografie e colori, servisse a risolvere i grandi problemi sociali di Catania, della Sicilia, o addirittura di tutt'Italia.
Ma poi, chi uccise veramente l'ispettore capo Filippo Raciti? Nonostante la censura di molti media, c'è anche l'ipotesi che sia stato accidentalmente investito (come scritto da L'Espresso) dal fuoristrada dei suoi stessi colleghi. Di sicuro, ad oggi (e sono passati 7 mesi), non si sa ancora la verità. Ebbene: il decreto Melandri-Amato fu varato dopo soli 5 giorni, quando la conoscenza dei fatti era ancor più approssimativa. Un tempo record, sfruttando e pilotando l'indignazione popolare, per arrivare ad applicare una legge (su misura agli interessi degli industriali del pallone) e le norme dell'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, quelle che la Melandri difese come necessarie, e che assicurò non avrebbero proibito il tifo «colorato e scatenato» (perché il tifo va bene, purché sia allineato agli interessi dei potenti). Norme (guarda caso) proposte dalla Lega Calcio (per censurare e disgregare il libero tifo degli ultras indipendenti), che il Parlamento non ha neppure avuto il coraggio di chiamare "Legge".
Noi chiedevamo giustizia, per tutti. Loro sfruttavano ignobilmente la morte di un uomo, per fare gli interessi degli imperi economici che occupano il calcio.
Oggi, noi continuiamo a chiedere giustizia, per tutti. Loro chiedono di privatizzare gli stadi e di costruirvi strutture commerciali.
Il re è nudo, con tutti i suoi amici e tutti i suoi servi
.

Boys Parma 1977
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 3.431
Registrato il: 23/06/2005
Esperto
26/09/2007 18:13
 
Quota

mi dicono che in giornata son state caricate molte barriere di prefiltraggio su dei mezzi e sparite....
sparite alla volta di firenze?
probabile...
a noi rischio 3, alta classifica....e a noi non ce l'hanno fatta vedere....a firenze si rastrella materiale nel contado per far svolgere la partita in sicurezza?
son contento che avvenga....
ma ciò non toglie che mi resti l'amarezza per una profonda ingiustizia la passata stagione
lo so che qualcuno dirà:
"non lo sai che il mondo è ingiusto?... non ti ci sei ancora abituato?..ecc."
no, non mi ci sono abituato e non mi abituerò mai....
[Modificato da zeman! 26/09/2007 18:20]
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 1.438
Registrato il: 25/06/2005
Città: BUSTO ARSIZIO
Compagno di Muro
26/09/2007 15:56
 
Quota

non esiste! in maratona non ci entrano i tifosi ospiti... la maratona è sacra!
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 513
Registrato il: 06/06/2005
Compagno di Muro
26/09/2007 12:53
 
Quota

Qualcosa invece c'è davvero...

Prima pagina | Il Tirreno del

Ora, io conto fino a 1000, poi vedo di ragionarci sopra, sennò m'incazzo.

OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 512
Registrato il: 06/06/2005
Compagno di Muro
26/09/2007 12:47
 
Quota

Mi avvisano via SMS che sul Tirreno c'è un articolo che parla di mandarci in curva quando arrivano gli squadroni per motivi di sicurezza, lasciando la Maratona agli altri.

Qualcuno ne sa di più ?
Io sinceramente non ho gran voglia di incazzarmi, quindi per favore smentite...
[Modificato da MikFib 26/09/2007 12:47]
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 2.371
Registrato il: 28/05/2005
Città: EMPOLI
Compagno di Muro
25/09/2007 10:02
 
Quota

VOTO ZERO AL DECRETO AMATO-PISANU
Dopo il caos di Empoli-Napoli, a che servono le barriere?

