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Scots Greys - La carica della cavalleria di Uxbridge a Waterloo

Ultimo Aggiornamento: 26/05/2005 16:15
21/05/2005 10:49
 
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Bene! Pare che tocchi a me aprire le danze in questa sezione e lo faccio molto volentieri (sono un "napoleonico" sfegatato).

In omaggio al banner di questo forum e in vicinanza della "funesta" (almeno per me[SM=g27823] )data del 18 giugno (190 anni sono passati) parliamo della famosa carica del 2° reggimento dei Royal North British Dragoons (in seguito denominato Scots Greys e oggi Royal Scots Dragoon Guards).

Erano circa le 14 e il momento era molto critico per lo schieramento di Wellington; i circa 3000 uomini del suo centro, erano sotto il violento attacco di 10000 fanti di due divisioni di d'Erlon e in pratica non c'erano riserve di seconda linea. Ma Lord Uxbridge (comandante della riserva di cavalleria alleata) aveva pronte due brigate di cavalleria pesante forti di 18 squadroni e composte dall'Household Brigade di Somerset e dalla Union Brigade di Ponsonby. Suonò la carica. Sette squadroni di Somerset guidati da Lord Uxbridge in persona, irruppero da est tra le file della brigata di cavalleria del generale Dubois, facendola retrocedere in gran fretta. Nel frattempo, a est della strada maestra per Bruxelles, era entrata in azione la Union Brigade di Ponsonby, con 6 squadroni di Royal e di Innerskilling in prima linea e altri 3 di Scots Greys di riserva a protezione del fianco sinistro. La fanteria francese, fu disorientata e atterrita dall'improvviso attacco della cavalleria sbucata da un varco del centro alleato e segnalò di trovarsi in gravissima difficoltà. Un ufficiale riferì: "...la cavalleria inglese ci aggredisce da ogni lato e ci fa a pezzi..." .
Le divisioni di Donzelot e Marcognet cominciarono a sbandarsi. Intanto gli Scots Greys, trascurando il loro ruolo d'appoggio e riserva, si erano gettati nella mischia; mentre cavalcavano al piccolo trotto passarono a fianco del 92° Highlanders e molti di quei fucilieri si aggrapparono alle staffe per farsi trasportare più avanti, nel vivo del combattimento (erano pur sempre scozzesi...). Si alzò un grido: "Hurrà for 92nd! Scotia forever!" , poi i Greys, riconoscibili per il loro caratteristico colbacco di pelliccia d'orso e per le loro divise grigie (appunto), spronarono i cavalli e partirono al galoppo contro la fanteria di Marcognet. Il sergente Ewart catturò lo stendardo con l'aquila napoleonica del 45° reggimento;

il capitano Kennedy e un caporale del Royal Regiment of Dragoons ne strapparono un altro al 105° reggimento. Le divisioni di d'Erlon ripigarono in disordine, perdendo circa 5000 uomini tra cui 3000 prigionieri.
Gli Scots Greys, spinti dall'entusiasmo, non si fermarono a riordinare le file ma proseguirono sullo slancio oltre il pendio tenuto dai francesi, piombando sulle batterie nemiche e mettendo fuori uso una trentina di cannoni. Ma questo successo fu pagato a caro prezzo: appena gli sparsi dragoni si fermarono per far rifiatare i cavalli e per riordinarsi, furono attaccati da numerosi corazzieri e da un reggimento di lancieri di Jaquinot e pagarono un pesante tributo in vite umane alla loro audacia; lo stesso Sir William Ponsonby fu raggiunto e poi ucciso dai lancieri. A questo proposito si narra che il comandante inglese alla vigilia dello scontro decise di non montare il suo stallone di razza per non esporlo ai pericoli della battaglia, ma scelse un cavallo di riserva che nel momento della fuga dai lancieri, impantanato nel fango, non ebbe la forza di portare in salvo il suo cavaliere e subì la stessa sorte di Ponsonby (i lancieri sfruttando appunto la loro lancia, colpirono prima il cavallo impantanato atterrandolo insieme al suo cavaliere e poi infierirono su Ponsonby).
E' stato calcolato che su 2500 cavaliei britannici impegnati in azione da Lord Uxbridge, un migliaio rimase sul campo. Ma Wellington aveva, grazie al loro valore e alla loro audacia, superato la prima grande crisi della giornata, anche se la sua cavalleria pesante era in pratica fuori combattimento.

Alla prossima (sempre che vi sia piaciuta questa)[SM=g27815]
Prima brina, oggi, per il guerriero che tante volte si è indurito al suono della spada sfoderata.
Non importa cadere.
Prima di tutto. Prima di tutti.
È proprio del fior di ciliegio cadere nobilmente
RICORDATEVI DI SHOGUN
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