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Narrativa per ragazzi - NO PROFIT - "A.M.I.C.A TERRORE TELEMATICO"

Ultimo Aggiornamento: 04/04/2007 14:24
11/03/2007 12:22
 
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Uhm, chissà di cosa tratterà questo libro, vi starete chiedendo,
un po' interdetti di fronte all' ambiguità di un titolo il cui tenore farebbe pensare magari ad un thriller o una mistery story, sulla scia dei vari Stephen King, Patricia Cornwell o del nostro Carlo Lucarelli.
Niente di tutto ciò. La prima fatica letteraria di Antonio de Lieto Vollaro potrebbe appartenere, se proprio vogliamo darle una connotazione di genere, per lo più alla "science fiction" degli anni '40, quella delle prime opere di Asimov e Vari Vogt, per intenderci ' con le dovute deferenti cautele. In realtà la fantascienza rappresenta soltanto l'ingrediente base di un variopinto cocktail narrativo fatto di avventure per ragazzi, sfumature gialle da spy story anni '60, con tanto di agenti segreti invincibili ed ipertecnologici, condito dalle immancabili venature rosa.
A completare la mistura qualche spruzzatina di fantapolitica, che con ironia intende riscrivere drammatici episodi della storia, passata e recente, formulando fantasiose ipotesi su come potrebbe cambiare il mondo se dietro governanti e politici ci fosse un' invisibile ed enigmatica guida illuminata...

L'inedito mix, dati gli eterogenei componenti, possiede indubbiamente una buona dose di originalità e freschezza che unitamente alla assoluta mancanza di pretenziosità conferiscono a questo romanzo breve una scorrevolezza e leggerezza di tocco in grado di supplire alle inevitabili ingenuità di certi dialoghi e all'inverosimiglianza di alcune trovate.

La trama è ricca di riferimenti alle nuove forme di comunicazione elettronica, l'attuale "rivoluzione telematica" (da cui il titolo), così come richiamo molto le atmosfere di certi telefilms anni '70 quali "Spazio 1999", "U.F.O.'' o "Star Trek", con quei personaggi tagliati con l'accetta, dove il discriminare tra il bianco e il nero era netto ed individuabile come tra i supereroi e i criminali dei fumetti americani della Golden Age, da Flash Gordon a Superman .

Il pregio maggiore dei racconto è tuttavia l'estrema imprevedibilità dell'intreccio, caratterizzato da un'inesauribile creatività che rende la lettura avvincente e mai noioso.
E se è vero, come disse uno volta lo scrittore Alessandro Baricco, che "la letteratura è ritmo", allora possiamo affermare che de Lieto Vollaro è sulla buona strada.


Stefano Viola
11/03/2007 12:23
 
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Nota dell'autore.

