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una giornata al mare

Ultimo Aggiornamento: 07/12/2005 19:41
22/11/2005 19:32
 
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Ragazzi perdonatemmi se inserisco qui queste facezie,io non sono uno scrittore.Quando scrivo lo faccio solo per far divertire qualcuno.Questo racconto l'ho scrito tempo fa per far sorridere una mia amica spero che abbia lo stesso effetto con voi.


Una giornata al mare


Una giornata al mare.



Cosa c’è di più bello di una giornata al mare? Crogiolarsi al sole tra un bagno e l’altro ritempra il corpo e lo mette in pace con lo spirito. A casa mia in estate le gite al mare erano un appuntamento fisso. Tutti aspettavamo tutto l’anno il mese di luglio per poter finalmente rilassarci un po’ sulle spiagge del Fasanese.
Il divertimento cominciava già all’alba quando dovevamo preparare tutta la roba da portare con noi. Avevamo una Station Wagon molto capiente…era una cinquecento di quelle col cassone dietro…”la Bianchina” di quelle alla Fantozzi insomma. L’equipaggiamento di bordo prevedeva: nel cofano del serbatoio, tutti i miei attrezzi di scavo, tipo: palette, secchielli, rastrelli di varie misure, maschere da sub, pinne salvagenti ecc. tutti ficcati dentro a pressione.
Nel cofano posteriore alloggiavano tutte le cibarie della giornata dalla parmigiana di melanzane fino all’anguria , il tavolino con le sedie inglobate, le stuoie, il materassino ed il canotto gonfiabili e per finire tre bidoni da dieci litri di acqua dolce che sarebbero serviti per toglierci la salsedine di dosso a sera.
Sul portabagagli del tettuccio: l’ombrellone, due sedie a sdraio ed in più una brandina pieghevole. Era incredibile quante cose riuscissimo a portare insieme, praticamente i parafanghi toccavano la ruote.
Mio padre dava disposizioni già la sera prima dicendo: “domani ci alziamo presto perché voglio andare piano”.
“ma papà, la macchina non riesce a superare i quaranta all’ora!”
Ci superavano anche i vecchietti con le biciclette e scuotevano pure la testa!
Così partivamo :mio padre, mia madre, mia sorella ,io e mio cugino Martino, bisognava entrare seguendo un determinato ordine per poter incastrarci bene, il viaggio era lungo e faticoso bisognava percorrere trenta chilometri così.
All’accensione del motore sembrava di stare all’aereoporto di Linate durante il decollo di un Boeing 747.E’ inutile parlare della comodità nel viaggio, si partiva alle sei del mattino si arrivava col sole alto ma più magri sia per i “massaggi “ delle le molle dei sedili sia per la sauna a cui eravamo sottoposti per il caldo.
Finalmente si arrivava a Torre Canne precisamente al lido “sabbia D’oro”lì tutto era a pagamento forse è per questo che si chiamava così. La custode del parcheggio cominciava a ridere quando cominciava ad intravederci in fondo alla strada era molto grassa e ci accorgevamo della sua presenza per i movimenti oscillanti della sua pancia. Si parcheggiava all’ombra per evitare che la macchina potesse “subire un danno dal sole”, poi uscivamo noi ma lentamente perché dovevamo prima staccarci dai sedili di pelle che intanto erano diventati tuttuno con le nostre schiene e cominciavamo a scaricare
l’auto ,sembrava di stare al molo.
Arrivati in spiaggia e piazzate tutte le nostre cose mia madre pensava bene di ungerci completamente di crema per difenderci dai raggi solari, cinque minuti dopo io e mio cugino sembravamo due bastoncini della Findus completamente impanati di sabbia.
Guardavamo gli altri bambini costruire meravigliosi castelli di sabbia, così spinti dal desiderio di emularli imbracciavamo palette e secchielli e si incominciava a scavare e si scavava tantissimo fino a quando non trovavamo l’acqua ed allora esultavamo mentre mia sorella ci guardava come due poveri deficienti e non è che avesse torto a mare di acqua ce n’era già abbastanza.
E finalmente si poteva entrare in acqua ed io con mio cugino con tutta l’attrezzatura da perfetti sub ci tuffavamo in quel blu meraviglioso ed eravamo veramente felici di osservare le profondità , i fondali ed a lungo rimanevamo giù in apnea per poi riemergere come delfini e far lo sbuffo d’acqua dai tubi respiratori e stremati da tanta gioia uscivamo ad asciugarci al sole ed era il momento di raccontarci tutto quello che avevamo visto. Io normalmente riuscivo a scorgere sempre le stesse cose, qualche conchiglia od al massimo un piccolo branco di avanotti che nuotava in superficie, ma mio cugino no, lui vedeva stelle marine, una graceola, interi branchi di saraghi reali, lui si che era veramente un grande sub, infatti vorrei proprio trovare un altro che riesce a trovare tutte queste cose in cinquanta centimetri di profondità, perché era questa l’altezza massima consentitaci da mio padre dopo di che entrava personalmente lui a prenderci per le branchie e portarci fuori.
