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I TRE PIANI SUI QUALI IL CRISTIANO VIVE

Ultimo Aggiornamento: 03/04/2019 22:22
07/01/2006 21:45
 
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PARTE I - Cristiano carnale


Che non tutti i cristiani vivano sullo stesso piano, è ovvio. basta guardarci attorno; anzi, osservare la nostra vita stessa per accertarci di questa realtà. In generale, il cristiano vive su uno di questi tre piani : quello della carne- quello dell’anima- quello dello spirito.

Ogni piano è più elevato rispetto al precedente.

Il cristiano che vive sul piano della carne è uomo carnale; quello che vive sul piano dell’anima (da essa dominato) è chiamato dalla Scrittura uomo naturale (non spirituale); quello che vive sul piano dello spirito è spirituale. Ogni cristiano, qualunque siano le benedizioni ricevute e le esperienze fatte, vive su uno di questi tre piani.
fermiamoci sul primo di essi, il piano inferiore: quello della carne.

S. Paolo così parla di coloro che vivono a questo livello: “ Infatti quelli che sono secondo la carne, pensano alle cose della carne; invece quelli che sono secondo lo Spirito, pensano alle cose dello Spirito. Ma ciò che desidera la carne è morte, mentre ciò che desidera lo Spirito è vita e pace; infatti ciò che brama la carne è inimicizia contro DIO , perché non è sottomesso alla legge di DIO e neppure può esserlo; e quelli che sono nella carne non possono piacere a DIO” (Romani 8:5-8 ).

La persona così descritta non è quella che è priva della conoscenza della grazia di DIO, ma bensì quella che vive “nella carne”.

E’ il cristiano carnale. Con le parole “carnale” o “carne” , l’apostolo si riferisce a colui che, pur essendo stato perdonato, è ancora sotto il giogo di imperiosi moventi fisici: passioni, impulsi, desideri, Mente e pensieri sono basati su ciò che è puramente terreno. Persistendo in questo stato- influenzato e controllato dalla mente carnale - quel tale finirà col morire definitivamente alla vita dello Spirito.

Come si riconosce l’albero dai suoi frutti, così la carnalità dell’uomo è rivelata dalla sua condotta. Le opere dell’uomo carnale sono chiaramente palesati in Galati 5:19-21 : “ Ora le opere della carne sono manifeste, e sono: fornicazione, impurità, dissolutezze, idolatria, stregoneria,inimicizie,discordia, gelosie, ire, contese, divisioni, sètte, invidie,omicidi, ghiottonerie, ubriachezze, orge, e altri simili cose; circa le quali, come vi ho detto, vi preavviso: chi fa tali cose non erediterà il Regno di DIO”.

Scrivendo ai Corinti, che si vantavano del grado spirituale raggiunto, S. Paolo dice che non poteva parlar loro come a spirituali, anzi, come a carnali. Esaminiamo attentamente le parole dell’Apostolo: “ Fratelli, io non ho potuto parlarvi come a spirituali, ma ho dovuto parlarvi come a carnali, come a bambini in Cristo. Vi ho nutriti di latte, non di cibo solido, perché non eravate capaci di sopportarlo; anzi, non lo siete neppure adesso, perché siete ancora carnali. Infatti, dato che ci sono tra di voi gelosie e contese, non siete forse carnali e non vi comportate secondo la natura umana?” (1° Cor. 3:1-3)

I Corinti erano cristiani , ma vivevano sul piano della carne, mossi dallo spirito di invidia, contesa, gelosia e persino di dissenzione. Lo stesso può dirsi di tutti coloro che sono influenzati e controllati da questi mali. L’Apostolo paragona i Corinti- che si reputavano spiritualmente savi e maturi- a bambini in Cristo. Il fanciullo ha la sua volontà propria. Se non ha la via libera, diventa gretto, pieno di rancore, vendicativo. Così i cristiani carnali.

