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ORNELLA - Bendaggio gastrico

Ultimo Aggiornamento: 28/05/2005 19:39
28/05/2005 19:39
 
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Nel corso di questi ultimi anni ci avevo pensato più volte, ma poi, per vari motivi avevo sempre scartato l'idea. Mio marito era contrario, aveva paura che mi succedesse qualcosa....
Una ragazza che conoscevo,obesa da sempre, figlia di una mia amica, aveva fatto qualche anno fa il bypass bilio intestinale. Dopo poco tempo era morta di infarto.
Forse sarebbe successo ugualmente, forse no. Chi lo sa?
Comunque non riuscivo a decidermi.
Poi, nel marzo scorso mia sorella si ricovera all’ospedale Asilo Vittoria di Mortara per un intervento e scopre che il professor Bottani si occupa anche di chirurgia bariatrica.
Mi dice che tantissime persone obese arrivano là da tutta Italia per farsi operare e che Bottani è uno dei migliori in questo tipo di interventi. Mi assilla talmente da convincermi e prende lei stessa appuntamento per una visita con il professore.
E’ fissata per la settimana successiva,il 14 marzo. Prestissimo!
Intanto, siccome mi piace essere informata su quello che faccio, comincio a cercare in internet tutte le notizie possibili sugli interventi di chirurgia bariatrica, sul professor Bottani e sull’ ospedale. Mi guardo anche tutti i filmati degli interventi e sono un po’ confusa. Però ormai ho deciso di farlo, e quando io decido qualcosa….
Approdo poi sul forum di Chirurgia Bariatrica e mi ci butto a capofitto,.Trovo delle persone che mi piacciono e che ,soprattutto, mi capiscono perché condividono il mio problema. Chi, meglio di loro, può comprendere cosa significhi per me trovarmi in questa situazione?
Non sono nata obesa, sono sempre stata normalissima. Dopo la mia gravidanza ( ho un bellissimo figlio di 31 anni ) il mio peso era di 50 kg e portavo la taglia 40.
Tutto normale. Dopo qualche anno inizio a lievitare e aumento di 10 kg. Poi, nel corso del tempo i chili si accumulano sempre più numerosi.
Tento con le diete, ma i risultati sono deludenti. Conosco poi un famoso medico ,l'inventore del pane di Rivalta, ora contestatissimo, ma che allora andava per la maggiore. Una mia amica si era rivolta a lui e aveva perso tutti i suoi chili facilmente ed in breve tempo.
Corro da lui a Milano, pago un sacco di soldi perché allora, e parlo della metà degli anni 80, una sua visita si aggirava sulle 250.000 lire a cui si aggiungeva poi anche il costo notevole delle pillole che ti prescriveva.
Perdo 10 kg e sto benone. Poi interrompo perché…..non ricordo nemmeno perché!
Riprendo dopo del tempo e stavolta sto male, le pillole mi causano tremore, sudorazione e altri sintomi che mi fanno decidere di smetterne l’assunzione.
Fine delle mie speranze di dimagrimento. Devo pensare ad un'altra soluzione. Dopo tanto tempo, passati vari anni ci arrivo.
E qui si torna all’inizio di questo mio racconto: la visita da Bottani.
Arrivo emozionata e con tante aspettative. Le amiche del forum mi hanno sostenuta tantissimo e mi hanno dato tanta speranza di farcela, finalmente,ad uscire da questo stato che mi penalizza e mi mette nella condizione di vergognarmi di quello che sono diventata e quindi di isolarmi.
Entro nel suo studio fiduciosa (è uno dei migliori!) e ne esco delusa perché mi ha appena detto che se non perdo almeno 7 kg non mi può operare, dato che mi ha riscontrato un’insufficienza venosa e sono al massimo rischio operatorio.
Non mi perdo d’animo,inizio immediatamente una dieta drastica e riesco a perdere quei benedetti 7 kg. Mi fissano il ricovero per il 18 aprile e quel mattino varco la soglia dell’ospedale emozionata, ma tranquillissima e motivata. Ad accogliermi c’è mia sorella Velleda, è di nuovo ricoverata in osservazione perché ha avuto un’emorragia. Mi farà compagnia durante la degenza. Iniziamo subito con i prelievi di sangue ed urina. Poi mi pesano, mi fanno l’elettrocardiogramma, seguono le visite del cardiologo e del nutrizionista, la spirometria, gli rx al torace e la ginnastica respiratoria.