Come tutti, anche noi avevamo la passione delle conchiglie e chi non l’ha mai fatto? Innamorati ,bambini , adulti tutti almeno una volta si sono cimentati nella raccolta delle valve ed è proprio lì che si evidenzia tutta l’assurdità della mente umana ,perché se vai al ristorante ed ordini una porzione di duecento grammi di pasta e vongole, ti portano centoottanta grammi di gusci di vongole e tu ti arrabbi come una faina e non soltanto perché guardi il piatto e realizzi di aver preso una fregatura ma soprattutto perché non sai dove andare a gettare tutte quelle scorze per poter poi avviluppare quei tre miseri spaghetti alla tua forchetta, ma se vai al mare no, lì stai ore ed ore ad arrostirti la schiena pur di raccogliere le conchiglie che poi butterai nella spazzatura quando arrivi a casa anche perché sembra che siano maledette e quindi come entri in casa incominciano a puzzare da morire.
Una volta mi ricordo che non c’era proprio verso e non si riusciva a trovarne neanche una, così avvisati i miei decidemmo di spostarci un po’ dal posto dove stavamo. Camminavamo guardando il bagnasciuga.
E si, noi eravamo esploratori, eravamo pappa e ciccia, eravamo il gatto e la volpe, eravamo… due bischeri perché perdemmo completamente il senso d’orientamento e quando ce ne rendemmo conto eravamo già lontani due o tre lidi e la paura incominciò a salirci addosso, ma per fortuna scorsi da lontano la figura di mio padre e guardandolo in faccia mi resi conto di quello che significava l’allocuzione: ”la furia del mare” ma fu tanto il sollievo per lui di averci ritrovato che ce la scampammo con solo qualche rimprovero, già mi immagino quello che avrebbe dovuto dire a mio zio.” Ehm!ci sarebbe un piccolo problema abbiamo perso i ragazzi”, figuriamoci
quello ancora aveva il cerotto sulla fronte per il danno che gli aveva fatto il nostro gatto.
E così si era fatta già l’ora di pranzo e per noi era meglio che andare al ristorante per il ricevimento di una sposa, tanto era la roba che mamma aveva preparato.
Per riuscire a smaltire un po’di quello che avevamo ingurgitato mia madre proponeva “la passeggiata” e mentre mio padre si addormentava sdraiato su un lato sotto il sole arrabbiato delle quattordici, noi quattro ci incamminavamo verso il porto.
All’andata il sole era alle spalle grigliandoci la schiena ma in compenso al ritorno potevamo abbrustolirci il petto e la faccia , quindi potevamo risvegliare il povero dormiente e notare come fosse diventato double face, da un lato era rimasto bianco latte mentre dall’altro era diventato fosforescente.
Così si guadagnava la sera ed i bidoni dell’acqua dolce che avevamo in macchina avevano raggiunto la temperatura di 70 gradi centigradi così dopo essere stati grigliati ,potevamo anche essere bolliti e si ritornava a casa e si cominciava già a pensare al giorno dopo perché per tutte la ferie di mio padre si ripeteva il rituale.
22/11/2005 23:11
 
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A d m i n
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CARO VINCENZO


MOLTO GRADEVOLE DAVVEROOOOOOOOOOO, spero tu possa donarcene ancora altre "facezie" [SM=g27988] come le chiami tu!!!! [SM=g27988]
Mi ci son rispecchiata molto in queste ferie.... come quelle fatte con la 600 verde del mio papà.... Ed il the bollente.........x non sudare fatto dalla mamma [SM=g27985] Mi ha fatto sorridere il rumore del motore...i bastoncini Findus... l'effetto double face...

SPERO DI RILEGGERTI PRESTISSIMOOOOOO
24/11/2005 06:36
 
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Non è solo il resoconto di una giornata, è anche, forse soprattutto, il modo più sano, nella sua semplicità, di divertirci, di condividere momenti con i nostri affetti. Grazie. :-))))))
25/11/2005 07:30
 
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Grazie, Amico, ho passeggiato anche io assieme a te! //stretta
02/12/2005 13:17
 
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atmosfera familiare, sentimenti comuni.........
e sei uno scrittore bravo! [SM=g28002]
07/12/2005 19:41
 
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Bellissima, reale. [SM=x820459]
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