Un altro aspetto della persona carnale è descritto in Ebrei 5.
Perché è possibile essere tale anche senza essere mosso da invidia e gelosia. Leggiamo : “… voi siete diventati duri a comprendere. Infatti, dopo tanto tempo dovreste già essere maestri; invece avete di nuovo bisogno che vi siano insegnati i primi elementi degli oracoli di DIO; siete giunti al punto che avete bisogno di latte e non di cibo solido. Ora , chiunque usa il latte non ha esperienza della parola di giustizia, perché è bambino; ma il cibo solido è per gli adulti; per quelli, cioè, che per via dell’uso hanno le facoltà esercitate a discernere il bene e il male” (vv. 11-14).

Lo scrittore della lettera agli Ebrei si lamenta che quei cristiani rifiutavano di crescere spiritualmente; erano diventati duri d’orecchie e incapaci di ricevere cibo sodo. Mentre avrebbero dovuto essere maestri nelle cose spirituali, essi erano ancora allo stadio spirituale elementare, incapaci di distinguere il bene dal male. Rifiutando di crescere, il loro sviluppo spirituale si era fermato.

Molti cristiani si trovano oggi nelle stesse condizioni. Le chiese sono piene di persone che si compiacciono e sono soddisfatte nell’intimo di quanto hanno già ricevuto.

Esse sono, se così si può dire, “degli induriti dell’ Evangelo”. Rifiutando di crescere in Cristo, sono incapaci di discernere ciò che è da DIO da ciò che non lo è.

Tale, il ritratto del cristiano che vive sul piano della carne. E’ spiritualmente immaturo, dominato dallo spirito di gelosia, invidia, contesa e peggio. Anche se non è influenzato da questi mali, egli è carnale, se rifiuta di crescere restando sempre allo stesso livello spirituale, e accontentandosi di benedizioni ed esperienze elementari.

Se pure frequenta fedelmente la chiesa, non potrà mai piacere a DIO.

Difatti, governato com’è dalla mente carnale, egli è apertamente in antagonismo col Signore.

Venire liberati da questa incresciosa condizione non è cosa facile, né può prodursi di botto. Chi si trova a questo livello, deve non solo rinunziare alla mente carnale, ma sottomettersi alla legge di DIO, cioè a Gesù Cristo, ed essere governato dal Suo Spirito.

Come si può discernere che una persona non vive più sul piano della carne? Lo stesso Apostolo (Romani 8:9-11) ci dà la pietra di paragone: “Voi però non siete nella carne , ma nello Spirito, se lo Spirito di DIO abita veramente IN voi. Se alcuno non ha lo Spirito di Cristo egli non appartiene a LUI. Ma se Cristo è IN voi, nonostante il corpo sia morto a causa del peccato, lo Spirito dà vita a causa della giustificazione. Se lo Spirito di Colui che ha resuscitato Gesù dai morti abita IN voi, Colui che ha resuscitato Cristo Gesù dai morti vivificherà anche i vostri corpi mortali per mezzo del Suo Spirito che abita IN voi”.

Lettore, pondera.
------------------------------------------------------------------------------------- (continua)-----------------------

"tutte le cose dunque, che volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro, perché questa é la legge e i profeti" Matteo 7:12
07/01/2006 21:47
 
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PARTE II - Il cristiano che vive sul piano dell’anima (Psichico)


nella meditazione precedente si è visto che l’uomo carnale, benché già perdonato è ancora dominato dagli impulsi della carne.

questa meditazione concerne l’uomo psichico, o meglio, il cristiano che vive sul piano dell’anima. I° Corinzi 2:14-16, ne dà la descrizione : “Ma l’uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di DIO, perché esse sono pazzia per lui, e non le può conoscere , perché devono essere giudicate spiritualmente”.

L’espressione “l’uomo naturale” (o, come alcuni traducono: “animale”), è tradotto nella maggior parte delle versioni più autorevoli : l’uomo non spirituale. Nel testo è “psichicos”, che viene dalla radice psiche- anima. Le parole Psicologia e psichiatria derivano dalla stessa radice. Psychicos, dunque, è l’uomo che vive sul piano dell’anima.

