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Fiabe Africane

Ultimo Aggiornamento: 11/11/2006 10:23
06/11/2005 11:21
 
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Haina
(Marocco)






Una bellissima fanciulla di nome Haina, fidanzata con un bel giovane del suo paese, un giorno andò raccogliere legna nel bosco con le sue amiche. Mentre raccoglieva i rami secchi, vide a terra un mortaio d'oro. Subito pensò di prenderlo perché era molto bello e prezioso e lo mise da parte per portarlo a casa: aveva in mente di venderlo e di ricavarne tanti soldi. Quando fu l'ora di fare ritorno a casa, lo prese e si accorse che era molto pesante. Decisa nel suo intento, s'incamminò con le amiche ma faticava molto a tenere il passo. Le ragazze cercarono di dissuaderla dal suo intento , ma lei a tutti costi volle portarlo con sé. Rimase sempre più indietro e, ad un certo punto, non vide più nessuno e si trovò da sola. A questo punto dal mortaio uscì un diavolo che le disse di volerla sposare e le ordinò di seguirlo nella sua casa tra le montagne. Quando il fidanzato si accorse che non Haina non era tornata, partì alla sua ricerca, ma nel bosco non c'era alcuna traccia di lei. Camminò in tutte le direzioni finché arrivò alle montagne dei sette colori e chiese alla prima montagna se avesse per caso visto la sua ragazza, ma questa gli rispose di no. Poi chiese alla seconda e poi alla terza e così via, ma né la montagna gialla, né quella arancione, né quella rossa, né quelle di altri colori avevano notizie da dargli. Fu la montagna marrone ad informarlo che la sua ragazza era stata portata a casa del diavolo, nella montagna nera. Aggiunse però di fare molta attenzione perché se il diavolo l'avesse riconosciuto, se lo sarebbe mangiato. Allora il giovane prese una pelle di mucca, si travestì per non farsi riconoscere e salì sulla montagna nera. Vide la ragazza stava che pettinando i capelli del diavolo. Di nuovo fece ritorno alla montagna marrone. Questa gli consigliò di prendere molto sale e un ago; infatti il diavolo non sopportava il sale e con l'ago avrebbe potuto ucciderlo. Il giovane tornò alla montagna nera e vide il diavolo che si era addormentato, allora gli buttò il sale negli occhi, prese Haina e fuggì. Quando il diavolo si svegliò, sentì i suoi occhi bruciare urlò dal dolore, poi si rese conto che la ragazza non c'era più e corse come un pazzo fuori dalla montagna. Vide i due fuggiaschi all'orizzonte e cercò di raggiungerli; quando fu vicino a loro, il giovane buttò dell'altro sale che mise ancora una volta il diavolo in difficoltà. Quando ebbe finito il sale, gettò l'ago e il diavolo morì.
I due giovani tornarono finalmente al loro paese, si sposarono e vissero felici e contenti.



Il bambino d'oro e il bambino d'argento




Niame, il più potente fra i maghi del cielo, viveva in una fattoria posata sopra un bellissimo tappeto di nuvole. Un giorno decise di prendere moglie e invitò a presentarsi le quattro fanciulle più belle della sua tribù. Poi domandò a ciascuna: - Che cosa faresti, per me, se io ti sposassi? La prima, che si chiamava Acoco, dichiarò: - Spazzerei la fattoria e governerei la tua casa. E la seconda: - Cucinerei ogni giorno per te le pietanze migliori. E la terza: - Filerei montagne di cotone e andrei tutti i giorni ad attingere l'acqua. E la quarta: - Io, Niame, ti darei un figlio tutto d'oro. Naturalmente Niame scelse l'ultima e ordinò di preparare la cerimonia per le nozze. Acoco fu molto contrariata per la scelta fatta da Niame; si rodeva di invidia e di gelosia. Seppe tuttavia nascondere molto bene i propri sentimenti e riuscì a rimanere presso la giovane regina come dama di compagnia. I due sposi vivevamo felicemente e avevano già preparato la culla in attesa del bambino tutto d'oro, quando Niame dovette partire, per visitare una sua grande fattoria. Proprio durante la sua assenza, alla regina nacquero due gemelli: uno tutto d'oro, l'altro tutto d'argento. La perfida Acoco, non appena li vide, prese i due bambini, li chiuse in un cestello e fuggi con essi in mezzo al bosco; poi nascose il cestello nel tronco vuoto di un albero. Nella culla al posto dei bambini, mise due orribili ranocchi. Quando Niame fu di ritorno, Acoco gli corse incontro: - Affrettati, Niame! - gridò. - Vieni in casa a vedere i tuoi figli! Niame si affrettò, ma quando vide nella culla le due brutte bestie, rimase male. Comandò che i ranocchi fossero uccisi e la regina esiliata proprio ai confini del regno, in una capanna solitaria. Intanto il destino volle che un cacciatore passasse vicino all'albero morto dove stava nascosto il cestello con i due bambini dentro. L'uomo scorse un luccichio e si avvicinò. - Che cosa è questo ?- si chiese. - Siamo figli di Niame - risposero i bambini. Il cacciatore raccolse il cesto, lo aprì, e restò ammirato davanti alla bellezza dei due piccoli. Era poverissimo, ma li portò a casa sua e li allevò con amore, senza rivelare a nessuno dove li avesse trovati. I due bambini crescevano buoni, obbedienti e abili in tutte le cose. Quando il cacciatore aveva bisogno di denaro, raccoglieva la polvere d'oro e d'argento che cadeva di continuo dai loro corpi e andava in città a comperare quando gli era necessario. A poco a poco divenne un uomo molto ricco, e sostituì la misera capanna con un ampia fattoria. Un giorno il cacciatore venne per caso a sapere che i due bambini erano figli del re e allora, sebbene a malincuore, decise di riportarli al padre. Giunti alla fattoria di Niame, il cacciatore chiamò il re fuori dal recinto e gli disse: - Vieni a vedere quali esercizi sa fare questo ragazzo d'argento! Niame uscì e restò ammirato dell'abilità straordinaria del giovane. Intanto il ragazzo d'oro aveva cominciato a cantare in modo meraviglioso e cantando narrava la propria storia: la promessa della mamma, la perfidia di Acoco e la bontà del cacciatore che li aveva allevati e amati come figli. Niame stupito e commosso abbracciò i figli, fece richiamare la regina dall'esilio e ordinò alle schiave di pettinarla e rivestirla di abiti regali. Poi andò da Acoco, la trasformò in una gallina e la scaraventò sulla terra. Infine lodò molto il buon cacciatore e lo rimandò a casa carico di regali. Ancora oggi i due figli di Niame vanno a fare il bagno nel grande fiume che scendeva a cascata sulla terra; allora un po' della loro polvere d'oro e argento arriva fino a noi e quelli che la trovano diventano molto ricchi...

http://www.paroledautore.net/fiabe/mondo/africane.htm


[SM=g27985]




Carlo
07/11/2005 16:13
 
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GRAZIE CARLO


per il tuo apporto.... con queste gradevoli Fiabe. [SM=g27985]





Quando sono sola .... apro il mio album e ritrovo tutti i volti che amo.
Le impronte di un'Angelo sono fatte d'amore.E dove c'e' amore, possono accadere cose miracolose.
11/11/2006 01:21
 
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Notte in cui gironzolo e trovo cose bellissime... postate tempo fa... ma le favole non invecchiano davvero

Notte a tutti
11/11/2006 10:23
 
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Re.

Molto belle le fiabe da Te postate...

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... serena giornata .


Alfonsa



Modificato da +mimosa+ 11/11/2006 10.25
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