FORSE il ministro dell’interno Amato, e perchè no anche il suo predecessore (Pisanu...) dovranno rivedere i loro decreti.
Perchè non è possibile intervenire così su uno stadio, trasformare cioè una manifestazione sportiva come una partita di calcio in un assalto al forte. Col risultato di far arrabbiare chi allo stadio ci va per divertirsi. Vabbè, l’importante è che si elimini la violenza.
A parole, di sicuro, ma non coi fatti, perchè domenica al «Castellani» è bastato un match un pò più a rischio degli altri, con settemila tifosi ospiti, per far cadere come un castello di carte tutte quelle belle parole sulla sicurezza negli stadi, sui tornelli e sul prefiltraggio.
E’ bastato che empolesi e napoletani si mescolassero per far sì che prima della gara un tifoso partenopeo colpisse con un casco un sostenitore azzurro, per poi finire con le gambe all’aria, pestato da altri empolesi.
E’ bastato, poi, che circa 400 napoletani spingessero alle barriere della Curva Sud, con biglietti di altri settori o addirittura senza, per far sì che entrassero là dove di persone non ne entravano più.
E’ bastato, infine, che i tifosi delle due squadre si incontrassero di nuovo al termine della gara per scatenare una carica delle forze dell’ordine costata un dito ad un tifoso azzurro. Senza contare, come si sente dire in giro, le manganellate a chi con la partita non c’entrava niente. Come ad un signore diretto al Luna Park con la figlia, o ad alcuni anziani. E poi dicono di andare allo stadio con la famiglia...
IL BILANCIO della cronaca parla, però, anche di un impegno massimo da parte delle forze di polizia, deputate a garantire l’ordine pubblico. Circa 130 uomini che hanno fatto fronte con la massima professionalità a sciami di tifosi che spuntavano da ogni dove.
In una delle cariche di alleggerimento, come si dice in gergo, fatte dalle forze dell’ordine, per disperdere i contatti fra le varie tifoserie, un poliziotto è stato ferito sotto la Curva Sud e ne avrà per 5 giorni. I maggiori problemi si sono registrati sotto la Maratona dove, sia prima che alla fine del match, ci sono stati contatti fra empolesi e partenopei.
All’inizio ci sono state due sostenitori un empolese e un napoletano, a riportare delle lesioni. Al termine della partita gli animi si sono riscaldati ed è toccato al battaglione mobile dei carabinieri far tornare l’ordine. B.A. empolese del ’76 denunciato poi per resistenza a pubblico ufficiale, si è fatto refertare (giorni zero di prognosi) dicendo di aver ricevuto una manganellata; D.A. 18enne napoletano ha detto di essere stato aggredito da un gruppo di tifosi empolesi; per lui la prognosi è di 6 giorni. Infine, il sostenitori empolese dell’80, B.A. di Castelfiorentino ha riportato la perdita di un dito con prognosi di 30 giorni.

Nazione Empoli Sport 25/09/2007
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 2.303
Registrato il: 28/05/2005
Città: EMPOLI
Compagno di Muro
14/09/2007 12:20
 
Quota

Calcio: Portogallo, i giocatori difendono Scolari

LISBONA - I 23 giocatori della nazionale portoghese si schierano con il loro ct, il brasiliano Felipe Scolari, dopo che questi ha colpito con un pugno il serbo Dragutinovic al termine di Portogallo-Serbia 1-1. In un comunicato congiunto i giocatori rinnovano il loro sostegno all'allenatore, giustificandolo per aver reagito alle "aggressioni verbali dei calciatori avversari e al tentativo di aggressione di uno dei nostri atleti". Scolari è messo spalle al muro dalle immagini eloquenti del colpo sferrato a Dragutinovic.

Gazzetta.it

Certo questi giocatori sono molto rissosi e pericolosi ...... andrebbero diffidati dal frequentare le manifestazioni sportive per almeno 3-5 anni [SM=g8050] ......... e invece ...........
Se lo fa un tifoso di solo "alterarsi" nei confronti di un altro che lo provoca si becca la diffida anche senza le immagini televisive ........... basta un solerte e inflessibile tutore dell'ordine.
Invece spesso e volentieri sul campo giocatori e dirigenti fanno sempre peggio e qui è aggravato dal fatto che si trasmette un cattivo esempio ......... e non gli succede mai nulla.
LA LEGGE NON E' UGUALE PER TUTTI!!
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 679
Registrato il: 30/04/2004
Città: EMPOLI
Compagno di Muro
11/09/2007 12:50
 
Quota

Re:
MikFib, 05/09/2007 17.05:


Sabato allo stadio ho riscontrato un po' meno zelo sulle perquisizioni, rispetto alle ultime gare dello scorso anno. Almeno non si son messi a leggere magliette e sciarpe.

Però ancora gli striscioni e le bandiere mancano...



Ho letto che ai pisani in quel di Cesena non hanno fatto entrare nessuna sciarpa raffigurante il "Che" o una stella rossa e c'è stata un intensa discussione anche per le magliette...

Sono molto deluso dal solito comportamento delle forze dell'ordine ma da una parte è anche giusto che i pisani capiscano cosa vuol dire essre controllati a dovere visto che in serie C i controlli sono quelli che sono.....e chi vuol capire capisca.....


OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 1.384
Registrato il: 25/06/2005
Città: BUSTO ARSIZIO
Compagno di Muro
07/09/2007 17:26
 
Quota

Re:
lena1404, 07/09/2007 16.05:

La Corte di Cassazione:stadio vietato ai tifosi che intonano cori razzisti
07/09/2007


Linea dura della Corte di Cassazione contro i tifosi razzisti: la Terza Sezione Penale della Suprema Corte si è occupata del caso di Marc Zoro che in Messina-Inter del 27 novembre 2005 fu oggetto di cori e slogan razzisti da parte dei tifosi dell'Inter. Il Gip siciliano che si era occupato del caso aveva vietato l'accesso allo stadio ad un ultras nerazzurro il quale aveva fatto ricorso. La Corte di Cassazione ha però respinto il ricorso, ricordando che Zoro ha subito "reiterati episodi di intolleranza razzista" consistiti in "slogan di scherno" provenienti dal settore ospiti. Per "razzismo" si deve intendere "tutto quel complesso di manifestazioni o atteggiamenti di intolleranza originati da profondi e radicati pregiudizi sociali ed espressi attraverso forme di disprezzo e di emarginazione nei confronti di individui o gruppi appartenenti a comunità etniche e culturali diverse, spesso ritenute inferiori". Per questi motivi, come si legge suIl Giornale della Toscana, il ricorso dell'ultras nerazzurro è stato respinto.




