15/04/2007 12:14 |
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UN TERMINE CHE PRECEDE UN NUOVO INIZIO
(Giobbe 42 ; Apocalisse 1:17 ; Matteo 26:74-75)
Impossibile un nuovo principio senza una fine che lo preceda. Ciò è chiaro in tutti i campi della vita.
Se la Grazia ci assiste, amerei trattare (distendere) questo soggetto a favore di qualche anima travaglita la quale in seguito ad un complesso di sventure e circostanze, è caduta in varie tentazioni, per cui non osa proseguire il cammino che si era proposto perchè martellata dal ricordo dei suoi mancamenti ed errori, e, più che questo, dall'indice dell'accusatore dei nostri fratelli, cioè Satana.
Cadere è una cosa, ma rimanere nella caduta è ben altra cosa. L'obiettivo principale delle potenze delle tenebre è contro la fede, e per fede si intende dire anche quella che è come un lucignolo fumante.
La tentazione ha forza e riesce allo scopo quando trova in noi compiacimento della propria reputazione e scarsa conoscenza del vecchio uomo in noi.
L'opera del Signore è di togliere il vecchio e di stabilire il nuovo, poichè tutto deve essere nuovo nella nuova creazione (Apoc. 21:5).
Si è detto che non vi è nuovo principio senza una fine che lo preceda. Il piano di Dio è di portare l'uomo alla conoscenza sperimentale del proprio nulla, cioè, che egli è polvere; ma l'entrata in tale conoscenza richiede un lavoro lungo e paziente della Grazia e della Sapienza di Dio.
Viene il tempo per ciascuno ,nel quale deve trovarsi a faccia a faccia con le cose così come Dio le vede e quindi accettare il ristoramento così come è additato dall'Alto.
Le prove, le cadute, ahimè spesso umilianti, hanno relazione e sono una preparazione in vista del lavoro della Grazia e Redenzione (Giobbe 19:25).
L'uomo anche più devoto non può prevedere la prova (senza la rivelazione) nè sapere come uscirà da essa.
Sappiamo della prova subita da Giobbe, il santo uomo che "temeva Iddio e si ritraeva dal male" , ed il fine del Signore a favore di quella grande anima che fu davvero benedetta e assai più di prima. Più grandi sono le alture da raggiungere più grandi altresì sono le rovine che le precedono. Il patriarca fu portato alla fine di sè, per un nuovo principio con migliori relazioni con Dio.
Che dire se scrivessimo (se pure si potesse descrivere) della prova che toccò a Simon Pietro, le cui relazioni con Gesù finirono in un grande fallimento?
Si ha l'impressione che il devoto e, senza dubbio, sincero discepolo, si credesse il più fedele del gruppo , e quindi il più fedele alla causa del suo Signore nei confronti degli altri discepoli. I fatti dimostrarono diversamente al discepolo non ancora esperto nella conoscenza di sè stesso.
Il Signore lo aveva avvisato dell'imminente pericolo al quale seguì il rinnegamento, ma il discepolo ,sicuro di sè non accettò di buon grado le parole di Gesù, anzi, ne fece viva protesta.
Sappiamo quale sarebbe stata la fine (e sarebbe finito per davvero) se non ci fosse stata l'anticipata intercessione di Gesù, il Quale aveva pregato affinchè la fede di Pietro non venisse meno.
E' detto che Pietro "pianse amaramente". Chi l'avrebbe sollevato da una così angosciosa condizione interiore? Gesù non lasciò l'uomo caduto ed altresì penitente nell'abisso di sè stesso, divorato com'era dalla tremenda realtà, ma lo attirò con corde umane e con funi di amorevolezza, usando le pie donne col messaggio della Resurrezione a mezzo dell'angelo che disse : "andate a dire ai Suoi discepoli, ed a Pietro". Quanto vi è in quelle parole "ed a Pietro!".
Conosciamo la gigantesca figura di Pietro dopo la riabilitazione. Glorioso inizio della vita del discepolo, dopo il rinnegamento; ed è dolce al cuore pensare che Dio nella Sua Sapienza e nel Suo Amore, usò particolarmente Pietro nel giorno della Pentecoste.
Tanto timore prima __ tanto coraggio dopo. O gentile e benigno Signore!
Quante volte ci siamo trovati in circostanze nelle quali, senza un atto sovrano della Sua Grazia, non avremmo avuto il coraggio di proseguire nel cammino, perchè dalla prova si è usciti tutt'altro che vincitori.
