Un angelo accanto a me chiede aiuto
ha grandi occhi lucidi e il cuore colmo di dolore
signora mia quante volte hai pianto
mentre fingevo di non capire il mio errore.
Ma quante notti e quanti interminabili giorni
senza aver fatto nulla per fermare il tempo
così chiedo scusa, perdono a voi tutti
per il bene e l'amore che mi avete dato
Sono come lunghe ombre al crepuscolo
nuvole cariche di desideri mai sognati
come nebbia leggera prima del vento
guerrieri sconfitti, soli e abbandonati.
Che ne sarà di questi occhi scuri
il giorno che dovrò guardare il sole
quando inesorabile un nuovo mattino arriverà?
la nave è pronta e ormai sta per partire
Fuochi nella notte spenti dalla fredda pioggia
percorrendo sconosciuti sentieri senza meta
fino a quando il tempo non mi ferirà
sopporto la realtà come un asceta.
Forse non voglio ricominciare ancora
per continuare a vivere nel dubbio del domani
ma il vento ci è contrario, aumenta le distanze
e l'esistenza è fragile come foglie appese ai rami
E' molto bella questa poesia, dolce Alessandro, specialmente nella parte che riporto.
"Fino a quando il tempo non mi ferirà
sopporto la realtà come un asceta"
Immagini e sensazioni che emergono dal profondo, in modo così intenso da rendere l'animo quasi mistico, ancorché intristito di un senso di rimpianto e di sconfitta, ma forse proprio perciò desideroso di speranza, e di perdono per i proposti svaniti.
Bravissimo!
E' una poesia che mi fa venir voglia di abbracciarti, caro Alessandro, e di vederti sorridere scacciando le ombre!
ciao
Rosanna