Siiiiiii!!!!! Grazie! [SM=g8021] ringrazio lo Stato Italiano e questo sistema politico che ogni tanto funziona... Per cui al coro di Vaffanculo che gli interisti hanno intonato in quasi ogni partita lo scorso anno rispondo: "Sia-mo-tut-ti-Zo-ro!"
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 666
Registrato il: 13/11/2006
Città: EMPOLI
Compagno di Muro
07/09/2007 16:05
 
Quota

La Corte di Cassazione:stadio vietato ai tifosi che intonano cori razzisti
07/09/2007


Linea dura della Corte di Cassazione contro i tifosi razzisti: la Terza Sezione Penale della Suprema Corte si è occupata del caso di Marc Zoro che in Messina-Inter del 27 novembre 2005 fu oggetto di cori e slogan razzisti da parte dei tifosi dell'Inter. Il Gip siciliano che si era occupato del caso aveva vietato l'accesso allo stadio ad un ultras nerazzurro il quale aveva fatto ricorso. La Corte di Cassazione ha però respinto il ricorso, ricordando che Zoro ha subito "reiterati episodi di intolleranza razzista" consistiti in "slogan di scherno" provenienti dal settore ospiti. Per "razzismo" si deve intendere "tutto quel complesso di manifestazioni o atteggiamenti di intolleranza originati da profondi e radicati pregiudizi sociali ed espressi attraverso forme di disprezzo e di emarginazione nei confronti di individui o gruppi appartenenti a comunità etniche e culturali diverse, spesso ritenute inferiori". Per questi motivi, come si legge suIl Giornale della Toscana, il ricorso dell'ultras nerazzurro è stato respinto.
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 465
Registrato il: 06/06/2005
Compagno di Muro
05/09/2007 17:05
 
Quota


Sabato allo stadio ho riscontrato un po' meno zelo sulle perquisizioni, rispetto alle ultime gare dello scorso anno. Almeno non si son messi a leggere magliette e sciarpe.

Però ancora gli striscioni e le bandiere mancano...
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 1.379
Registrato il: 25/06/2005
Città: BUSTO ARSIZIO
Compagno di Muro
05/09/2007 16:58
 
Quota

Re: Ora si potranno diffidare anche i calciatori professionisti dal frequentare gli stadi
WEB RE1976, 05/09/2007 16.19:

Daspo anche per calciatori rissosi
Lo stabilisce una sentenza della Cassazione

- ROMA, 5 SET - Anche i calciatori dovranno temere, come gli ultras, un'ordinanza di restrizione dagli stadi se provocano risse o litigi in campo o vicino. Lo stabilisce la sentenza 33864 della Corte di Cassazione in merito ad un'ordinanza del questore di Caserta che aveva disposto il divieto di accesso agli stadi per rissa nei confronti di un dirigente e di un calciatore tesserati dalla Figc, appartenenti alla societa' sportiva 'Calvi Risorta'.

(ANSA)



mi sembra una scelta giusta... se le cose stanno così sono più disposto ad accettare il provvedimento..


OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 2.258
Registrato il: 28/05/2005
Città: EMPOLI
Compagno di Muro
05/09/2007 16:30
 
Quota

Zamparini: "Daspo non ci riguarda"
Presidente Palermo: "Si deve trattare di episodi molto gravi"

- ROMA, 5 SET - "Non credo che questa sentenza ci riguardi". Il presidente del Palermo, Zamparini, commenta cosi' l'ipotesi di Daspo per i calciatori.Il riferimento e' alla sentenza della Cassazione che ha sancito restrizioni negli stadi per i responsabili di risse, compresi giocatori e dirigenti. "Si corre il rischio di proibire l'accesso allo stadio anche per una stupidaggine - spiega Zamparini - Per giustificare restrizioni di liberta' di questo genere, si deve trattare di episodi molto gravi".

(ANSA)

In realtà spesso proprio molti tifosi vengono a volte diffidati per stupidaggini o per solo processo alle intenzioni .......... e nessuno però leva gli scudi in loro difesa o si preoccupa di montare un caso giornalistico ...........
...... la legge dopvrebbe essere uguale per tutti (belli o brutti, ricchi o poveri, calciatori, dirigenti o tifosi) ........ appunto dovrebbe!!! [SM=g8050]
[Modificato da WEB RE1976 08/11/2007 12:03]
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 2.257
Registrato il: 28/05/2005
Città: EMPOLI
Compagno di Muro
05/09/2007 16:19
 
Quota

Ora si potranno diffidare anche i calciatori professionisti dal frequentare gli stadi
Daspo anche per calciatori rissosi
Lo stabilisce una sentenza della Cassazione

- ROMA, 5 SET - Anche i calciatori dovranno temere, come gli ultras, un'ordinanza di restrizione dagli stadi se provocano risse o litigi in campo o vicino. Lo stabilisce la sentenza 33864 della Corte di Cassazione in merito ad un'ordinanza del questore di Caserta che aveva disposto il divieto di accesso agli stadi per rissa nei confronti di un dirigente e di un calciatore tesserati dalla Figc, appartenenti alla societa' sportiva 'Calvi Risorta'.