L’Apostolo , parlando dell’uomo non spirituale, o psichico, si riferisce all’individuo governato dall’anima o per essere più espliciti, dall’ “IO”. Condotta e azioni in lui, sono dettate dal suo intelletto e dalla sua emotività. L’uomo psichico essendo influenzato e controllato da facoltà non spirituali, non può accettare ciò che procede dallo Spirito. Difatti, le cose dello Spirito sono per lui pura pazzia e assurdità, e ciò perché non suscitano in lui, nessuna emozione e non possono essere comprese dalla sua mente razionalista.

Questo, purtroppo è lo stato della maggior parte dei cristiani e delle chiese.

Il messaggio religioso fa appello all’emotività o all’intelletto degli uditori. E dato che le cose dello Spirito non fanno appello all’anima, bensì allo spirito, le persone si volgono ben presto verso qualche forma di religione volontaria, che si manifesta da una parte con cerimoniali e freddo formalismo, e dall’altra con estremo fanatismo.

Gli Scribi e gli antichi Farisei si trovavano in questa condizione, severi e formalisti nell’osservanza delle loro pratiche esteriori, ma crudeli, egoisti e pieni di iniquità interiormente. Lo stesso può dirsi con verità di molti cosiddetti movimenti per la santificazione e culti panteistici di oggi, tutti egocentrici che si affannano per raggiungere la perfezione spirituale mediante sforzi umani.

Il cristiano psichico sostituisce alla rivelazione, il raziocinio; alla spiritualità , l’emotività; alla pira grazia, regolamenti, ordinamenti e tradizioni umane.

Questo male non è nuovo. Esso non tardò a manifestarsi tra i primi cristiani. S. Paolo, ammoniva severamente i Colossesi in questi termini: “Guardate che nessuno faccia di voi sua preda con la filosofia e con vani raggiri secondo la tradizione degli uomini e gli elementi del mondo e non secondo Cristo; perché in Lui abita corporalmente tutta la pienezza della Deità…..nessuno dunque vi giudichi quanto al mangiare o al bere, o rispetto a feste, a noviluni, a sabati, che sono l’ombra delle cose che dovevano avvenire; ma il corpo è di Cristo. Nessuno vi derubi a suo piacere del vostro premio, con un pretesto di umiltà e di culto degli angeli, affidandosi alle proprie visioni, gonfio di vanità nella sua mente carnale, non attenendosi al Capo, da cui tutto il corpo, ben fornito e congiunto insieme mediante le giunture e i legamenti, progredisce nella crescita voluta da Cristo. Se dunque siete morti con Cristo agli elementi del mondo, perché come se viveste nel mondo vi lasciate imporre dei precetti, quali : “Non toccare-non assaggiare-non maneggiare” (tutte cose destinate a perire con l’uso) secondo i comandamenti e le dottrine degli uomini? Queste cose , è vero hanno una parvenza di sapienza per quel tanto che in esse è di culto volontario, di umiltà e di austerità nel trattare il corpo, ma non hanno alcun valore; servono solo a soddisfare la carne” (Colossesi 2:8-23).

Tutti questi sforzi che volontariamente ci imponiamo e che in apparenza sembrano innocenti e buoni, sono fatti ancora oggigiorno, benché sotto forme modificate. Essi non sono altro che il tentativo dell’uomo psichico di apparire santo e spirituale; ma , né sono da DIO, né Lo onorano, anzi, provengono dalla vanità e dall’orgoglio dell’uomo che vuole glorificare il suo “io” religioso.