Sono idonea e prontissima. La sera prima dell’operazione giochiamo a carte e ci divertiamo, guardiamo dalla finestra del salottino i leprotti che vengono a mangiare sul prato sottostante. Sono tantissimi! Me l’avevano detto che li avrei visti, ma non credevo fossero così numerosi! Bellissimi! Così teneri e fiduciosi da avvicinarsi tanto!Qualcuno dal piano di sopra getta loro del pane, che mangiano avidamente. Si rincorrono per il prato, è uno spettacolo stupendo,ti senti nel bel mezzo di una favola… Poi mi faccio una doccia, l’ultima per un po’ e me ne vado a letto. La mia ultima notte da aspirante ex obesa trascorre tranquilla. Mi alzo presto e alle 8 arrivano a prendermi in anticipo di una mezz’ora. Meglio così, mio marito non è ancora arrivato e forse è un bene, così vado tranquilla. Percorro i pochi metri che separano la mia stanza dal blocco operatorio con le mie gambe, mi fanno indossare il camicione verde e mi stendo sul lettino operatorio, è stretto, corto me lo aspettavo d’acciao, invece è imbottito e ricoperto di sky. Appoggio la testa su di una ciambellina di gel verde (comoda ) e mi dicono di portarmi avanti con il bacino fino ad appoggiarmi alla parte finale, una specie di cuscino posizionato tra le gambe. Ma dov’è quel bel infermiere moro di cui tutte parlano in reparto? Forse non è di turno?Boh, io non lo vedo……
Mi legano le gambe ed il braccio sinistro e mi preparano. Poi……mi lasciano lì per un tempo interminabile. Il professore è in ritardo. Mi fa male la schiena, mi innervosisco perché così legata non riesco a muovermi. Finalmente andiamo. Che ore sono? Lo chiedo e qualcuno mi risponde che sono le 9:20. “Perché vuole saperlo?” "Per il mio diario", rispondo, "voglio ricordare tutto", e scoppiano a ridere. Perché? L’anestesista è quello simpatico, non la bionda che ha una certa avversione per gli obesi. Bene! Scherziamo, ma poco perché sento qualcosa che mi sale in gola e vedo la mascherina che si avvicina…
“Signora, mi sente?” Stavo sognando così bene e mi svegliano! Cerco di parlare, ma non ce la faccio, allora sbatto gli occhi per far vedere che li sento.
Avverto una gran bruciore….Mi riportano in camera e già nel corridoio sento che sono tutti lì ad aspettarmi. Sento le loro voci. Roberto mi sta filmando (gliel’avevo detto io , scherzando, di farlo,così avrei avuto un ricordo e mi sarei potuta vedere. Lui mi ha presa in parola, come sempre!Il mio tesorone!)
Adesso sono nella mia stanza, la numero 107, letto 13 (porta fortuna!). Roberto e Velleda sono con me e poco dopo arrivano anche i miei figli, Andrea e Fernanda, che ho adottato 13 anni fa in Brasile,e con loro ci sono mia mamma e Simona, la ragazza di Andrea. Poi arriva anche mio fratello Enzo con Stefy, sua moglie e i loro 2 bellissimi pargoli,solitamente pestiferi!Ma oggi sono tranquilli….Quanta gente....Parlano, involontariamente urtano il letto….non riesco a tenere gli occhi aperti.
Però sono contenta che siano lì con me.
Sbircio i miei figli e il mio Roberto, l’uomo migliore che potessi trovare,anche se non glielo dico mai, e mi sento orgogliosa della mia famiglia.
Non sento né fame, né sete. Meglio, perché mi daranno del the solo dopo 3 giorni e del semolino il quarto.
La seconda notte sto male, fatico a respirare e chiamano il medico di guardia, un pneumologo. Devo avere una brutta faccia perché sono tutti preoccupati. Mi danno subito l’ossigeno, fanno l'ecg e un prelievo di sangue e mi stanno tutti addosso. Velleda è agitata.
Poi pian piano passa e sto meglio. Per fortuna, credevo di soffocare! E’ stato un brutto momento e non so nemmeno perché sia successo.
In ospedale conosco tanta gente, viene a trovarmi anche Federica, che ho conosciuto sul forum. Farà anche lei il bendaggio in giugno.E' arrivata portandomi una bellissima azalea rosa. Ricevo anche tante telefonate dalle amiche e con Sonia, che è ancora ricoverata ad Ome,ci scambiamo anche sms. Adesso sta bene anche lei ed è pronta per tornare a casa. Sono contenta. Mi è molto vicina anche Paola, la nostra Lumachina e inaspettatamente anche Cristallina. Non la conosco e mi fa molto piacere che si informi delle mie condizioni, è stata tanto carina.
Finalmente arriva il giorno della mia uscita, torno a casa! Quasi quasi mi spiace lasciare l’ospedale, ci si sta bene, ti coccolano tutti, il personale è fantastico. Solo il vitto lascia a desiderare……ma che mi frega? Tanto io non mangio, mi danno solo quel semolino che mi sembra anche passabile!
Saluto tutti o quasi, perché è domenica e molti non sono di turno. Peccato! Manca Paola, la mia infermiera preferita. Prendo armi e bagagli e mi lascio alle spalle quella che è e sarà una delle decisioni più importanti dalla mia vita.
Adesso inizia quella nuova, da bendata e mi sento già magra, psicologicamente.
E’una bella sensazione.........da provare!

Modificato da manotesa 21/06/2005 12.40


Solo due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana e non sono sicura della prima
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