(ANSA)
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 2.008
Registrato il: 06/06/2005
Città: VINCI
Compagno di Muro
02/08/2007 08:44
 
Quota

Brava e bella, Giovanna! [SM=g27821]
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 2.966
Registrato il: 23/06/2005
Esperto
01/08/2007 19:35
 
Quota

La Melandri favorevole al ritorno degli striscioni negli stadi 
Fonte: Apcom
 Il ministro per le Politiche Giovanile e le Attività Sportive, Giovanna Melandri, ha accolto positivamente la richiesta del Comitato "Il tifo popolare nel calcio che vogliamo" per riportare gli striscioni non violenti negli stadi. Il comitato è composto da Progetto Ultrà, rappresentanti dei tifosi, parlamentari e giornalisti. "Il Ministero - si legge in un comunicato di Rifondazione Comunista - si è impegnato a chiedere ufficialmente al Ministero degli interni di rivedere, prima dell'inizio del campionato, le disposizioni sugli striscioni emanate dall'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive. L'impegno del Ministero dello Sport è un primo passo verso il pieno riconoscimento del diritto d'espressione attraverso gli strumenti di tifo e il ritorno ad un clima festoso, colorato e di divertimento negli stadi". Il Comitato ottiene così il risultato sperato e "prosegue la sua battaglia per la ricostruzione del gioco del calcio sui valori sportivi e socioculturali del tifo popolare, minacciati dall'invasione del mercato nello sport".
[Modificato da zeman! 01/08/2007 19:36]
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 1.946
Registrato il: 06/06/2005
Città: VINCI
Compagno di Muro
20/07/2007 11:25
 
Quota

Re:

Scritto da: WEB RE1976 19/07/2007 19.39
Lanciò un coniglio nel derby - Tifoso milanista indagato per lancio di materiale pericolos

Punito con 10mila euro per maltrattamento di animali, rischia l'imputazione per un reato più grave: lancio di materiale pericoloso dove si svolgono manifestazioni sportive. C'è però un lieto fine: l'animaletto è salvo ed è stato adottato

MILANO, Dal lancio del motorino a quello del coniglietto. Protagonisti beceri tifosi di diversa fede. Ma identico scenario: lo stadio di San Siro. Dopo l'incredibile e pericolosa bravata del 6 maggio 2001, quando alcuni ultras dell'Inter gettarono un motorino dal secondo anello del Meazza, ecco l'abominevole "impresa" di un supporter rossonero di 52 anni (!) che lo scorso 11 marzo lanciò in campo dal primo anello un coniglietto con le quattro zampe legate e un cartello con la scritta "Coniglio nerazzurro".

MULTA - Per il tifoso in questione, M.V. di Vigevano (Pv), la Procura di Milano ha chiesto al gip l'emissione di un decreto penale di condanna di 10.000 euro di multa per maltrattamento di animali e un altro reato minore.

CONIGLIO ADOTTATO - Ma al gip non è bastata la sanzione pecuniaria e ha respinto la richiesta, profilando nei confronti del tifoso un reato più grave: il lancio di materiale pericoloso nei luoghi in cui si svolgono manifestazioni sportive. Reato che prevede una pena da 1 a 4 anni di carcere. C'è comunque il lieto fine che riguarda il povero coniglietto. Dopo il volo dagli spalti di San Siro è stato raccolto da alcuni steward e portato in infermeria dove, ancora vivo ma malconcio, è stato adottato.

Gazzetta



Fammi capire: una volta un tifoso livornese fece entrare all'Ardenza 11 polli vestiti di nerazzurro (era il derby): 10.000 X 11 fa 110.000. Oggi pagherebbe 110.000 euro di multa? [SM=g27837]
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 2.856
Registrato il: 23/06/2005
Esperto
20/07/2007 10:31
 
Quota

Violenza negli stadi: steward armati per vigilare
Pronto il decreto del ministero dell'Interno


ROMA (19 luglio) - Negli stadi arriva lo steward, per vigilare contro gli episodi di violenza e potrà anche essere armato e sarà alle dipendenze delle società sportive. E' questa la novità contenuta nel decreto del ministero dell'Interno ora all'esame delle commissioni Affari costituzionali e cultura della Camera. Età tra i 30 e i 50 anni, "buona salute fisica e mentale", nessuna condanna seria alle spalle, diploma di scuola media superiore, conoscenza di "almeno una lingua straniera", prestanza fisica adeguata, possibilità di girare armato.