Ed è quì il bivio dove l'avversario ci aspetta (Salmo 42:9-11), come volendo dire : "non ti ricordi cosa hai fatto; dove vai? hai ancora il coraggio (non dice fede, poichè è contro la fede che combatte) di andare da Chi ti ha perdonato già tente volte?". Questi ed altri suggerimenti nella nostra mente vengono fatti dal maligno, ma vi è, grazie a Dio, un altra voce che si fa sentire all'anima travagliata (Isaia 43:1,3).
Le prove sono seminate lungo il cammino del pellegrino, e volere che non ve ne siano è errore. Dio vuole lavorare l'anima nostra, e nessuno può sapere ciò che ci serba il futuro, ma sappiamo __ dice l'apostolo scrivendo ai Romani___ "che tutte le cose cooperano al bene, per coloro che amano Dio" (Romani 8:28).
Nell'ascesa verso il Regno di Dio, scosse e terremoti si susseguono fino a che , perduto ogni vanto e ogni confidare in noi, siamo portati ad una fine, nella quale rimarremo come morti, se Quella Mano potente di Gesù non si posasse su di noi, ed Egli non ci dicesse : "Non temere Io sono il primo e l'ultimo" (Apoc. 1:17), portandoci così ad un più glorioso nuovo principio.
Vi è una terra che non è soggetta a scosse e terremoti, ed è la terra di EMMANUELE, Iddio con noi, che è lo stesso che dire, il RE GESU' ed il Suo Regno.
Il metodo umano è di sfuggire alla conoscenza della propria debolezza ed apparire quindi, smepre forti e vincitori. IL METODO DI DIO E' DI FAR CONOSCERE CHE L'UOMO E' FORTE , QUANDO CONFESSA CHE E' DEBOLE, QUINDI BISOGNOSO DI APPOGGIARSI AL FORTE, DIO.
E' inevitabile essere portati alla fine di noi stessi per conoscere la grandezza di un nuovo principio, verso nuovi cieli e nuova terra dove giustizia abita.
Beato chi è disposto a far perdita di tutte le cose, per far guadagno di Gesù ,Cristo, Signore, il Quale ci salva da ogni estremo di miseria per portarci più in altro vicino al TRONO.
Amen
"tutte le cose dunque, che volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro, perché questa é la legge e i profeti" Matteo 7:12 |
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18/04/2007 23:04 |
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| | | Post: 5.769 Post: 4.832 | Registrato il: 14/08/2005 Registrato il: 11/01/2006 | Sesso: Femminile | Moderator | Utente Master | | OFFLINE |
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Il metodo umano è di sfuggire alla conoscenza della propria debolezza ed apparire quindi, smepre forti e vincitori. IL METODO DI DIO E' DI FAR CONOSCERE CHE L'UOMO E' FORTE , QUANDO CONFESSA CHE E' DEBOLE, QUINDI BISOGNOSO DI APPOGGIARSI AL FORTE, DIO.
E' inevitabile essere portati alla fine di noi stessi per conoscere la grandezza di un nuovo principio, verso nuovi cieli e nuova terra dove giustizia abita.
Beato chi è disposto a far perdita di tutte le cose, per far guadagno di Gesù ,Cristo, Signore, il Quale ci salva da ogni estremo di miseria per portarci più in altro vicino al TRONO.
Amen
AMEN!
....molto bello anche questo scritto....dovrebbe servire molto, come hai detto te, a quelle persone che non si sanno perdonare....ma il Signore l'ha già fatto!
"un sorriso"........se qualche volta incontri qualcuno che non sa più sorridere....sii generoso, dagli il tuo....perchè, nessuno ha mai bisogno di un sorriso, quanto colui che non può regalarne agli altri.... |
16/05/2008 23:24 |
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| | | Post: 9.434 Post: 8.151 | Registrato il: 14/08/2005 Registrato il: 11/01/2006 | Sesso: Femminile | Moderator | Utente Master | | OFFLINE |
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claudio.41, 15/04/2007 12.14:
Impossibile un nuovo principio senza una fine che lo preceda. Ciò è chiaro in tutti i campi della vita.