Sono un uomo comune lontano dal mondo della cultura e della letteratura e pertanto ancora più felice di essere stato, almeno per una volta, autore anch'io.
Dedico questo libro, in particolar modo, alla mia cara amica Rosy, la cui forza nel lottare fino alla fine contro una delle più gravi forme leucemiche ha insegnato a me ed a mia moglie quanto l'uomo sia piccolo ma possa, nello stesso tempo, essere grande nell'affrontare qualcosa che non conosce se non quando c'è dentro fino al collo. Lo dedico ad Antonio, un ragazzo di vent'anni, fratello di una compagnia di scuola di mia figlia, scomparso anch'egli a causa dello stesso male.
Così come ho ideato e scritto, nel mio piccolo, pensando ai tanti altri bambini e persone aggredite ferocemente da tutti quei mali ritenuti finora incurabili.
Spero che la morale dei libro possa essere profetica e, per quanto sia difficile immaginare un "mondo perfetto", auspico la scomparsa di ogni violenza e malvagità presenti in esso così come la soluzione pratica a tutte le patologie virali e genetiche.
Mi sto prodigando affinché A.M.I.C.A. diventi una realtà e non semplicemente il titolo di un romanzo "per ragazzi"; il suo obiettivo primario è mirato alla copertura completa dell'assistenza sanitaria verso tutti quei bambini poveri, orfani o vittime di guerra che necessitano di interventi chirurgici urgenti e non hanno nessuno ad assisterli. Il secondo passo sarebbe quello di crescere fino a divenire un'associazione seria ed autorevole capace di collaborare con tutte le altre associazioni no profit operanti nel panorama sociale ed umanitario.
Mi auguro che il senso vero di questo libro possa essere raccolto specialmente da persone illustri ed influenti che vogliano identificarsi anche loro quali "cavalieri" dell'A.M.I.C.A. per farla crescere sempre più donando al mondo una realtà che non sia fantascienza.
Infine, ma non in ultimo, dedico questo lavoro, alla memoria di mio padre scomparso prematuramente a causa di un tumore al colon. Sono certo che sia stato lui, grande maestro di vita, a spingermi nell'avventura dello scrivere. Una nota ancora, per concludere, la rivolgo alle vittime di attacchi terroristici di qualunque nazione o religione d'appartenenza senza per questo voler scadere nel qualunquismo.
Colpire i civili è sempre stato un atto criminoso e vigliacco, soprattutto non giustifica mai nessuna causa ma ne inasprisce gli assurdi effetti. Ogni volta che ciò accade ne rimango scosso, scioccato. Come fanti tra noi.
Condanno ogni atto che vada a ledere la dignità ed il diritto alla vita dei prossimo. In particolar modo penso ai bambini, spesso dimenticati, che rappresentano il futuro di noi tutti. Ricordo ai lettori che "per ogni bambino che nasce noi adulti diventiamo subito debitori nel suoi confronti poiché gli prospettiamo violenze e soprusi e non certo l'amore in cui dovrebbero crescere e di cui dovrebbero nutrirsi. Dobbiamo sentirci obbligati a sdebitarci aiutandoli al meglio delle nostre possibilità".
Quale Autore di questo libro dichiaro che il ricavato della mia percentuale sui proventi della vendita dello stesso e delle eventuali future edizioni sarà destinata all'Associazione T.A.T.A. - A.M.I.C.A. e ai progetti di prima necessità, dell'UNICEF italiana, affinché le stesse possano perseguire con successo il proprio obiettivo di pubblica utilità.
Desidero ringraziare per la realizzazione di questo mio primo volume: La copisteria centro servizi Ferrara.
Federica Brandi della "Dedalo centro comunicazioni visive" quale creatrice della copertina iniziale.
Michele Vitiello per aver completato e raffinato la copertina finale. Cristina Milazzo, Stefano Viola, Lucy Gullotta, Agata Milazzo e Ciccio per avere creduto in me.

L'Autore
Antonio de Lieto Vollaro


Modificato da wolfonyx 11/03/2007 12.28
11/03/2007 12:27
 
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Recensione dal sito di:"Progettobabele"

Recensore:
Ricevuto:
Recensito il:
Marco Roberto Capelli
02-09-2005

Rec.pubblicata
PB16

Anno 2003 - TATA AMICA onlus
Prezzo € 10 - 223 pp.
Acquistabile on-line sul sito: www.tataamica.org