È questo l'identikit del "Coordinatore degli steward", che a breve potrebbe essere chiamato a garantire la sicurezza negli stadi italiani. Il "capo-steward", che potrà girare armato perchè verrà di fatto equiparato ad una guardia giurata, sarà presente solo negli stadi con capienza superiore ai 7.500 posti. E avrà il compito di coordinare e gestire l'esercito degli steward.

Secondo il decreto, ad ogni partita di calcio dovrà essere presente uno steward ogni 150 spettatori. Ma si potrà prevedere anche il rapporto di uno ogni 250 a seconda della capienza dell'impianto. Il numero dei coordinatori invece dovrà essere di «uno ogni 20 steward». Altra caratteristica dei nuovi "vigilantes" del calcio è che dovranno essere riconoscibili, indossando un apposito giubbetto "giallo o arancio" a bande luminescenti, da infilare dalla testa, che dovrà riportare la scritta «steward» e il numero di matricola su "fondo blu Nato".

Prima dell'apertura degli stadi, 'steward' e 'coordinatorì dovranno controllare gli spalti anche per verificarne la stabilità, rimuovere oggetti illeciti o pericolosi, garantire il libero accesso alle vie di fuga, accertare la perfetta funzionalità degli impianti antincendio e di quelli di video-sorveglianza. E prima della partita dovranno presidiare i varchi, controllare biglietti e documenti, impedire l'ingresso a chi non è in regola e a bandiere, striscioni illegali o materiali pericolosi e «proibiti».

Ma è durante la partita che gli steward dovranno tenere gli occhi più aperti evitando che i tifosi scavalchino le recinzioni o che abbiano «comportamenti illeciti o comunque pericolosi». Potendo anche isolare quelli più violenti all'interno di un settore. E dovranno tenere sotto controllo l'intero stadio, dagli spalti al terreno di gioco. Segnalando alle forze di polizia anche quei minori (con più di 15 anni) trovati all'interno dello stadio senza documenti. Ogni loro azione comunque dovrà essere documentata su appositi moduli.

il messaggero

commento?
usando una frase tratta dal film "la vita a modo mio
"se armi un imbecille/stupido....poi devi armarli tutti"

OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 2.139
Registrato il: 28/05/2005
Città: EMPOLI
Compagno di Muro
19/07/2007 19:39
 
Quota

Lanciò un coniglio nel derby - Tifoso milanista indagato per lancio di materiale pericolos

Punito con 10mila euro per maltrattamento di animali, rischia l'imputazione per un reato più grave: lancio di materiale pericoloso dove si svolgono manifestazioni sportive. C'è però un lieto fine: l'animaletto è salvo ed è stato adottato

MILANO, Dal lancio del motorino a quello del coniglietto. Protagonisti beceri tifosi di diversa fede. Ma identico scenario: lo stadio di San Siro. Dopo l'incredibile e pericolosa bravata del 6 maggio 2001, quando alcuni ultras dell'Inter gettarono un motorino dal secondo anello del Meazza, ecco l'abominevole "impresa" di un supporter rossonero di 52 anni (!) che lo scorso 11 marzo lanciò in campo dal primo anello un coniglietto con le quattro zampe legate e un cartello con la scritta "Coniglio nerazzurro".

MULTA - Per il tifoso in questione, M.V. di Vigevano (Pv), la Procura di Milano ha chiesto al gip l'emissione di un decreto penale di condanna di 10.000 euro di multa per maltrattamento di animali e un altro reato minore.

CONIGLIO ADOTTATO - Ma al gip non è bastata la sanzione pecuniaria e ha respinto la richiesta, profilando nei confronti del tifoso un reato più grave: il lancio di materiale pericoloso nei luoghi in cui si svolgono manifestazioni sportive. Reato che prevede una pena da 1 a 4 anni di carcere. C'è comunque il lieto fine che riguarda il povero coniglietto. Dopo il volo dagli spalti di San Siro è stato raccolto da alcuni steward e portato in infermeria dove, ancora vivo ma malconcio, è stato adottato.

Gazzetta
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 2.137
Registrato il: 28/05/2005
Città: EMPOLI
Compagno di Muro
19/07/2007 19:32
 
Quota

Prestante e armato:
ecco lo steward da stadio

Approda alla Camera il decreto contro la violenza negli stadi: il responsabile dei nuovi vigilantes potrà girare tra gli spalti dotato di pistola. Tutti alle dipendenze dei club di calcio

ROMA, 19 luglio 2007 - Lo Stato stringe il cerchio e si prepara a dotare gli stadi di autentici "vigilantes" contro ogni tipo di disordine sugli spalti.