Se la Grazia ci assiste, amerei trattare (distendere) questo soggetto a favore di qualche anima travaglita la quale in seguito ad un complesso di sventure e circostanze, è caduta in varie tentazioni, per cui non osa proseguire il cammino che si era proposto perchè martellata dal ricordo dei suoi mancamenti ed errori, e, più che questo, dall'indice dell'accusatore dei nostri fratelli, cioè Satana.
Cadere è una cosa, ma rimanere nella caduta è ben altra cosa. L'obiettivo principale delle potenze delle tenebre è contro la fede, e per fede si intende dire anche quella che è come un lucignolo fumante.
Viene il tempo per ciascuno ,nel quale deve trovarsi a faccia a faccia con le cose così come Dio le vede e quindi accettare il ristoramento così come è additato dall'Alto.
Le prove, le cadute, ahimè spesso umilianti, hanno relazione e sono una preparazione in vista del lavoro della Grazia e Redenzione (Giobbe 19:25).
L'uomo anche più devoto non può prevedere la prova (senza la rivelazione) nè sapere come uscirà da essa.
Quante volte ci siamo trovati in circostanze nelle quali, senza un atto sovrano della Sua Grazia, non avremmo avuto il coraggio di proseguire nel cammino, perchè dalla prova si è usciti tutt'altro che vincitori.
Ed è quì il bivio dove l'avversario ci aspetta (Salmo 42:9-11), come volendo dire : "non ti ricordi cosa hai fatto; dove vai? hai ancora il coraggio (non dice fede, poichè è contro la fede che combatte) di andare da Chi ti ha perdonato già tente volte?". Questi ed altri suggerimenti nella nostra mente vengono fatti dal maligno, ma vi è, grazie a Dio, un altra voce che si fa sentire all'anima travagliata (Isaia 43:1,3).
Le prove sono seminate lungo il cammino del pellegrino, e volere che non ve ne siano è errore. Dio vuole lavorare l'anima nostra, e nessuno può sapere ciò che ci serba il futuro, ma sappiamo __ dice l'apostolo scrivendo ai Romani___ "che tutte le cose cooperano al bene, per coloro che amano Dio" (Romani 8:28).
Beato chi è disposto a far perdita di tutte le cose, per far guadagno di Gesù ,Cristo, Signore, il Quale ci salva da ogni estremo di miseria per portarci più in altro vicino al TRONO.
Amen
[Modificato da un sorriso 16/05/2008 23:25]
"un sorriso"........se qualche volta incontri qualcuno che non sa più sorridere....sii generoso, dagli il tuo....perchè, nessuno ha mai bisogno di un sorriso, quanto colui che non può regalarne agli altri.... |
12/08/2008 21:57 |
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claudio.41, 15/04/2007 12.14:
Le prove sono seminate lungo il cammino del pellegrino, e volere che non ve ne siano è errore. Dio vuole lavorare l'anima nostra, e nessuno può sapere ciò che ci serba il futuro, ma sappiamo __ dice l'apostolo scrivendo ai Romani___ "che tutte le cose cooperano al bene, per coloro che amano Dio" (Romani 8:28).
Nell'ascesa verso il Regno di Dio, scosse e terremoti si susseguono fino a che , perduto ogni vanto e ogni confidare in noi, siamo portati ad una fine, nella quale rimarremo come morti, se Quella Mano potente di Gesù non si posasse su di noi, ed Egli non ci dicesse : "Non temere Io sono il primo e l'ultimo" (Apoc. 1:17), portandoci così ad un più glorioso nuovo principio.
Vi è una terra che non è soggetta a scosse e terremoti, ed è la terra di EMMANUELE, Iddio con noi, che è lo stesso che dire, il RE GESU' ed il Suo Regno.
Il metodo umano è di sfuggire alla conoscenza della propria debolezza ed apparire quindi, smepre forti e vincitori. IL METODO DI DIO E' DI FAR CONOSCERE CHE L'UOMO E' FORTE , QUANDO CONFESSA CHE E' DEBOLE, QUINDI BISOGNOSO DI APPOGGIARSI AL FORTE, DIO.
E' inevitabile essere portati alla fine di noi stessi per conoscere la grandezza di un nuovo principio, verso nuovi cieli e nuova terra dove giustizia abita.
Beato chi è disposto a far perdita di tutte le cose, per far guadagno di Gesù ,Cristo, Signore, il Quale ci salva da ogni estremo di miseria per portarci più in altro vicino al TRONO.
Amen
....lo riporto in alto...è stupendo...
