La Fattoria di Orgiali


Nella fattoria di Orgiali
ci son tutti gli animali
grandi, piccoli, mansueti
e anche quelli più irrequieti.

Ci son pecore e caprette
le lumache tra le erbette
dentro un cesto d’insalata
c’è una rana addormentata.

Nella stalla due cavalli
quattro mucche e tre asinelli
c’è anche un toro irriverente
che si arrabbia per un niente.

C’è un colore a lui nocivo
ed è appunto il rosso vivo
basta un niente, si capisce
che in un lampo s’irretisce.

Stamattina, si è infuriato
dalle funi si è slegato
e correndo a più non posso
ha inseguito un pettirosso.

Non vi dico che macello
per chiappare quell’uccello
ha buttato giù il pollaio
provocando un grosso guaio.

C’eran polli e gallinelle
con i nervi a fior di pelle
ed un gallo con la cresta
che faceva lì, la siesta.

Più distante, giù al laghetto
un pavone gonfio in petto
che alle anatre esibiva
quella coda sua da diva.

Starnazzavano le oche
con le loro voci roche
nel sentire quel fermento
anche un riccio ebbe spavento.

Mise dentro la testina
diventando una pallina
che a toccarla, lo sappiamo
pungerebbe anche la mano.

Si nascosero i conigli
nelle macchie, trai i grovigli
a tremar dallo spavento
come foglie mosse al vento.

I fagiani e le colombe
si lanciaron tra le fronde
ci provò anche un tacchino
ma lui cadde, poverino.

Due maiali belli grassi
si nascosero tra i massi
mentre un cane mezzo matto
rincorreva ancora un gatto.

Una vecchia tartaruga
pure lei, pronta alla fuga
si nascose tra la paglia
col permesso di una quaglia.

Le cicale, tutto intorno
con i grilli di contorno
tra le spighe e in mezzo ai fiori
si mantennero al di fuori.

Per quel tanto di cagnara
scappò pure una zanzara
che succhiava piano, piano
nell’orecchio a un merlo indiano

Anche quattro cavallette
che giocavano a tresette
con un salto da primato
se ne andarono dal prato.

Così pure le formiche
che cercavano molliche
con un rospo ed un lombrico
si nascosero in un fico.

Le api, giusto all’occasione
avean pronto il pungiglione
quasi fosse carabina
per protegger la Regina.

Si nascose un calabrone
dietro un mucchio di carbone
tra petunie e rose gialle
rifugiarono farfalle

Due lucertole e un ramarro
s’infilarono in un carro
e più il là, una coccinella
su una foglia di ulivella.

anche un ragno, nella tela
voltò tondo e vece vela
nascondendosi al sicuro
nel suo buco scuro, scuro

Restò solo un topolino
magro come uno stecchino
che correndo a capofitto
contro il toro finì dritto.

Alla vista del topetto
sbuffò il toro a tutto petto
ma il topino, in piedi, ritto
nei suoi occhi guardò dritto.

Dall’ardire, inebetito
sembrò il toro, rabbonito
e di corsa, gambe in spalla
tornò subito alla stalla.

Perché il toro ebbe paura
non è dato immaginare
sarà forse che la cura
sta nel farsi rispettare.

m

Che simpatica filastrocca sulla fattoria...