Lo definirei un solido romanzo di avventura per ragazzi, questo di Antonio de Lieto Vollaro. Ed, ovviamente, quando si parla di ragazzi, si intende per tutti quelli che sono ancora ragazzi...dentro. D’altra parte, il romanzo di avventura ha in Italia una degnissima tradizione che va da Salgari(ovviamente) e Motta fino ai più recenti lavori dell'ingiustamente dimenticato (avremo occasione di riparlarne) Gianni Padoan. E proprio in questa tradizione avventuroso/fantascientifica si inserisce il romanzo di Vollaro: trama robusta, personaggi rapidamente tratteggiati - adamantini nella loro semplicità - che si cacciano in situazioni disperate per poi uscirne, rocambolescamente, incolumi. Anche se i terroristi islamici hanno preso il posto dei perfidi thugs o degli inglesi, usurpatori del Borneo – i tempi sono cambiati, si sa - anche se dalle premesse fantapolitiche, si passa, nel finale, alla fantascienza più classica, rimane, comunque, l'eterna lotta del bene contro il male, pura, senza esitazioni ma non priva di un certo senso dello humor e di una buona dose di umanità che ne smussano gli spigoli e ne stemperano gli eccessi. Le invenzioni fantastiche e lo sviluppo incalzante della trama fanno passare in secondo piano qualche ingenuità nei dialoghi(che restano comunque ad un livello superiore rispetto a quello di molti film d'azione americani...) o l'utilizzo di alcuni stereotipi peraltro tipici del genere. Il risultato finale è, comunque, una lettura scorrevole e piacevole, una ventata di aria fresca in un panorama stantio.

Roberto Marco Capelli.
Modificato da wolfonyx 11/03/2007 12.29
11/03/2007 12:33
 
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Nota storica autentica, da cui è stato tratto il romanzo.
* Nota storica autentica:

Durante la guerra fredda tra la Russia e l'America e durante la guerra del Vietnam, il mondo ha più volte rasentato il rischio della catastrofe nucleare, e solo le mani di chissà quali angeli hanno impedito la distruzione in massa del genere umano in una manciata di secondi. La campagna per il disarmo dell’intero pianeta e contro il razzismo e le persecuzioni, fu sollevata dal professor Albert Einstein, insieme ad altri sette premi nobel. Nel 1939, appoggiò le richieste di Fermi e Szilard nella loro richiesta scritta di fi-nanziamenti inviata al presidente Roosevelt, convinto che l’uranio poteva essere utilizza-to quale importante fonte d’energia per il bene dell’intera dell’umanità. Roosevelt, colto dal timore che fosse Hitler per primo a costruire la bomba atomica, dopo aver ricevuto la notizia che gli scienziati tedeschi Hahn e Strassman avevano scoperto la scissione nucle-are, pressò lo scienziato tedesco affinché affrettasse i suoi studi e precedesse i nazisti nella costruzione della prima bomba atomica. Improvvisamente, nell’aprile del 1945, Ro-osevelt morì per una emorragia cerebrale, succedendogli Truman, il quale non si limitò solo ad ordinare la costruzione, ma il 2 agosto del 1945, nel deserto di Los Alamos, fece eseguire lo scoppio sperimentale della prima bomba atomica. Truman, pur essendo Il Giappone in ginocchio e ormai incapace di qualsiasi reazione, tre giorni dopo l’esperimento, diede l’ordine impulsivo di far sganciare i due ordigni nucleari su Hiro-shima e Nagasaki, ponendo fine alla guerra, ma anche alla dignità umana e al rispetto per ogni diritto alla vita stessa, distruggendo due intere città e mietendo centinaia di migliaia di vittime innocenti che non avevano mai dichiarato guerra a nessuno. Proprio Harry Truman aveva in precedenza fatto un’affermazione ingannevole ed in evidente contrasto con le sue azioni ed i suoi pensieri successivi:
“Il mio pacifismo è un sentimento istintivo, un sentimento che mi domina perché l'as-sassinio dell'uomo m'ispira disgusto. Il mio atteggiamento non deriva da qualche teoria intellettuale ma si fonda sulla mia reale avversione per ogni specie di crudeltà e odio.”
Ecco perché Einstein, fino alla sua morte, non dimenticò mai quella lettera e non si stancò di ripetere: “Se avessi saputo non avrei mai scritto quella lettera al Presidente.”
Per la stessa ragione, nel 1955 alcuni mesi prima della sua morte, insieme al filosofo in-glese Bertrand Russel e ad altri colleghi del tempo, concepì un manifesto per sensibiliz-zare gli scienziati del mondo intero riguardo i pericoli reali di una guerra nucleare. E’ dal contenuto di quel manifesto e dal suo testamento spirituale che si riuscì a sensibiliz-zare anche la coscienza di molti potenti della Terra nell’impiegare le proprie risorse in un senso costruttivo per l'umanità, e non distruttivo, riuscendo nella sua campagna contro le armi nucleari e il razzismo, con le sue persecuzioni.