L'IDENTIKIT - Del tutto simile a quello degli steward che controllano ogni movimento negli stadi di mezza Europa: età tra i 30 e i 50 anni, "buona salute fisica e mentale", nessuna condanna seria alle spalle, diploma di scuola media superiore, conoscenza di "almeno una lingua straniera", prestanza fisica adeguata. E un particolare da non sottovalutare: possibilità di girare armato.
GUARDIA ARMATA - E' il ritratto del "Coordinatore degli steward", che a breve potrebbe essere chiamato a garantire la sicurezza negli stadi italiani, così come è stato previsto dal decreto del ministero dell'Interno ora all'esame delle commissioni Affari Costituzionali e Cultura della Camera. Il "capo-stewad", che potrà girare armato perché verrà di fatto equiparato a una guardia giurata, sarà presente solo negli stadi con capienza superiore ai 7.500 posti e avrà il compito di coordinare e gestire l'esercito degli steward: il nuovo personale previsto nel decreto contro la violenza negli stadi di calcio, che dovrà vigilare sulla sicurezza degli stadi e sarà alle dipendenze delle società sportive.
SOTTO CONTROLLO - Secondo il decreto, a ogni partita di calcio dovrà essere presente uno steward ogni 150 spettatori. Ma si potrà prevedere anche il rapporto di uno ogni 250 a seconda della capienza dell'impianto. Il numero dei coordinatori invece dovrà essere di "uno ogni 20 steward". Ovviamente i vigilantes del calcio dovranno essere riconoscibili, indossando un apposito giubbetto "giallo o arancio" a bande luminescenti, da infilare dalla testa, che dovrà riportare la scritta "steward" e il numero di matricola su fondo blu.
MANGANELLO - Pistola? Meglio il manganello. Questo il parere di Maurizio Zamparini, presidente del Palermo che si rifà al modello inglese. "Le armi sono un segno d'inciviltà. Non è una questione di soldi; io, però, sono contrario all'uso delle armi. Per me andrebbero abolite, distrutte. Gli stadi non sono un terreno di battaglia, questo non dovremmo mai dimenticarlo".

Gazzetta.it

[Modificato da WEB RE1976 19/07/2007 19.42]

OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 2.070
Registrato il: 28/05/2005
Città: EMPOLI
Compagno di Muro
14/06/2007 19:37
 
Quota

Calcio: osservatorio violenza, proseguire con rigore

- L'Osservatorio sulla violenza nelle manifestazioni sportive, riunitosi nuovamente oggi a Roma, traccia un bilancio positivo sulle strategie adottate fin qui, ma per il futuro ritiene indispensabile "proseguire con metodologie di assoluto rigore".
Alla riunione, svoltasi oggi a Roma, hanno partecipato tra gli altri il vice capo della polizia, prefetto Antonio Manganelli, il presidente della Figc Luigi Abete e il numero uno della Lega Antonio Matarrese.
Secondo i dati resi noti dall'Osservatorio, dopo i fatti di Catania (il 2 febbraio) i feriti tra le forze dell'ordine sono diminuiti del 93 per cento, e tra i tifosi del 44 per cento.

Gazzetta.it
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 2.069
Registrato il: 28/05/2005
Città: EMPOLI
Compagno di Muro
14/06/2007 18:01
 
Quota

Riceviamo da Progetto Ultrà per e-mail
Martedì 19 giugno ore 14.30
Camera dei Deputati - Sala delle Colonne – Via Poli 19
Gruppo Parlamentare di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

IL TIFO POPOLARE NEL CALCIO CHE VOGLIAMO
Riconoscere e valorizzare le pratiche di tifo partecipativo per contrastare razzismo e violenza

Introduce
Antonio Ferraro – responsabile nazionale Politiche Sportive PRC-SE

Intervengono:

Carlo Balestri – Progetto Ultrà
Presentazione appello in difesa del diritto d’espressione attraverso gli strumenti di tifo

Cristiano Militello – inviato striscia la notizia
Quando la goliardia diventa "autorizzata". Non si può "autorizzare" la goliardia, non si può diffidare l'ironia

Matteo Patrono – giornalista de “il Manifesto”
Il calcio moderno e le ricadute educative e sociali

Oliviero Beha – giornalista sportivo
Più che un crimine, un errore

Antje Hagel - rappresentante Fanprojekte tedeschi
Modelli a confronto - il ruolo del tifo negli altri paesi

Francesca Curi – avvocato penalista
Una lettura della nuova legge e delle sue ricadute pratiche

Daniele Farina – deputato PRC – commissione giustizia Camera
Aspetti penalistici del decreto

Pietro Folena – deputato PRC- presidente commissione Cultura
Un nuovo approccio culturale e politico per i futuri interventi legislativi in materia

Presentazione COMITATO “Il tifo popolare nel calcio che vogliamo”

Esperienze positive dei tifosi in campo e fuori

DIBATTITO

Sono stati invitati a partecipare:
Giornalisti sportivi
Gruppi di tifosi organizzati
I sottosegretari Giovanni Lolli e Paolo Cento
I parlamentari Vladimir Luxuria, Francesco Caruso, Luciano Pettinari, Franco Grillini, Luana Zannella, Luciano Pettinari, Sergio d’Elia, Luigi Cancrini, Riccardo Milana