[Modificato da un sorriso 05/02/2009 23:46]
"un sorriso"........se qualche volta incontri qualcuno che non sa più sorridere....sii generoso, dagli il tuo....perchè, nessuno ha mai bisogno di un sorriso, quanto colui che non può regalarne agli altri.... |
06/02/2009 05:20 |
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Le prove sono seminate lungo il cammino del pellegrino, e volere che non ve ne siano è errore. Dio vuole lavorare l'anima nostra, e nessuno può sapere ciò che ci serba il futuro, ma sappiamo __ dice l'apostolo scrivendo ai Romani___ "che tutte le cose cooperano al bene, per coloro che amano Dio" (Romani 8:28).
Amen
Grazie Gesù!
Anche questo scritto è meraviglioso |
08/10/2009 18:16 |
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| | | Post: 14.327 Post: 12.964 | Registrato il: 14/08/2005 Registrato il: 11/01/2006 | Sesso: Femminile | Moderator | Utente Gold | | OFFLINE |
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claudio.41, 15/04/2007 12.14:
Il metodo umano è di sfuggire alla conoscenza della propria debolezza ed apparire quindi, smepre forti e vincitori.
IL METODO DI DIO E' DI FAR CONOSCERE CHE L'UOMO E' FORTE , QUANDO CONFESSA CHE E' DEBOLE, QUINDI BISOGNOSO DI APPOGGIARSI AL FORTE, DIO.
E' inevitabile essere portati alla fine di noi stessi per conoscere la grandezza di un nuovo principio, verso nuovi cieli e nuova terra dove giustizia abita.
Beato chi è disposto a far perdita di tutte le cose, per far guadagno di Gesù ,Cristo, Signore, il Quale ci salva da ogni estremo di miseria per portarci più in altro vicino al TRONO.
Amen
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27/10/2009 10:59 |
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Le prove sono seminate lungo il cammino del pellegrino, e volere che non ve ne siano è errore. Dio vuole lavorare l'anima nostra, e nessuno può sapere ciò che ci serba il futuro, ma sappiamo __ dice l'apostolo scrivendo ai Romani___ "che tutte le cose cooperano al bene, per coloro che amano Dio" (Romani 8:28).
Anche se i monti si allontanassero e i colli fossero rimossi,l'amore mio non si allontanerà da te(Is54,10) |
02/04/2011 23:36 |
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| | | Post: 17.705 Post: 16.342 | Registrato il: 14/08/2005 Registrato il: 11/01/2006 | Sesso: Femminile | Moderator | Utente Gold | | OFFLINE |
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04/04/2011 12:55 |
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UN TERMINE CHE PRECEDE UN NUOVO INIZIO
(Giobbe 42 ; Apocalisse 1:17 ; Matteo 26:74-75)
Impossibile un nuovo principio senza una fine che lo preceda. Ciò è chiaro in tutti i campi della vita.
Capito Sil?
"tutte le cose dunque, che volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro, perché questa é la legge e i profeti" Matteo 7:12 |
25/09/2011 19:20 |
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| | | Post: 18.044 Post: 16.680 | Registrato il: 14/08/2005 Registrato il: 11/01/2006 | Sesso: Femminile | Moderator | Utente Gold | | OFFLINE |
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Bellissimooooooooooooooo
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12/06/2012 23:34 |
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20/03/2013 09:46 |
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10/04/2019 21:14 |
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UN TERMINE CHE PRECEDE UN NUOVO INIZIO
Messaggi
claudio.41
00 15/04/2007 12.14
UN TERMINE CHE PRECEDE UN NUOVO INIZIO
(Giobbe 42 ; Apocalisse 1:17 ; Matteo 26:74-75)
Impossibile un nuovo principio senza una fine che lo preceda. Ciò è chiaro in tutti i campi della vita.
Se la Grazia ci assiste, amerei trattare (distendere) questo soggetto a favore di qualche anima travaglita la quale in seguito ad un complesso di sventure e circostanze, è caduta in varie tentazioni, per cui non osa proseguire il cammino che si era proposto perchè martellata dal ricordo dei suoi mancamenti ed errori, e, più che questo, dall'indice dell'accusatore dei nostri fratelli, cioè Satana.
Cadere è una cosa, ma rimanere nella caduta è ben altra cosa. L'obiettivo principale delle potenze delle tenebre è contro la fede, e per fede si intende dire anche quella che è come un lucignolo fumante.