Nella tragica situazione che si pone all'umanità, pensiamo che gli scienziati dovreb-bero riunirsi per valutare i pericoli che sono sorti come risultato dello sviluppo delle armi di distruzione di massa e discutere una deliberazione nello spirito del documento in essere. In quest'occasione noi non parliamo come membri di questa o quella nazione, continente o fede, ma come esseri umani, appartenenti alla specie Uomo, della quale è in dubbio la continuità dell'esistenza(...). Dobbiamo imparare a pensare in un modo nuovo. Dobbiamo imparare a chiederci non quali passi possono essere fatti per dare la vittoria militare al gruppo che preferiamo, perché tali passi non esistono più; la domanda che dobbiamo porci è : quali passi debbono essere fatti per evitare una contesa militare la cui conclusione sarebbe disastrosa per tutte le parti? (...).
Non c’è dubbio che in una guerra con bombe H, diverse grandi città verrebbero rase al suolo. Ma questo sarebbe uno dei disastri minori da fronteggiare(...). Oggi noi sappia-mo, specialmente dopo il test di Bikini, che le bombe nucleari possono distribuire gra-dualmente distruzione sopra un'area molto più grande di quanto si fosse supposto. Og-gi si può costruire una bomba che sarà 2500 volte più potente di quella che distrusse Hiroshima. Questa bomba, se esplodesse vicino al suolo o sottacqua, invierebbe particelle radioattive nell'atmosfera. Nessuno sa per quale grande estensione queste particelle ra-dioattive mortali potrebbero diffondersi, ma le autorità più qualificate sono unanimi nel-l'affermare che una guerra con le bombe H potrebbe molto probabilmente segnare la fi-ne della razza umana. Il termine "genere umano" suona vago e astratto. La gente pare rendersi conto poco, nella sua immaginazione, che il pericolo è vicino a loro, ai loro figli e nipoti, e non riguarda solo una misteriosa ‘umanità’ vagamente concepita. Qualsiasi ac-cordo di non usare la bomba H, raggiunto in tempo di pace, non sarebbe più considerato vincolante in tempo di guerra e ambedue le parti si metterebbero al lavoro per costruire nuove bombe H non appena la guerra scoppiasse. Sebbene un accordo per rinunciare alle armi nucleari, come parte di una riduzione degli armamenti non permetterebbe una solu-zione definitiva, esso risulterebbe utile per alcuni scopi importanti. Primo: ogni accordo fra l’Est e l'Ovest è rivolto verso il bene, in quanto tende a diminuire la tensione; secon-do: diminuirebbe il timore di un attacco improvviso, stile Pearl Harbour. Abbiamo di fron-te a noi, se lo scegliamo, un progresso continuo di felicità, conoscenza e saggezza. Sce-glieremo invece la morte, solo perché non possiamo dimenticare i nostri litigi? Ci appelliamo agli esseri umani: ricordate la vostra umanità e dimenticate il resto (...). Invi-tiamo attraverso questo appello gli scienziati di tutto il mondo e tutta l'umanità a sotto-scrivere la seguente deliberazione:
In previsione del fatto che in qualsiasi futura guerra mondiale verranno sicuramente im-piegate le armi nucleari,(....) esortiamo i governi del mondo a rendersi conto, e a ricono-scere pubblicamente, che i loro scopi non possono essere favoriti da una guerra mondia-le. Di conseguenza, li esortiamo a trovare mezzi pacifici per la sistemazione di tutti gli argomenti di contesa tra loro.