Che questo stadio- o piano- sia il più subdolo e pericoloso, sul quale ci possiamo trovare, ce lo conferma Gesù stesso : “ Ora….quando lo spirito immondo è uscito da un uomo, egli và attorno per luoghi aridi, cercando riposo, e non lo trova. Allora dice : io me ne tornerò là da dove sono uscito, a casa mia. E se , quando egli torna , trova la casa vuota, spazzata e adorna, allora và e prende con sé altri sette spiriti peggiori di lui, i quali entrano ed abitano qui, e l’ultima condizione di quell’uomo diviene peggiore della prima” (Matteo 12.43-45).

Queste parole rivelano chiaramente i pericoli che sovrastano l’uomo non spirituale se rimane sotto il governo della vita dell’anima.

Notiamo che egli è già stato nettato dallo spirito impuro; dunque non vive più sul piano carnale, si mantiene puro da tutte le depravazioni morali; di fatto, egli è persino arrivato al punto di migliorare se stesso. Ormai egli è ADORNO. Possiede attributi e qualità mai avute prima. Eppure, nonostante la sua eccellenza esteriore di carattere e di condotta , la sua vita interiore rimase vuota, priva di realtà.

Lo spirito immondo non fù allarmato vedendo la sua prima dimora pulita e adorna, anzi, sembrò contento. Il suo piacere massimo era di vedere la casa non ancora occupata: Cristo non aveva il controllo della vita dell’anima. Cero è che lo spirito immondo sapeva di non poter tornare a casa in incognito, senza essere subito riconosciuto, ma sapeva pure ciò che doveva fare per rientrarvi; cercò l’aiuto di altri sette spiriti religiosi al suo comando, essi pure, come il grande ingannatore, si presentano come angeli di luce. Quale fù la conseguenza ? “l’ultima condizione di quell’uomo divenne peggiore della prima”. Ecco perché Gesù continuò a insistere anche con i Suoi discepoli dicendo : “Se alcuno vuol venire dietro a Me, rinunzi a sé stesso, e prenda la sua croce e mi segua; perché chi avrà voluto salvare la vita sua, la perderà; ma chi avrà perduto la sua vita per Me, la salverà. Perché, che giova all’uomo, se guadagna tutto il mondo e perde l’anima sua?” (Luca 9:23-25).

E’ proprio l’ansietà di conservare il suo “io” che spinse l’uomo a distruggersi da sé.

Luca 12:15-23 parla dell’uomo che viveva unicamente per la sua anima. Leggiamo : “ State attenti e guardatevi dall’avarizia, perché non è dall’abbondanza dei beni che uno possiede che egli ha la sua vita. Egli disse loro questa parabola: “La campagna di un uomo ricco fruttò abbondantemente; egli ragionava così fra sé e sé: Che farò , poiché non ho dove riporre i miei raccolti? E disse: Questo farò : demolirò i miei granai , ne costruirò altri più grandi, vi raccoglierò tutto il mio grano e i miei beni, e dirò all’anima mia: “Anima, tu hai molti beni ammassati per molti anni. Riposati, mangia e bevi, divertiti”. Ma DIO gli disse : “Stolto, questa notte stessa l’anima tua ti sarà ridomandata; e quello che hai preparato , di chi sarà?” Così è di chi accumula tesori per sé e non è ricco davanti a DIO.”

Nessuno può accusare l’uomo descritto in questa parabola di essere immorale, ingiusto o disonesto; anzi, alla stregua del mondo, egli sarebbe considerato savio, previdente. Egli non dissipava le ricchezze, era anzi desideroso di metterle al sicuro, non sapendo che il futuro potesse recare. Non era uomo da agire per impulso, no! ragionava fra sé e sé con grande ponderatezza sulle cose prima di agire. Notiamo l’enfasi del pronome IO e dei possessivi MIO-MIEI, etc. Tutte le deliberazioni convergevano all’IO, il suo centro. “Anima (psiche), riposati, mangia e bevi e godi”. Qualcuno però, a lui sconosciuto, stava ascoltando. Questi, il silenzioso ascoltatore, uditolo gli dichiarò : “stolto, questa notte stessa l’anima (psiche) tua ti sarà ridomandata”.