La tentazione ha forza e riesce allo scopo quando trova in noi compiacimento della propria reputazione e scarsa conoscenza del vecchio uomo in noi.
L'opera del Signore è di togliere il vecchio e di stabilire il nuovo, poichè tutto deve essere nuovo nella nuova creazione (Apoc. 21:5).
Si è detto che non vi è nuovo principio senza una fine che lo preceda. Il piano di Dio è di portare l'uomo alla conoscenza sperimentale del proprio nulla, cioè, che egli è polvere; ma l'entrata in tale conoscenza richiede un lavoro lungo e paziente della Grazia e della Sapienza di Dio.
Viene il tempo per ciascuno ,nel quale deve trovarsi a faccia a faccia con le cose così come Dio le vede e quindi accettare il ristoramento così come è additato dall'Alto.
Le prove, le cadute, ahimè spesso umilianti, hanno relazione e sono una preparazione in vista del lavoro della Grazia e Redenzione (Giobbe 19:25).
L'uomo anche più devoto non può prevedere la prova (senza la rivelazione) nè sapere come uscirà da essa.
Sappiamo della prova subita da Giobbe, il santo uomo che "temeva Iddio e si ritraeva dal male" , ed il fine del Signore a favore di quella grande anima che fu davvero benedetta e assai più di prima. Più grandi sono le alture da raggiungere più grandi altresì sono le rovine che le precedono. Il patriarca fu portato alla fine di sè, per un nuovo principio con migliori relazioni con Dio.
Che dire se scrivessimo (se pure si potesse descrivere) della prova che toccò a Simon Pietro, le cui relazioni con Gesù finirono in un grande fallimento?
Si ha l'impressione che il devoto e, senza dubbio, sincero discepolo, si credesse il più fedele del gruppo , e quindi il più fedele alla causa del suo Signore nei confronti degli altri discepoli. I fatti dimostrarono diversamente al discepolo non ancora esperto nella conoscenza di sè stesso.
Il Signore lo aveva avvisato dell'imminente pericolo al quale seguì il rinnegamento, ma il discepolo ,sicuro di sè non accettò di buon grado le parole di Gesù, anzi, ne fece viva protesta.
Sappiamo quale sarebbe stata la fine (e sarebbe finito per davvero) se non ci fosse stata l'anticipata intercessione di Gesù, il Quale aveva pregato affinchè la fede di Pietro non venisse meno.
E' detto che Pietro "pianse amaramente". Chi l'avrebbe sollevato da una così angosciosa condizione interiore? Gesù non lasciò l'uomo caduto ed altresì penitente nell'abisso di sè stesso, divorato com'era dalla tremenda realtà, ma lo attirò con corde umane e con funi di amorevolezza, usando le pie donne col messaggio della Resurrezione a mezzo dell'angelo che disse : "andate a dire ai Suoi discepoli, ed a Pietro". Quanto vi è in quelle parole "ed a Pietro!".
Conosciamo la gigantesca figura di Pietro dopo la riabilitazione. Glorioso inizio della vita del discepolo, dopo il rinnegamento; ed è dolce al cuore pensare che Dio nella Sua Sapienza e nel Suo Amore, usò particolarmente Pietro nel giorno della Pentecoste.
Tanto timore prima __ tanto coraggio dopo. O gentile e benigno Signore!
Quante volte ci siamo trovati in circostanze nelle quali, senza un atto sovrano della Sua Grazia, non avremmo avuto il coraggio di proseguire nel cammino, perchè dalla prova si è usciti tutt'altro che vincitori.
Ed è quì il bivio dove l'avversario ci aspetta (Salmo 42:9-11), come volendo dire : "non ti ricordi cosa hai fatto; dove vai? hai ancora il coraggio (non dice fede, poichè è contro la fede che combatte) di andare da Chi ti ha perdonato già tente volte?". Questi ed altri suggerimenti nella nostra mente vengono fatti dal maligno, ma vi è, grazie a Dio, un altra voce che si fa sentire all'anima travagliata (Isaia 43:1,3).
Le prove sono seminate lungo il cammino del pellegrino, e volere che non ve ne siano è errore. Dio vuole lavorare l'anima nostra, e nessuno può sapere ciò che ci serba il futuro, ma sappiamo __ dice l'apostolo scrivendo ai Romani___ "che tutte le cose cooperano al bene, per coloro che amano Dio" (Romani 8:28).