Ecco i nomi illustri che hanno partecipato alla realizzazione del messaggio significativo e profondo di questo manifesto:

Il filosofo inglese Bertrand Russel e i premi nobel: Albert Einstein, Max Born, Percy W. Bridgman, Lenon Infeld, J.F. Joliot-Cruise, H.J. Muller, Linus Pauling, Cecil F. Powell, J.Rotblat, e infine il giapponese Hideki Yukawa.



12/03/2007 18:48
 
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CARO ANTONIO


questo spazio mi pare bene usato [SM=g27985]
poichè in questo Forum è permesso SOLO di pubblicizzare il proprio forum o sito personale, o reclamizzare la vendita di opere purchè siano a scopo di beneficenza o umanitario.
E la tua opera mi pare degna di avere lo apazio giusto.






Quando sono sola .... apro il mio album e ritrovo tutti i volti che amo.
Le impronte di un'Angelo sono fatte d'amore.E dove c'e' amore, possono accadere cose miracolose.
04/04/2007 14:24
 
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Scritto da: wolfonyx 11/03/2007 12.22
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> Uhm, chissà di cosa tratterà questo libro, vi starete
> chiedendo,
> un po' interdetti di fronte all' ambiguità di un
> titolo il cui tenore farebbe pensare magari ad
> un thriller o una mistery story, sulla scia dei
> vari Stephen King, Patricia Cornwell o del nostro
> Carlo Lucarelli.
> Niente di tutto ciò. La prima fatica letteraria
> di Antonio de Lieto Vollaro potrebbe appartenere,
> se proprio vogliamo darle una connotazione di genere,
> per lo più alla "science fiction" degli anni '40,
> quella delle prime opere di Asimov e Vari Vogt,
> per intenderci ' con le dovute deferenti cautele.
> In realtà la fantascienza rappresenta soltanto
> l'ingrediente base di un variopinto cocktail narrativo
> fatto di avventure per ragazzi, sfumature gialle
> da spy story anni '60, con tanto di agenti segreti
> invincibili ed ipertecnologici, condito dalle immancabili
> venature rosa.
> A completare la mistura qualche spruzzatina di f
> antapolitica, che con ironia intende riscrivere
> drammatici episodi della storia, passata e recente,
> formulando fantasiose ipotesi su come potrebbe
> cambiare il mondo se dietro governanti e politici
> ci fosse un' invisibile ed enigmatica guida illuminata...
>
>
> L'inedito mix, dati gli eterogenei componenti, possie
> de indubbiamente una buona dose di originalità
> e freschezza che unitamente alla assoluta mancanza
> di pretenziosità conferiscono a questo romanzo
> breve una scorrevolezza e leggerezza di tocco in
> grado di supplire alle inevitabili ingenuità di
> certi dialoghi e all'inverosimiglianza di alcune
> trovate.
>
> La trama è ricca di riferimenti alle nuove forme di c
> omunicazione elettronica, l'attuale "rivoluzione
> telematica" (da cui il titolo), così come richiamo
> molto le atmosfere di certi telefilms anni '70
> quali "Spazio 1999", "U.F.O.'' o "Star Trek", con
> quei personaggi tagliati con l'accetta, dove il
> discriminare tra il bianco e il nero era netto
> ed individuabile come tra i supereroi e i criminali
> dei fumetti americani della Golden Age, da Flash
> Gordon a Superman .
>
> Il pregio maggiore dei racconto è tuttavia l'estrema
> imprevedibilità dell'intreccio, caratterizzato
> da un'inesauribile creatività che rende la lettura
> avvincente e mai noioso.
> E se è vero, come disse uno volta lo scrittore A
> lessandro Baricco, che "la letteratura è ritmo",
> allora possiamo affermare che de Lieto Vollaro
> è sulla buona strada.
>
>
> Stefano Viola
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Modificato da wolfonyx 04/04/2007 14.25




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