Poi, rivolgendosi ai Suoi discepoli, Gesù proseguì dicendo: “ Perciò Io vi dico: non siate solleciti per la vita vostra (psiche) , di che mangerete; né per il corpo vostro, di che sarete vestiti. La vita (psiche) è più che il nutrimento, e il corpo più che il vestito”.

Il soggetto è vasto, ma si confida che quanto è stato detto, basti a mostrare le conseguenze di una vita egocentrica governata dall’anima. Non c’è situazione più insidiosa.

precisamente su questo piano la maggior parte dei cristiani si dibattono su terreno infido e cadono . Liberarsi non è facile perché innumerevoli sono i lacci ed i trabocchetti. Ma, grazie a DIO, Egli ha preparato la via di scampo per tutti coloro che desiderano essere sciolti dalla schiavitù dell’anima. In Ebrei 4:12 è detto che la Parola di DIO è “Viva, efficace e più affilata di una spada a due tagli, e giunge a dividere l’anima dallo spirito…ed è giudice dei pensieri e delle intenzioni del cuore”.

Se non siamo disposti a lasciare la Parola Vivente di DIO penetrare IN noi, e separare l’anima dallo spirito, noi finiremo col soccombere e partecipare alla sorte di colui che fù la vittima dei sette spiriti peggiori.

La Parola di DIO non è altro che Gesù Cristo (Apocalisse 19: 11-13).

La Parola procedente dalla Sua bocca è una spada a due tagli (Apoc. 1:16). Egli è Colui che deve interporsi fra l’anima e lo spirito, mettere in luce e giudicare i più reconditi pensieri e desideri, le più nascoste intenzioni dell’anima. Solo quando ci saremo sottoposti a questo lavorio interiore, lo spirito nostro sarà liberato da tutte le influenze dal dominio dell’anima. Non saremo più assoggettati ai dettami della nostra mente né agli impulsi dei nostri sentimenti e desideri, ma saremo in grado di seguire Gesù e di obbedire a LUI. Questo però non significa che non sia più possibile di ricadere sotto il dominio dell’anima.

per non ricadere nella schiavitù della vita dell’anima dobbiamo continuamente rinunziare a noi stessi. Gesù insiste : “Se alcuno vuol venire dietro a Me , rinunzi a sé stesso (l’IO) e prenda la sua croce e mi segua”.

La vita dell’anima in noi, pensieri, desideri, progetti, ambizioni, e correlazioni, deve essere rigettata e crocifissa ogni giorno.

La rinunzia a noi stessi avviene solo mediante la crocifissione. Allora saremo liberi e liberi rimarremo di seguire appieno Gesù.

Possiamo fare nostra questa preghiera : “O DIO, investigami e conosci il mio cuore. Provami e conosci i miei pensieri” (Salmo 139:23)!


----------------------------------------------------------------------------------------------(continua)--------------

"tutte le cose dunque, che volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro, perché questa é la legge e i profeti" Matteo 7:12
07/01/2006 21:48
 
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PARTE III - Il cristiano spirituale


Dei tre piani sui quali il cristiano può vivere, il più elevato è quello dello Spirito, il più basso è quello della carne; l’intermedio, pericoloso all’estremo, è quello dell’anima. Ognuno di questi piani indica lo stato e la condizione spirituale del cristiano. Abbiamo già considerato i due primi, trattando dell’uomo carnale e dell’uomo non spirituale (o psichico), ambedue dotati di ferrea volontà. La differenza principale fra l’uno e l’altro è che mentre l’uomo carnale si oppone apertamente a DIO persistendo ad obbedire alle passioni della sua natura inferiore e rifiuta di progredire (Rom. 8:7-8 ; Ebrei 5:11-14), l’uomo non spirituale sprezza e rigetta DIO sostituendo il ragionamento e la logica umana a ciò che è dallo Spirito ( 1° Cor.2:14). L’affrancamento da queste due condizioni, non è facilmente conseguito.