• Trattandosi di una sala parlamentare, per gli uomini è richiesta la giacca e per tutti un documento di riconoscimento.
• Per l’accreditamento rivolgersi a: Antonio Ferraro 3287124711 – 3346883165 – antonio.ferraro@rifondazione.it
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 2.050
Registrato il: 28/05/2005
Città: EMPOLI
Compagno di Muro
07/06/2007 17:19
 
Quota

Stadi: parte lunedi' corso steward

Organizzato per i delegati della sicurezza designati da club
- Parte lunedi' il corso per steward negli stadi organizzato in base al protocollo d'intesa tra Ministero dell'Interno, Coni e Federcalcio. L'iniziativa, i cui costi saranno totalmente a carico del Coni, e' riservata ai delegati della sicurezza designati dalle societa' sportive di calcio (che utilizzeranno impianti con una capienza superiore a 7.500 spettatori) e rappresenta uno degli obiettivi previsti dalle nuove disposizioni di legge per prevenire e contrastare la violenza negli stadi.

(ANSA)
OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 302
Registrato il: 06/06/2005
Compagno di Muro
05/06/2007 10:04
 
Quota

E' vero. L'ho visto anche in Estonia tempo fa quando ci sono stati scontri in piazza. L'ho visto in TV c'ho fatto caso subito e mi son posto la stessa domanda...

[Modificato da MikFib 05/06/2007 10.06]

OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 568
Registrato il: 30/04/2004
Città: EMPOLI
Compagno di Muro
05/06/2007 09:44
 
Quota

Questa immagine si riferisce alla finale di Coppa d'Ungheria e mi ha colpito vedere che anche la polizia ungherese ha un proprio numero identificativo...
Mi chiedo come mai in Italia non si possa fare altrettanto... [SM=g27813]




OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 2.037
Registrato il: 28/05/2005
Città: EMPOLI
Compagno di Muro
05/06/2007 02:05
 
Quota

Sport People propone un libro bianco sui soprusi subiti dagli ultras - Sono passati tre mesi dai fatti di Catania-Palermo ed in questo periodo ne abbiamo viste, o meglio subite, di tutti i tipi. Nel segno di un'unità di intenti che manca, invece e purtroppo, per risolvere problemi ben più gravi del nostro Paese, il mondo politico ha prodotto in men che non si dica decreti prima e leggi poi che - eppure ci sembrava difficile immaginare potesse accadere - sono ancora più restrittivi dei de-cretini Pisanu e precedenti. Si tratta, come abbiamo già detto su queste pagine, di leggi assurde ed antidemocratiche che individuano una nuova categoria di cittadini, gli ultras appunto, ai quali non sono garantiti quei diritti alla base della Costituzione italiana. Non solo: si tratta di leggi che non danno risposte vere e definitive rispetto alle peggiori degenerazioni del teppismo da stadio e che, anzi, favoriranno le imprese dei soliti infami, più o meno cani sciolti, che si fanno forti in venti contro uno o con la lama in tasca. Provvedimenti, dunque, che temiamo non saranno in grado di impedire nuove tragedie (si pensi agli accoltellati di Roma-Manchester) ma che intanto stanno uccidendo il mondo del tifo organizzato, in nome di una caccia alle streghe basata su stereotipi, pregiudizi e, lasciatecelo dire, ignoranza e malafede.
Triste notare che per impedire lo stillicidio di morti sul lavoro che è salito alla ribalta delle cronache in questi stessi mesi nessuno, al di là delle solite dichiarazioni di rito, abbia agito con la stessa tempestività con cui si è intervenuti per stroncare la "barbarie del calcio" dopo la morte (i cui contorni continuano a restare nebulosi, e non per caso) del povero Raciti.
Assurdo prendere atto che quello stesso Stato di Diritto che garantisce garanzia di difesa e presunzione di innocenza all'imputato del peggiore crimine (si veda ad esempio il recente caso di pedofilia nel Lazio), non solo nega tutto ciò per i "reati da stadio" ma addirittura punisce le "possibili intenzioni" a delinquere.
Così oggi entrando in uno stadio si è più più controllati che non entrando in una banca e, sotto dettatura di un fantomatico Osservatorio dai poteri spropositati, ormai quasi tutto è vietato: bandiere, striscioni, megafoni... a meno che ti pieghi alle loro imposizioni (che tecnicamente si chiamano autorizzazioni) ed allora ti viene dato qualche contentino.
Di più: capita spesso che il solerte funzionario di turno si prenda la libertà di scrivere all'istante nuove leggi e quindi venga impedito l'ingresso di una maglietta o di una sciarpa, che venga denunciato chi espone uno striscione che riporta un articolo della Costituzione.
Insomma il pensiero diverso è sgradito, vietato, represso, sanzionato.
Abbiamo provato, come altri, a fare capire l'assurdità di queste norme, ci hanno praticamente riso in faccia dicendo che esageravamo.
Riproviamo allora tutti insieme a spiattellare in faccia a Lorsignori le ignominie che derivano da questo legiferare ottuso.
Chiediamo quindi a tutti i nostri lettori, singoli ultras o gruppi organizzati si segnalarci all'indirizzo librobianco@sportpeople.net le cose più assurde e/o ingiuste che hanno subito dall'entrata in vigore delle nuove leggi. L'intenzione, appunto, è quella di scrivere un cosiddetto "libro bianco" sull'argomento, mettendolo poi a disposizione di tutti per denunciare i soprusi e gli abusi che domenicalmente, in nome dell'ordine e della legalità s'intenda, subiamo.
E se non ci ascolteranno nemmeno stavolta a Roma, chissà che non si possa puntare più in alto: recentemente l'Europa ci ha regalato delle belle soddisfazioni. SCRIVETE, SCRIVETE, SCRIVETE, oppure fateci un disegno... si sa gli ultras sono dei poveri ignoranti...