Nell'ascesa verso il Regno di Dio, scosse e terremoti si susseguono fino a che , perduto ogni vanto e ogni confidare in noi, siamo portati ad una fine, nella quale rimarremo come morti, se Quella Mano potente di Gesù non si posasse su di noi, ed Egli non ci dicesse : "Non temere Io sono il primo e l'ultimo" (Apoc. 1:17), portandoci così ad un più glorioso nuovo principio.
Vi è una terra che non è soggetta a scosse e terremoti, ed è la terra di EMMANUELE, Iddio con noi, che è lo stesso che dire, il RE GESU' ed il Suo Regno.
Il metodo umano è di sfuggire alla conoscenza della propria debolezza ed apparire quindi, smepre forti e vincitori. IL METODO DI DIO E' DI FAR CONOSCERE CHE L'UOMO E' FORTE , QUANDO CONFESSA CHE E' DEBOLE, QUINDI BISOGNOSO DI APPOGGIARSI AL FORTE, DIO.
E' inevitabile essere portati alla fine di noi stessi per conoscere la grandezza di un nuovo principio, verso nuovi cieli e nuova terra dove giustizia abita.
Beato chi è disposto a far perdita di tutte le cose, per far guadagno di Gesù ,Cristo, Signore, il Quale ci salva da ogni estremo di miseria per portarci più in altro vicino al TRONO.
Amen"
Proprio oggi..da stamattina per essere precisa... avevo fisso il mio sbaglio di pochi giorni fa in mente e sentivo come una vocina dentro che mi diceva....con che faccia vai nel forum? Stavo male e ho pianto..ho pregato perché il Signore mi disse una parola.. ma niente..non ho sentito niente...me la ha data ora!!!!!!! Grazie Signore ne avevo proprio bisogno |
10/04/2019 21:33 |
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| | | Post: 21.586 Post: 16.827 | Registrato il: 29/04/2005 Registrato il: 29/04/2005 | Città: VIAREGGIO | Età: 60 | Sesso: Maschile | | Utente Gold | | OFFLINE |
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Maristella83, 10/04/2019 21.14:
Gloria a Dio
"tutte le cose dunque, che volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro, perché questa é la legge e i profeti" Matteo 7:12 |
10/04/2019 21:37 |
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| | | Post: 87 Post: 87 | Registrato il: 26/03/2019 Registrato il: 26/03/2019 | Città: CASTEL DEL PIANO | Età: 40 | Sesso: Maschile | Utente Junior | | OFFLINE |
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claudio.41, 10/04/2019 21.33:
Gloria a Dio
grazie anche a te |
04/04/2021 20:44 |
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| | | Post: 1 Post: 1 | Registrato il: 05/03/2021 Registrato il: 05/03/2021 | Età: 62 | Sesso: Maschile | Utente Junior | | OFFLINE | |
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Gloria a Dio che ci solleva dalle nostre cadute e ci fa sperimentare la conoscenza del nostro fallimento per portarci alla vittoria in Lui. |
12/04/2021 08:59 |
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| | | Post: 2 Post: 2 | Registrato il: 05/03/2021 Registrato il: 05/03/2021 | Età: 62 | Sesso: Maschile | Utente Junior | | OFFLINE | |
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12/04/2021 09:03 |
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| | | Post: 3 Post: 3 | Registrato il: 05/03/2021 Registrato il: 05/03/2021 | Età: 62 | Sesso: Maschile | Utente Junior | | OFFLINE | |
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La più grande rivelazione che il Signore mi ha fatto è quella di farmi vedere chi sono veramente. Il nuovo non può esistere finchè il vecchio non è tolto.💗
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13/04/2021 20:56 |
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| | | Post: 21.715 Post: 16.955 | Registrato il: 29/04/2005 Registrato il: 29/04/2005 | Città: VIAREGGIO | Età: 60 | Sesso: Maschile | | Utente Gold | | OFFLINE |
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CRISTINA B (fM8k210305), 12/04/2021 09:03:
La più grande rivelazione che il Signore mi ha fatto è quella di farmi vedere chi sono veramente. Il nuovo non può esistere finchè il vecchio non è tolto.💗
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"tutte le cose dunque, che volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro, perché questa é la legge e i profeti" Matteo 7:12 |
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