In Giovanni 3:6, leggiamo : “Ciò che è nato dalla carne è carne; ma ciò che è nato dallo Spirito è spirito”. La parola carne , non è intesa da Gesù riferendosi a ciò che è peccaminoso, ma a ciò che è naturale - cioè non spirituale- come opposto allo spirituale. Tanto l’uomo carnale che l’uomo non-spirituale sono inclusi nella categoria “carne”. Mediante sforzi umani e religiosi, l’uno e l’altro possono conseguire migliorie, come del caso di colui che è paragonato ad una “casa spazzata, nettata e adorna” (Matt. 12:43-45), ma queste migliorie raffinate non faranno mai né dell’uno né dell’altro uomini spirituali.

Perciò , ciò che è nato dalla carne è carne e rimarrà sempre tale, e ciò nonostante i progressi morali realizzati dall’uomo e le conoscenze intellettuali da lui acquistate. La carne non può mai, per evoluzione, diventare spirito. Può evolvere sì, dal carnale al naturale o psichico, ma mai spirituale, impossibile!

Solo quello che è nato dallo Spirito è spirito, quindi spirituale. Di conseguenza, tutto ciò che non è nato dallo Spirito è dalla carne, sia sul piano carnale, sia sul piano dell’anima. Questo si applica a noi non solo come individui, ma anche ai nostri pensieri, alle nostre parole e azioni.

Per diventare spirituale, un cristiano deve essere nato dallo Spirito, il chè significa assai più che essere perdonato o ricevere l’esperienza iniziale del Battesimo con Lo Spirito Santo. La nuova nascita avviene solo quando si è rinnegato e crocifisso la vita dell’IO, il che ci porta a completo assoggettamento dello spirito, dell’anima e del corpo, alla volontà dello Spirito.

Le parole di S. Paolo ai Galati (2:20) illustrano nel migliore dei modi questa verità : “Io sono crocifisso con Cristo, e vivo non più io, ma Cristo vive in me”.

“Non più io, ma Cristo vive”: descrizione succinta dell’uomo spirituale che vive sul piano dello Spirito. Il Cristiano spirituale, dunque è la persona in cui la vita carnale e la vita dell’anima sono crocifisse e nel quale Cristo vive. Tale persona non è più padroneggiata dall’IO, ma dallo Spirito Santo; essa fa più che imitare Gesù, permette allo Spirito Santo di vivere la vita di Cristo in lei. Pensieri, parole, desideri, affetti, volontà non sono più suoi, ma di Cristo. La vita di Cristo ha assorbito , trasformato la sua carne ed in essa vive.

Si è già accennato che l’uomo carnale si riconosce dalle sue opere, e l’uomo non spirituale (Psichico) dalle sue attitudini.

L’uomo spirituale invece si conosce dal “frutto” dello Spirito. Dopo aver elencato le opere della carne, e dato l’avvertimento solenne che non erediteranno il Regno di DIO coloro che fanno tali cose, S. Paolo parla degli attributi dello Spirito che sono : “Carità, pace, lentezza all’ira, benignità, bontà, fede, mansuetudine, continenza”. E di nuovo egli ricorda ai suoi lettori che coloro che veramente appartengono a Cristo e a LUI si sono uniti, “hanno crocifisso la carne con le sue passioni e le sue concupiscenze” (Gal. 5:19-24).

Si rileva che parlando della carne, lì’Apostolo usa la parola “Opere” (v.19) invece, descrivendo la vita dello Spirito, adopera la parola “Frutto”.

Mentre la carne opera, si sforza, lotta per arrivare ai suoi fini, la vita dello Spirito si manifesta spontaneamente nell’uomo spirituale senza alcuno sforzo umano. Gli attributi Divini sgorgano naturalmente e ininterrottamente in coloro che vivono sul piano dello Spirito. Lo Spirito di DIO permea lo spirito dell’uomo e si palesa apertamente attraverso la loro anima e il loro corpo senza alcuna pretesa né ostentazione esteriore.