www.sportpeople.net

[Modificato da WEB RE1976 05/06/2007 2.06]

OFFLINE
Email Scheda Utente
Post: 1.996
Registrato il: 28/05/2005
Città: EMPOLI
Compagno di Muro
24/05/2007 01:14
 
Quota

MELANDRI parla con gli Ultras a Taranto

L’occasione era troppo ghiotta: il Ministro allo Sport Melandri a Taranto per premiare il Dream Team, la squadra di basket in carrozzina di Taranto impegnata nella poule scudetto e freschissima vincitrice della Vergauwen Cup (la “nostra” Coppa Uefa).
Diciamo subito che è stata una protesta all’insegna della massima civiltà. Sono le 14.00 quando una cinquantina di ultras cominciano a scandire cori contro il decreto e contro la repressione imperante. La stragrande maggioranza dei tifosi presenti indossano una t shirt bianca dal contenuto eloquente.
Sotto il sole cocente del primo pomeriggio attendiamo l’arrivo del Ministro nel mentre si decide di entrare nella “fresca” struttura del Palamazzola.
Arriva il Ministro in tailleur verde e i cori partono spontanei: “libertà per gli ultras” il più gettonato. Arrivano puntuali anche i conciliaboli con la Digos ma l’ambiente è sereno, nonostante le disposizioni liberticide che stanno mortificando e umiliando tutto il movimento.
I presenti nel parterre del Palamazzola sono gli Ultrapaz, Psyko, Gruppo Zuffa, Nevrotik e Ultrà Cep. Ci scusiamo in anticipo se non abbiamo riconosciuto e menzionato esponenti di altri gruppi.
Sparuta minoranza anche di Taranto Supporters con tanto di tshirt art.21 che ha scatenato l’interpellanza parlamentare.
La voglia di esprimere il proprio dissenso è tanta ma è giusto premiare i ragazzi del Dream team che stanno dando davvero onore alla città (anche se il Ministro dirà “basket in carrozzella, sigh).
Il Ministro Melandri capisce l’ambiente ostile e chiede ripetutamente rispetto per l’interlocutore. Si parte a raffica, con una disamina a 360° sullo sport ma, inevitabile, il discorso parte sul pallone, su calciopoli e sulle disposizioni liberticide. La Melandri è chiara: queste sono norme “transitive”, di “emergenza”. “bisognava affrontare un problema e bisognava risolverlo”. La vecchia gestione di deroghe e proroghe è finito, tuona il Ministro. Ciò ha comportato l’installazione nottetempo dei tornelli.
Dalla prossima stagione si cambia. Stewart dentro gli stadi, polizia fuori, responsabilità e sicurezza degli impianti a cura delle società e, parola magica, libertà di introduzione degli striscioni, sempre che non inneggino a messaggi violenti, razzisti o xenofobi.
Notando la maglietta esposta, la Melandri dice che non è il decreto che impedisce l’introduzione degli stadi (giusto! Ndr) ma l’Osservatorio (ma, di grazia, l’Osservatorio non è espressione del Ministero degli Interni?).
La Melandri dice esplicitamente che l’Osservatorio ha avuto l’incarico di gestire l’emergenza ma dall’anno prossimo si torna ad un regime più normalizzato, teso verso le tifoserie che, nei fatti, hanno dimostrato correttezza.

La manifestazione finisce con gli ultras che invadono il parquet del Palamazzola e scambiano idee con il Ministro che, nei fatti, ribadisce ciò che aveva espresso in precedenza.
Gli ultras del Taranto sono vivi e vegeti, altro le chiacchiere. Una manifestazione all’insegna della civiltà e della protesta. Una manifestazione che ci voleva perché non può e non deve passare il messaggio liberticida trasmesso dalle norme restrittive imposte dall’Osservatorio.

tarantosupporters.com
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 2 3 4 5 6 7 8 9 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 09:56. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com

Home Page Rangers 1976 Empoli

Sei il visitatore numero   You are visitor number 
570.921 +  

Scriveteci