EX AEQUO
INVERNO SULLA SCOGLIERA
Candida neve che sovrappone i suoi cristalli
a quelli del sale, sulla scogliera del ricordo
dove immagini di ieri calano a coprire il gelo
coi lampi di sole della trascorsa estate.
Scende in silenzio, in fiocchi grandi
ad ovattare la musica inquieta della risacca
e a confondere le sagome dei gabbiani
rincantucciati su cengie protese sul mare
dai riflessi increspati d’azzurro e piombo.
Ma nella memoria
le immagini si perdono nel silenzio di oggi
nel quale ascolto il suo cadere lento lento
a cancellare il sale della stagione lontana
che se pur brillante di papaveri e ginestre
stenta a rimanere nei corridoi sempre più stretti
della memoria e come sarà per la neve al sole
svanirà
persa nello spettacolo di un mare mai domo
su questa scogliera immutata che anche oggi
veglia sui miei sogni.
Yama
TOMBA SOLITARIA
Il vento canta l’inno ai fiori sparpagliati
sull’isolato fremito di una sperduta Croce,
mentre il tramonto avventa dietro i monti
come a voler sembrare ai tristi sguardi
il manto miserevole dell’ora del riposo.
E sotto la pioggerella si muovono i cipressi:
trattengono il ricordo di sconsolati addii;
Strano è nel tempo questo posto d’altri
com’è lontano il giorno dei saluti, ieri
e non par vera quella tomba così fredda e sola...
Filtrando tra i ricordi, stille d’aceto
cadono sul cuore e mordono, scalciano:
non possono quegli occhi grandi stare lì
rinchiusi dentro il freddo marmo dell’inverno.
Stalla nel nembo plumbeo il volo di una starna
fermata lì dal brivido dell’immortale amore.
Hunkchinasky