La vita corporale di Gesù si svolse sul piano dello Spirito. Nessuna vita fù mai più umana della Sua, eppure nessuna fù più spirituale. Ogni facoltà della Sua umanità- spirito,anima e corpo- era assoggettata alla Volontà del Padre e da essa governata. In Giovanni 5:19, si legge: “…Il Figliolo non può far nulla da sé stesso, ma fa ciò che vede fare dal Padre”. Altrove , rispondendo ad una domanda di Filippo, Gesù disse : “Non credi tu che il Padre è in me, ed Io sono nel Padre? Le parole che Io dico non le dico da me stesso, e il Padre che dimora in Me, fa le opere Sue” (Giov. 14:10).

Meditiamo le parole : “Il figliolo non può far nulla da sé stesso…il Padre che è in Me, è Lui che fa le opere”.

Gesù rinunziò volontariamente a Sé stesso affinché il Padre potesse vivere in Lui e operare a mezzo Suo. Come Gesù fù UNO col Padre, così deve essere di noi. Ma solo la Grazia può tanto. Per vivere sul piano dello Spirito, noi pure, giorno dopo giorno, dobbiamo sottometterci alla crocifissione di tutto ciò che ci è caro (la vita della carne) e permettere al Signore di avere pieno possesso di ogni facoltà del nostro essere, cominciando dallo spirito per estendersi poi all’anima e al corpo. Solo allora faremo l’esperienza della realtà delle parole : “Non più io , ma Cristo vive in me”.


"tutte le cose dunque, che volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro, perché questa é la legge e i profeti" Matteo 7:12
08/06/2006 18:20
 
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Gloria a Dio per questo studio [SM=x795135] [SM=x795135] [SM=x795135]
22/11/2006 17:02
 
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[SM=x795130] ....Qualcuno.... [SM=x795130] ....tramite qualcun'altro.... [SM=g27828] ....mi ha chiesto di stampare questi scritti per una mia amica....li avevo già letti....ma non avevo notato prima, quanto di vero c'è scritto.... [SM=x795131]

Per diventare spirituale, un cristiano deve essere nato dallo Spirito, il chè significa assai più che essere perdonato o ricevere l’esperienza iniziale del Battesimo con Lo Spirito Santo.
La nuova nascita avviene solo quando si è rinnegato e crocifisso la vita dell’IO, il che ci porta a completo assoggettamento dello spirito, dell’anima e del corpo, alla volontà dello Spirito.

Le parole di S. Paolo ai Galati (2:20) illustrano nel migliore dei modi questa verità:

“Io sono crocifisso con Cristo, e vivo non più io, ma Cristo vive in me”.




[SM=g27829] ....ce ne vuole....penso forse mai.... [SM=g27819]



"un sorriso"........se qualche volta incontri qualcuno che non sa più sorridere....sii generoso, dagli il tuo....perchè, nessuno ha mai bisogno di un sorriso, quanto colui che non può regalarne agli altri....
23/02/2007 12:54
 
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Eccolo, anche questo vorrei stampare e portare in Comunità.
Posso? [SM=x795131]
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Certo [SM=g27823]

"tutte le cose dunque, che volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro, perché questa é la legge e i profeti" Matteo 7:12
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re x Claudio
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OMEGAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA [SM=x795130] [SM=x795136] [SM=x795131] [SM=x795130] [SM=x795143] [SM=x795154] [SM=x795204] [SM=x795204] [SM=x795193] [SM=x795192]
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Scritto da: =omegabible= 23/02/2007 13.29
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ma grazieeee [SM=x795138] [SM=x795138] [SM=x795138]

"tutte le cose dunque, che volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro, perché questa é la legge e i profeti" Matteo 7:12
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Lo tiro su perché è da rileggere [SM=g27836]

Gesù ti amo
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