Bruno,Pilat e Renè .....

Arco di Riccardo, 29/12/2008 11.54:

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Non posso scordare di ringraziare Bruno per le bellissime foto della sua gioventù..in particolare ho subito notato il rione di S. Giacomo (vicino a dove sto io adesso)ma la cosa che si nota subito è quella bella epoca dove non si avevano cellulari, tv al plasma, computer e tante altre cose belle e lussuose..però c'era quello che oggi non c'è praticamente più. L'amicizia, quella vera con la A maiuscola, la voglia di stare insieme, di fare "casin" con i dischi bellissimi di quell'epoca irripetibile che purtroppo non ho vissuto!! Grazie soprattutto per questa "botta di vita"!!

Renè

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B-PAUSE, 29/12/2008 9.49:

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e dedico queste immagini ai meno giovani..e a quelli che non hanno vissuto i magici anni 50s-60s.
Immagini di 45-50 anni fa..vi mostro come ci divertivamo..tutti in grandi compagnie formate da oltre 25-40...ragazzi & ragazze..appuntamento ogni domenica per i nostri "festini" io noleggiavo una sala..prenotavo panini e bibite (da dividerne la spesa in quanti eravamo...le ragazze sempre gratis)..la musica era la mia ..prima con un giradischi autocostruito..poi con un registratore a 4 piste Philips (che ho ancora)..ogni tanto organizzavamo le gite con i nostri mezzi..lambrette-vespe-moto....una attività in comune che oggi se ne sono perse le tracce ed il ricordo.
Oggi solo in discoteche ecc....ma i giovani non immaginano neanche quanto ci divertivamo noi..ad esempio la amicizia che è stata tanto forte che dura anche ancora oggi..oltre 50 anni dopo.
Bruno
seguono le immagini

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Arco di Riccardo, 31/12/2008 13.55:

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X Deliziosa..X tutti i triestini e X tutti in generale, a proposito dell'omo vespa:

Vi presento qui sotto un videoslide (composto da disegni in bianco e nero del sottoscritto) che narra in versione fumetto, ciò che accadde a Trieste nelle terribili notti di primavera dell'anno di Nostro Signore 1932, allorquando comparve un essere demoniaco soprannominato dal popolo "OMO VESPA", che aveva l'empio ed insano vizio di pungere violentemente e sadicamente, i posteriori delle giovinette triestine, con un punteruolo acuminato. Il fatto destò molto clamore misto a terrore. Il giornalista del quotidiano cittadino "Il piccolo", Flaminio Cavedali, descrisse tutte le disavventure che capitavano a coloro che incontravano per sorte ria, il triste essere diabolico sulla propria strada. Alcuni provarono anche a fermarlo, due baldi giovani per la precisione. Alla fine sia ringraziato Iddio, tutto ciò non fu vano ed il mostro sparì dalla città per non farvi più ritorno. Poco dopo nelle osterie nacque la simpatica canzonetta dell'omo vespa, vagamente rockettara..che anni dopo, nel 1978 trovò la definitiva consacrazione nel folclore locale, grazie alla graffiante interpretazione e rielaborazione del cantautore triestino più amato da sempre, il mitico Lorenzo Pilat (che viene simpaticamente rappresentato nel videofumetto come il protagonista, ovvero l'omo vespa!!).

p.s.: Il mio fumetto doveva esser pubblicato nel 2001 su "Il piccolo" di Trieste (ne parlai all'epoca con il giornalista Cardella e c'era una possibilità di pubblicare il fumetto), ma purtroppo le solite cose burocratiche sfumarono il bel progetto..pazienza. Comunque lo stesso Pilade ne possiede una copia..è da anni un "mio fan" (a livello fumettistico intendo)

Renè

Qui sotto alcune immagini del mio fumetto sull'omo vespa..

Pilat nella parte del "protagonista":



Sempre lui..l'OMO VESPA:



Una delle sue vittime..sta per essere punta:



Uno scorcio notturno di Cavana (antico rione triestino) all'incrocio con via dei Capitelli nel 1932, con alcune chicche ormai scomparse, come la reclame del dado da brodo Arrigoni ed il bancone dei mussoli.



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Qui sotto il videoslide con la canzone L'OMO VESPA interpretata da Pilat..buona visione e buon anno a tutti:



Renè

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B-PAUSE, 31/12/2008 16.40:

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[IMG]http://i39.tinypic.com/2whp7qx.jpg[/IMG]

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cesare.38, 02/01/2009 19.26:

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Che belle foto, Bruno,foto di una volta, in bianco e nero, con i segni di un tempo, degli anni che passano, e lasciano, sulle immagini, quella patina inconfondibile. "Te ieri proprio un mulo!..." Eh, sì, non ci sono più quelle compagnie di una volta, dove il divertimento era più semplice e genuino! Festini fatti anche in casa, coi compagni di scuola, od anche con altri, ma tutti affiatati! Ed anche le musuche erano più belle. Per carità, noi adesso ragioniamo alla nostra età, ma penso che i "sapori" di quelle compagnie adesso non esistano più. Ora c'è lo sballo! E poi?...cosa rimane? I giovani di oggi sapranno ricordare?... Ciao. Cesare.

