Un'alimentazione a basso contenuto calorico, ma con il giusto apporto di tutti i nutrienti essenziali, rallenta l'invecchiamento del cuore e prolunga l’esistenza.
Già alcuni esperimenti condotti sugli animali avevano dimostrato che le diete ipocaloriche allungassero la vita anche del 50%. Ma ora uno studio compiuto sull’uomo mostra risultati entusiasmanti, perché se il cuore di queste persone è più giovane ed efficiente, molto probabilmente anche gli altri tessuti lo sono.
La ricerca, coordinata da Luigi Fontana, ricercatore dell'Istituto Superiore di Sanit, osserva per la prima volta nell'uomo gli effetti della restrizione calorica e della "qualità" nutritiva delle calorie della nostra dieta. Inoltre permette di avere molte informazioni sia sul fronte della fisiologia dell'invecchiamento che sul fronte della prevenzione primaria di molte malattie tipiche.
Come dobbiamo modificare la nostra dieta per ottenere i benefici?
Bisogna mangiare meno calorie "vuote" (quelle cioè prive di vitamine e sali minerali). Questo non significa un'alimentazione di stenti ma la dieta deve essere bilanciata e ricca di nutrienti, con cereali integrali, legumi, pesce, olio di oliva e frutta.
Rivalutiamo la nostra Dieta Mediterranea, e associamola ad una regolare attività fisica, perché ridurre le calorie mangiando male causa gravi malattie ed accelera l'invecchiamento.
Non serve a nulla, quindi, mangiare metà hamburger o mezzo cartone di patatine fritte, ne' bere mezza lattina di una delle tante bevande zuccherate in commercio. Meglio preferire ai cibi industriali raffinati e particolarmente elaborati, quelli naturali e meno processati quali verdure, cereali integrali, legumi, pesce, olio di oliva e frutta.
I ricercatori hanno preso in esame 25 volontari che, nella convinzione di poter vivere più a lungo e sani, per circa 7 anni hanno praticato (e praticano tuttora) una dieta ipocalorica (in media 1700 calorie al di'), ma ricca di proteine (1.8 g/Kg/die) e di tutte le vitamine, i sali minerali e i micronutrienti essenziali.
Il gruppo di controllo era costituito da altrettanti individui che praticavano una tipica dieta occidentale, ricca di cibi raffinati e processati: all'incirca 2.500 calorie al giorno, di cui il 17% fornito dalle proteine, il 52% dai carboidrati e il 31% dai grassi.
La dose quotidiana di sale era inferiore nel primo gruppo (circa 2.6 grammi rispetto ai 3.4 grammi nel gruppo di controllo). Nessuno fumava, assumeva anti-ipertensivi o farmaci per abbassare la quantita' di lipidi nel sangue o soffriva di malattie croniche
Inoltre una dieta ricca di verdure e ortaggi riduce la pressione sanguigna, grazie agli aminoacidi e magnesio, contenuti in questi alimenti, come sostiene un gruppo di scienziati dell'Imperial College di Londra.
Fra i primi, l'arginina, per esempio, sembra avere un effetto 'dilatatore' sui vasi sanguigni. I risultati confermano comunque la tesi secondo cui una dieta ricca di frutta e verdure è parte integrante di uno stile di vita sano, per prevenire l'aumento della pressione sanguigna e quindi, l'insorgere delle malattie croniche collegate.
Mangiar meno e meglio, dunque, favorisce la longevità, aiutando oltretutto ad invecchiare in salute.
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