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Arco di Riccardo, 03/01/2009 15.06:

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Non ti quoto Cesare..ti straquoto!!! Io ho solo 30 anni, ma condivido in pieno il tuo pensiero!!!!

Io ho pochi amici "veri" (quelli con cui condivido veramente tutto, sia momenti belli che brutti in uno spirito di autentica fratellanza) e con loro amiamo ancora andare in osmiza o in giro sempre in compagnia, cercando il buonumore e l'allegria.

Per il resto dei giovani di oggi, sembra che aldilà di internet e i videogiochi conditi da discoteca con suoni tremendi a volumi altissimi (dove ci si impasticca di droghe), non ci sia altro..che tristezza!!!!

Il nostro allegro gruppo viene definito "anormale ed antiquato" secondo i "loro canoni" di vita!!!! Se la loro è "normalità"..ben felice di essere anormale!!!!

P.s.: Grazie a Bruno per l'articolo..presumo che sia del 1995..ricordo che all'epoca, uscì sul giornale un trafiletto sull'omo vespa, ma purtroppo mio padre buttò via il giornale, con mia enorme disperazione. Dopo tanti anni lo ritrovo qui..mitico!!!!

P.p.s.: Grazie a Deliziosa della gentilezza..un giorno magari posto in pdf l'intero fumetto. Fu una bella cosa..lo disegnai in grande formato A 3, sullo stile dei fumetti Disneyani degli anni 30, quindi feci anche una parodia di quei bellissimi fumettoni del maestro Floyd Gottfredson (che negli anni 30 disegnò autentici capolavori del fumetto Disney, con storie avventurose di grande respiro, non solo "roba per bambini" ma proprio autentiche perle da lettura pregiata con delle trame incredibili per costruzione e presa narrativa). Nel fumetto misi anche alcuni misteri di Trieste, come "la camera rossa" (un giorno ve ne parlerò) che peraltro fu già trattata in un fumetto del personaggio Martin Mystére. Poi aggiunsi anche alcune nozioni storiche come ad esempio l'assedio ai soldati Napoleonici (asserragliati nel castello di S.Giusto nel 1813) da parte degli angloaustriaci. Nel 2001, anno in cui disegnai questo fumetto, internet ed i pc erano per me un'utopia (appena nel 2005 cominciai ad avvicinarmi per lavoro prima e per passione poi, all'informatica). Quindi fu un vero casino per me andare per biblioteche ecc.. a cercare materiale documentativo e storiografico per il fumetto. Molte foto d'epoca le trovai da "Nonsololibri", libreria antiquaria (e prima fumetteria nata in Italia e specializzata nel settore del fumetto d'antiquariato), gestita dal mitico Dario Fontana (che saluto casomai giungesse anche qui..non si sa mai, anche lui usa molto internet :) ), un grande personaggio di una gentilezza unica e che mi sopportò pazientemente quando gli rivoltai l'intero magazzino per cercare vario materiale, sempre per questo fumetto sull'omo vespa.
Oggi con internet ci sono sicuramente meno problemi per cercare materiale documentativo, foto e quant'altro..però non esisterebbero gli stimoli ed il divertimento che provai allora, grazie a questo work in progress.

Un caro saluto =)

Renè

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Arco di Riccardo, 11/07/2009 15.07:

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Una delicatissima composizione, molto introspettiva di Lorenzo, è senz'altro questo piccolo gioiello, purtroppo dimenticato da anni (non compare nemmeno nella sua recente compilation di 5 cd che raccoglie quasi tutta la sua ultratrentennale produzione folkloristica triestina).

Si tratta del brano in dialetto triestino, per voce e pianoforte, intitolato "L'amor che go perso".

Il dolcissimo, ma triste brano (risalente al 1973) è corredato da un mio slide in bianco e nero con immagini di Trieste, mischiate ad altre immagini candide, poetiche e surreali ed a completare il quadretto, un paio dei miei disegni!! =)

Buon ascolto e buone emozioni con questo brano che secondo me Pilade dovrebbe assolutamente recuperare e reinserire nel suo repertorio, soprattutto nell'occasione prestigiosa e adatta come atmosfera, dei suoi annuali recital live in teatro!

René

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